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Federigo Angeli – Federigo e la bottega degli Angeli
La mostra presenterà le opere del pittore, copista e restauratore Federigo Angeli che, con la bottega paterna, prese parte al restauro delle decorazioni del Palazzo agli inizi del secolo scorso.
Comunicato stampa
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Il Museo di Palazzo Davanzati, dopo la completa riapertura al pubblico l’11 giugno scorso, al termine di un complesso ed oneroso restauro, offre una nuova occasione per la visita, raccontando attraverso questa esposizione la sua storia più recente.
Dal 23 ottobre 2009 al 17 gennaio 2010 ospiterà la mostra Federigo e la bottega degli Angeli. Palazzo Davanzati tra realtà e sogno promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Firenze, il Museo di Palazzo Davanzati e con la collaborazione della New York University di Villa La Pietra a Firenze.
L’esposizione, ideata e curata dalla stessa direttrice del Museo Rosanna Caterina Proto Pisani, presenterà le opere del pittore, copista e restauratore Federigo Angeli che, con la bottega paterna, prese parte al restauro delle decorazioni del Palazzo agli inizi del secolo scorso.
L’antiquario Elia Volpi acquistò Palazzo Davanzati nel 1904 e si dedicò al suo restauro con grande passione per cinque lunghi anni, investendo generosamente soldi ed energie e mantenendo grande segretezza intorno al procedere dei lavori affinché non ne giungesse notizia al suo rivale Stefano Bardini, che stava contemporaneamente restaurando la Torre del Gallo.
Il progetto dell'antiquario Elia Volpi era quello di trasformare Palazzo Davanzati nella rievocazione ideale dell’antica dimora fiorentina. Allo scopo chiamò numerose maestranze a lavorare al suo restauro, che resero possibile la realizzazione del suo sogno. Fra queste il restauratore Silvio Zanchi, diversi qualificati artigiani (vetrai, falegnami, decoratori) e la bottega degli Angeli. Tali lavori conferirono agli ambienti un gusto particolare nell’arredo e nelle decorazioni, in sintonia con il gusto promosso dalla comunità anglo-americana a Firenze tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, della quale facevano parte personalità quali gli Acton, Herbert Horne, Charles Loeser. La presenza anglo-americana a Firenze tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento contribuì infatti in modo determinante alla salvezza del Palazzo dalle demolizioni del centro storico e alla creazione di un gusto e uno stile ispirati ai caratteri fiorentini del glorioso passato della città, promuovendo lo sviluppo dell’artigianato attraverso il collezionismo di opere d’arte e di revivals.
Il Palazzo dei Davizzi, poi dei Davanzati, si impose subito come modello da imitare non solo nelle decorazioni murali, riproposte da Federigo Angeli sulle pareti del Castel del Diavolo di Julius Rolshoven, ma anche nell’arredo. Mobili, seggioloni, cassapanche, busti scolpiti, dipinti, capaci di suggerire la vita quotidiana di quelle famiglie che avevano fatto grande Fiorenza nel Medioevo e nel Rinascimento, furono imitati e riproposti nella loro disposizione.
Le fortunate aste di Elia Volpi a New York degli arredi del Palazzo e l’arrivo dei fratelli Angeli in America seppero far rivivere con nuova linfa ed energia la rievocazione sognata di un mondo passato. Grande fu il merito della Bottega degli Angeli nell’ampia diffusione di uno stile e di un gusto che si protrasse fino alla vigilia degli anni Cinquanta. Da Palm Beach in Florida a Saint Jean Cap Ferrat sulla Costa Azzurra, le pareti delle ville di nuovi ricchi americani (Cosden, Singer) si popolarono di alberelli, uccelli, verzieri ripresi dalle camere dipinte di Palazzo Davanzati, uniformando anche l’arredo delle loro dimore allo ‘stile Davanzati’.
L’esposizione è allestita al pianterreno di Palazzo Davanzati e si articola in diverse sezioni. Un’analisi accurata è dedicata in particolare alla personalità di Federigo Angeli e all’attività della sua bottega, mentre la sezione con i bozzetti, i disegni e le riviste illustra i lavori effettuati dagli Angeli nelle ville dei ricchi americani e la diffusione del ‘gusto Davanzati’ oltreoceano.
La mostra è un’occasione per conoscere da vicino alcune «testimonianze di un momento magico per Firenze, quando il gusto di Elia Volpi, e prima ancora di Stefano Bardini, dettava legge nei salotti e nei musei d’Europa e d’America» (Cristina Acidini).
