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Festival dei Popoli 2006 – Lo schermo dell’arte
Rassegna di film sull’arte contemporanea
Comunicato stampa
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Il 47° Festival dei Popoli torna ai Cantieri Goldonetta con una edizione ampliata de Lo schermo dell'arte curata da Silvia Lucchesi. Quest’anno, infatti, la tradizionale rassegna di film di documentazione sul mondo delle arti contemporanee verrà arricchita dalla presentazione del lavoro di due artisti che con modalità diverse esplorano il linguaggio del cinema: T. J. Wilcox e Giampaolo Di Cocco.
Di T. J. Wilcox saranno proposti due film in 16 mm della serie Garlands (Ghirlande), un work-in-progress nato nel 2003, che riunisce in sei capitoli più storie in parte immaginate, in parte legate ad accadimenti reali, cortometraggi di pochi minuti tenuti insieme proprio come i fiori di una ghirlanda o una miscellanea di poesie. I suoi, sembrano quasi dei film amatoriali, presenze familiari del tempo predigitale, pacati e intimi, con i quali l’artista costruisce una narrazione per immagini muta, accompagnata da un testo che scorre nei sottotitoli. Nella stanza oscurata vivificata dal brusio circolare della proiezione, lo spettatore si immerge in un viaggio a ritroso nel tempo, fatto di micro storie appartenenti ai miti collettivi o scaturite dal personale vissuto dell’artista.
In Garland 1, ad esempio, l’episodio The Execution of Ortino, rievoca l’uccisione dei Romanov giustiziati durante la rivoluzione bolscevica attraverso la storia di Ortino, il loro bulldog francese sepolto nella fossa comune insieme ai suoi padroni (courtesy Metro Pictures, New York). In Garland 5, invece, la parigina Place Vendôme offre lo spunto per il racconto di vicende e personaggi, la contessa di Castiglione, Frederic Chopin, Pamela Churcill, che lì trascorsero parte della loro vita (courtesy Raffaella Cortese, Milano).
T. J. Wilcox (Seattle 1965, vive e lavora a New York) ha esposto per la prima volta in Italia con una personale alla Galleria Raffella Cortese di Milano nel 2005. Nello stesso anno, sue personali si sono tenute alla Metro Pictures Gallery (New York) e al Frankfurter Kunstverein (Monaco), mentre proiezioni di suoi lavori al Museum Ludwig (Colonia) e al MOMA (New York). Si ricordano fra le altre le personali presso il Temple Bar Outdoors (Dublino, 2004), la Tate Modern (Londra, 2003). Ha esposto alla Biennale del Whitney (New York, 2004) e in molte mostre collettive in musei e gallerie di New York, Tokyo, Karlsrhue, Londra, Minneapolis, Los Angeles. Ha partecipato alla XLVII Biennale di Venezia nel 1997.
Giampaolo di Cocco ha appositamente concepito Eydodynamik* Un oggetto per la Goldonetta, personale omaggio dell’artista fiorentino dedicato al cinema. Sorta di cinepresa 35 mm “esplosa” in lamierino di ferro stagnato, parzialmente smontata affinchè se ne possa scorgere la misteriosa meccanica, l’opera racchiude al suo interno bande di latta che imitano la pellicola cinematografica, dipinte a smalto fotogramma per fotogramma. Ci sono anche statuine di resina, specchi, piccoli macchinari che alludono al fascino prodotto nello spettatore dal ballo delle ombre generato per virtù magico-meccanica dalla proiezione cinematografica. La cinepresa infatti non è solo un “puro” strumento nelle mani del regista. Piuttosto, essa appone un proprio sigillo ed un senso nuovo e diverso alle immagini che cattura ed elabora. Al suo interno si attiva un’officina alchemica: nell’oscurità della scatola trasformatrice, erede delle lanterne magiche, ottica, meccanica e chimica si alleano per generare una realtà parallela, che partecipa tanto delle intenzioni del regista che delle capacità metamorfiche dello strumento.
*in memoria di Viking Eggeling
Giampaolo Di Cocco (Firenze 1947) architetto, pittore e scultore, è autore dalla fine degli anni Sessanta di vari film di animazione tra i quali si ricordano Luca e il Jolly (1971) e Ergosum (1970) e Forma (1972) realizzati con l’amico Luca De Silva, presentati nel 2004 alla mostra Cinema d’artista in Toscana 1964-1980 del Centro per l’arte contemporanea L. Pecci di Prato.
Il programma dello Schermo dell’arte presso CanGo presenta il lavoro di artisti italiani e stranieri, celebrati e meno conosciuti, con l’intento di restituire la ricchezza delle esperienze che compongono lo sfaccettato panorama della creazione contemporanea.
Tra i film si segnalano: Dernier paysage, genesi di uno spettacolo di danza di uno dei maggiori coreografi europei, Josef Nadj, che sarà presentato insieme alla registrazione della straordinaria performance che egli ha eseguito con Miquel Barceló all’ultimo Festival di Avignone; film d’autore quali i due realizzati nel 1986 da Sandro Lombardi e Federico Tiezzi con Alighiero Boetti e Mario Schifano, e i tre corti di Pierre Coulibeuf realizzati con la coreografa Meg Stuart, Michelangelo Pistoletto e Marina Abramovich; Bill Viola. The Eye of the Earth, film a impianto biografico con interviste all’autore; Who gets to Call It Art? percorso nell’arte americana dagli anni Sessanta attraverso un montaggio di rari materiali d’archivio; Berrydown sull’allestimento di una recente opera del land artist Andy Goldsworthy.
