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Femme 2005
Oggi, il ritratto è una tradizione che ha perso vigore e consuetudine, FEMME 2005 ne riafferma il ruolo sociale, artistico e psicologico. Con questa selezione di opere, un genere classico riprende vita nelle forme e nelle tecniche contemporanee: l’uomo è “rivisitato” attraverso nuovi linguaggi.
Comunicato stampa
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Il ritratto costituisce da sempre uno dei generi più affascinanti e ambiziosi dell’arte: imperatori romani, papi, cardinali, principi e intellettuali hanno affidato la rappresentazione della propria apoteosi ai migliori artisti dell’epoca. Nel tempo il ritratto ha perso la sua connotazione propriamente aristocratica diffondendosi anche nei ceti medio – borghesi. Il piacere di contemplare la persona amata o di farsi contemplare, il ricordo di un proprio famigliare o il simbolo della raggiunta gloria. In questo contesto socio-culturale nasce un nuovo tipo di ritratto, vengono abbandonati gli schemi aulici e di rappresentanza, per un modello più direttamente realistico. Il ritratto appare dunque come la conferma di una posizione consolidata, non più appannaggio di pochi, ma accessibile a chiunque riesca ad affermare la propria personalità.
Oggi, il ritratto è una tradizione che ha perso vigore e consuetudine, FEMME 2005 ne riafferma il ruolo sociale, artistico e psicologico. Con questa selezione di opere, un genere classico riprende vita nelle forme e nelle tecniche contemporanee: l’uomo è “rivisitato” attraverso nuovi linguaggi. Superata la rappresentazione mimetica del reale, gli artisti prediligono tecniche e strumenti con i quali ricercare non più una somiglianza esteriore ma un’intima rappresentazione dell’anima del soggetto. E sottolineano come l’esperienza artistica sia anche risultato di una condivisione fra committente, artista e fruitore.
Di Mario Sasso, padre della video arte italiana, scorrono in loop dieci video ritratti di donne. Sasso, che per primo ha sperimentato i nuovi linguaggi dell’elettronica, utilizza i codici propri della video arte per comunicare intimamente con lo spettatore, senza intermediazioni. Volta alla ricerca è anche l’opera di Sergio Carrera, artista che da anni concentra la propria attenzione su un nuovo utilizzo dei materiali – quasi materia prima – e le loro trasformazioni. I ritratti di Lisa Perini sono di un fascino immediato per l’uso fantastico del colore, mezzo attraverso cui l’artista coglie l’intima natura del soggetto rappresentato, posto al centro delle opere, con una staticità quasi ieratica. La ricerca artistica di Giovanni Gaggia è incentrata su temi di forte impatto come il disfacimento del corpo o il decesso rapportati alla politica, alla cronaca e al cattolicesimo: il corpo come simbolo di vita o di morte e il suo significato sociale in uno studio analitico e tangibile di vite vissute. Matteo Tontini espone “Gina”, grande acrilico dal deciso segno grafico e dal forte contrasto cromatico. La figura umana, i gesti, i corpi, si muovono in uno spazio che accoglie o respinge. Tontini prima ricombina impulsi, immagini e tecniche, poi lascia il tutto a sedimentare finché non rimane l’essenziale: le linee e i colori. Silvia Fiorentino, da anni protagonista nel territorio multi disciplinare a cavallo tra arte, architettura e design, utilizza i linguaggi più svariati per esprimere l’intima essenza del femminile. Marco Bolognesi, fotografo, pittore, artista digitale espone “Levels”, dove tramite immagini fotografiche trattate con la pittura, volti mascherati catturati al Carnevale di Venezia appaiono più che mai smascherati. Le figure di Leonardo Cemak, noto vignettista e umorista, esprimono forte valenza comunicativa, infrangono i canoni del reale e si inseriscono in un mondo surreale, un po’ decadente, quasi come fosse un avvertimento per la nostra società. L’opera di Carlo Cecchi, spirito eclettico, sconfina dalla pittura alla poesia. Di Alberto Barbadoro pittore e scultore, è presente una scultura in cartapesta, materiale effimero e fragile che l’artista ha scelto per creare eternità, ottenendo esiti formali di purezza e delicatezza quasi eteree. Ancora una volta, di natura tutta femminile.
