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Festival Filosofia 2006
a Modena, Carpi e Sassuolo si terrà la VI edizione del Festival Filosofia che lo scorso anno ha registrato oltre 100.000 presenze
Comunicato stampa
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SE TRA UOMO E ANIMALE SPARISCE IL CONFINE
Il rapporto tra esseri umani e altri viventi sarà al centro del prossimo Festival filosofia, in programma dal 15 al 17 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo. In programma lezioni di Atlan, Descola, Latour, Todorov, Sahlins e Balibar
Condividiamo con le scimmie il 99 per cento del patrimonio genetico e ci chiediamo se l’umano si fonda sul restante uno per cento. Siamo disposti ad attribuire sentimenti ai nostri animali domestici, ma la mucca pazza e l’epidemia aviaria ci inquietano con il rischio della contaminazione tra le specie. Protestiamo per lo sterminio delle foche, per la violenza con la quale vengono uccise le volpi cinesi da pelliccia e per gli esperimenti di laboratorio, invocando diritti per gli animali, chiusura degli zoo e spettacoli del circo con soli acrobati e clown.
A una rivoluzione filosofica in corso, a un antico confine sempre più fragile – quello tra uomo e animale – e ad un nuova e problematica frontiera – quella tra uomo “naturale” e uomo “artificiale” - saranno dedicati molti degli appuntamenti del prossimo Festival filosofia sull’umanità, in programma dal 15 al 17 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo (informazioni al numero 059 421210 e nel sito internet www.festivalfilosofia.it) per iniziativa dei tre Comuni, della Regione, della Provincia, della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e della Fondazione San Carlo, che cura il programma, e con il sostegno di Confindustria Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Viva Ceramica, Legacoop Modena, Gruppo Hera e Cna Modena.
La manifestazione - che lo scorso anno ha registrato oltre 100 mila presenze e che nelle edizioni precedenti si è occupata di felicità, bellezza, vita mondo e sensi - propone lezioni magistrali, mostre, spettacoli, film, bancarelle di libri e mercatini e iniziative per bambini.
Se l’uomo non si considera più al centro della natura, come immaginare il suo rapporto con gli altri esseri viventi? A questo interrogativo cercheranno una risposta grandi maestri del pensiero contemporaneo. Uno di questi è il francese Philippe Descola, allievo di Claude Lévi-Strauss e suo successore sulla cattedra di Antropologia della natura al Collège de France di Parigi. Autore di un volume teorico che ha scosso profondamente il paesaggio intellettuale d’oltralpe, Descola rimette in discussione il tradizionale approccio occidentale nella relazione tra uomo, animale e cosmo. Oltre a Descola affronteranno questo tema anche padre Enzo Bianchi, priore della comunità monastica di Bose, impegnato in una originale lettura della Bibbia tesa a sottolineare la condizione di creatura, condivisa da uomini e animali, il sociologo Bruno Latour, convinto della necessità di riconsiderare il rapporto tra uomini, animali, piante e oggetti all’interno di un quadro ecologico e politico che segnali i doveri reciproci tra democrazia e scienza, e il filosofo italiano Ermanno Bencivenga, docente negli Stati Uniti, che sottolineerà come l’umanità vada oltre la specie dell’homo sapiens per ricomprendere ogni forma di vita.
Al rapporto tra razionalità e natura umana e, in particolare, all’elaborazione del pensiero politico e dell’idea di sovranità presso le popolazioni dell’Oceania sarà dedicata la lezione di Marshall Sahlins, uno dei maggiori antropologi del mondo. E se il filosofo Tzvetan Todorov rifletterà sul destino dell’umanesimo occidentale a partire dalla Shoah, il filosofo della politica Etienne Balibar proporrà una riflessione sugli “usi attuali” del razzismo.
Sull’”altra metà del cielo” – cioè sui modelli femminili di Eva, Penelope e Pàrvati – interverranno la filosofa Roberta de Monticelli, la grecista Eva Cantarella e l’indologo Giuliano Boccali. Il Festival affronterà anche altre figure dell’umano – dall’homo faber all’animale politico, dall’homo oeconomicus al selvaggio fino all’homo ludens - con lezioni di Elena Pulcini, Giacomo Marramao, Franco Volpi, Alfonso Iacono e Pier Aldo Rovatti – e metterà in evidenza, con la relazione del genetista di fama internazionale Luigi Luca Cavalli-Sforza, il rapporto tra evoluzione biologica ed evoluzione culturale. A declinare la questione dell’origine della vita in chiave antropologica e biologica sarà Henri Atlan, un pioniere delle teorie della complessità. Il Festival si soffermerà inoltre sul rapporto tra tecnica e natura umana con lezioni del filosofo Umberto Curi, del genetista Edoardo Boncinelli, dei filosofi Bernard Stiegler, direttore del Dipartimento di progettazione culturale del Centre Pompidou di Parigi, Emanuele Severino e Roberto Esposito (che affronterà, in particolare, il rapporto tra biogenetica e biopolitica).
Il giurista Stefano Rodotà, il filosofo Salvatore Veca e il filosofo della politica Carlo Galli parleranno delle questioni sollevate dal contesto contemporaneo dei diritti umani affrontando i temi dell’universalismo e del multiculturalismo.
I temi più generali della condizione umana, del concetto di persona e dell’educazione dell’umanità saranno, infine, al centro delle lezioni magistrali del filosofo Remo Bodei, supervisore scientifico del Festival, e dei filosofi Christoph Wulf, Virgilio Melchiorre e Salvatore Natoli, mentre Luisa Muraro si soffermerà sull’ordine simbolico della maternità e sul ruolo del femminile nella creazione del genere umano.
TRA SIRENE E SUPEREROI ARRIVA L’ALIENO E.T.
Il Festival filosofia sull’umanità, in programma a Modena, Carpi e Sassuolo dal 15 al 17 settembre, si occuperà anche di miti ed eroi tecnologici. Mostra di Paladino su Pinocchio e incontro con Rambaldi e l’alieno di Spielberg
Seducono i marinai col canto, facendoli naufragare sugli scogli. Hanno il volto di donna e i seni, ma il resto del loro corpo è di uccello o pesce. Figure della mitologia, le sirene rendono visibile il confine tra uomini e animali e popolano un ricco immaginario che va dall’Odissea alle fiabe di Andersen, dalle astuzie di Ulisse alla tenera sirenetta adagiata sulla pietra nel golfo di Copenhagen.
