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Federico Marconi – Orchestra visiva
Mostra personale di Federico Marconi
Comunicato stampa
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CONVEGNO INTERNAZIONALE
INTERNATIONAL CONFERENCE
OLTRE LE NOTE
l‘improvvisazione nella musica occidentale tra ‘700 e ‘800
Società dei Concerti, La Spezia
&
Centro Studi Opera Omnia Luigi Boccherini, Lucca
La Spezia, CAMeC, 15-17 luglio 2009
* * *
PROGRAMMA / PROGRAMME
ABSTRACTS
*
COMITATO SCIENTIFICO / PROGRAMME COMMITTEE
Andrea Barizza, Lorenzo Frassà, Roberto Illiano, Fulvia Morabito, Luca Sala e Massimiliano Sala
KEYNOTE SPEAKERS
Prof. Vincenzo Caporaletti (Università di Macerata)
Prof. Rudolf Rasch (Utrecht University)
Con all’interno / inside:
ORCHESTRA VISIVA
Mostra personale di Federico Marconi
La ricerca che Federico Marconi conduce ormai da quasi dieci anni ha come fil rouge la contaminazione fra i linguaggi espressivi. Molte le tappe di questo percorso che ha visto Marconi affrontare temi differenti e materiali diversi — dagli studi-esplorazioni-espressioni realizzati con colori a olio su carta di cocco all’indagine sulla superficie materica delle sue “effimerografie”, ai lavori maturati a seguito dell’esperienza dell’artista a Pechino — per approdare, infine, alle opere realizzate in occasione della Conferenza internazionale “Oltre le Note: L’improvvisazione nella musica occidentale tra Settecento e Ottocento” (IX edizione del Festival Paganiniano di Carro). In questa circostanza Marconi improvvisa la propria “Orchestra visiva” creando, attraverso il proprio linguaggio artistico, una serie di strumenti e di note che intendono raccontare la creazione artistica musicale. Una partitura virtuale, dunque, che acquista dimensioni e colori reali. Le dimensioni e i colori sono quelli di un poetico pentagramma aereo realizzato con fili rossi e chiodi che li tengono in tensione, avvolgendo i tre lati della sala espositiva in una nuova dimensione musico-visiva. L’intenzione con cui Marconi lavora sulle singole opere, strumenti o note, è quella di depurare gli elementi da dettagli superflui e lavorare sull’essenzialità del bianco e nero con sole poche note di colore. Quest’ultimo è quindi usato solo per tratteggiare l’essenzialità del singolo strumento musicale o della singola nota e per indicare il pentagramma, che diviene il vero e proprio filo rosso su cui si succedono note e strumenti usati nell’improvvisazione musicale dell’artista.
Federico Marconi (1974), architetto, vive e lavora alla Spezia, dove affianca all’attività progettuale la realizzazione di eventi di temporanea modificazione dello spazio pubblico e il lavoro nell’ambito delle arti visive, della scenografia, dell’allestimento e dell’interior-design, riconducibili in ogni caso all’analisi e all’indagine conoscitiva intorno alle dinamiche e ai processi relazionali tra individuo e spazio urbano. Nel campo delle arti visive, le sue scelte espressive in questi anni sono state diverse, ma sempre fortemente caratterizzate: pittura figurativa e informale, installazioni, materiali come la carta di cocco, il legno, l’ardesia, le lastre radiografiche, floppy disk, plexiglass… Punto di partenza di questa ricerca è la riflessione sull’inadeguatezza dei mezzi d’indagine tradizionali al fine di comprendere lo spazio metropolitano contemporaneo: «La ricerca personale nasce proprio dalla difficoltà di qualsiasi indagine conoscitiva nei confronti della metropoli contemporanea solamente attraverso l’utilizzo di quei modelli morfologici, analitici e descrittivi forniti dalle discipline che lavorano sullo spazio, come architettura ed urbanistica». Una scelta, quella delle arti visive, che non viene dunque dettata solo da urgenze espressive, ma che viene anche intesa come personale «strumento di indagine ed interpretazione dei complessi meccanismi relazionali che esistono