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Felice Giani – Dipinti e Disegni da collezioni private
L’esposizione presenta quindici dipinti, una trentina di disegni e venticinque incisioni inedite o scarsamente note, che consentono confronti e riflessioni su uno dei personaggi più singolari dell’età neoclassica.
Comunicato stampa
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Verrà inaugurata domenica 18 luglio, alle ore 17, la mostra “Felice Giani – Dipinti e Disegni da collezioni private” dedicata al grande artista neoclassico nato nel 1758 nel suggestivo paese in provincia di Alessandria, alle pendici del preappennino ligure.
L’esposizione presenta quindici dipinti, una trentina di disegni e venticinque incisioni inedite o scarsamente note, che consentono confronti e riflessioni su uno dei personaggi più singolari dell’età neoclassica. La mostra ospita anche una piccola sezione dedicata a disegni di Felice Giani raffiguranti alcuni capolavori del Louvre, poi incisi all’acquaforte dai più grandi maestri dell’epoca e successivamente riprodotti nella serie di illustrazioni della grande opera neoclassica dal titolo “Le Musée Français”.
La mostra, organizzata dall’Archivio Pittor Giani e dal Centro di Documentazione della Comunità Montana con il contributo di Marcella Vitali, che ha curato il catalogo (pubblicato da Edit Faenza), rimarrà aperta al pubblico fino al 12 settembre 2004 e sarà allestita all’interno dell’antico Oratorio della SS. Trinità. L’iniziativa rappresenta, tra l’altro, un’importante opportunità per il recupero di una delle più belle chiese della Val Curone: il ricavato degli ingressi, ad offerta, verrà infatti utilizzato per avviare i restauri dei capolavori conservati nell’Oratorio, collocato nel cuore del centro storico. La celebrazione di Giani a San Sebastiano acquista quindi un ulteriore valore simbolico: il paese ospita per la prima volta una mostra dedicata all’artista, dopo che nel secolo scorso due illustri cittadini sansebastianesi, Don Rino Callegari e il Dottor Riccardo Giani, con le loro ricerche avevano dato un importante impulso agli studi sul Maestro.
Prevalentemente noto come decoratore di dimore e di palazzi, ma al tempo stesso brillante protagonista della sua epoca per l’ampiezza delle sue espressioni artistiche, Felice Giani (1758 - 1823) compie i primi studi a Pavia e Bologna. Si trasferisce a Roma nel 1780, ove rimane profondamente colpito dall’incontro con l’antico, dalla visita degli scavi archeologici, dallo studio dei modelli raffaelleschi e michelangioleschi. Nel 1794 avvia una propria bottega di collaboratori con la quale attende a numerose imprese di decorazione in molti palazzi pubblici e privati romani, veneziani, emiliani, romagnoli (Faenza è la città che conserva le tracce più numerose della sua feconda attività) e, agevolato dalle buone introduzioni nell’entourage napoleonico, giunge fino in Francia.
L’arte di Giani, al culmine della fama durante il periodo repubblicano e napoleonico, ha come leit motiv il recupero di una classicità a cui il linguaggio paganeggiante conferisce un tono inconfondibile. La sua opera rappresenta un’implicita critica all’Accademia perché della classicità recupera l’energia storica del presente e del neoclassicismo rifiuta l’ordine canonico, ma ne recepisce l’aulicità. Alcuni dipinti ostentano un manifesto disinteresse per le stilizzazioni e per i purismi neoclassici, mentre sembrano prefigurare la libertà e alcuni fervori dello spirito romantico.
L’esposizione presenta quindici dipinti, una trentina di disegni e venticinque incisioni inedite o scarsamente note, che consentono confronti e riflessioni su uno dei personaggi più singolari dell’età neoclassica. La mostra ospita anche una piccola sezione dedicata a disegni di Felice Giani raffiguranti alcuni capolavori del Louvre, poi incisi all’acquaforte dai più grandi maestri dell’epoca e successivamente riprodotti nella serie di illustrazioni della grande opera neoclassica dal titolo “Le Musée Français”.
La mostra, organizzata dall’Archivio Pittor Giani e dal Centro di Documentazione della Comunità Montana con il contributo di Marcella Vitali, che ha curato il catalogo (pubblicato da Edit Faenza), rimarrà aperta al pubblico fino al 12 settembre 2004 e sarà allestita all’interno dell’antico Oratorio della SS. Trinità. L’iniziativa rappresenta, tra l’altro, un’importante opportunità per il recupero di una delle più belle chiese della Val Curone: il ricavato degli ingressi, ad offerta, verrà infatti utilizzato per avviare i restauri dei capolavori conservati nell’Oratorio, collocato nel cuore del centro storico. La celebrazione di Giani a San Sebastiano acquista quindi un ulteriore valore simbolico: il paese ospita per la prima volta una mostra dedicata all’artista, dopo che nel secolo scorso due illustri cittadini sansebastianesi, Don Rino Callegari e il Dottor Riccardo Giani, con le loro ricerche avevano dato un importante impulso agli studi sul Maestro.
Prevalentemente noto come decoratore di dimore e di palazzi, ma al tempo stesso brillante protagonista della sua epoca per l’ampiezza delle sue espressioni artistiche, Felice Giani (1758 - 1823) compie i primi studi a Pavia e Bologna. Si trasferisce a Roma nel 1780, ove rimane profondamente colpito dall’incontro con l’antico, dalla visita degli scavi archeologici, dallo studio dei modelli raffaelleschi e michelangioleschi. Nel 1794 avvia una propria bottega di collaboratori con la quale attende a numerose imprese di decorazione in molti palazzi pubblici e privati romani, veneziani, emiliani, romagnoli (Faenza è la città che conserva le tracce più numerose della sua feconda attività) e, agevolato dalle buone introduzioni nell’entourage napoleonico, giunge fino in Francia.
L’arte di Giani, al culmine della fama durante il periodo repubblicano e napoleonico, ha come leit motiv il recupero di una classicità a cui il linguaggio paganeggiante conferisce un tono inconfondibile. La sua opera rappresenta un’implicita critica all’Accademia perché della classicità recupera l’energia storica del presente e del neoclassicismo rifiuta l’ordine canonico, ma ne recepisce l’aulicità. Alcuni dipinti ostentano un manifesto disinteresse per le stilizzazioni e per i purismi neoclassici, mentre sembrano prefigurare la libertà e alcuni fervori dello spirito romantico.
18
luglio 2004
Felice Giani – Dipinti e Disegni da collezioni private
Dal 18 luglio al 12 settembre 2004
arte antica
Location
ORATORIO DELLA S.S. TRINITA’
San Sebastiano Curone, Viale Mazza Galanti Lungo Museglia, (Alessandria)
San Sebastiano Curone, Viale Mazza Galanti Lungo Museglia, (Alessandria)
Biglietti
ad offerta
Orario di apertura
Venerdì, sabato e domenica dalle 17:00 alle 23:00
Su richiesta, verranno organizzate aperture per gruppi di visitatori, in orari diversi
Vernissage
18 Luglio 2004, ore 17