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Ferdinando Faraò – Eschersuite
Questo progetto si ispira ad alcuni disegni di Maurits Cornelius Escher, pittore ed incisore olandese (Leeuwarden1898 – Laren 1972) la cui opera è fondata sulla combinazione di elementi fantastici con elementi matematici, per mezzo dei quali costruisce architetture e paesaggi impossibili, ma di immediato effetto realistico.
Comunicato stampa
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Michele Benevenuti trombone
Enea Coppaloni basso elettrico
Alberto Mandarini tromba
Simone Mauri clarinetto
Valerio Scrignoli chitarra elettrica
Ferdinando Faraò batteria
Questo progetto si ispira ad alcuni disegni di Maurits Cornelius Escher, pittore ed incisore olandese (Leeuwarden1898 - Laren 1972) la cui opera è fondata sulla combinazione di elementi fantastici con elementi matematici, per mezzo dei quali costruisce architetture e paesaggi impossibili, ma di immediato effetto realistico.
Visioni e scenari paradossali da cui Ferdinando Faraò prende spunto per dar vita a una musica in bilico tra scrittura e improvvisazione.
Ferdinando Faraò ha iniziato la propria attività verso la fine degli anni '70 entrando in contatto con la scena jazzisitica milanese esibendosi in locali storici come il Capolinea.
Gli anni seguenti lo hanno visto nei gruppi di importanti musicisti tra cui Claudio Fasoli e Tiziana Ghiglioni, con i quali ha partecipato a diversi festivals nazionali ed internazionali (Umbria Jazz, Festival Hamburg Jazz, Festival Tubingen, Lubiana, Capodistria, Siena Jazz, Zurigo); ha suonato con Lee Konitz, Franco D'Andrea, Tony Scott, Mal Waldrom, Sal Nistico, Gianluigi Trovesi, Maurizio Giammarco, Steve Grossman, Franco Ambrosetti, Gaetano Liguori, Bob Mover ed altri importanti musicisti.
Definito "un batterista di larghe vedute, una sorta di Leon Parker nostrano, attento ai ritmi ma anche alla melodia dei suoi tamburi".
Enea Coppaloni basso elettrico
Alberto Mandarini tromba
Simone Mauri clarinetto
Valerio Scrignoli chitarra elettrica
Ferdinando Faraò batteria
Questo progetto si ispira ad alcuni disegni di Maurits Cornelius Escher, pittore ed incisore olandese (Leeuwarden1898 - Laren 1972) la cui opera è fondata sulla combinazione di elementi fantastici con elementi matematici, per mezzo dei quali costruisce architetture e paesaggi impossibili, ma di immediato effetto realistico.
Visioni e scenari paradossali da cui Ferdinando Faraò prende spunto per dar vita a una musica in bilico tra scrittura e improvvisazione.
Ferdinando Faraò ha iniziato la propria attività verso la fine degli anni '70 entrando in contatto con la scena jazzisitica milanese esibendosi in locali storici come il Capolinea.
Gli anni seguenti lo hanno visto nei gruppi di importanti musicisti tra cui Claudio Fasoli e Tiziana Ghiglioni, con i quali ha partecipato a diversi festivals nazionali ed internazionali (Umbria Jazz, Festival Hamburg Jazz, Festival Tubingen, Lubiana, Capodistria, Siena Jazz, Zurigo); ha suonato con Lee Konitz, Franco D'Andrea, Tony Scott, Mal Waldrom, Sal Nistico, Gianluigi Trovesi, Maurizio Giammarco, Steve Grossman, Franco Ambrosetti, Gaetano Liguori, Bob Mover ed altri importanti musicisti.
Definito "un batterista di larghe vedute, una sorta di Leon Parker nostrano, attento ai ritmi ma anche alla melodia dei suoi tamburi".
15
novembre 2003
Ferdinando Faraò – Eschersuite
15 novembre 2003
performance - happening
serata - evento
serata - evento
Location
GHEROARTE’
Corsico, Via Antonio Gramsci, 4, (Milano)
Corsico, Via Antonio Gramsci, 4, (Milano)
Biglietti
con tessera + biglietto siae (4 euro)
Orario di apertura
inizio concerto 22h00