A queste singolari figure del mito saranno dedicati molti appuntamenti del prossimo Festival filosofia sull’umanità, in programma dal 15 al 17 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo (informazioni al numero 059 421210 e nel sito internet www.festivalfilosofia.it) per iniziativa del tre Comuni, per iniziativa dei tre Comuni, della Regione, della Provincia, della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e della Fondazione San Carlo, che cura il programma.
Il luogo dell’indagine sarà soprattutto il Palazzo dei musei di Modena, dove – tra le collezioni civiche – è conservato un raro scheletro ottocentesco di sirena, simile a quelli che venivano esposti nei Musei anatomici e nei circhi per suscitare meraviglia. E, tra letture dell’impresa di Ulisse – che per resistere al canto delle sirene si lega all’albero maestro della nave – e laboratori per bambini (invitati a costruire sirene e cerberi), saranno proiettate immagini di sirene dal mondo classico al contemporaneo, tra cui quelle scolpite sul duomo romanico di Modena, dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità.
Sempre al Palazzo dei Musei, la biblioteca Poletti proporrà una mostra dell’artista modenese Giuliano Della Casa liberamente ispirata ai trattati di fisiognomica del Cinque e del Seicento di Giovan Battista Della Porta e Gasparo Colombina, mentre l’attore Ivano Marescotti darà voce alle descrizioni dei “caratteri” tratteggiando le caratteristiche del mansueto e dell’innamorato, dell’audace e del timido, del casto e dell’iracondo.
Se il mondo classico ha prodotto figure della metamorfosi tra uomo e animale, il mondo moderno si è decisamente concentrato sulla tecnica immaginando mutanti, robot e tecnologici supereroi. Fumetti e transformer a loro dedicati – testimoni di una lettura popolare sui confini dell’umano – saranno in vendita nelle bancarelle di piazza della Pomposa, dove si potranno anche gustare le bevande e le pozioni che rendono straordinari, come i succhi alla criptonite di Nembo Kid o la spremuta di spinaci di Braccio di Ferro. Nei bar andrà in scena la lettura integrale di “Cronache marziane” di Ray Bradbury, ventotto racconti di fantascienza degli anni Cinquanta sull’esplorazione di Marte e la figura sfuggente del marziano.
A Carpi il gruppo Mutoidi esporrà in piazza Garibaldi un gigantesco robot realizzato con rottami di automobili e pezzi di vecchie lavatrici, mentre una mostra di opere grafiche di Mimmo Paladino racconterà le metamorfosi di Pinocchio, il burattino di Collodi che sperimenta la vita vegetale (è fatto di legno), animale (viene trasformato in ciuchino) e umana, risultato definitivo di una rinascita che avviene nel ventre di una balena.
A Sassuolo, l’artista ferrarese Carlo Rambaldi - a Los Angeles da 25 anni, 3 premi Oscar - accompagnerà uno dei modelli originali di E.T., il tenero extraterrestre del film di Spielberg, l’alieno della più celebre favola del cinema moderno, finito sulla terra e tenacemente intenzionato a fare ritorno a casa.
Si aggirano spaesati, forse in cerca di casa, nei luoghi che gli uomini frequentano quotidianamente anche gli ibridi zoomorfi dell’artista tedesca Karin Andersen, le cui opere saranno in mostra alla PaggeriArte di Sassuolo. Andersen immagina forme di vita che hanno natura o aspetto animale, ma che sono al tempo stesso simili ad alieni, riconoscimento del debito culturale che l’uomo ha maturato verso il mondo animale.
Alla variegata e multietnica umanità di Sassuolo sarà, infine, dedicata una singolare mostra di Francesco Jodice: piazza Piccola, da poco restaurata, ospiterà fotografie a grandezza 1 a 1 di classi delle scuole elementari, medie e superiori. Il progetto sarà proposto anche alla biennale di San Paolo del Brasile.
LA STORIA DELL’UOMO IN OTTO MENU
L’Accademico dei Lincei Tullio Gregory ha ideato per il Festival un percorso gastrofilosofico che sarà proposto dai ristoranti di Modena, Carpi e Sassuolo
Ripercorrono il cammino dell’umanità – dalla raccolta alla caccia, dalla pesca alla coltivazione – gli otto menu filosofici ideati dall’Accademico dei Lincei Tullio Gregory che saranno proposti dai ristoranti di Modena, Carpi e Sassuolo in occasione della sesta edizione del Festival filosofia.
Professore di Storia della Filosofia alla “Sapienza” di Roma, fondatore e direttore del Centro di Studi del Cnr sul Lessico intellettuale europeo e noto gourmet, Gregory ha ideato menu per pranzi e cene filosofici all’insegna della tradizione e a partire dai prodotti tipici modenesi e della cucina dell’Emilia-Romagna (menu completi e indirizzi dei ristoranti si potranno consultare nel sito www.festivalfilosofia.it).
L’esordio è vegetariano, con un menu dedicato alla civiltà stanziale che propone minestrone di verdure, pasta e fagioli, zucchine ripiene di ricotta, melanzane alla parmigiana, tortino di patate di Montese, bensone con vino bianco dolce e sorbetto di frutta. Alla civiltà della raccolta è dedicato il secondo menu, anch’esso vegetariano: tagliatelle ai funghi porcini, minestra di castagne, frittata di verdure selvatiche, funghi alla griglia, insalata di radicchi selvatici, mirtillo nero dell'Appennino modenese e fragoline all'Aceto balsamico tradizionale di Modena.
E se la civiltà della caccia porta in tavola timballo di riso con piccione, maccheroni al pettine con ragù di lepre, lepre alla cacciatora, cinghiale in agrodolce, patate al forno, insalata di stagione e zuppa inglese, la civiltà della pesca replica con polpettone di tonno, aringa con patate lesse, spaghetti al tonno, risotto con baccalà, pescegatto in padella, sarde fritte, patate in insalata, torta di mele e sorbetto di limone.
La civiltà contadina si impone con tigelle, gnocco fritto, mortadella, ciccioli frolli e montanari, polenta con ragù, gramigna con salsiccia, costine di maiale in umido, coniglio in padella, pote con pancetta e Aceto balsamico tradizionale di Modena, salame di cioccolato e macedonia di pere dell'Emilia-Romagna.
Un sesto menu di Gregory – dal titolo “In principio” – è interamente composto di primi piatti e propone tortelli di zucca, lasagna verde, pasticcio di maccheroni, riso all'anatra selvatica, torta di riso e torta di tagliatelle.
