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Ferrariofreres – All blood of watermelon
Ferrariofreres è nato come autore sociale e lavora nell’arte come gruppo aperto e mobile. Questo ultimo lavoro prende spunto dai rituali di alcuni gruppi religiosi brasiliani che si riferiscono al consumo di bevande che danno luogo a visioni per ricongiungersi agli antenati e interrogare gli spiriti
Comunicato stampa
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“Lo sciamano attraverso il suono del tamburo o il ritmo dei sonagli raggiunge lo stato
estatico (stato alterato di coscienza) per entrare nella realtà impercettibile dello
spirito.
Da studi fatti, anche recentemente, si è visto che lo stato alterato di coscienza è
caratterizzato dall’emissione di particolari onde cerebrali, chiamate onde teta.
Nell’intervallo dei 5-9 Hertz ci sono le onde teta. Si è visto che queste sono
caratteristiche degli stati di sogno ad occhi aperti, di massima immaginazione e
creatività oppure di meditazione profonda e di sogno lucido. Nello stato alterato di
coscienza del viaggio sciamanico si forma questo tipo di frequenza.
Il suono del tamburo, battuto a 240-300 colpi al minuto, attraversando i nervi
acustici che sono direttamente connessi con le parti più profonde del cervello, porta
in risonanza l’emissione elettromagnetica cerebrale a quella frequenza, che è anche
la frequenza delle onde teta.
Perciò, dopo qualche minuto la coscienza entra in uno stato di meditazione profonda,
dove le fantasie, l’immaginazione prende il sopravvento ai pensieri comuni,
quotidiani e personali dello stato di veglia. In questo stadio si possono avere le
esperienze del viaggio sciamanico.” (Nello Ceccon)
Da quando ho preso la guida della Galleria 27ad la mia intenzione è stata quella di condurre il
visitatore in un viaggio attraverso le opere d’arte presentate.
Il viaggio è sempre stato un viaggio della mente, le opere degli specchi o delle porte che in
parte riportavano all’osservatore ciò che già in sé esisteva sopito e che veniva così risvegliato
oppure dei varchi dove passare per scoprire nuove emozioni.
Da un viaggio non si torna mai uguali a come si è partiti, qualcosa cambia dentro di noi,
attraverso gli stimoli ricevuti, qualcosa in noi viene modificato.
Il viaggio che stiamo per intraprendere attraverso l’opera dei Ferrario Freres è un viaggio
sciamanico.
È un ritorno alle origini.
Stati d’allucinazione, visioni mistiche, sensazioni primitive e originarie sono il viaggio
attraverso l’uomo, a ritroso, verso l’inizio.
Le opere caleidoscopiche di Ferrario Freres sono immagini formate da tanti ritagli di mondi più
vasti, mondi che stanno dentro di noi, rinchiusi dai nostri sistemi neurali di controllo.
La donna appare come portatrice di vita, serena, rilassata, sicura del suo ruolo fondamentale.
L’uomo appare vigile, teso a percepire ogni minaccia, attento osservatore, conscio del suo
ruolo necessario.
La giungla appare come dominatrice, come il tutto che avvolge, che nasconde o che scopre,
come il labirinto che ci pone le domande, come il buio che ci intimorisce.
Il serpente è la nostra paura, ci impressiona a tal punto che non è vivo, ma tolto da immagini
di repertorio, scientifiche, è la rappresentazione delle nostre ossessioni è la paura della morte.
Foresta, uomo, donna, serpente: Eden, Adamo, Eva: Lars Von Trier, “Anthicrist”.
Le visioni allucinate delle radici degli alberi che si muovono e si trasformano in corpi che si
contorcono.
Il desiderio, la morte, la colpa.
La foresta rappresenta la natura “esterna” all’uomo, ma non è che la visione riduttiva di ciò
di cui l’uomo ha davvero paura: la natura che non è soltanto fuori, ma anche, e soprattutto,
dentro di noi.
Ma la natura dei Ferrario Freres non è ostile, è un foresta attraversata dalla luce del sole.
L’allucinazione trasmessa è positiva, è stupore ed è gioia.
Il ritorno alle origini è auspicato non temuto, la giovinezza della ragazza nelle opere è
promessa di fertilità, amore.