Di T. J. Wilcox saranno proposti due film in 16 mm della serie Garlands (Ghirlande), un work-in-progress nato nel 2003, che riunisce in sei capitoli più storie in parte immaginate, in parte legate ad accadimenti reali, cortometraggi di pochi minuti tenuti insieme proprio come i fiori di una ghirlanda o una miscellanea di poesie. I suoi, sembrano quasi dei film amatoriali, presenze familiari del tempo predigitale, pacati e intimi, con i quali l’artista costruisce una narrazione per immagini muta, accompagnata da un testo che scorre nei sottotitoli. Nella stanza oscurata vivificata dal brusio circolare della proiezione, lo spettatore si immerge in un viaggio a ritroso nel tempo, fatto di micro storie appartenenti ai miti collettivi o scaturite dal personale vissuto dell’artista.
In Garland 1, ad esempio, l’episodio The Execution of Ortino, rievoca l’uccisione dei Romanov giustiziati durante la rivoluzione bolscevica attraverso la storia di Ortino, il loro bulldog francese sepolto nella fossa comune insieme ai suoi padroni (courtesy Metro Pictures, New York). In Garland 5, invece, la parigina Place Vendôme offre lo spunto per il racconto di vicende e personaggi, la contessa di Castiglione, Frederic Chopin, Pamela Churcill, che lì trascorsero parte della loro vita (courtesy Raffaella Cortese, Milano).
T. J. Wilcox (Seattle 1965, vive e lavora a New York) ha esposto per la prima volta in Italia con una personale alla Galleria Raffella Cortese di Milano nel 2005. Nello stesso anno, sue personali si sono tenute alla Metro Pictures Gallery (New York) e al Frankfurter Kunstverein (Monaco), mentre proiezioni di suoi lavori al Museum Ludwig (Colonia) e al MOMA (New York). Si ricordano fra le altre le personali presso il Temple Bar Outdoors (Dublino, 2004), la Tate Modern (Londra, 2003). Ha esposto alla Biennale del Whitney (New York, 2004) e in molte mostre collettive in musei e gallerie di New York, Tokyo, Karlsrhue, Londra, Minneapolis, Los Angeles. Ha partecipato alla XLVII Biennale di Venezia nel 1997.
Giampaolo di Cocco ha appositamente concepito Eydodynamik* Un oggetto per la Goldonetta, personale omaggio dell’artista fiorentino dedicato al cinema. Sorta di cinepresa 35 mm “esplosa” in lamierino di ferro stagnato, parzialmente smontata affinchè se ne possa scorgere la misteriosa meccanica, l’opera racchiude al suo interno bande di latta che imitano la pellicola cinematografica, dipinte a smalto fotogramma per fotogramma. Ci sono anche statuine di resina, specchi, piccoli macchinari che alludono al fascino prodotto nello spettatore dal ballo delle ombre generato per virtù magico-meccanica dalla proiezione cinematografica. La cinepresa infatti non è solo un “puro” strumento nelle mani del regista. Piuttosto, essa appone un proprio sigillo ed un senso nuovo e diverso alle immagini che cattura ed elabora. Al suo interno si attiva un’officina alchemica: nell’oscurità della scatola trasformatrice, erede delle lanterne magiche, ottica, meccanica e chimica si alleano per generare una realtà parallela, che partecipa tanto delle intenzioni del regista che delle capacità metamorfiche dello strumento.
*in memoria di Viking Eggeling
Giampaolo Di Cocco (Firenze 1947) architetto, pittore e scultore, è autore dalla fine degli anni Sessanta di vari film di animazione tra i quali si ricordano Luca e il Jolly (1971) e Ergosum (1970) e Forma (1972) realizzati con l’amico Luca De Silva, presentati nel 2004 alla mostra Cinema d’artista in Toscana 1964-1980 del Centro per l’arte contemporanea L. Pecci di Prato.
Il programma dello Schermo dell’arte presso CanGo presenta il lavoro di artisti italiani e stranieri, celebrati e meno conosciuti, con l’intento di restituire la ricchezza delle esperienze che compongono lo sfaccettato panorama della creazione contemporanea.
Tra i film si segnalano: Dernier paysage, genesi di uno spettacolo di danza di uno dei maggiori coreografi europei, Josef Nadj, che sarà presentato insieme alla registrazione della straordinaria performance che egli ha eseguito con Miquel Barceló all’ultimo Festival di Avignone; film d’autore quali i due realizzati nel 1986 da Sandro Lombardi e Federico Tiezzi con Alighiero Boetti e Mario Schifano, e i tre corti di Pierre Coulibeuf realizzati con la coreografa Meg Stuart, Michelangelo Pistoletto e Marina Abramovich; Bill Viola. The Eye of the Earth, film a impianto biografico con interviste all’autore; Who gets to Call It Art? percorso nell’arte americana dagli anni Sessanta attraverso un montaggio di rari materiali d’archivio; Berrydown sull’allestimento di una recente opera del land artist Andy Goldsworthy.
02
dicembre 2006
Festival dei Popoli 2006 – Lo schermo dell’arte
Dal 02 al 06 dicembre 2006
arte contemporanea
Location
CANGO – CANTIERI GOLDONETTA FIRENZE
Firenze, Via Santa Maria, 23/25, (Firenze)
Firenze, Via Santa Maria, 23/25, (Firenze)
Orario di apertura
Garlands e Eydodynamik saranno visibili sabato 2, domenica 3, martedì 5 e mercoledì 6 dicembre dalle 18:30 alle 23:00
Le proiezioni de Lo schermo dell’arte si svolgeranno martedì 5 e mercoledì 6 dicembre dalle 18.00 alle 23.30
Sito web
www.festivaldeipopoli.org
Autore
Curatore