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Federico Zeri – Dietro l’immagine. Opere d’arte e fotografia
La prima mostra dedicata alla eccezionale avventura intellettuale di Federico Zeri. La figura del grande storico dell’arte e connoisseur verrà rievocata attraverso un percorso espositivo di tre sezioni che condurrà il pubblico all’interno della sua infaticabile officina di studio e ricerca.
Comunicato stampa
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“Ogni giorno mi porta il suo carico di fotografie o di quadri.
Debbo confessare che più vado avanti negli anni e più si accumulano questi documenti,
più viva diviene la percezione della mia ignoranza, delle zone immense che restano da scoprire…”
(Federico Zeri, Confesso che ho sbagliato, Milano 1995)
Il Museo Civico Archeologico di Bologna ospita dal 10 ottobre 2009 al 10 gennaio 2010 la prima mostra dedicata a Federico Zeri, grande storico dell’arte e connoisseur, la cui eccezionale avventura intellettuale verrà rievocata attraverso un percorso espositivo che condurrà il pubblico all’interno della sua infaticabile officina di studio e ricerca.
La mostra, a cura di Anna Ottani Cavina con il coordinamento di Alessandra Mottola Molfino, è promossa dalla Fondazione Federico Zeri dell’Università di Bologna in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici di Bologna il Museo Civico Archeologico di Bologna, ed è posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana.
Il Comitato scientifico è composto da: Andrea Bacchi, Università di Trento; Everett Fahy, chairman Metropolitan Museum of Art; Luigi Ficacci, soprintendente per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici di Bologna; Mina Gregori, presidente della Fondazione Roberto Longhi; Michel Laclotte, presidente onorario del Museo del Louvre; Cristiana Morigi Govi, direttore del Museo Civico Archeologico di Bologna; Mauro Natale, Università di Ginevra, Anna Ottani Cavina, direttore della Fondazione Federico Zeri, Pierre Rosenberg de l’Académie française, presidente onorario del Museo del Louvre; Elisabetta Sambo e Alessandra Sarchi, Fondazione Federico Zeri.
La mostra
Articolata in tre sezioni, la mostra si apre con la rievocazione biografica di Federico Zeri, seguita da una selezione di dipinti e sculture provenienti da musei e collezioni private, che rappresentano alcuni celebri casi magistralmente indagati dallo studioso.
Sarà inoltre presentata per la prima volta al pubblico la sua fototeca, insostituibile strumento di studio, specchio delle sue ricerche e testimonianza della varietà di interessi dello studioso: pittura, archeologia, scultura, arti decorative, architettura. Tra i materiali più preziosi, una collezione di fotografie di grande formato della fine del XIX secolo, firmate da importanti fotografi, che riproducono celebri dipinti del Rinascimento italiano.
Non meno significativo è l’interesse rivolto dallo studioso alla storia dei ‘luoghi’ intesi come patrimonio artistico. In particolare, monumenti di Roma e del Lazio saranno documentati in mostra da immagini di grande suggestione. L’impegno per la tutela del patrimonio e del territorio italiano costituisce un capitolo importantissimo nell’attività di Zeri, che ne è stato un instancabile difensore. Lo testimonia la passione civile che egli ha riversato nei suoi interventi sulla stampa e in televisione, pronto a segnalare scandali e a indicare l’urgenza di interventi di restauro, passati alla storia.
In oltre 40 anni di attività Federico Zeri ha costituito una biblioteca di storia dell’arte di oltre 46.000 volumi, circa 37.000 cataloghi d’asta, 60 periodici e una fototeca di 290.000 fotografie di opere d’arte (dipinti, sculture, monumenti, siti e scavi archeologici). In particolare, la formazione della fototeca è strettamente legata al percorso professionale e intellettuale di Federico Zeri e costituisce un unicum nel panorama delle fototeche di storia dell’arte.
