Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Fernando e Humberto Campana – Brazilian Baroque Collection
L’Ambasciata del Brasile a Roma è onorata di presentare la mostra di Fernando e Humberto Campana Brazilian Baroque Collection, concepita per la Galleria Cortona di Palazzo Pamphilj, per la prima volta sede di una esposizione. E’ questo il primo appuntamento di Privato Romano Interno, progetto di Emanuela Nobile Mino e della Galleria O. di Roma, finalizzato alla edizione di arredi di designers internazionali, prodotti in tiratura limitata con materiali e tecniche della più nobile tradizione artigianale italiana.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’Ambasciata del Brasile a Roma è onorata di presentare la mostra di Fernando e Humberto Campana Brazilian Baroque Collection, concepita per la Galleria Cortona di Palazzo Pamphilj, per la prima volta sede di una esposizione.
E’ questo il primo appuntamento di Privato Romano Interno, progetto di Emanuela Nobile Mino e della Galleria O. di Roma, finalizzato alla edizione di arredi di designers internazionali, prodotti in tiratura limitata con materiali e tecniche della più nobile tradizione artigianale italiana.
Le mostre sono ospitate in spazi architettonici di epoca e carattere diversi, selezionati secondo un criterio di consonanza con la ricerca tecnica ed estetica di ciascun autore.
L’indole neo-barocca dei fratelli Campana ha trovato una naturale affinità con l’opulenza degli interni seicenteschi della Galleria Cortona di Palazzo Pamphilj che, disegnata da Borromini e adornata nella volta dal grande affresco di Pietro da Cortona (Le Storie di Enea), costituisce uno degli esempi più significativi dell’eccellenza barocca romana.
Per questo speciale interno, i designers brasiliani - soliti nell’utilizzo di materiali umili di origine naturale o di produzione industriale - hanno eccezionalmente scelto di lavorare ad arredi sontuosi utilizzando soltanto materie nobili quali il bronzo, l’ottone e il marmo bianco statuario di Carrara.
L’incontro tra i Campana e il patrimonio iconografico della Roma storica è avvenuto naturalmente. “Questo progetto”, dicono, “è stato un dono, tutto si è svolto in modo assolutamente spontaneo: Roma ci somiglia molto, ci ha aiutato a riproporzionare la cultura figurativa del nostro background, fatta sia di immagini della tradizione storica locale, il barocco in primis, che di visioni e suggestioni provenienti dalla cultura popolare”.
Il Brazilian Baroque dei Campana è infatti una sorta di fenomeno “transgenico”: unisce l’esuberanza e l’espressività, anche degenerate, del barocco provinciale e della cultura popolare, alla proporzione e all’ufficialità della cultura artistica romana.
Il risultato di questa fusione si invera, attraverso l’assemblaggio di elementi decorativi in bronzo dorato attinti al repertorio iconografico dei secoli XVII-XIX, in lampade (da terra, da tavolo, da parete e soffitto) il cui nome è significativamente ripreso dalla città barocca brasiliana di Ouro Preto, e in un candelabro che, a sua volta, porta il nome dello scultore settecentesco Aleijadinho.
“Il nostro barocco è contrassegnato dall’imperfezione, il cui intento è quello di disorganizzare l’armonia, pervertirla e miscelarla ad elementi propri del nostro lavoro”.
Un altro concetto caro ai Campana, e presente in questa collezione, è quello di “archeologia ricomposta”: “Abbiamo preso alcuni dettagli della città, della sua stravaganza architettonica, estetica e costruito un registro dei suoi diversi periodi storici. Li abbiamo, quindi, disorganizzati per ottenere un collage personale, una stratificazione di elementi ricomposti in una forma nuova, libera dal pregiudizio”.
Questo processo costruttivo per stratificazione caratterizza il tavolo Basoli, il cui piano, nato dalla sovrapposizione e dall’accostamento di frammenti irregolari di lastre in marmo statuario di Carrara, replica “intuitivamente” il basolato delle antiche strade romane. “Avevamo già lavorato in precedenza con il marmo, ma in questo progetto ne abbiamo fatto un uso completamente nuovo: poter utilizzare lastre dallo spessore così sottile ci ha permesso di trattare il marmo come fosse carta (…) ci intriga molto trattare un materiale nella direzione opposta alla sua natura, è come innescare ogni volta una nuova sfida (…). Installati uno dopo l’altro, i nove tavoli in mostra creano una continuità interessante e suggeriscono l’immagine di una strada che attraversa la Galleria Cortona da parte a parte, collegando idealmente la piazza (piazza Navona n.d.r.) e la strada parallela (via dell’Anima n.d.r.)”.
L’intuizione è un altro elemento fondante della prassi creativa dei Campana: il primo step del loro processo progettuale consiste, infatti, nel dare ascolto alle suggestioni ispirate da un luogo e alle intenzioni del progetto, solo successivamente vengono l’approfondimento e la documentazione. “Il procedimento è stato quello di maximizzare, di reinterpretare inconsciamente il dato oggettivo; l’andamento a spirale che caratterizza la base del candelabro, ad esempio, non soltanto simula un elemento ricorrente nel nostro lavoro, ma sembra imitare la torsione ascensionale della Fontana dei Fiumi di piazza Navona. E non si è trattato di una scelta premeditata, voluta, solo in seguito ci siamo resi conto di questa similitudine, di queste affinità. Roma riproporziona la dimensione onirica, è come mettere il lievito in una cosa per potenziare il già esistente.”