tra individuo e spazio». Di lui Lamberto Pignotti scrive: «La sua attività si svolge in un’area inter-mediale (architettonico-progettuale, performance e installazioni, opere plurimateriche) che spesso intende — anche attraverso esplicite titolazioni di sue opere verbo-visive che si avvalgono a tratti di un supporto di lavagna — coinvolgere emblematicamente i cinque sensi nel suo complesso». Marconi ha collezionato un’intensa partecipazione a manifestazioni di creatività collettiva di differente natura. Da Febbraio 2008 due delle sue ultime opere (Individualità-Moltitudine 2008 e Limite 2008) entrano a far parte della collezione permanente del CAMeC-Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia. Selezionato dal critico Germano Beringheli e inserito nel Dizionario degli artisti liguri 2005-2006 (Ed. De Ferrari, Genova), è stato indicato dal critico e artista visivo Lamberto Pignotti per il Premio Mario Razzano. Ha ricevuto una segnalazione di merito al “Premio Albero Celeste” 2005 e ha curato GEMINI MUSE 2005 nella città della Spezia. Ha realizzato esposizioni personali e collettive in Italia, in Cina e in Germania. Ultima personale al CAMeC-Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia nel 2008 (30 maggio-29 giugno), all’interno della mostra China new vision – Chinese Contemporary Art Collections from Shanghai Art Museum, rassegna su artisti cinesi ideata da Bruno Corà. Brunetto De Batté, Francesca Mariani, Enrico Formica, Paola Valenti, Germano Beringheli, Lamberto Pignotti, Federica Ratti, testate giornalistiche e molti voci dal web si sono occupati e hanno scritto del suo lavoro.
INTERNATIONAL CONFERENCE
OLTRE LE NOTE
l‘improvvisazione nella musica occidentale tra ‘700 e ‘800
Società dei Concerti, La Spezia
&
Centro Studi Opera Omnia Luigi Boccherini, Lucca
La Spezia, CAMeC, 15-17 luglio 2009
* * *
PROGRAMMA / PROGRAMME
ABSTRACTS
*
COMITATO SCIENTIFICO / PROGRAMME COMMITTEE
Andrea Barizza, Lorenzo Frassà, Roberto Illiano, Fulvia Morabito, Luca Sala e Massimiliano Sala
KEYNOTE SPEAKERS
Prof. Vincenzo Caporaletti (Università di Macerata)
Prof. Rudolf Rasch (Utrecht University)
Con all’interno / inside:
ORCHESTRA VISIVA
Mostra personale di Federico Marconi
La ricerca che Federico Marconi conduce ormai da quasi dieci anni ha come fil rouge la contaminazione fra i linguaggi espressivi. Molte le tappe di questo percorso che ha visto Marconi affrontare temi differenti e materiali diversi — dagli studi-esplorazioni-espressioni realizzati con colori a olio su carta di cocco all’indagine sulla superficie materica delle sue “effimerografie”, ai lavori maturati a seguito dell’esperienza dell’artista a Pechino — per approdare, infine, alle opere realizzate in occasione della Conferenza internazionale “Oltre le Note: L’improvvisazione nella musica occidentale tra Settecento e Ottocento” (IX edizione del Festival Paganiniano di Carro). In questa circostanza Marconi improvvisa la propria “Orchestra visiva” creando, attraverso il proprio linguaggio artistico, una serie di strumenti e di note che intendono raccontare la creazione artistica musicale. Una partitura virtuale, dunque, che acquista dimensioni e colori reali. Le dimensioni e i colori sono quelli di un poetico pentagramma aereo realizzato con fili rossi e chiodi che li tengono in tensione, avvolgendo i tre lati della sala espositiva in una nuova dimensione musico-visiva. L’intenzione con cui Marconi lavora sulle singole opere, strumenti o note, è quella di depurare gli elementi da dettagli superflui e lavorare sull’essenzialità del bianco e nero con sole poche note di colore. Quest’ultimo è quindi usato solo per tratteggiare l’essenzialità del singolo strumento musicale o della singola nota e per indicare il pentagramma, che diviene il vero e proprio filo rosso su cui si succedono note e strumenti usati nell’improvvisazione musicale dell’artista.