Come per altri illustri rappresentanti della cultura artistica internazionale del Novecento, da Bernard Berenson a Roberto Longhi, l’archivio fotografico era per Zeri uno strumento di lavoro insostituibile per l’analisi filologica delle opere. Il suo metodo era infatti basato, oltre che sui confronti diretti con le opere d’arte, sulla consultazione della vastissima fototeca, che non cessò di incrementare fino alla sua morte. Un esercizio quotidiano attraverso il quale affinò il suo occhio fino a raggiungere una sicurezza nel riconoscimento delle opere tale da consentirgli di individuare dipinti inediti, ricostruire polittici smembrati, fornire un nome e una cronologia a maestri anonimi.
Per volontà dello studioso, questo patrimonio è ora dell’Università di Bologna che nel 1999 ha istituito la Fondazione Federico Zeri con lo scopo di valorizzarlo e renderlo disponibile agli studiosi.
Il percorso espositivo
La prima sezione renderà conto di aspetti peculiari della personalità e della biografia di Federico Zeri e presenterà per la prima volta la straordinaria Fototeca dello studioso.
Federico Zeri, una biografia intellettuale per immagini
Un’antologia di fotografie e documenti inerenti alla vicenda biografica di Federico Zeri evocherà la storia intellettuale dello studioso, i suoi principali interlocutori, il contesto culturale e i rapporti con l’establishment dell’epoca. Immagini di Villa Zeri a Mentana mostreranno la collezione di opere d’arte e la biblioteca dello studioso nel loro allestimento originale.
La Fototeca di Federico Zeri
Mostrerà fotografie e documenti originali dell’archivio fotografico di Zeri.
Nella seconda sezione verrà esposta una selezione di opere, dipinti e sculture, provenienti da musei e collezioni private. Rappresentano casi esemplari e dimostrativi delle ricerche di Zeri e del suo metodo, integrati da fotografie e documenti dalla fototeca e biblioteca della Fondazione Federico Zeri.
Le opere e la ricerca: casi esemplari
La sezione di dipinti e sculture, copre un arco cronologico che va dal XIII al XVII secolo e documenta l’ampio raggio delle ricerche di Federico Zeri. In particolare, alcuni dipinti provano come l’esercizio attribuzionistico fosse per lui lo strumento privilegiato per la ricontestualizzazione delle opere d’arte.
Le ricerche di Zeri sull’arte italiana dal Duecento al Cinquecento sono documentate da dipinti di Pietro Cavallini, Pietro Lorenzetti, Sassetta, Donato de’ Bardi, Giovanni de’ Vecchi, Scipione Pulzone, Giuseppe Valeriano.
Gli studi sul periodo barocco sono rappresentati da una scelta di nature morte importanti del Maestro di Hartford e Juan Fernandez detto El Labrador e da un nucleo di sculture di Pietro e Gianlorenzo Bernini, tra cui due bozzetti che appartenevano alla raccolta personale dello studioso, donata all’Accademia Carrara di Bergamo.
La terza sezione sarà dedicata alla fotografia di riproduzione di opere d’arte e monumenti tra Otto e Novecento. Mostrerà una collezione di fotografie originali di celebri dipinti del Rinascimento e una scelta di fotografie interessanti per la storia e la tutela del patrimonio artistico:
Fotografie in grande formato di opere d’arte del rinascimento nella Fototeca Zeri
Verranno esposte 55 fotografie originali della fine dell’Ottocento che riproducono dipinti importanti del Rinascimento italiano. Si tratta di preziose stampe al carbone e all’albumina di grande formato, destinate al collezionismo internazionale. Sono firmate da importanti fotografi come Anderson, Braun, Brogi, Hanfstaengl.
Per la storia del patrimonio artistico: i luoghi perduti
Una selezione di 37 fotografie originali dalla fine dell’Ottocento alla prima metà del Novecento mostra luoghi e monumenti di Roma e del Lazio. Si tratta di immagini di grande suggestione che documentano la memoria storica di luoghi perduti, le trasformazioni dei monumenti e delle città.