Il viaggio di questa mostra è speranza di un mondo migliore.
Nicola Scaglione
estatico (stato alterato di coscienza) per entrare nella realtà impercettibile dello
spirito.
Da studi fatti, anche recentemente, si è visto che lo stato alterato di coscienza è
caratterizzato dall’emissione di particolari onde cerebrali, chiamate onde teta.
Nell’intervallo dei 5-9 Hertz ci sono le onde teta. Si è visto che queste sono
caratteristiche degli stati di sogno ad occhi aperti, di massima immaginazione e
creatività oppure di meditazione profonda e di sogno lucido. Nello stato alterato di
coscienza del viaggio sciamanico si forma questo tipo di frequenza.
Il suono del tamburo, battuto a 240-300 colpi al minuto, attraversando i nervi
acustici che sono direttamente connessi con le parti più profonde del cervello, porta
in risonanza l’emissione elettromagnetica cerebrale a quella frequenza, che è anche
la frequenza delle onde teta.
Perciò, dopo qualche minuto la coscienza entra in uno stato di meditazione profonda,
dove le fantasie, l’immaginazione prende il sopravvento ai pensieri comuni,
quotidiani e personali dello stato di veglia. In questo stadio si possono avere le
esperienze del viaggio sciamanico.” (Nello Ceccon)
Da quando ho preso la guida della Galleria 27ad la mia intenzione è stata quella di condurre il
visitatore in un viaggio attraverso le opere d’arte presentate.
Il viaggio è sempre stato un viaggio della mente, le opere degli specchi o delle porte che in
parte riportavano all’osservatore ciò che già in sé esisteva sopito e che veniva così risvegliato
oppure dei varchi dove passare per scoprire nuove emozioni.
Da un viaggio non si torna mai uguali a come si è partiti, qualcosa cambia dentro di noi,
attraverso gli stimoli ricevuti, qualcosa in noi viene modificato.
Il viaggio che stiamo per intraprendere attraverso l’opera dei Ferrario Freres è un viaggio
sciamanico.
È un ritorno alle origini.
Stati d’allucinazione, visioni mistiche, sensazioni primitive e originarie sono il viaggio
attraverso l’uomo, a ritroso, verso l’inizio.
Le opere caleidoscopiche di Ferrario Freres sono immagini formate da tanti ritagli di mondi più
vasti, mondi che stanno dentro di noi, rinchiusi dai nostri sistemi neurali di controllo.
La donna appare come portatrice di vita, serena, rilassata, sicura del suo ruolo fondamentale.
L’uomo appare vigile, teso a percepire ogni minaccia, attento osservatore, conscio del suo
ruolo necessario.
La giungla appare come dominatrice, come il tutto che avvolge, che nasconde o che scopre,
come il labirinto che ci pone le domande, come il buio che ci intimorisce.
Il serpente è la nostra paura, ci impressiona a tal punto che non è vivo, ma tolto da immagini
di repertorio, scientifiche, è la rappresentazione delle nostre ossessioni è la paura della morte.
Foresta, uomo, donna, serpente: Eden, Adamo, Eva: Lars Von Trier, “Anthicrist”.
Le visioni allucinate delle radici degli alberi che si muovono e si trasformano in corpi che si
contorcono.
Il desiderio, la morte, la colpa.
La foresta rappresenta la natura “esterna” all’uomo, ma non è che la visione riduttiva di ciò
di cui l’uomo ha davvero paura: la natura che non è soltanto fuori, ma anche, e soprattutto,
dentro di noi.
Ma la natura dei Ferrario Freres non è ostile, è un foresta attraversata dalla luce del sole.
L’allucinazione trasmessa è positiva, è stupore ed è gioia.
Il ritorno alle origini è auspicato non temuto, la giovinezza della ragazza nelle opere è
promessa di fertilità, amore.
Il viaggio di questa mostra è speranza di un mondo migliore.
Nicola Scaglione
05
aprile 2011
Ferrariofreres – All blood of watermelon
Dal 05 aprile al 14 maggio 2011
arte contemporanea
Location
27AD
Bergamo, Via Broseta, 27, (Bergamo)
Bergamo, Via Broseta, 27, (Bergamo)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15,30-19,30
Vernissage
5 Aprile 2011, ore 18,30
Autore
Curatore