Ad assa ed elixa, le due cotture fondamentali della tradizione classica e medievale, sono dedicati gli ultimi due menu proposti da Gregory per il Festival filosofia 2006. La “Festa assa” vede in tavola cannelloni al forno, tagliatelle al ragù, arrosti, patate al forno e frutta di stagione, mentre la “Festa elixa” propone tortellini in brodo, passatelli in brodo, bolliti misti e macedonia di frutta fresca.
CELEBRI SCATTI SUL CORPO DELLE VITTIME
Al Campo di Fossoli, dal quale partirono 5 mila italiani diretti ai Lager nazisti, una mostra documenta l’uso che mass media e pubblicità fanno della sofferenza umana. Una sezione sarà ospitata al Museo al deportato di Carpi
Un bambino con le mani alzate nel ghetto di Varsavia occupato dai nazisti. Il bulldozer che scarica impietosamente nella fossa comune i cadaveri di un campo di sterminio. La bambina cambogiana che fugge nuda e piangente dall’orrore della guerra. Queste celebri fotografie, assieme a molte altre immagini, circa cento, scattate nell’ultimo mezzo secolo in varie parti del mondo, compongono la mostra “Vittime: istruzioni per l’uso”, aperta al Campo di Fossoli e al Museo al deportato di Carpi in occasione del prossimo Festival filosofia sull’umanità, in programma dal 15 al 17 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo (informazioni al numero 059 421210 e nel sito internet www.festivalfilosofia.it) per iniziativa del tre Comuni, della Regione, della Provincia, della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e della Fondazione San Carlo, che cura il programma.
Realizzata da Philippe Mesnard, professore di letteratura all’Università di Marne-la-Vallé e all’Haute Ecole di Bruxelles, semiologo delle rappresentazioni umanitarie e della memoria, la mostra si interroga sull’utilizzo che i mezzi di informazione e la pubblicità fanno fatto delle vittime umane con l’intento di suscitare indignazione o con il proposito di giustificare interventi armati e di sostenere azioni umanitarie.
La sezione della mostra dedicata alla memoria del genocidio del popolo ebraico sarà ospitata al Campo poliziesco e di transito di Fossoli, a sei chilometri da Carpi, utilizzato dalle SS come anticamera dei Lager di Auschwitz-Birkenau, Dachau, Buchenwald, Flossenburg. Dal Campo emiliano transitarono circa 5 mila deportati di cui la metà ebrei (un terzo dei deportati israeliti del nostro Paese), tra cui lo scrittore Primo Levi, che rievocò la sua esperienza nelle prime pagine di “Se questo è un uomo”.
Una seconda sezione della mostra – dedicata alla rappresentazione mediatica delle vittime di catastrofi naturali, politiche e militari - sarà ospitata al Museo monumento al deportato, realizzato anche con la collaborazione del pittore Renato Guttuso e inaugurato nel 1973 per raccontare, con un linguaggio lontano dalla retorica, la storia dei prigionieri politici e razziali.
OPERE D’ARTE DAL GIAPPONE ALLA SVIZZERA
Festival, Modena propone mostre di Yayoi Kusama e di Ugo Rondinone
Persa in un puntino e moltiplicata da muri di specchi. Così si rivela Yayoi Kusama, considerata la più importante artista giapponese vivente, che terrà la sua prima mostra personale in un museo italiano alla Palazzina dei Giardini di corso Canalgrande a Modena in occasione del Festival filosofia sull’umanità.
Organizzata e prodotta dalla Galleria civica e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e curata da Angela Vettese, la mostra sarà aperta il 15 il 16 e il 17 settembre dalle 10 alle 23 e proseguirà fino al 7 gennaio (da martedì a venerdì: 10.30 –13 e 15-18, sabato, domenica e festivi 10.30 –18, chiuso il lunedì, ingresso gratuito).
Kusama, che oggi vive e lavora a Tokyo, ha vissuto negli Stati Uniti tra il 1957 e il 1973. Ha girato film, redatto riviste, partecipato ad attività sperimentali di ogni tipo, collaborato con il musicista Peter Gabriel, con il fotografo Nobuyoshi Araki e con lo stilista Issey Miyake.
Il suo lavoro è ampiamente riconoscibile per l’utilizzo di pallini, reticoli, specchi e tutto ciò che mette in crisi la percezione, comunicando il disagio con opere che generano da una parte un vissuto giocoso, dall’altra una perdita dell’orientamento.
Dopo la vasta notorietà raggiunta grazie a mostre nei maggiori musei del mondo e alle Biennali di Venezia nel 1966 e nel 1993, Kusama approda ora alla prima personale in un museo italiano.
I visitatori troveranno alla Palazzina dei Giardini quattro installazioni ambientali, quadri e sculture oggettuali. La mostra si apre con un ambiente dedicato alla sfera e si prolunga con due ambienti oscurati nei quali vengono distribuiti punti di colore illuminati: un modo per rendere appariscente quanto possa essere allucinato un semplice locale domestico. E per estensione, quanto estranee possano diventare le cose che consideriamo più vicine. In un attimo tutto si fa nemico, indecifrabile, ostile. Lo spettatore camminerà poi in una stanza fatta di forme biomorfe e trasformata in un divertente labirinto, per giungere poi ai quadri in cui l’artista dipinge con maniacalità i suoi cerchietti o riempie scatole, scarpe, contenitori improbabili di piccole forme inquietanti, come microrganismi che ci assediano e come piccole escrescenze che crescono senza controllo.
Sempre in occasione del Festival filosofia si apre al Palazzo Santa Margherita di Modena anche la mostra “Giorni felici”, prima grande rassegna in Italia dell’artista svizzero Ugo Rondinone.
Organizzata e prodotta dalla Galleria Civica e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e curata da Milovan Farronato in collaborazione con Angela Vettese, la mostra sarà aperta il 15 il 16 e il 17 settembre dalle 10 alle 23 e proseguirà fino al 7 gennaio (da martedì a venerdì: 10.30 –13 e 15-18, sabato, domenica e festivi 10.30 –18, chiuso il lunedì, ingresso gratuito).
Definito un artista visionario intrappolato nella realtà, Rondinone – che a Modena presenta anche lavori inediti - fa uso di stili e tecniche che contemplano la fotografia e la scultura, la pittura e altri mezzi attraverso un’articolata produzione in cui stili e tecniche sono volutamente combinati fra loro.