Una sezione multimediale presenta ZERIDOC, un’antologia di filmati con interviste a Federico Zeri prodotta da Comune di Bergamo – Accademia Carrara in collaborazione con RAI Teche, curata da Nino Criscenti.
Il catalogo, edito da Umberto Allemandi & C., è a cura di Anna Ottani Cavina, e contiene testi di Andrea Bacchi, Angelo Maggi, Mauro Natale, Anna Ottani Cavina e altri studiosi.
Il progetto di allestimento è dell’architetto Mario Brattella.
La mostra è realizzata con il contributo di Enel e UniCredit Banca, e l’appoggio degli Amici di Federico Zeri: Umberto Allemandi, Anna Maria Ambrosini, Ennio Brion, Roberto Ciaccio, Giancarlo e Andrea Ciaroni, Giuseppe De Vito, Gerolamo Etro, Vera e Vittorio Giulini, Marina e Vittorio Gregotti, Amedeo Lia, Mario e Ruggero Longari, Fabrizio Moretti, Alessandra Mottola Molfino, Carlo Orsi, Casimiro Porro, Tiziana Sassoli, Mario Scaglia, Famiglia Terruzzi, Marco Voena.
Collaborazione tecnica di Studio Pesci, partner di comunicazione e ufficio stampa; Bresciani s.r.l. materiali e attrezzature per il restauro; GPA Assiparos S.P.A. Divisione Arte – Massimo Ciaccio, e con
Informazioni dettagliate sulla fototeca, la biblioteca e l’attività della Fondazione, la biografia e bibliografia di Federico Zeri, sono disponibili nel sito www.fondazionezeri.unibo.it .
Debbo confessare che più vado avanti negli anni e più si accumulano questi documenti,
più viva diviene la percezione della mia ignoranza, delle zone immense che restano da scoprire…”
(Federico Zeri, Confesso che ho sbagliato, Milano 1995)
Il Museo Civico Archeologico di Bologna ospita dal 10 ottobre 2009 al 10 gennaio 2010 la prima mostra dedicata a Federico Zeri, grande storico dell’arte e connoisseur, la cui eccezionale avventura intellettuale verrà rievocata attraverso un percorso espositivo che condurrà il pubblico all’interno della sua infaticabile officina di studio e ricerca.
La mostra, a cura di Anna Ottani Cavina con il coordinamento di Alessandra Mottola Molfino, è promossa dalla Fondazione Federico Zeri dell’Università di Bologna in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici di Bologna il Museo Civico Archeologico di Bologna, ed è posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana.
Il Comitato scientifico è composto da: Andrea Bacchi, Università di Trento; Everett Fahy, chairman Metropolitan Museum of Art; Luigi Ficacci, soprintendente per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici di Bologna; Mina Gregori, presidente della Fondazione Roberto Longhi; Michel Laclotte, presidente onorario del Museo del Louvre; Cristiana Morigi Govi, direttore del Museo Civico Archeologico di Bologna; Mauro Natale, Università di Ginevra, Anna Ottani Cavina, direttore della Fondazione Federico Zeri, Pierre Rosenberg de l’Académie française, presidente onorario del Museo del Louvre; Elisabetta Sambo e Alessandra Sarchi, Fondazione Federico Zeri.
La mostra
Articolata in tre sezioni, la mostra si apre con la rievocazione biografica di Federico Zeri, seguita da una selezione di dipinti e sculture provenienti da musei e collezioni private, che rappresentano alcuni celebri casi magistralmente indagati dallo studioso.
Sarà inoltre presentata per la prima volta al pubblico la sua fototeca, insostituibile strumento di studio, specchio delle sue ricerche e testimonianza della varietà di interessi dello studioso: pittura, archeologia, scultura, arti decorative, architettura. Tra i materiali più preziosi, una collezione di fotografie di grande formato della fine del XIX secolo, firmate da importanti fotografi, che riproducono celebri dipinti del Rinascimento italiano.
