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Felice Beato – Burma 1880
Una serie assai rara di immagini, quasi esclusiva, quella da cui provengono le fotografie esposte in mostra e raccolte in un album da un viaggiatore inglese
Comunicato stampa
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Il Settecento è l’epoca del “Grand Tour”. Nobili e ricchi benestanti viaggiano, soprattutto in Italia, e ritornano in patria dopo aver collezionato innumerevoli ricordi visivi. Si tratta di stampe, disegni, bozzetti dei luoghi che hanno visto e visitato, tutti raccolti in album ordinati e rilegati pronti ad esser conservati, consultati e messi in bella mostra. L’Ottocento vede invece l’avvento della fotografia, e gli album del “Grand Tour” diventano presto album fotografici. Un diffuso gusto dell’esotico e del pittoresco spinge i viaggiatori ben oltre i confini italiani fino all’Estremo Oriente, terra di conquista e simbolo di una naturalità perduta cui si vuole far ritorno.
Una serie assai rara di immagini, quasi esclusiva, quella da cui provengono le fotografie esposte in mostra e raccolte in un album da un viaggiatore inglese, molto probabilmente un veterano residente in India dall’ottobre 1874 al dicembre 1889, come recita la didascalia scritta in calce all’immagine che ritrae un gruppo di ufficiali e di soldati del battaglione in cui lo stesso doveva aver prestato il proprio servizio. Acquisite nel periodo immediatamente successivo, esse offrono l’importante ed inedita opportunità di aggiungere un tassello al complesso mosaico costituito dalla pluriennale e feconda attività di Felice Beato, fotografo tra i più famosi eppure più misteriosi dell’Ottocento, del quale ora ci viene in parte restituita l’ultima e poco nota produzione fotografica, realizzata in Birmania a partire dalla fine degli anni Ottanta, e forse fino al 1895, anno in cui si dedicò prevalentemente al commercio di antichità. La serie di Beato dedicata al Burma si apriva con alcune vedute panoramiche della città dove si era stabilito - Mandalay. Stando alla numerazione riportata sui fogli, la serie completa doveva contare almeno duecento immagini, tra le quali l’acquirente era sempre in grado di soddisfare le proprie scelte in base ai personali interessi di studio o alle curiosità e ai ricordi più strettamente legati alla diretta esperienza di vita o di viaggio nel Paese. Le fotografie, dovevano costituire nel loro insieme un repertorio delle vedute, dei luoghi e dei costumi più caratteristici della Birmania, paese che risultava ancora quasi del tutto sconosciuto agli occidentali e offriva invece notevoli motivi di interesse, per la ricchezza e la diversità delle etnie che vi risiedevano, per la varietà degli elementi artistici e architettonici, e, ancora, per la presenza di popolazioni tribali e di luoghi del tutto incontaminati. Con un interesse sempre spiccato per l’attualità e una vena quasi reportagistica, la camera di Felice Beato fissa momenti di vita quotidiana e personaggi locali, in alcuni casi specificamente, storicamente identificabili, come il monaco buddista alla guida del Monastero Incomparabile o il comandante dell’esercito birmano a Mandalay. Le fotografie dell’album sono tra le poche relative a questo paese, che siano finora note e che ancora si conservino, insieme soprattutto ad alcune stampe Bourne & Shepherd, realizzate dagli operatori della celebre ditta soltanto dopo il 1870; proprio per ciò tali immagini offrono un ulteriore motivo di interesse storico-fotografico, oltre che documentario
Felice Beato (Venezia 1835 – Yangon 1908). Nato probabilmente a Venezia ma naturalizzato inglese, documentò gran parte del Medio e dell’Estremo Oriente viaggiando da Malta ad Atene, da Costantinopoli a Gerusalemme. Viaggiò poi, al seguito delle campagne militari inglesi volte ad estendere il predominio coloniale britannico, in Crimea, in India, in Cina, in Corea, in Egitto e nel Sudan. Dopo l’interruzione del suo lungo soggiorno in Giappone (1863-1884), Felice Beato si stabilì a Mandalay, al centro del Myanmar, dove aprì un negozio di antiquariato. Dopo la cessione dello stesso nel 1901, trascorse gli ultimi anni della sua vita a Yangon.