Presentati in anteprima nella mostra per cui sono stati appositamente prodotti, gli arredi della collezione Brazilian Baroque sono stati realizzati dai fratelli Campana all’interno di laboratori romani specializzati nella lavorazione del bronzo e del marmo, in un rapporto osmotico di collaborazione tra gli autori e l’officina.
E’ questo il primo appuntamento di Privato Romano Interno, progetto di Emanuela Nobile Mino e della Galleria O. di Roma, finalizzato alla edizione di arredi di designers internazionali, prodotti in tiratura limitata con materiali e tecniche della più nobile tradizione artigianale italiana.
Le mostre sono ospitate in spazi architettonici di epoca e carattere diversi, selezionati secondo un criterio di consonanza con la ricerca tecnica ed estetica di ciascun autore.
L’indole neo-barocca dei fratelli Campana ha trovato una naturale affinità con l’opulenza degli interni seicenteschi della Galleria Cortona di Palazzo Pamphilj che, disegnata da Borromini e adornata nella volta dal grande affresco di Pietro da Cortona (Le Storie di Enea), costituisce uno degli esempi più significativi dell’eccellenza barocca romana.
Per questo speciale interno, i designers brasiliani - soliti nell’utilizzo di materiali umili di origine naturale o di produzione industriale - hanno eccezionalmente scelto di lavorare ad arredi sontuosi utilizzando soltanto materie nobili quali il bronzo, l’ottone e il marmo bianco statuario di Carrara.
L’incontro tra i Campana e il patrimonio iconografico della Roma storica è avvenuto naturalmente. “Questo progetto”, dicono, “è stato un dono, tutto si è svolto in modo assolutamente spontaneo: Roma ci somiglia molto, ci ha aiutato a riproporzionare la cultura figurativa del nostro background, fatta sia di immagini della tradizione storica locale, il barocco in primis, che di visioni e suggestioni provenienti dalla cultura popolare”.
Il Brazilian Baroque dei Campana è infatti una sorta di fenomeno “transgenico”: unisce l’esuberanza e l’espressività, anche degenerate, del barocco provinciale e della cultura popolare, alla proporzione e all’ufficialità della cultura artistica romana.
Il risultato di questa fusione si invera, attraverso l’assemblaggio di elementi decorativi in bronzo dorato attinti al repertorio iconografico dei secoli XVII-XIX, in lampade (da terra, da tavolo, da parete e soffitto) il cui nome è significativamente ripreso dalla città barocca brasiliana di Ouro Preto, e in un candelabro che, a sua volta, porta il nome dello scultore settecentesco Aleijadinho.
“Il nostro barocco è contrassegnato dall’imperfezione, il cui intento è quello di disorganizzare l’armonia, pervertirla e miscelarla ad elementi propri del nostro lavoro”.
Un altro concetto caro ai Campana, e presente in questa collezione, è quello di “archeologia ricomposta”: “Abbiamo preso alcuni dettagli della città, della sua stravaganza architettonica, estetica e costruito un registro dei suoi diversi periodi storici. Li abbiamo, quindi, disorganizzati per ottenere un collage personale, una stratificazione di elementi ricomposti in una forma nuova, libera dal pregiudizio”.
Questo processo costruttivo per stratificazione caratterizza il tavolo Basoli, il cui piano, nato dalla sovrapposizione e dall’accostamento di frammenti irregolari di lastre in marmo statuario di Carrara, replica “intuitivamente” il basolato delle antiche strade romane. “Avevamo già lavorato in precedenza con il marmo, ma in questo progetto ne abbiamo fatto un uso completamente nuovo: poter utilizzare lastre dallo spessore così sottile ci ha permesso di trattare il marmo come fosse carta (…) ci intriga molto trattare un materiale nella direzione opposta alla sua natura, è come innescare ogni volta una nuova sfida (…). Installati uno dopo l’altro, i nove tavoli in mostra creano una continuità interessante e suggeriscono l’immagine di una strada che attraversa la Galleria Cortona da parte a parte, collegando idealmente la piazza (piazza Navona n.d.r.) e la strada parallela (via dell’Anima n.d.r.)”.
L’intuizione è un altro elemento fondante della prassi creativa dei Campana: il primo step del loro processo progettuale consiste, infatti, nel dare ascolto alle suggestioni ispirate da un luogo e alle intenzioni del progetto, solo successivamente vengono l’approfondimento e la documentazione. “Il procedimento è stato quello di maximizzare, di reinterpretare inconsciamente il dato oggettivo; l’andamento a spirale che caratterizza la base del candelabro, ad esempio, non soltanto simula un elemento ricorrente nel nostro lavoro, ma sembra imitare la torsione ascensionale della Fontana dei Fiumi di piazza Navona. E non si è trattato di una scelta premeditata, voluta, solo in seguito ci siamo resi conto di questa similitudine, di queste affinità. Roma riproporziona la dimensione onirica, è come mettere il lievito in una cosa per potenziare il già esistente.”
Presentati in anteprima nella mostra per cui sono stati appositamente prodotti, gli arredi della collezione Brazilian Baroque sono stati realizzati dai fratelli Campana all’interno di laboratori romani specializzati nella lavorazione del bronzo e del marmo, in un rapporto osmotico di collaborazione tra gli autori e l’officina.
24
maggio 2011
Fernando e Humberto Campana – Brazilian Baroque Collection
Dal 24 maggio al 24 giugno 2011
design
Location
GALLERIA CÂNDIDO PORTINARI
Roma, Piazza Navona, 10, (Roma)
Roma, Piazza Navona, 10, (Roma)
Vernissage
24 Maggio 2011, solo su invito
Autore
Curatore