Non meno significativo è l’interesse rivolto dallo studioso alla storia dei ‘luoghi’ intesi come patrimonio artistico. In particolare, monumenti di Roma e del Lazio saranno documentati in mostra da immagini di grande suggestione. L’impegno per la tutela del patrimonio e del territorio italiano costituisce un capitolo importantissimo nell’attività di Zeri, che ne è stato un instancabile difensore. Lo testimonia la passione civile che egli ha riversato nei suoi interventi sulla stampa e in televisione, pronto a segnalare scandali e a indicare l’urgenza di interventi di restauro, passati alla storia.
In oltre 40 anni di attività Federico Zeri ha costituito una biblioteca di storia dell’arte di oltre 46.000 volumi, circa 37.000 cataloghi d’asta, 60 periodici e una fototeca di 290.000 fotografie di opere d’arte (dipinti, sculture, monumenti, siti e scavi archeologici). In particolare, la formazione della fototeca è strettamente legata al percorso professionale e intellettuale di Federico Zeri e costituisce un unicum nel panorama delle fototeche di storia dell’arte.
Come per altri illustri rappresentanti della cultura artistica internazionale del Novecento, da Bernard Berenson a Roberto Longhi, l’archivio fotografico era per Zeri uno strumento di lavoro insostituibile per l’analisi filologica delle opere. Il suo metodo era infatti basato, oltre che sui confronti diretti con le opere d’arte, sulla consultazione della vastissima fototeca, che non cessò di incrementare fino alla sua morte. Un esercizio quotidiano attraverso il quale affinò il suo occhio fino a raggiungere una sicurezza nel riconoscimento delle opere tale da consentirgli di individuare dipinti inediti, ricostruire polittici smembrati, fornire un nome e una cronologia a maestri anonimi.
Per volontà dello studioso, questo patrimonio è ora dell’Università di Bologna che nel 1999 ha istituito la Fondazione Federico Zeri con lo scopo di valorizzarlo e renderlo disponibile agli studiosi.
Il percorso espositivo
La prima sezione renderà conto di aspetti peculiari della personalità e della biografia di Federico Zeri e presenterà per la prima volta la straordinaria Fototeca dello studioso.
Federico Zeri, una biografia intellettuale per immagini
Un’antologia di fotografie e documenti inerenti alla vicenda biografica di Federico Zeri evocherà la storia intellettuale dello studioso, i suoi principali interlocutori, il contesto culturale e i rapporti con l’establishment dell’epoca. Immagini di Villa Zeri a Mentana mostreranno la collezione di opere d’arte e la biblioteca dello studioso nel loro allestimento originale.
La Fototeca di Federico Zeri
Mostrerà fotografie e documenti originali dell’archivio fotografico di Zeri.
Nella seconda sezione verrà esposta una selezione di opere, dipinti e sculture, provenienti da musei e collezioni private. Rappresentano casi esemplari e dimostrativi delle ricerche di Zeri e del suo metodo, integrati da fotografie e documenti dalla fototeca e biblioteca della Fondazione Federico Zeri.
Le opere e la ricerca: casi esemplari
La sezione di dipinti e sculture, copre un arco cronologico che va dal XIII al XVII secolo e documenta l’ampio raggio delle ricerche di Federico Zeri. In particolare, alcuni dipinti provano come l’esercizio attribuzionistico fosse per lui lo strumento privilegiato per la ricontestualizzazione delle opere d’arte.
Le ricerche di Zeri sull’arte italiana dal Duecento al Cinquecento sono documentate da dipinti di Pietro Cavallini, Pietro Lorenzetti, Sassetta, Donato de’ Bardi, Giovanni de’ Vecchi, Scipione Pulzone, Giuseppe Valeriano.
