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Ferdinando Fino – Fotografo
In mostra le autocromie di Ferdinando Fino (Torino, 1872-1918), nato da una famiglia di piccoli imprenditori chimici (Ditta Luigi Fino & C, fondata dal nonno)
Comunicato stampa
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FERDINANDO FINO FOTOGRAFO
LE VALLI DI LANZO “A COLORI” ALL’INIZIO DEL NOVECENTO
TORINO, MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA “DUCA DEGLI ABRUZZI”
16 ottobre 2010 – 20 febbraio 2011
Il MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA del CAI-TORINO e la SOCIETÀ STORICA DELLE VALLI DI LANZO, con la REGIONE PIEMONTE e la FONDAZIONE CRT e la collaborazione di CITTÀ DI TORINO e CLUB ALPINO ITALIANO, presentano nelle sale espositive al Monte dei Cappuccini una collezione di fotografie recentemente acquisite dal Museo, ora conservate nel Centro Documentazione, a seguito della donazione effettuata dagli eredi.
Si tratta delle autocromie di Ferdinando Fino (Torino, 1872-1918), nato da una famiglia di piccoli imprenditori chimici (Ditta Luigi Fino & C, fondata dal nonno), che comprendeva però nella più ampia rete parentale uno zio pittore (Giovanni Battista), i cugini Giocondo (drammaturgo e compositore, anche di musiche per film) e Saverio (letterato e critico teatrale), la cugina acquisita Chiarina Savio, ben nota mezzosoprano, e i fratelli Thermignon, cioè alcune delle figure più significative della scena culturale torinese e delle Valli di Lanzo negli anni a cavallo tra XIX e XX secolo. In questo clima Ferdinando sviluppò un primo interesse per la pittura, che lo avrebbe portato a frequentare Giacomo Grosso e Filiberto Petiti, per passare alla fotografia prima del 1906, quando partecipò a una mostra promossa dall’Unione Escursionisti. Le sue «scene e soggetti alpini» gli valsero una medaglia e furono segnalate da “La Fotografia Artistica”, allora il più prestigioso periodico italiano del settore.
Nonostante il buon risultato, la sua attività non si discostava ancora dalla pratica amatoriale, quasi ovvia per un giovane borghese di quegli anni, almeno sino al 1909 quando partecipò al Concorso collegato all’Esposizione Nazionale d’Arte e d’Industria Fotografica di Milano, dove venne premiato per le sue autocromie.
All’effetto di realtà della ripresa stereoscopica si era aggiunta la novità, attesa e dirompente, del colore, resa possibile dal nuovo procedimento messo a punto dai Fratelli Lumière. Con l’autocromia Fino aveva trovato il mezzo più consono alla propria sensibilità, conciliando la modernità della fotografia con la sensibilità per il colore che gli derivava dai suoi primi interessi. Una conferma di questa raggiunta maturità espressiva si ebbe nel 1911, quando venne premiato all’Esposizione delle Industrie e del Lavoro e al Concorso Internazionale di Fotografia che si tennero a Torino per celebrare il cinquantenario della proclamazione del Regno d’Italia.
SEGUE RETRO >>>>
Ciò gli consentì di avviare una serie di rapporti professionali e di «soddisfare con minor spesa alle [proprie] aspirazioni di far passeggiate, di gustare le meraviglie della natura, ammirandole e procurandosene qualche ricordo fotografico», lasciando a noi le prime testimonianze a colori – estremamente rare – delle Valli di Lanzo.
Il pubblico potrà visionare le riproduzioni di 49 autocromie – con soggetti dedicati principalmente alle Valli di Lanzo, integrati da paesaggi, interni del Palazzo Reale di Torino, studi, ritratti, autoritratti oltre ad alcuni nudi – fino al 20 febbraio 2011.
È disponibile un catalogo edito dalla Società Storica della Valli di Lanzo, a cura di Pierangelo Cavanna, con 56 illustrazioni a colori e 46 in bianco/nero. Testi di Gianfranco Fino, Claudio Santacroce, Pierangelo Cavanna, Adriano Olivieri e Gian Giorgio Massara (176 pp, € 30,00).
