Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Felix Fasolt – I,you,you,ar,my!
I,YOU,YOU,YOU,AR,MY! combina i due elementi fondamentali dell’esistenza: lo spazio e il corpo. Per Felix Fasolt, la cartografia e il bodybuilding illustrano esplicitamente l’idea dell’uomo della malleabilità del mondo: il corpo in cui viviamo e la terra che abitiamo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il bodybuilder vede il corpo come un'entità gestibile e controllabile, come uno strumento composto da zone (petto, addome, schiena, braccia, gambe) e parti (bicipiti, tricipiti, ecc.). Per il bodybuilder prevale la forma, a discapito della capacità atletica. La figura viene valutata sulla base di massa, definizione, rapporto, simmetria e aspetto scenico.
In egual modo il cartografo e il suo governo intendono la terra come un'entità gestibile e controllabile, come uno strumento composto da zone e parti. Per il cartografo a prevalere sono il controllo e il dominio – non il paesaggio. Trascurando la differenza tra mappa e paesaggio – e permettendo o persuadendoci a trascurare quella differenza – nascono ogni sorta di manipolazioni.
Sia il bodybuilding che la cartografia si basano sulla semplificazione e la saturazione. Il bodybuilder vede il corpo come il cartografo vede il paesaggio: fatto di elementi. Tutto tende ad una dimensione psico-percettiva: ogni parte è vista come oggetto e ogni oggetto può essere separatamente manipolato. Sia il corpo che la mappa sono alla base di un mito culturale di ingegneria sociale, controllo e potere. Tutto ha origine dalla competitività testosteronica maschile.
È qui – all'interno di un regime di controllo, perfezionamento e accrescimento – che il pensiero abbraccia la pulsione dell'impossibile. I due elementi fondamentali dell’esistenza – il corpo e lo spazio – possono quindi essere governati da un’idea di dominio e duttilità come fossero cartoni animati.
Il lavoro dell'artista belga Felix Fasolt (1988) affronta il crescente disagio di un mondo in continua espansione, tanto tecnologicamente collegato in rete quanto politicamente frammentato da regole, leggi, norme e regolamenti.
L’insieme di queste norme definiscono – o piuttosto, limitano violentemente – la possibilità di trovare un posto confortevole nel mondo; tuttavia, allo stesso tempo, le stesse norme ci costringono a spendere la nostra vita quotidiana in una tremolante zona di confine tra reale e desiderato. L’artista cerca narrazioni che scartano la permanenza in questo limbo, producendo una nuova narrazione attraverso elementi performativi e scultorei.
Fasolt lavora con il disegno, la performance, la scultura e il video.
In egual modo il cartografo e il suo governo intendono la terra come un'entità gestibile e controllabile, come uno strumento composto da zone e parti. Per il cartografo a prevalere sono il controllo e il dominio – non il paesaggio. Trascurando la differenza tra mappa e paesaggio – e permettendo o persuadendoci a trascurare quella differenza – nascono ogni sorta di manipolazioni.
Sia il bodybuilding che la cartografia si basano sulla semplificazione e la saturazione. Il bodybuilder vede il corpo come il cartografo vede il paesaggio: fatto di elementi. Tutto tende ad una dimensione psico-percettiva: ogni parte è vista come oggetto e ogni oggetto può essere separatamente manipolato. Sia il corpo che la mappa sono alla base di un mito culturale di ingegneria sociale, controllo e potere. Tutto ha origine dalla competitività testosteronica maschile.
È qui – all'interno di un regime di controllo, perfezionamento e accrescimento – che il pensiero abbraccia la pulsione dell'impossibile. I due elementi fondamentali dell’esistenza – il corpo e lo spazio – possono quindi essere governati da un’idea di dominio e duttilità come fossero cartoni animati.
Il lavoro dell'artista belga Felix Fasolt (1988) affronta il crescente disagio di un mondo in continua espansione, tanto tecnologicamente collegato in rete quanto politicamente frammentato da regole, leggi, norme e regolamenti.
L’insieme di queste norme definiscono – o piuttosto, limitano violentemente – la possibilità di trovare un posto confortevole nel mondo; tuttavia, allo stesso tempo, le stesse norme ci costringono a spendere la nostra vita quotidiana in una tremolante zona di confine tra reale e desiderato. L’artista cerca narrazioni che scartano la permanenza in questo limbo, producendo una nuova narrazione attraverso elementi performativi e scultorei.
Fasolt lavora con il disegno, la performance, la scultura e il video.
04
aprile 2019
Felix Fasolt – I,you,you,ar,my!
Dal 04 aprile al 18 maggio 2019
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
MDM7 SHOWROOM
Milano, Via Marco De Marchi, 7, (Milano)
Milano, Via Marco De Marchi, 7, (Milano)
Orario di apertura
Martedì – Sabato, h. 11 – 19 o su appuntamento
Vernissage
4 Aprile 2019, h. 18 – 22
Autore
Curatore