Tra i suoi paesaggi, i suoi clown abbandonati per terra, i suoi alberi tridimensionali bianchi, le sue colonne sonore minimali, il visitatore può sentirsi come disorientato e perso in un labirinto mentale. Lo stesso che l’artista tratteggia, per esempio, nei suoi enormi dipinti in bianco e nero di foreste portate fuori dal tempo. Ogni suo lavoro sembra corrispondere a un haiku, un breve componimento giapponese dalla struttura aperta che definisce in poche parole la natura o un atto quotidiano semplicissimo.
RASSEGNA DI FILM SUI “RAGAZZI SELVAGGI”
Festival filosofia sull’umanità propone pellicole di Truffaut, Gutiérrez Aragón, Kaboré, Ashby, Brook, De Heer e Herzog sui bambini cresciuti in luoghi selvaggi (e allattati da bestie selvatiche) o tenuti lungamente segregati.
Estate 1798. Nella foresta dell’Aveyron, in Francia, viene catturato un bambino lacero e sporco che sembra vivere allo stato brado. Condotto all’Istituto per sordomuti di Parigi, dove diviene quasi un’attrazione, il ragazzo trova una nuova sistemazione nella casa del dottor Itard, che gli dà un nome – Victor – e gli insegna a camminare, vestirsi, mangiare, riconoscere i suoni e le parole.
All’esperienza di quel singolare e controverso progetto educativo è dedicato “Ragazzo selvaggio”, il film di François Truffaut, datato 1969, che aprirà venerdì 15 settembre alle 22 una rassegna di film in programma al Palazzo Santa Chiara di Modena in occasione del sesto Festival filosofia sull’umanità, in programma dal 15 al 17 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo (informazioni al numero 059 421210 e nel sito internet www.festivalfilosofia.it).
La rassegna, curata dall’Associazione circuito cinema, proporrà rare pellicole sul tema dei bambini cresciuti in luoghi selvaggi (e allattati e accuditi da bestie selvatiche) o tenuti a lungo in segregazione. Un’occasione per riflettere sul rapporto tra natura e cultura e sui fattori non ereditari che contribuiscono alla formazione del comportamento umano.
Sarà l’occasione per vedere o rivedere “Feroz” dello spagnolo Manuel Gutiérrez Aragón (1984), storia di un ragazzo strano che si nutre solo di frutti selvatici, fugge di casa, si perde nel bosco e viene salvato da uno psicologo mentre sta per essere sbranato dai cani. Oppure “Wend Kuuni” (“Il dono di Dio”) del senegalese Gaston Kaborè, una pellicola del 1982 che narra la storia del figlio di una vedova rimasto muto per un trauma subito alla morte della madre, accusata di stregoneria. Adottato da una nuova famiglia che riconosce in lui, appunto, “il dono di Dio”, il ragazzo recupererà la parola in seguito ad un nuova, violenta emozione.
La rassegna propone inoltre un celebre film di Hal Ashby intitolato “Oltre il giardino” (1979). All’età di cinquant’anni, ma con l’età mentale di un bambino, l'analfabeta Chance ha passato la vita facendo il giardiniere in una casa di Washington. Alla morte del padrone si ritrova nella casa della ricchissima Eve O'Brien, il cui marito morente è amico personale del Presidente degli Stati Uniti. Considerato un uomo riservato, ironico e di profonde intuizioni, Chance conversa con il Presidente facendo continui riferimenti al giardinaggio – unica cosa che conosce davvero – prontamente scambiati per acute metafore sulla conduzione dello Stato. Intervistato da stampa e Tv, Chance diventa una celebrità nazionale e viene candidato alla presidenza degli Stati Uniti.
Tre pellicole della rassegna affrontano il percorso inverso: dalla civiltà allo stato selvaggio. Nel “Signore delle mosche” di Peter Brook, film inglese del 1963 tratto dal romanzo del premio Nobel Golding William, si narrano le vicende di una ventina di ragazzini inglesi, sopravvissuti ad un disastro aereo, che tentano di organizzarsi la vita su un’isola deserta. Ben presto, però, il gruppo si divide in due bande rivali e quello che poteva essere un paradiso terrestre si trasforma in un inferno popolato di paure irrazionali e comportamenti selvaggi.
In “Bad Boy Bubby”, produzione italo-australiana di Rolf De Heer, premiata alla Mostra di Venezia del 1993, una matriarca tiene rinchiuso per 35 anni il figlio Bubby, il quale tuttavia riuscirà ad andarsene dalla famiglia e a diventare un cantante rock e un amoroso assistente di bimbi spastici.
“L’enigma di Kaspar Hauser” del tedesco Werner Herzog (1974) racconta, infine, la storia di un giovane inerme e incapace di parlare che, dopo anni di segregazione, viene abbandonato in una piazza di Norimberga. Dopo essere stato esibito come fenomeno da baraccone, Kaspar viene adottato da un medico e compie notevoli progressi, mostrando uno spirito sensibile e incline al fantasticare. Ma viene ucciso, forse, dallo stesso uomo che l'aveva liberato.
IL PACCHETTO A 45 EURO RIMBORSA TRENO E AUTOSTRADA
Per il Festival filosofia 2006 Modena propone la soluzione “Viaggi@Mo”
Rimborso del pedaggio autostradale o del biglietto del treno fino a 9 euro a persona, pernottamento e colazione in camera doppia in hotel a tre stelle, biglietto d’ingresso a Musei civici e Musei del Duomo, biglietto del bus valido 3 giorni, visita guidata a un’acetaia e kit con materiale informativo e omaggio enogastronomico.
E’ ciò che propone, a 45 euro, il pacchetto Viaggi@Mo, ideato da Comune e Modenatur in collaborazione con Atcm e Modenamoremio, valido anche nel weekend del Festival filosofia sull’umanità, cioè dal 15 al 17 settembre.
La prenotazione deve essere effettuata entro 72 ore dall’arrivo a Modenatur, in via Scudari 10 (tel. 059 220022, viaggi@modenatur.it, www.modenatur.it). Per informazioni ci si può rivolgere anche all’Ufficio informazioni turistiche di piazza Grande 14 (tel. 059 2032660).
Agli uffici di Modenatur o direttamente in hotel i turisti potranno ritirare il contributo alle spese di viaggio consegnando il biglietto del pedaggio autostradale o del treno. Il pernottamento in camera singola e la sistemazione in hotel di categoria superiore sono possibili, su richiesta, con il pagamento di un supplemento (dettagli e condizioni generali di prenotazioni sono nel sito www.modenatur.it).