LE VALLI DI LANZO “A COLORI” ALL’INIZIO DEL NOVECENTO
TORINO, MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA “DUCA DEGLI ABRUZZI”
16 ottobre 2010 – 20 febbraio 2011
Il MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA del CAI-TORINO e la SOCIETÀ STORICA DELLE VALLI DI LANZO, con la REGIONE PIEMONTE e la FONDAZIONE CRT e la collaborazione di CITTÀ DI TORINO e CLUB ALPINO ITALIANO, presentano nelle sale espositive al Monte dei Cappuccini una collezione di fotografie recentemente acquisite dal Museo, ora conservate nel Centro Documentazione, a seguito della donazione effettuata dagli eredi.
Si tratta delle autocromie di Ferdinando Fino (Torino, 1872-1918), nato da una famiglia di piccoli imprenditori chimici (Ditta Luigi Fino & C, fondata dal nonno), che comprendeva però nella più ampia rete parentale uno zio pittore (Giovanni Battista), i cugini Giocondo (drammaturgo e compositore, anche di musiche per film) e Saverio (letterato e critico teatrale), la cugina acquisita Chiarina Savio, ben nota mezzosoprano, e i fratelli Thermignon, cioè alcune delle figure più significative della scena culturale torinese e delle Valli di Lanzo negli anni a cavallo tra XIX e XX secolo. In questo clima Ferdinando sviluppò un primo interesse per la pittura, che lo avrebbe portato a frequentare Giacomo Grosso e Filiberto Petiti, per passare alla fotografia prima del 1906, quando partecipò a una mostra promossa dall’Unione Escursionisti. Le sue «scene e soggetti alpini» gli valsero una medaglia e furono segnalate da “La Fotografia Artistica”, allora il più prestigioso periodico italiano del settore.
Nonostante il buon risultato, la sua attività non si discostava ancora dalla pratica amatoriale, quasi ovvia per un giovane borghese di quegli anni, almeno sino al 1909 quando partecipò al Concorso collegato all’Esposizione Nazionale d’Arte e d’Industria Fotografica di Milano, dove venne premiato per le sue autocromie.
All’effetto di realtà della ripresa stereoscopica si era aggiunta la novità, attesa e dirompente, del colore, resa possibile dal nuovo procedimento messo a punto dai Fratelli Lumière. Con l’autocromia Fino aveva trovato il mezzo più consono alla propria sensibilità, conciliando la modernità della fotografia con la sensibilità per il colore che gli derivava dai suoi primi interessi. Una conferma di questa raggiunta maturità espressiva si ebbe nel 1911, quando venne premiato all’Esposizione delle Industrie e del Lavoro e al Concorso Internazionale di Fotografia che si tennero a Torino per celebrare il cinquantenario della proclamazione del Regno d’Italia.
SEGUE RETRO >>>>
Ciò gli consentì di avviare una serie di rapporti professionali e di «soddisfare con minor spesa alle [proprie] aspirazioni di far passeggiate, di gustare le meraviglie della natura, ammirandole e procurandosene qualche ricordo fotografico», lasciando a noi le prime testimonianze a colori – estremamente rare – delle Valli di Lanzo.
Il pubblico potrà visionare le riproduzioni di 49 autocromie – con soggetti dedicati principalmente alle Valli di Lanzo, integrati da paesaggi, interni del Palazzo Reale di Torino, studi, ritratti, autoritratti oltre ad alcuni nudi – fino al 20 febbraio 2011.
È disponibile un catalogo edito dalla Società Storica della Valli di Lanzo, a cura di Pierangelo Cavanna, con 56 illustrazioni a colori e 46 in bianco/nero. Testi di Gianfranco Fino, Claudio Santacroce, Pierangelo Cavanna, Adriano Olivieri e Gian Giorgio Massara (176 pp, € 30,00).
16
ottobre 2010
Ferdinando Fino – Fotografo
Dal 16 ottobre 2010 al 20 febbraio 2011
fotografia
Location
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA DUCA DEGLI ABRUZZI
Torino, Piazzale Monte Dei Cappuccini, 7, (Torino)
Torino, Piazzale Monte Dei Cappuccini, 7, (Torino)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica, dalle 9,00 alle 19,00
Autore