Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Feofeo – Guha
I cromatismi e le musicalità pittoriche fin qui apprezzate assumono, nel nuovo ciclo presentato per la prima volta, ulteriori significati e interpretazioni grazie ad arcane simbologie, che si associano a una criptica scritta marchiata a fuoco utile a delineare ermetici e millenari fondamenti celati.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La storica sede museale di Casa dei Carraresi a Treviso, ospita per la prima volta l’artista piemontese Feofeo. Il titolo della personale “Guha” è il concept che il critico e curatore d’arte dr Alain Chivilò ha posto come filo conduttore al nuovo iter della pittrice.
Il termine guha, dal sanscrito, si applica a tutto ciò che ha un carattere celato e di conseguenza non si manifesta esteriormente: è il segreto iniziatico non rilevato.
Lungo la mostra, i visitatori potranno ammirare una ricerca che trae spunto dall’unione di musicalità cromatiche e arcani segreti umani. Le sue opere vivono in un’astrazione ricca di colori e significati. Se fosse possibile definire l’agire di Feofeo, attraverso alcuni sostantivi, indubbiamente i termini vitalità, emozione, musica e colore rappresentano solide fondamenta dalle quali tutto si dipana concettualmente e filosoficamente. Esse, nell’apparente semplicità, racchiudono un universo complesso difficilmente esplicabile in un’univoca soluzione. L’indagine artistica che ne consegue, asseconda una nozione derivante dalla fotografia in cui se la realtà prende forza grazie al bianco e nero, il mondo vive all’interno di toni infiniti. Quest’aspetto, indicato proprio dalla pittrice nel motto “io sono colore”, diventa logica conseguenza per evidenziare uno dei suoi principali punti focali. Per la prima volta in assoluti sono presenti nuovi lavori che rappresentano un nuovo ciclo focalizzato sul tema esoterico che, rispetto al passato, entra sempre di più all’interno delle sue tele arricchendosi di essenze arcane. Disamine appartenenti al Priorato di Sion, ai Templari fino alle tesi del filosofo René Guénon valorizzano maggiormente la sua pittura.
Come da testo critico del curatore dr Chivilò: “Riprendendo l’analisi dell’intellettuale francese, l’essenza spirituale ora chiusa da un forte approccio material-sentimentale deve o quantomeno dovrebbe auspicare alla rinascita, evidenziando nell’essere umano una nuova forma di veridicità. D’altro canto, come non considerare che la teologia fin qui conosciuta, a sua volta, vive lungo una narrazione messa in discussione da un’aggiuntiva via esplicativa realistica alla nostra esistenza.
Siamo di fronte, dunque, a un universo complesso ma soprattutto costituito da molte simbologie che diventano fonte per un’originale rappresentazione pittorica.
Il presente ciclo, dipinto tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019, ruota su una dicitura che esplicita studi e spiegazioni che non hanno ancora trovato un’univoca decodificazione:
ET IN ARCADIA EGO.
Una scritta che, racchiudendo ermetici fondamenti celati da millenni alla spiegazione umana, contraddistingue le opere di questo periodo attraverso una marchiatura a fuoco per singole lettere, senza ricorrere a un formato precostituito: un titolo che da inizio a un iter creativo intriso di mistero.
Già nella stessa tecnica dell’impressione si denota come l’utilizzo di uno dei quattro elementi da parte dell’artista, il fuoco, esprima un emblema atto a indicare l’origine e lo stato della materia sul piano fisico, ma soprattutto il principio vitale che esso stesso contiene. L’iscrizione, oltre a contraddistinguere l’attuale percorso, si connota di ulteriori strutturazioni concettuali, grazie all’inserimento nella composizione artistica di simboli derivanti dalla Scienza Sacra. Si evidenzia dunque un nuovo messaggio per indicare altre tematiche alla sua poetica. Nulla dunque è lasciato alla casualità in quanto Feofeo, intellettualmente e filosoficamente, consente ai suoi lavori di essere personificazione artistica e metafora di profonde nozioni dall’inequivocabile rappresentazione, ma dalla molteplice esplicazione.
Il mondo astratto che la pittrice rappresenta è articolato e vasto, ma determina nell’osservatore che si pone innanzi un’apertura mentale verso quei perché ancora inesplorati.
L’abstractio si trasforma in forma lirica evolvendosi eruditamente verso una recondita percezione sottintesa tra mistero, ignoto e tangibilità”.
