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Fernando Molina – Sin tierra en el horizonte
I lavori di Molina che verrano esposti per la prima volta a Roma non sono ologrammi bensì dipinti “normali”. Grandi tele ricche di colori, che suggeriscono grandi orizzonti, spazi “no limits”.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Fernando Molina è nato a Rosario, Argentina, quaranta anni fa, dove, dopo aver completato studi universitari di Grafic Design, ha studiato tecnica pittorica e quindi, all’Università di Buenos Aires, olografia applicata alla pittura . Nel Duemila, ha fondato The Holographyc Laboratory del Museo delle Scienze di Rosario, città dove ha poi esposto una serie di ologrammi, dipinti ad alta risoluzione di sua creazione.
L’olografìa è una sofisticata tecnica di registrazione di immagini creata in Inghilterra alla fine degli anni ’40 . Grazie al laser consente la rappresentazione di immagini con una particolarità : l’immagine viene impressa su una superficie piana in due dimensioni, come per altre riproduzioni, ma, se illuminata propriamente, si percepisce in tre dimensioni.
Pittura, fotografìa, cinema e televisione sono bidimensionali, quindi “ombra della realtà”, duplicato in cui la realtà viene “appiattita”. E’ appunto la spinta a superare questo limite che muove da anni, anzitutto nel mondo del cinema e della tivù, i tentativi tesi a raggiungere la terza dimensione .
L’ultima novità sugli ologrammi arriva ora dal Giappone, dove un laboratorio ha creato la prima immagine di luce che genera sensazioni tattili: una rivoluzione. Sarà tale in tanti settori. Per esempio, avremo videogames in “full immersion”, vivendo dentro la realtà virtuale. Vivremo straordinarie provocazioni sulle estreme frontiere del sesso: rapporti sessuali “reali” di umani con solide simulazioni di corpi maschili e femminili. Faremo l’amore come gli eroi di “Star Trek”.
I lavori di Molina che verrano esposti per la prima volta a Roma non sono ologrammi bensì dipinti “normali”. Grandi tele ricche di colori, che suggeriscono grandi orizzonti, spazi “no limits”. I dipinti dicono che Fernando Molina è pittore ma anche o anzitutto artista errante, nomade affascinato da grandi solitudini. Tanta parte della sua vita infatti Molina la vive in mare, da skipper , navigando a vela l’oceano dall’Australia al Mediterraneo.
Finora Fernando Molina ha esposto suoi lavori anzitutto a Rosario, la sua città natale, nel Museo Municipal de Bellas Artes , nel Centro Culturale Rivadavia, nel Centro de Arte Contemporanea, nel Museo delle Scienze. Ancora in Argentina ha esposto al Museo Municipal di San Lorenzo, nel Centro Cultural di San Gennaro, nel Museo “Scum” di Bariloche, nel Museo de Belas Artes di Santa Fè.
E’ stato finalista all’Expò des Arts Graphiques del Musée Chaumont di Parigi e ha preso parte a diciotto collettive in America e in Europa.
COMUNICATO STAMPA
Fernando Molina
Sin tierra en el horizonte
10 dicembre 2009– 21 gennaio 2010
Inaugurazione giovedi 10 dicembre 2009, ore 18.30
Galleria Monty & Company
Via della Madonna dei Monti 69 - 00184 Roma
a cura di
Irmela Heimbächer
Caterina Manca di Villahermosa
Fernando Molina è nato a Rosario, Argentina, quaranta anni fa, dove, dopo aver completato studi universitari di Grafic Design, ha studiato tecnica pittorica e quindi, all’Università di Buenos Aires, olografia applicata alla pittura . Nel Duemila, ha fondato The Holographyc Laboratory del Museo delle Scienze di Rosario, città dove ha poi esposto una serie di ologrammi, dipinti ad alta risoluzione di sua creazione.
I lavori di Molina che verrano esposti per la prima volta a Roma non sono ologrammi bensì dipinti “normali”. Grandi tele ricche di colori, che suggeriscono grandi orizzonti, spazi “no limits”. I dipinti dicono che Fernando Molina è pittore ma anche o anzitutto artista errante, nomade affascinato da grandi solitudini. Tanta parte della sua vita infatti Molina la vive in mare, da skipper , navigando a vela l’oceano dall’Australia al Mediterraneo.
Finora Fernando Molina ha esposto suoi lavori anzitutto a Rosario, la sua città natale, nel Museo Municipal de Bellas Artes , nel Centro Culturale Rivadavia, nel Centro de Arte Contemporanea, nel Museo delle Scienze. Ancora in Argentina ha esposto al Museo Municipal di San Lorenzo, nel Centro Cultural di San Gennaro, nel Museo “Scum” di Bariloche, nel Museo de Belas Artes di Santa Fè.
E’ stato finalista all’Expò des Arts Graphiques del Musée Chaumont di Parigi e ha preso parte a diciotto collettive in America e in Europa.
La galleria Monty & Company si trova a metà di via della Madonna dei Monti, odierno civico 69. Un luogo antico, ricco di fascino e storia nel cuore di quello che fu un tempo l’Argiletum che portava dalla Subura ai Fori. Restano visibili, sia sulla facciata che all’interno dello spazio, tre colonne di marmo cipollino, memoria di perduti portici, e pareti medievali che fanno da fascinosa cornice a opere d’arte contemporanea.
