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Federico Tanzi – Cromatismo e pensiero
Paesaggi industriali e plastiche sublimate, per un maestro moderno, che si muove, con la bussola dell’etica, sulle vertigini del suo tempo
Comunicato stampa
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“L’arte in genere rispecchia il sentimento dell’artista, rispecchia la vita e l’esistenza di una società contemporanea, a lui consona od ostile”: una sintesi d’autore firmata Federico Tanzi, pittore e scultore, maestro piombinese che si confronta, nella pittura e nella scultura - su supporti in plastiche riciclate - con il suo tempo, e che torna ad esporre sul territorio con una personale presso la Sala esposizioni della Biblioteca Comunale, Piazza Osvaldo Mischi a San Vincenzo (LI), che sarà inaugurata martedì 17 agosto 2010, nel vernissage notturno dalle ore 21.
Nella mostra organizzata a cura di Mauro Pantani per “Athena Spazio Arte”, con il patrocinio del Comune di San Vincenzo, Assessorato alla Cultura, la forza di una pittura figlia e protagonista della modernità, in scenari visionari, simbolici e neo-mistici che si nutrano dei paesaggi urbanizzati ed industriali, ed il nuovo significato dato alla stessa plastica, nell’anticipazione del “riciclo d’autore”, quando la consapevolezza del cammino dell’Umanità, trasforma in arte anche le oggettualità più umili, abbandonate e “profane”.
Un artista lucido e attento Federico Tanzi, maestro moderno ed innovatore consapevole, classe 1926, di origini laziali ciociare, ma a Piombino, sulla costa sud livornese, da oltre cinquant’anni, in quella città fatta di natura e industria, contraddittoria quanto affascinante, quasi una metafora dei poli opposti, che tormentano le società e l’animo umano.
E la narrazione si muove fra la tradizione e la rivoluzione, nella ricerca dell’artista stabile per quarant’anni nell’atelier “nascosto” presso gli ex Granai di Villa Rebua a Montemazzano, nel verde della collina, dove gli ulivi ricordano silenziosi le radici più autentiche ed il significato profondo dell’esistenza. A pochi metri dal centro di quella città che ha costruito la propria identità nel difficile e faticoso compromesso fra lo scenario di una natura superba e intramontabile e la violenza irrompente della modernità, senza perdere in dignità ed eleganza, e pagando in estremo il debito con le esigenze della società interconnessa, accelerata e globale.
Un ambasciatore e poeta senza veli del cambiamento epocale, dalla vita agreste all’impatto ambientale della fabbrica, dell’urbanizzazione veloce ed alienante, che non celebra il movimento in sé come i futuristi, ma bensì sospinge i grigi stessi che invadono e disegnano il cielo di nuove valenze e nuove urgenze nella cromia di un blu cobalto, memore del sogno libero e del simbolismo ermetico di Chagall, e dell’invenzione insieme tonale e materica di Van Gogh. Un’immagine d’attesa ottimistica che si nutre del rigore e dello scenario stesso impresso dall’industria, alla ricerca di una nuova etica, attraverso contenuti altri per l’estetica. Poiché l’arte “…è come il seme posto in terra, se s’innaffia germoglia e fa frutto, contrariamente soffre, appassisce e muore…”.
“Convinto che compito dell’artista sia quello di essere profeta delle supreme volontà divine” impresse e manifeste nell’essenza delle cose, Federico Tanzi, nato a San Giovanni Incarico, in provincia di Frosinone, nel 1926, affina la ricerca, portata avanti senza sosta nei decenni, di giorno come di notte, attratto dai misteri della forma, dalle possibilità aperte dal colore, dalla successiva necessità di plasmare sculture che sublimino la materia del suo tempo. Una sorta di “bisogno” etico e positivo, ne anima l’arte, ed il messaggio poetico parallelo, ed ogni volta è un “nuovo parto”, dove convivono mirabilmente gioia e dolore.
Un ricco curriculum, a cominciare dalla metà degli anni ‘50, con riconoscimenti anche sulla scena internazionale come le esposizioni in Cina, il conseguimento del I Premio al Museo di Arte Moderna a Pechino, e al 1974 risale la mostra di gruppo a Mosca, organizzata dal Comitato Interscambio Culturale Italia-URSS.
Numerosissime le esposizioni e i premi attraverso il territorio regionale e provinciale (Rosignano, Piombino, Cecina, Grosseto, Pisa, ecc.), l’inaugurazione, con una antologica, dello studio il loc. Montemazzano nel 1969, ed il livello nazionale, esordito con la partecipazione nel 1964 alla 1ª Biennale delle Regioni di Ancona, e successive edizioni (1966 e 1968) dove risulta sempre premiato.
Opere di Federico Tanzi, citato in numerose guide d’arte nazionali, sono presenti in importantissimi sedi e collezioni pubbliche e private, nazionali, quali il Ministero dell’Interno, la Segreteria di Stato Città del Vaticano ed il Museo di Arte Contemporanea della Concattedrale San Francesco d’Assisi a Siena, ed internazionali, tra cui il Museo di Arte Contemporanea italiana in America Latina San José di Costa Rica.