Federico Marconi (1974), architetto, vive e lavora alla Spezia, dove affianca all’attività progettuale la realizzazione di eventi di temporanea modificazione dello spazio pubblico e il lavoro nell’ambito delle arti visive, della scenografia, dell’allestimento e dell’interior-design, riconducibili in ogni caso all’analisi e all’indagine conoscitiva intorno alle dinamiche e ai processi relazionali tra individuo e spazio urbano. Nel campo delle arti visive, le sue scelte espressive in questi anni sono state diverse, ma sempre fortemente caratterizzate: pittura figurativa e informale, installazioni, materiali come la carta di cocco, il legno, l’ardesia, le lastre radiografiche, floppy disk, plexiglass… Punto di partenza di questa ricerca è la riflessione sull’inadeguatezza dei mezzi d’indagine tradizionali al fine di comprendere lo spazio metropolitano contemporaneo: «La ricerca personale nasce proprio dalla difficoltà di qualsiasi indagine conoscitiva nei confronti della metropoli contemporanea solamente attraverso l’utilizzo di quei modelli morfologici, analitici e descrittivi forniti dalle discipline che lavorano sullo spazio, come architettura ed urbanistica». Una scelta, quella delle arti visive, che non viene dunque dettata solo da urgenze espressive, ma che viene anche intesa come personale «strumento di indagine ed interpretazione dei complessi meccanismi relazionali che esistono tra individuo e spazio». Di lui Lamberto Pignotti scrive: «La sua attività si svolge in un’area inter-mediale (architettonico-progettuale, performance e installazioni, opere plurimateriche) che spesso intende — anche attraverso esplicite titolazioni di sue opere verbo-visive che si avvalgono a tratti di un supporto di lavagna — coinvolgere emblematicamente i cinque sensi nel suo complesso». Marconi ha collezionato un’intensa partecipazione a manifestazioni di creatività collettiva di differente natura. Da Febbraio 2008 due delle sue ultime opere (Individualità-Moltitudine 2008 e Limite 2008) entrano a far parte della collezione permanente del CAMeC-Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia. Selezionato dal critico Germano Beringheli e inserito nel Dizionario degli artisti liguri 2005-2006 (Ed. De Ferrari, Genova), è stato indicato dal critico e artista visivo Lamberto Pignotti per il Premio Mario Razzano. Ha ricevuto una segnalazione di merito al “Premio Albero Celeste” 2005 e ha curato GEMINI MUSE 2005 nella città della Spezia. Ha realizzato esposizioni personali e collettive in Italia, in Cina e in Germania. Ultima personale al CAMeC-Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia nel 2008 (30 maggio-29 giugno), all’interno della mostra China new vision – Chinese Contemporary Art Collections from Shanghai Art Museum, rassegna su artisti cinesi ideata da Bruno Corà. Brunetto De Batté, Francesca Mariani, Enrico Formica, Paola Valenti, Germano Beringheli, Lamberto Pignotti, Federica Ratti, testate giornalistiche e molti voci dal web si sono occupati e hanno scritto del suo lavoro.
15
luglio 2010
Federico Marconi – Orchestra visiva
Dal 15 al 17 luglio 2010
arte contemporanea
Location
CAMEC – CENTRO ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
La Spezia, Piazza Cesare Battisti, 1, (La Spezia)
La Spezia, Piazza Cesare Battisti, 1, (La Spezia)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10-13 / 15-19, domenica e festivi 11-19, chiuso lunedì
Vernissage
15 Luglio 2010, ore 19
Autore