Una serie assai rara di immagini, quasi esclusiva, quella da cui provengono le fotografie esposte in mostra e raccolte in un album da un viaggiatore inglese, molto probabilmente un veterano residente in India dall’ottobre 1874 al dicembre 1889, come recita la didascalia scritta in calce all’immagine che ritrae un gruppo di ufficiali e di soldati del battaglione in cui lo stesso doveva aver prestato il proprio servizio. Acquisite nel periodo immediatamente successivo, esse offrono l’importante ed inedita opportunità di aggiungere un tassello al complesso mosaico costituito dalla pluriennale e feconda attività di Felice Beato, fotografo tra i più famosi eppure più misteriosi dell’Ottocento, del quale ora ci viene in parte restituita l’ultima e poco nota produzione fotografica, realizzata in Birmania a partire dalla fine degli anni Ottanta, e forse fino al 1895, anno in cui si dedicò prevalentemente al commercio di antichità. La serie di Beato dedicata al Burma si apriva con alcune vedute panoramiche della città dove si era stabilito - Mandalay. Stando alla numerazione riportata sui fogli, la serie completa doveva contare almeno duecento immagini, tra le quali l’acquirente era sempre in grado di soddisfare le proprie scelte in base ai personali interessi di studio o alle curiosità e ai ricordi più strettamente legati alla diretta esperienza di vita o di viaggio nel Paese. Le fotografie, dovevano costituire nel loro insieme un repertorio delle vedute, dei luoghi e dei costumi più caratteristici della Birmania, paese che risultava ancora quasi del tutto sconosciuto agli occidentali e offriva invece notevoli motivi di interesse, per la ricchezza e la diversità delle etnie che vi risiedevano, per la varietà degli elementi artistici e architettonici, e, ancora, per la presenza di popolazioni tribali e di luoghi del tutto incontaminati. Con un interesse sempre spiccato per l’attualità e una vena quasi reportagistica, la camera di Felice Beato fissa momenti di vita quotidiana e personaggi locali, in alcuni casi specificamente, storicamente identificabili, come il monaco buddista alla guida del Monastero Incomparabile o il comandante dell’esercito birmano a Mandalay. Le fotografie dell’album sono tra le poche relative a questo paese, che siano finora note e che ancora si conservino, insieme soprattutto ad alcune stampe Bourne & Shepherd, realizzate dagli operatori della celebre ditta soltanto dopo il 1870; proprio per ciò tali immagini offrono un ulteriore motivo di interesse storico-fotografico, oltre che documentario
Felice Beato (Venezia 1835 – Yangon 1908). Nato probabilmente a Venezia ma naturalizzato inglese, documentò gran parte del Medio e dell’Estremo Oriente viaggiando da Malta ad Atene, da Costantinopoli a Gerusalemme. Viaggiò poi, al seguito delle campagne militari inglesi volte ad estendere il predominio coloniale britannico, in Crimea, in India, in Cina, in Corea, in Egitto e nel Sudan. Dopo l’interruzione del suo lungo soggiorno in Giappone (1863-1884), Felice Beato si stabilì a Mandalay, al centro del Myanmar, dove aprì un negozio di antiquariato. Dopo la cessione dello stesso nel 1901, trascorse gli ultimi anni della sua vita a Yangon.
08
novembre 2005
Felice Beato – Burma 1880
Dall'otto novembre al 23 dicembre 2005
fotografia
Location
NEPENTE ART GALLERY
Milano, Via Alessandro Volta, 15, (Milano)
Milano, Via Alessandro Volta, 15, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 15-19,30 e su appuntamento (chiuso venerdì 9 e sabato 10 dicembre)
Vernissage
8 Novembre 2005, ore 18,30
Autore
Curatore