Dal 23 ottobre 2009 al 17 gennaio 2010 ospiterà la mostra Federigo e la bottega degli Angeli. Palazzo Davanzati tra realtà e sogno promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Firenze, il Museo di Palazzo Davanzati e con la collaborazione della New York University di Villa La Pietra a Firenze.
L’esposizione, ideata e curata dalla stessa direttrice del Museo Rosanna Caterina Proto Pisani, presenterà le opere del pittore, copista e restauratore Federigo Angeli che, con la bottega paterna, prese parte al restauro delle decorazioni del Palazzo agli inizi del secolo scorso.
L’antiquario Elia Volpi acquistò Palazzo Davanzati nel 1904 e si dedicò al suo restauro con grande passione per cinque lunghi anni, investendo generosamente soldi ed energie e mantenendo grande segretezza intorno al procedere dei lavori affinché non ne giungesse notizia al suo rivale Stefano Bardini, che stava contemporaneamente restaurando la Torre del Gallo.
Il progetto dell'antiquario Elia Volpi era quello di trasformare Palazzo Davanzati nella rievocazione ideale dell’antica dimora fiorentina. Allo scopo chiamò numerose maestranze a lavorare al suo restauro, che resero possibile la realizzazione del suo sogno. Fra queste il restauratore Silvio Zanchi, diversi qualificati artigiani (vetrai, falegnami, decoratori) e la bottega degli Angeli. Tali lavori conferirono agli ambienti un gusto particolare nell’arredo e nelle decorazioni, in sintonia con il gusto promosso dalla comunità anglo-americana a Firenze tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, della quale facevano parte personalità quali gli Acton, Herbert Horne, Charles Loeser. La presenza anglo-americana a Firenze tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento contribuì infatti in modo determinante alla salvezza del Palazzo dalle demolizioni del centro storico e alla creazione di un gusto e uno stile ispirati ai caratteri fiorentini del glorioso passato della città, promuovendo lo sviluppo dell’artigianato attraverso il collezionismo di opere d’arte e di revivals.
Il Palazzo dei Davizzi, poi dei Davanzati, si impose subito come modello da imitare non solo nelle decorazioni murali, riproposte da Federigo Angeli sulle pareti del Castel del Diavolo di Julius Rolshoven, ma anche nell’arredo. Mobili, seggioloni, cassapanche, busti scolpiti, dipinti, capaci di suggerire la vita quotidiana di quelle famiglie che avevano fatto grande Fiorenza nel Medioevo e nel Rinascimento, furono imitati e riproposti nella loro disposizione.
Le fortunate aste di Elia Volpi a New York degli arredi del Palazzo e l’arrivo dei fratelli Angeli in America seppero far rivivere con nuova linfa ed energia la rievocazione sognata di un mondo passato. Grande fu il merito della Bottega degli Angeli nell’ampia diffusione di uno stile e di un gusto che si protrasse fino alla vigilia degli anni Cinquanta. Da Palm Beach in Florida a Saint Jean Cap Ferrat sulla Costa Azzurra, le pareti delle ville di nuovi ricchi americani (Cosden, Singer) si popolarono di alberelli, uccelli, verzieri ripresi dalle camere dipinte di Palazzo Davanzati, uniformando anche l’arredo delle loro dimore allo ‘stile Davanzati’.
L’esposizione è allestita al pianterreno di Palazzo Davanzati e si articola in diverse sezioni. Un’analisi accurata è dedicata in particolare alla personalità di Federigo Angeli e all’attività della sua bottega, mentre la sezione con i bozzetti, i disegni e le riviste illustra i lavori effettuati dagli Angeli nelle ville dei ricchi americani e la diffusione del ‘gusto Davanzati’ oltreoceano.
La mostra è un’occasione per conoscere da vicino alcune «testimonianze di un momento magico per Firenze, quando il gusto di Elia Volpi, e prima ancora di Stefano Bardini, dettava legge nei salotti e nei musei d’Europa e d’America» (Cristina Acidini).
22
ottobre 2009
Federigo Angeli – Federigo e la bottega degli Angeli
Dal 22 ottobre 2009 al 17 gennaio 2010
disegno e grafica
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
MUSEO DI PALAZZO DAVANZATI
Firenze, Via Porta Rossa, 13, (Firenze)
Firenze, Via Porta Rossa, 13, (Firenze)
Orario di apertura
ore 8.15 - 14.00 Chiuso: lunedì, 25 dicembre e 1 gennaio La prenotazione per i gruppi scolastici è gratuita ed obbligatoria Visite guidate per le scolaresche solo su prenotazione. Costo di €. 3,00 ad alunno.
Vernissage
22 Ottobre 2009, ore 12
Editore
SILLABE
Ufficio stampa
CAMILLA SPERANZA
Autore
Curatore