Nella mostra organizzata a cura di Mauro Pantani per “Athena Spazio Arte”, con il patrocinio del Comune di San Vincenzo, Assessorato alla Cultura, la forza di una pittura figlia e protagonista della modernità, in scenari visionari, simbolici e neo-mistici che si nutrano dei paesaggi urbanizzati ed industriali, ed il nuovo significato dato alla stessa plastica, nell’anticipazione del “riciclo d’autore”, quando la consapevolezza del cammino dell’Umanità, trasforma in arte anche le oggettualità più umili, abbandonate e “profane”.
Un artista lucido e attento Federico Tanzi, maestro moderno ed innovatore consapevole, classe 1926, di origini laziali ciociare, ma a Piombino, sulla costa sud livornese, da oltre cinquant’anni, in quella città fatta di natura e industria, contraddittoria quanto affascinante, quasi una metafora dei poli opposti, che tormentano le società e l’animo umano.
E la narrazione si muove fra la tradizione e la rivoluzione, nella ricerca dell’artista stabile per quarant’anni nell’atelier “nascosto” presso gli ex Granai di Villa Rebua a Montemazzano, nel verde della collina, dove gli ulivi ricordano silenziosi le radici più autentiche ed il significato profondo dell’esistenza. A pochi metri dal centro di quella città che ha costruito la propria identità nel difficile e faticoso compromesso fra lo scenario di una natura superba e intramontabile e la violenza irrompente della modernità, senza perdere in dignità ed eleganza, e pagando in estremo il debito con le esigenze della società interconnessa, accelerata e globale.
Un ambasciatore e poeta senza veli del cambiamento epocale, dalla vita agreste all’impatto ambientale della fabbrica, dell’urbanizzazione veloce ed alienante, che non celebra il movimento in sé come i futuristi, ma bensì sospinge i grigi stessi che invadono e disegnano il cielo di nuove valenze e nuove urgenze nella cromia di un blu cobalto, memore del sogno libero e del simbolismo ermetico di Chagall, e dell’invenzione insieme tonale e materica di Van Gogh. Un’immagine d’attesa ottimistica che si nutre del rigore e dello scenario stesso impresso dall’industria, alla ricerca di una nuova etica, attraverso contenuti altri per l’estetica. Poiché l’arte “…è come il seme posto in terra, se s’innaffia germoglia e fa frutto, contrariamente soffre, appassisce e muore…”.
“Convinto che compito dell’artista sia quello di essere profeta delle supreme volontà divine” impresse e manifeste nell’essenza delle cose, Federico Tanzi, nato a San Giovanni Incarico, in provincia di Frosinone, nel 1926, affina la ricerca, portata avanti senza sosta nei decenni, di giorno come di notte, attratto dai misteri della forma, dalle possibilità aperte dal colore, dalla successiva necessità di plasmare sculture che sublimino la materia del suo tempo. Una sorta di “bisogno” etico e positivo, ne anima l’arte, ed il messaggio poetico parallelo, ed ogni volta è un “nuovo parto”, dove convivono mirabilmente gioia e dolore.
Un ricco curriculum, a cominciare dalla metà degli anni ‘50, con riconoscimenti anche sulla scena internazionale come le esposizioni in Cina, il conseguimento del I Premio al Museo di Arte Moderna a Pechino, e al 1974 risale la mostra di gruppo a Mosca, organizzata dal Comitato Interscambio Culturale Italia-URSS.
Numerosissime le esposizioni e i premi attraverso il territorio regionale e provinciale (Rosignano, Piombino, Cecina, Grosseto, Pisa, ecc.), l’inaugurazione, con una antologica, dello studio il loc. Montemazzano nel 1969, ed il livello nazionale, esordito con la partecipazione nel 1964 alla 1ª Biennale delle Regioni di Ancona, e successive edizioni (1966 e 1968) dove risulta sempre premiato.
Opere di Federico Tanzi, citato in numerose guide d’arte nazionali, sono presenti in importantissimi sedi e collezioni pubbliche e private, nazionali, quali il Ministero dell’Interno, la Segreteria di Stato Città del Vaticano ed il Museo di Arte Contemporanea della Concattedrale San Francesco d’Assisi a Siena, ed internazionali, tra cui il Museo di Arte Contemporanea italiana in America Latina San José di Costa Rica.
17
agosto 2010
Federico Tanzi – Cromatismo e pensiero
Dal 17 al 27 agosto 2010
arte contemporanea
Location
BIBLIOTECA COMUNALE
San Vincenzo, Piazza Osvaldo Mischi, (Livorno)
San Vincenzo, Piazza Osvaldo Mischi, (Livorno)
Orario di apertura
tutti i giorni, negli orari 18-20 e 21-23
Vernissage
17 Agosto 2010, ore 21
Sito web
www.athenaspazioarte.com
Autore
Curatore