VIAGGI ALL’ESTERO CON LA CACCIA AL TESORO ON LINE
Da venerdì 15 a domenica 17 settembre gara in internet per under 35
E’ gratuita, intitolata “Disumano” e rivolta agli under 35 la caccia al tesoro on line in programma venerdì 15, sabato 16 e domenica 17 settembre dalle 21 alle 23 in occasione del Festival filosofia sull’umanità. L’iniziativa, che permette di vincere viaggi all’estero, è organizzata dai Comuni di Carpi, Campogalliano, Modena, Sassuolo e Soliera.
Si può partecipare al gioco on line da qualunque luogo con un personal computer collegato alla rete o dalle postazioni allestite nei Comuni. I giocatori dovranno rispondere ad una serie di domande, aiutati dai suggerimenti di una radio web attiva per tre giorni. Vince chi risolve il maggior numero di quesiti nel minor tempo (informazioni dettagliate sono disponibili nel sito del Festival www.festivalfilosofia.it).
VENTI BORSE DI STUDIO PER UNDER 35
Le domande vanno presentate entro il 26 agosto al Comitato promotore
Il Comitato promotore del Festival filosofia mette a disposizione di laureandi, laureati e giovani studiosi italiani e stranieri under 35 venti borse di studio a titolo di rimborso spese di viaggio e soggiorno, fino a un massimo di 250 euro, per la partecipazione alle iniziative dell’edizione 2006. I vincitori della borsa di studio potranno inoltre pernottare nel Collegio della Fondazione San Carlo di Modena durante la durata del Festival.
L’erogazione del contributo è subordinata alla partecipazione ad almeno dieci iniziative filosofiche (lezioni magistrali, dibattiti, letture, interviste).
La domanda in carta semplice deve pervenire entro sabato 26 agosto 2006 al Comitato promotore del Festival (Fondazione Collegio San Carlo, via san Carlo 5, 41100 Modena), corredata di un curriculum vitae e di ogni altro eventuale documento o referenza che i candidati riterranno opportuno produrre. I contributi verranno assegnati a giudizio insindacabile di una commissione appositamente istituita. L’esito della selezione verrà comunicato ai soli assegnatari dei contributi entro giovedì 31 agosto 2006.
SITO INTERNET E 11 PUNTI INFORMATIVI
Notizie per il pubblico sul Festival filosofia a Modena, Carpi e Sassuolo
Informazioni sulla sesta edizione del Festival filosofia sono disponibili per il pubblico all'indirizzo internet www.festivalfilosofia.it e al numero telefonico 059 421210.
Undici punti informativi saranno inoltre allestiti in vari luoghi di Modena, Carpi e Sassuolo da venerdì 15 a domenica 17 settembre dalle 9 alle 20. A Modena si potranno chiedere informazioni e chiarimenti alla Stazione delle Ferrovie dello Stato, al Palazzo dei Musei, davanti alla sede della Fondazione San Carlo (via san Carlo), al Palazzo Santa Margherita (corso Canalgrande) e in piazza Grande.
A Carpi i punti informativi saranno in piazzale Re Astolfo, al Teatro Comunale e in piazza Garibaldi, mentre a Sassuolo si troveranno in piazzale della Rosa, in via Battisti e alla Stazione dei treni.
ANNULLO FILATELICO IN TRE CITTA’
Sabato 16 settembre si potrà ottenere il timbro a Modena, Carpi e Sassuolo
La filiale di Modena delle Poste italiane ha previsto un annullo filatelico per la sesta edizione del Festival filosofia. Collezionisti e appassionati potranno ottenere il timbro sabato 16 settembre dalle 14 alle 20 in piazza Grande a Modena, nella sede del Comune di Carpi e al Palazzo ducale di Sassuolo, dove l’iniziativa si svolge in collaborazione con l’Associazione numismatica filatelica sassolese.
Il rapporto tra esseri umani e altri viventi sarà al centro del prossimo Festival filosofia, in programma dal 15 al 17 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo. In programma lezioni di Atlan, Descola, Latour, Todorov, Sahlins e Balibar
Condividiamo con le scimmie il 99 per cento del patrimonio genetico e ci chiediamo se l’umano si fonda sul restante uno per cento. Siamo disposti ad attribuire sentimenti ai nostri animali domestici, ma la mucca pazza e l’epidemia aviaria ci inquietano con il rischio della contaminazione tra le specie. Protestiamo per lo sterminio delle foche, per la violenza con la quale vengono uccise le volpi cinesi da pelliccia e per gli esperimenti di laboratorio, invocando diritti per gli animali, chiusura degli zoo e spettacoli del circo con soli acrobati e clown.
A una rivoluzione filosofica in corso, a un antico confine sempre più fragile – quello tra uomo e animale – e ad un nuova e problematica frontiera – quella tra uomo “naturale” e uomo “artificiale” - saranno dedicati molti degli appuntamenti del prossimo Festival filosofia sull’umanità, in programma dal 15 al 17 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo (informazioni al numero 059 421210 e nel sito internet www.festivalfilosofia.it) per iniziativa dei tre Comuni, della Regione, della Provincia, della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e della Fondazione San Carlo, che cura il programma, e con il sostegno di Confindustria Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Viva Ceramica, Legacoop Modena, Gruppo Hera e Cna Modena.
La manifestazione - che lo scorso anno ha registrato oltre 100 mila presenze e che nelle edizioni precedenti si è occupata di felicità, bellezza, vita mondo e sensi - propone lezioni magistrali, mostre, spettacoli, film, bancarelle di libri e mercatini e iniziative per bambini.
Se l’uomo non si considera più al centro della natura, come immaginare il suo rapporto con gli altri esseri viventi? A questo interrogativo cercheranno una risposta grandi maestri del pensiero contemporaneo. Uno di questi è il francese Philippe Descola, allievo di Claude Lévi-Strauss e suo successore sulla cattedra di Antropologia della natura al Collège de France di Parigi. Autore di un volume teorico che ha scosso profondamente il paesaggio intellettuale d’oltralpe, Descola rimette in discussione il tradizionale approccio occidentale nella relazione tra uomo, animale e cosmo. Oltre a Descola affronteranno questo tema anche padre Enzo Bianchi, priore della comunità monastica di Bose, impegnato in una originale lettura della Bibbia tesa a sottolineare la condizione di creatura, condivisa da uomini e animali, il sociologo Bruno Latour, convinto della necessità di riconsiderare il rapporto tra uomini, animali, piante e oggetti all’interno di un quadro ecologico e politico che segnali i doveri reciproci tra democrazia e scienza, e il filosofo italiano Ermanno Bencivenga, docente negli Stati Uniti, che sottolineerà come l’umanità vada oltre la specie dell’homo sapiens per ricomprendere ogni forma di vita.