Gli studi sul periodo barocco sono rappresentati da una scelta di nature morte importanti del Maestro di Hartford e Juan Fernandez detto El Labrador e da un nucleo di sculture di Pietro e Gianlorenzo Bernini, tra cui due bozzetti che appartenevano alla raccolta personale dello studioso, donata all’Accademia Carrara di Bergamo.
La terza sezione sarà dedicata alla fotografia di riproduzione di opere d’arte e monumenti tra Otto e Novecento. Mostrerà una collezione di fotografie originali di celebri dipinti del Rinascimento e una scelta di fotografie interessanti per la storia e la tutela del patrimonio artistico:
Fotografie in grande formato di opere d’arte del rinascimento nella Fototeca Zeri
Verranno esposte 55 fotografie originali della fine dell’Ottocento che riproducono dipinti importanti del Rinascimento italiano. Si tratta di preziose stampe al carbone e all’albumina di grande formato, destinate al collezionismo internazionale. Sono firmate da importanti fotografi come Anderson, Braun, Brogi, Hanfstaengl.
Per la storia del patrimonio artistico: i luoghi perduti
Una selezione di 37 fotografie originali dalla fine dell’Ottocento alla prima metà del Novecento mostra luoghi e monumenti di Roma e del Lazio. Si tratta di immagini di grande suggestione che documentano la memoria storica di luoghi perduti, le trasformazioni dei monumenti e delle città.
Una sezione multimediale presenta ZERIDOC, un’antologia di filmati con interviste a Federico Zeri prodotta da Comune di Bergamo – Accademia Carrara in collaborazione con RAI Teche, curata da Nino Criscenti.
Il catalogo, edito da Umberto Allemandi & C., è a cura di Anna Ottani Cavina, e contiene testi di Andrea Bacchi, Angelo Maggi, Mauro Natale, Anna Ottani Cavina e altri studiosi.
Il progetto di allestimento è dell’architetto Mario Brattella.
La mostra è realizzata con il contributo di Enel e UniCredit Banca, e l’appoggio degli Amici di Federico Zeri: Umberto Allemandi, Anna Maria Ambrosini, Ennio Brion, Roberto Ciaccio, Giancarlo e Andrea Ciaroni, Giuseppe De Vito, Gerolamo Etro, Vera e Vittorio Giulini, Marina e Vittorio Gregotti, Amedeo Lia, Mario e Ruggero Longari, Fabrizio Moretti, Alessandra Mottola Molfino, Carlo Orsi, Casimiro Porro, Tiziana Sassoli, Mario Scaglia, Famiglia Terruzzi, Marco Voena.
Collaborazione tecnica di Studio Pesci, partner di comunicazione e ufficio stampa; Bresciani s.r.l. materiali e attrezzature per il restauro; GPA Assiparos S.P.A. Divisione Arte – Massimo Ciaccio, e con
Informazioni dettagliate sulla fototeca, la biblioteca e l’attività della Fondazione, la biografia e bibliografia di Federico Zeri, sono disponibili nel sito www.fondazionezeri.unibo.it
10
ottobre 2009
Federico Zeri – Dietro l’immagine. Opere d’arte e fotografia
Dal 10 ottobre 2009 al 10 gennaio 2010
fotografia
arte antica
arte antica
Location
MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO
Bologna, Via Dell'archiginnasio, 2, (Bologna)
Bologna, Via Dell'archiginnasio, 2, (Bologna)
Biglietti
Intero: Euro 7
Ridotto (over 65, minori di 18): Euro 5
Scuole: Euro 3
Orario di apertura
Da martedì a domenica ore 10.00 -18.30
Lunedì chiuso
Vernissage
10 Ottobre 2009, ore 18
Sito web
www.fondazionezeri.unibo.it
Editore
ALLEMANDI
Ufficio stampa
STUDIO PESCI
Autore
Curatore