Il termine guha, dal sanscrito, si applica a tutto ciò che ha un carattere celato e di conseguenza non si manifesta esteriormente: è il segreto iniziatico non rilevato.
Lungo la mostra, i visitatori potranno ammirare una ricerca che trae spunto dall’unione di musicalità cromatiche e arcani segreti umani. Le sue opere vivono in un’astrazione ricca di colori e significati. Se fosse possibile definire l’agire di Feofeo, attraverso alcuni sostantivi, indubbiamente i termini vitalità, emozione, musica e colore rappresentano solide fondamenta dalle quali tutto si dipana concettualmente e filosoficamente. Esse, nell’apparente semplicità, racchiudono un universo complesso difficilmente esplicabile in un’univoca soluzione. L’indagine artistica che ne consegue, asseconda una nozione derivante dalla fotografia in cui se la realtà prende forza grazie al bianco e nero, il mondo vive all’interno di toni infiniti. Quest’aspetto, indicato proprio dalla pittrice nel motto “io sono colore”, diventa logica conseguenza per evidenziare uno dei suoi principali punti focali. Per la prima volta in assoluti sono presenti nuovi lavori che rappresentano un nuovo ciclo focalizzato sul tema esoterico che, rispetto al passato, entra sempre di più all’interno delle sue tele arricchendosi di essenze arcane. Disamine appartenenti al Priorato di Sion, ai Templari fino alle tesi del filosofo René Guénon valorizzano maggiormente la sua pittura.
Come da testo critico del curatore dr Chivilò: “Riprendendo l’analisi dell’intellettuale francese, l’essenza spirituale ora chiusa da un forte approccio material-sentimentale deve o quantomeno dovrebbe auspicare alla rinascita, evidenziando nell’essere umano una nuova forma di veridicità. D’altro canto, come non considerare che la teologia fin qui conosciuta, a sua volta, vive lungo una narrazione messa in discussione da un’aggiuntiva via esplicativa realistica alla nostra esistenza.
Siamo di fronte, dunque, a un universo complesso ma soprattutto costituito da molte simbologie che diventano fonte per un’originale rappresentazione pittorica.
Il presente ciclo, dipinto tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019, ruota su una dicitura che esplicita studi e spiegazioni che non hanno ancora trovato un’univoca decodificazione:
ET IN ARCADIA EGO.
Una scritta che, racchiudendo ermetici fondamenti celati da millenni alla spiegazione umana, contraddistingue le opere di questo periodo attraverso una marchiatura a fuoco per singole lettere, senza ricorrere a un formato precostituito: un titolo che da inizio a un iter creativo intriso di mistero.
Già nella stessa tecnica dell’impressione si denota come l’utilizzo di uno dei quattro elementi da parte dell’artista, il fuoco, esprima un emblema atto a indicare l’origine e lo stato della materia sul piano fisico, ma soprattutto il principio vitale che esso stesso contiene. L’iscrizione, oltre a contraddistinguere l’attuale percorso, si connota di ulteriori strutturazioni concettuali, grazie all’inserimento nella composizione artistica di simboli derivanti dalla Scienza Sacra. Si evidenzia dunque un nuovo messaggio per indicare altre tematiche alla sua poetica. Nulla dunque è lasciato alla casualità in quanto Feofeo, intellettualmente e filosoficamente, consente ai suoi lavori di essere personificazione artistica e metafora di profonde nozioni dall’inequivocabile rappresentazione, ma dalla molteplice esplicazione.
Il mondo astratto che la pittrice rappresenta è articolato e vasto, ma determina nell’osservatore che si pone innanzi un’apertura mentale verso quei perché ancora inesplorati.
L’abstractio si trasforma in forma lirica evolvendosi eruditamente verso una recondita percezione sottintesa tra mistero, ignoto e tangibilità”.
16
febbraio 2019
Feofeo – Guha
Dal 16 febbraio al 03 marzo 2019
arte contemporanea
Location
CA’ DEI CARRARESI
Treviso, Via Palestro, 33, (Treviso)
Treviso, Via Palestro, 33, (Treviso)
Orario di apertura
Da martedì a venerdì ore 9 - 18
Sabato, domenica e festivi ore 10 - 20
Lunedì chiuso.
MOSTRA APERTA DAL 14 FEBBRAIO
Vernissage
16 Febbraio 2019, ore 18
Autore
Curatore