Al rapporto tra razionalità e natura umana e, in particolare, all’elaborazione del pensiero politico e dell’idea di sovranità presso le popolazioni dell’Oceania sarà dedicata la lezione di Marshall Sahlins, uno dei maggiori antropologi del mondo. E se il filosofo Tzvetan Todorov rifletterà sul destino dell’umanesimo occidentale a partire dalla Shoah, il filosofo della politica Etienne Balibar proporrà una riflessione sugli “usi attuali” del razzismo.
Sull’”altra metà del cielo” – cioè sui modelli femminili di Eva, Penelope e Pàrvati – interverranno la filosofa Roberta de Monticelli, la grecista Eva Cantarella e l’indologo Giuliano Boccali. Il Festival affronterà anche altre figure dell’umano – dall’homo faber all’animale politico, dall’homo oeconomicus al selvaggio fino all’homo ludens - con lezioni di Elena Pulcini, Giacomo Marramao, Franco Volpi, Alfonso Iacono e Pier Aldo Rovatti – e metterà in evidenza, con la relazione del genetista di fama internazionale Luigi Luca Cavalli-Sforza, il rapporto tra evoluzione biologica ed evoluzione culturale. A declinare la questione dell’origine della vita in chiave antropologica e biologica sarà Henri Atlan, un pioniere delle teorie della complessità. Il Festival si soffermerà inoltre sul rapporto tra tecnica e natura umana con lezioni del filosofo Umberto Curi, del genetista Edoardo Boncinelli, dei filosofi Bernard Stiegler, direttore del Dipartimento di progettazione culturale del Centre Pompidou di Parigi, Emanuele Severino e Roberto Esposito (che affronterà, in particolare, il rapporto tra biogenetica e biopolitica).
Il giurista Stefano Rodotà, il filosofo Salvatore Veca e il filosofo della politica Carlo Galli parleranno delle questioni sollevate dal contesto contemporaneo dei diritti umani affrontando i temi dell’universalismo e del multiculturalismo.
I temi più generali della condizione umana, del concetto di persona e dell’educazione dell’umanità saranno, infine, al centro delle lezioni magistrali del filosofo Remo Bodei, supervisore scientifico del Festival, e dei filosofi Christoph Wulf, Virgilio Melchiorre e Salvatore Natoli, mentre Luisa Muraro si soffermerà sull’ordine simbolico della maternità e sul ruolo del femminile nella creazione del genere umano.
TRA SIRENE E SUPEREROI ARRIVA L’ALIENO E.T.
Il Festival filosofia sull’umanità, in programma a Modena, Carpi e Sassuolo dal 15 al 17 settembre, si occuperà anche di miti ed eroi tecnologici. Mostra di Paladino su Pinocchio e incontro con Rambaldi e l’alieno di Spielberg
Seducono i marinai col canto, facendoli naufragare sugli scogli. Hanno il volto di donna e i seni, ma il resto del loro corpo è di uccello o pesce. Figure della mitologia, le sirene rendono visibile il confine tra uomini e animali e popolano un ricco immaginario che va dall’Odissea alle fiabe di Andersen, dalle astuzie di Ulisse alla tenera sirenetta adagiata sulla pietra nel golfo di Copenhagen.
A queste singolari figure del mito saranno dedicati molti appuntamenti del prossimo Festival filosofia sull’umanità, in programma dal 15 al 17 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo (informazioni al numero 059 421210 e nel sito internet www.festivalfilosofia.it) per iniziativa del tre Comuni, per iniziativa dei tre Comuni, della Regione, della Provincia, della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e della Fondazione San Carlo, che cura il programma.
Il luogo dell’indagine sarà soprattutto il Palazzo dei musei di Modena, dove – tra le collezioni civiche – è conservato un raro scheletro ottocentesco di sirena, simile a quelli che venivano esposti nei Musei anatomici e nei circhi per suscitare meraviglia. E, tra letture dell’impresa di Ulisse – che per resistere al canto delle sirene si lega all’albero maestro della nave – e laboratori per bambini (invitati a costruire sirene e cerberi), saranno proiettate immagini di sirene dal mondo classico al contemporaneo, tra cui quelle scolpite sul duomo romanico di Modena, dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità.
Sempre al Palazzo dei Musei, la biblioteca Poletti proporrà una mostra dell’artista modenese Giuliano Della Casa liberamente ispirata ai trattati di fisiognomica del Cinque e del Seicento di Giovan Battista Della Porta e Gasparo Colombina, mentre l’attore Ivano Marescotti darà voce alle descrizioni dei “caratteri” tratteggiando le caratteristiche del mansueto e dell’innamorato, dell’audace e del timido, del casto e dell’iracondo.
Se il mondo classico ha prodotto figure della metamorfosi tra uomo e animale, il mondo moderno si è decisamente concentrato sulla tecnica immaginando mutanti, robot e tecnologici supereroi. Fumetti e transformer a loro dedicati – testimoni di una lettura popolare sui confini dell’umano – saranno in vendita nelle bancarelle di piazza della Pomposa, dove si potranno anche gustare le bevande e le pozioni che rendono straordinari, come i succhi alla criptonite di Nembo Kid o la spremuta di spinaci di Braccio di Ferro. Nei bar andrà in scena la lettura integrale di “Cronache marziane” di Ray Bradbury, ventotto racconti di fantascienza degli anni Cinquanta sull’esplorazione di Marte e la figura sfuggente del marziano.
A Carpi il gruppo Mutoidi esporrà in piazza Garibaldi un gigantesco robot realizzato con rottami di automobili e pezzi di vecchie lavatrici, mentre una mostra di opere grafiche di Mimmo Paladino racconterà le metamorfosi di Pinocchio, il burattino di Collodi che sperimenta la vita vegetale (è fatto di legno), animale (viene trasformato in ciuchino) e umana, risultato definitivo di una rinascita che avviene nel ventre di una balena.
A Sassuolo, l’artista ferrarese Carlo Rambaldi - a Los Angeles da 25 anni, 3 premi Oscar - accompagnerà uno dei modelli originali di E.T., il tenero extraterrestre del film di Spielberg, l’alieno della più celebre favola del cinema moderno, finito sulla terra e tenacemente intenzionato a fare ritorno a casa.