Oggi, il ritratto è una tradizione che ha perso vigore e consuetudine, FEMME 2005 ne riafferma il ruolo sociale, artistico e psicologico. Con questa selezione di opere, un genere classico riprende vita nelle forme e nelle tecniche contemporanee: l’uomo è “rivisitato” attraverso nuovi linguaggi. Superata la rappresentazione mimetica del reale, gli artisti prediligono tecniche e strumenti con i quali ricercare non più una somiglianza esteriore ma un’intima rappresentazione dell’anima del soggetto. E sottolineano come l’esperienza artistica sia anche risultato di una condivisione fra committente, artista e fruitore.
Di Mario Sasso, padre della video arte italiana, scorrono in loop dieci video ritratti di donne. Sasso, che per primo ha sperimentato i nuovi linguaggi dell’elettronica, utilizza i codici propri della video arte per comunicare intimamente con lo spettatore, senza intermediazioni. Volta alla ricerca è anche l’opera di Sergio Carrera, artista che da anni concentra la propria attenzione su un nuovo utilizzo dei materiali – quasi materia prima – e le loro trasformazioni. I ritratti di Lisa Perini sono di un fascino immediato per l’uso fantastico del colore, mezzo attraverso cui l’artista coglie l’intima natura del soggetto rappresentato, posto al centro delle opere, con una staticità quasi ieratica. La ricerca artistica di Giovanni Gaggia è incentrata su temi di forte impatto come il disfacimento del corpo o il decesso rapportati alla politica, alla cronaca e al cattolicesimo: il corpo come simbolo di vita o di morte e il suo significato sociale in uno studio analitico e tangibile di vite vissute. Matteo Tontini espone “Gina”, grande acrilico dal deciso segno grafico e dal forte contrasto cromatico. La figura umana, i gesti, i corpi, si muovono in uno spazio che accoglie o respinge. Tontini prima ricombina impulsi, immagini e tecniche, poi lascia il tutto a sedimentare finché non rimane l’essenziale: le linee e i colori. Silvia Fiorentino, da anni protagonista nel territorio multi disciplinare a cavallo tra arte, architettura e design, utilizza i linguaggi più svariati per esprimere l’intima essenza del femminile. Marco Bolognesi, fotografo, pittore, artista digitale espone “Levels”, dove tramite immagini fotografiche trattate con la pittura, volti mascherati catturati al Carnevale di Venezia appaiono più che mai smascherati. Le figure di Leonardo Cemak, noto vignettista e umorista, esprimono forte valenza comunicativa, infrangono i canoni del reale e si inseriscono in un mondo surreale, un po’ decadente, quasi come fosse un avvertimento per la nostra società. L’opera di Carlo Cecchi, spirito eclettico, sconfina dalla pittura alla poesia. Di Alberto Barbadoro pittore e scultore, è presente una scultura in cartapesta, materiale effimero e fragile che l’artista ha scelto per creare eternità, ottenendo esiti formali di purezza e delicatezza quasi eteree. Ancora una volta, di natura tutta femminile.
27
gennaio 2005
Femme 2005
Dal 27 gennaio al 28 febbraio 2005
arte contemporanea
Location
DESIA
Bologna, Via Dell'inferno, 1/4, (Bologna)
Bologna, Via Dell'inferno, 1/4, (Bologna)
Orario di apertura
28-30 GENNAIO_ORE16.00_21.00. 1 - 28 FEBBRAIO: DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ_ORE13.00_20.00
Vernissage
27 Gennaio 2005, ORE18.00_23.00