L’olografìa è una sofisticata tecnica di registrazione di immagini creata in Inghilterra alla fine degli anni ’40 . Grazie al laser consente la rappresentazione di immagini con una particolarità : l’immagine viene impressa su una superficie piana in due dimensioni, come per altre riproduzioni, ma, se illuminata propriamente, si percepisce in tre dimensioni.
Pittura, fotografìa, cinema e televisione sono bidimensionali, quindi “ombra della realtà”, duplicato in cui la realtà viene “appiattita”. E’ appunto la spinta a superare questo limite che muove da anni, anzitutto nel mondo del cinema e della tivù, i tentativi tesi a raggiungere la terza dimensione .
L’ultima novità sugli ologrammi arriva ora dal Giappone, dove un laboratorio ha creato la prima immagine di luce che genera sensazioni tattili: una rivoluzione. Sarà tale in tanti settori. Per esempio, avremo videogames in “full immersion”, vivendo dentro la realtà virtuale. Vivremo straordinarie provocazioni sulle estreme frontiere del sesso: rapporti sessuali “reali” di umani con solide simulazioni di corpi maschili e femminili. Faremo l’amore come gli eroi di “Star Trek”.
I lavori di Molina che verrano esposti per la prima volta a Roma non sono ologrammi bensì dipinti “normali”. Grandi tele ricche di colori, che suggeriscono grandi orizzonti, spazi “no limits”. I dipinti dicono che Fernando Molina è pittore ma anche o anzitutto artista errante, nomade affascinato da grandi solitudini. Tanta parte della sua vita infatti Molina la vive in mare, da skipper , navigando a vela l’oceano dall’Australia al Mediterraneo.
Finora Fernando Molina ha esposto suoi lavori anzitutto a Rosario, la sua città natale, nel Museo Municipal de Bellas Artes , nel Centro Culturale Rivadavia, nel Centro de Arte Contemporanea, nel Museo delle Scienze. Ancora in Argentina ha esposto al Museo Municipal di San Lorenzo, nel Centro Cultural di San Gennaro, nel Museo “Scum” di Bariloche, nel Museo de Belas Artes di Santa Fè.
E’ stato finalista all’Expò des Arts Graphiques del Musée Chaumont di Parigi e ha preso parte a diciotto collettive in America e in Europa.
COMUNICATO STAMPA
Fernando Molina
Sin tierra en el horizonte
10 dicembre 2009– 21 gennaio 2010
Inaugurazione giovedi 10 dicembre 2009, ore 18.30
Galleria Monty & Company
Via della Madonna dei Monti 69 - 00184 Roma
a cura di
Irmela Heimbächer
Caterina Manca di Villahermosa
Fernando Molina è nato a Rosario, Argentina, quaranta anni fa, dove, dopo aver completato studi universitari di Grafic Design, ha studiato tecnica pittorica e quindi, all’Università di Buenos Aires, olografia applicata alla pittura . Nel Duemila, ha fondato The Holographyc Laboratory del Museo delle Scienze di Rosario, città dove ha poi esposto una serie di ologrammi, dipinti ad alta risoluzione di sua creazione.
I lavori di Molina che verrano esposti per la prima volta a Roma non sono ologrammi bensì dipinti “normali”. Grandi tele ricche di colori, che suggeriscono grandi orizzonti, spazi “no limits”. I dipinti dicono che Fernando Molina è pittore ma anche o anzitutto artista errante, nomade affascinato da grandi solitudini. Tanta parte della sua vita infatti Molina la vive in mare, da skipper , navigando a vela l’oceano dall’Australia al Mediterraneo.
Finora Fernando Molina ha esposto suoi lavori anzitutto a Rosario, la sua città natale, nel Museo Municipal de Bellas Artes , nel Centro Culturale Rivadavia, nel Centro de Arte Contemporanea, nel Museo delle Scienze. Ancora in Argentina ha esposto al Museo Municipal di San Lorenzo, nel Centro Cultural di San Gennaro, nel Museo “Scum” di Bariloche, nel Museo de Belas Artes di Santa Fè.
E’ stato finalista all’Expò des Arts Graphiques del Musée Chaumont di Parigi e ha preso parte a diciotto collettive in America e in Europa.
La galleria Monty & Company si trova a metà di via della Madonna dei Monti, odierno civico 69. Un luogo antico, ricco di fascino e storia nel cuore di quello che fu un tempo l’Argiletum che portava dalla Subura ai Fori. Restano visibili, sia sulla facciata che all’interno dello spazio, tre colonne di marmo cipollino, memoria di perduti portici, e pareti medievali che fanno da fascinosa cornice a opere d’arte contemporanea.
10
dicembre 2009
Fernando Molina – Sin tierra en el horizonte
Dal 10 dicembre 2009 al 21 gennaio 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA MONTY & COMPANY
Roma, Via Della Madonna Dei Monti, 69, (Roma)
Roma, Via Della Madonna Dei Monti, 69, (Roma)
Orario di apertura
martedì-sabato ore 16.00-20.00 e su appuntamento
Vernissage
10 Dicembre 2009, ore 18.30
Autore
Curatore