Si aggirano spaesati, forse in cerca di casa, nei luoghi che gli uomini frequentano quotidianamente anche gli ibridi zoomorfi dell’artista tedesca Karin Andersen, le cui opere saranno in mostra alla PaggeriArte di Sassuolo. Andersen immagina forme di vita che hanno natura o aspetto animale, ma che sono al tempo stesso simili ad alieni, riconoscimento del debito culturale che l’uomo ha maturato verso il mondo animale.
Alla variegata e multietnica umanità di Sassuolo sarà, infine, dedicata una singolare mostra di Francesco Jodice: piazza Piccola, da poco restaurata, ospiterà fotografie a grandezza 1 a 1 di classi delle scuole elementari, medie e superiori. Il progetto sarà proposto anche alla biennale di San Paolo del Brasile.
LA STORIA DELL’UOMO IN OTTO MENU
L’Accademico dei Lincei Tullio Gregory ha ideato per il Festival un percorso gastrofilosofico che sarà proposto dai ristoranti di Modena, Carpi e Sassuolo
Ripercorrono il cammino dell’umanità – dalla raccolta alla caccia, dalla pesca alla coltivazione – gli otto menu filosofici ideati dall’Accademico dei Lincei Tullio Gregory che saranno proposti dai ristoranti di Modena, Carpi e Sassuolo in occasione della sesta edizione del Festival filosofia.
Professore di Storia della Filosofia alla “Sapienza” di Roma, fondatore e direttore del Centro di Studi del Cnr sul Lessico intellettuale europeo e noto gourmet, Gregory ha ideato menu per pranzi e cene filosofici all’insegna della tradizione e a partire dai prodotti tipici modenesi e della cucina dell’Emilia-Romagna (menu completi e indirizzi dei ristoranti si potranno consultare nel sito www.festivalfilosofia.it).
L’esordio è vegetariano, con un menu dedicato alla civiltà stanziale che propone minestrone di verdure, pasta e fagioli, zucchine ripiene di ricotta, melanzane alla parmigiana, tortino di patate di Montese, bensone con vino bianco dolce e sorbetto di frutta. Alla civiltà della raccolta è dedicato il secondo menu, anch’esso vegetariano: tagliatelle ai funghi porcini, minestra di castagne, frittata di verdure selvatiche, funghi alla griglia, insalata di radicchi selvatici, mirtillo nero dell'Appennino modenese e fragoline all'Aceto balsamico tradizionale di Modena.
E se la civiltà della caccia porta in tavola timballo di riso con piccione, maccheroni al pettine con ragù di lepre, lepre alla cacciatora, cinghiale in agrodolce, patate al forno, insalata di stagione e zuppa inglese, la civiltà della pesca replica con polpettone di tonno, aringa con patate lesse, spaghetti al tonno, risotto con baccalà, pescegatto in padella, sarde fritte, patate in insalata, torta di mele e sorbetto di limone.
La civiltà contadina si impone con tigelle, gnocco fritto, mortadella, ciccioli frolli e montanari, polenta con ragù, gramigna con salsiccia, costine di maiale in umido, coniglio in padella, pote con pancetta e Aceto balsamico tradizionale di Modena, salame di cioccolato e macedonia di pere dell'Emilia-Romagna.
Un sesto menu di Gregory – dal titolo “In principio” – è interamente composto di primi piatti e propone tortelli di zucca, lasagna verde, pasticcio di maccheroni, riso all'anatra selvatica, torta di riso e torta di tagliatelle.
Ad assa ed elixa, le due cotture fondamentali della tradizione classica e medievale, sono dedicati gli ultimi due menu proposti da Gregory per il Festival filosofia 2006. La “Festa assa” vede in tavola cannelloni al forno, tagliatelle al ragù, arrosti, patate al forno e frutta di stagione, mentre la “Festa elixa” propone tortellini in brodo, passatelli in brodo, bolliti misti e macedonia di frutta fresca.
CELEBRI SCATTI SUL CORPO DELLE VITTIME
Al Campo di Fossoli, dal quale partirono 5 mila italiani diretti ai Lager nazisti, una mostra documenta l’uso che mass media e pubblicità fanno della sofferenza umana. Una sezione sarà ospitata al Museo al deportato di Carpi
Un bambino con le mani alzate nel ghetto di Varsavia occupato dai nazisti. Il bulldozer che scarica impietosamente nella fossa comune i cadaveri di un campo di sterminio. La bambina cambogiana che fugge nuda e piangente dall’orrore della guerra. Queste celebri fotografie, assieme a molte altre immagini, circa cento, scattate nell’ultimo mezzo secolo in varie parti del mondo, compongono la mostra “Vittime: istruzioni per l’uso”, aperta al Campo di Fossoli e al Museo al deportato di Carpi in occasione del prossimo Festival filosofia sull’umanità, in programma dal 15 al 17 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo (informazioni al numero 059 421210 e nel sito internet www.festivalfilosofia.it) per iniziativa del tre Comuni, della Regione, della Provincia, della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e della Fondazione San Carlo, che cura il programma.
Realizzata da Philippe Mesnard, professore di letteratura all’Università di Marne-la-Vallé e all’Haute Ecole di Bruxelles, semiologo delle rappresentazioni umanitarie e della memoria, la mostra si interroga sull’utilizzo che i mezzi di informazione e la pubblicità fanno fatto delle vittime umane con l’intento di suscitare indignazione o con il proposito di giustificare interventi armati e di sostenere azioni umanitarie.
La sezione della mostra dedicata alla memoria del genocidio del popolo ebraico sarà ospitata al Campo poliziesco e di transito di Fossoli, a sei chilometri da Carpi, utilizzato dalle SS come anticamera dei Lager di Auschwitz-Birkenau, Dachau, Buchenwald, Flossenburg. Dal Campo emiliano transitarono circa 5 mila deportati di cui la metà ebrei (un terzo dei deportati israeliti del nostro Paese), tra cui lo scrittore Primo Levi, che rievocò la sua esperienza nelle prime pagine di “Se questo è un uomo”.
Una seconda sezione della mostra – dedicata alla rappresentazione mediatica delle vittime di catastrofi naturali, politiche e militari - sarà ospitata al Museo monumento al deportato, realizzato anche con la collaborazione del pittore Renato Guttuso e inaugurato nel 1973 per raccontare, con un linguaggio lontano dalla retorica, la storia dei prigionieri politici e razziali.
OPERE D’ARTE DAL GIAPPONE ALLA SVIZZERA
Festival, Modena propone mostre di Yayoi Kusama e di Ugo Rondinone
Persa in un puntino e moltiplicata da muri di specchi. Così si rivela Yayoi Kusama, considerata la più importante artista giapponese vivente, che terrà la sua prima mostra personale in un museo italiano alla Palazzina dei Giardini di corso Canalgrande a Modena in occasione del Festival filosofia sull’umanità.
Organizzata e prodotta dalla Galleria civica e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e curata da Angela Vettese, la mostra sarà aperta il 15 il 16 e il 17 settembre dalle 10 alle 23 e proseguirà fino al 7 gennaio (da martedì a venerdì: 10.30 –13 e 15-18, sabato, domenica e festivi 10.30 –18, chiuso il lunedì, ingresso gratuito).
Kusama, che oggi vive e lavora a Tokyo, ha vissuto negli Stati Uniti tra il 1957 e il 1973. Ha girato film, redatto riviste, partecipato ad attività sperimentali di ogni tipo, collaborato con il musicista Peter Gabriel, con il fotografo Nobuyoshi Araki e con lo stilista Issey Miyake.
Il suo lavoro è ampiamente riconoscibile per l’utilizzo di pallini, reticoli, specchi e tutto ciò che mette in crisi la percezione, comunicando il disagio con opere che generano da una parte un vissuto giocoso, dall’altra una perdita dell’orientamento.
Dopo la vasta notorietà raggiunta grazie a mostre nei maggiori musei del mondo e alle Biennali di Venezia nel 1966 e nel 1993, Kusama approda ora alla prima personale in un museo italiano.
I visitatori troveranno alla Palazzina dei Giardini quattro installazioni ambientali, quadri e sculture oggettuali. La mostra si apre con un ambiente dedicato alla sfera e si prolunga con due ambienti oscurati nei quali vengono distribuiti punti di colore illuminati: un modo per rendere appariscente quanto possa essere allucinato un semplice locale domestico. E per estensione, quanto estranee possano diventare le cose che consideriamo più vicine. In un attimo tutto si fa nemico, indecifrabile, ostile. Lo spettatore camminerà poi in una stanza fatta di forme biomorfe e trasformata in un divertente labirinto, per giungere poi ai quadri in cui l’artista dipinge con maniacalità i suoi cerchietti o riempie scatole, scarpe, contenitori improbabili di piccole forme inquietanti, come microrganismi che ci assediano e come piccole escrescenze che crescono senza controllo.
Sempre in occasione del Festival filosofia si apre al Palazzo Santa Margherita di Modena anche la mostra “Giorni felici”, prima grande rassegna in Italia dell’artista svizzero Ugo Rondinone.
Organizzata e prodotta dalla Galleria Civica e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e curata da Milovan Farronato in collaborazione con Angela Vettese, la mostra sarà aperta il 15 il 16 e il 17 settembre dalle 10 alle 23 e proseguirà fino al 7 gennaio (da martedì a venerdì: 10.30 –13 e 15-18, sabato, domenica e festivi 10.30 –18, chiuso il lunedì, ingresso gratuito).
Definito un artista visionario intrappolato nella realtà, Rondinone – che a Modena presenta anche lavori inediti - fa uso di stili e tecniche che contemplano la fotografia e la scultura, la pittura e altri mezzi attraverso un’articolata produzione in cui stili e tecniche sono volutamente combinati fra loro.
Tra i suoi paesaggi, i suoi clown abbandonati per terra, i suoi alberi tridimensionali bianchi, le sue colonne sonore minimali, il visitatore può sentirsi come disorientato e perso in un labirinto mentale. Lo stesso che l’artista tratteggia, per esempio, nei suoi enormi dipinti in bianco e nero di foreste portate fuori dal tempo. Ogni suo lavoro sembra corrispondere a un haiku, un breve componimento giapponese dalla struttura aperta che definisce in poche parole la natura o un atto quotidiano semplicissimo.
RASSEGNA DI FILM SUI “RAGAZZI SELVAGGI”
Festival filosofia sull’umanità propone pellicole di Truffaut, Gutiérrez Aragón, Kaboré, Ashby, Brook, De Heer e Herzog sui bambini cresciuti in luoghi selvaggi (e allattati da bestie selvatiche) o tenuti lungamente segregati.
Estate 1798. Nella foresta dell’Aveyron, in Francia, viene catturato un bambino lacero e sporco che sembra vivere allo stato brado. Condotto all’Istituto per sordomuti di Parigi, dove diviene quasi un’attrazione, il ragazzo trova una nuova sistemazione nella casa del dottor Itard, che gli dà un nome – Victor – e gli insegna a camminare, vestirsi, mangiare, riconoscere i suoni e le parole.
All’esperienza di quel singolare e controverso progetto educativo è dedicato “Ragazzo selvaggio”, il film di François Truffaut, datato 1969, che aprirà venerdì 15 settembre alle 22 una rassegna di film in programma al Palazzo Santa Chiara di Modena in occasione del sesto Festival filosofia sull’umanità, in programma dal 15 al 17 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo (informazioni al numero 059 421210 e nel sito internet www.festivalfilosofia.it).
La rassegna, curata dall’Associazione circuito cinema, proporrà rare pellicole sul tema dei bambini cresciuti in luoghi selvaggi (e allattati e accuditi da bestie selvatiche) o tenuti a lungo in segregazione. Un’occasione per riflettere sul rapporto tra natura e cultura e sui fattori non ereditari che contribuiscono alla formazione del comportamento umano.
Sarà l’occasione per vedere o rivedere “Feroz” dello spagnolo Manuel Gutiérrez Aragón (1984), storia di un ragazzo strano che si nutre solo di frutti selvatici, fugge di casa, si perde nel bosco e viene salvato da uno psicologo mentre sta per essere sbranato dai cani. Oppure “Wend Kuuni” (“Il dono di Dio”) del senegalese Gaston Kaborè, una pellicola del 1982 che narra la storia del figlio di una vedova rimasto muto per un trauma subito alla morte della madre, accusata di stregoneria. Adottato da una nuova famiglia che riconosce in lui, appunto, “il dono di Dio”, il ragazzo recupererà la parola in seguito ad un nuova, violenta emozione.
La rassegna propone inoltre un celebre film di Hal Ashby intitolato “Oltre il giardino” (1979). All’età di cinquant’anni, ma con l’età mentale di un bambino, l'analfabeta Chance ha passato la vita facendo il giardiniere in una casa di Washington. Alla morte del padrone si ritrova nella casa della ricchissima Eve O'Brien, il cui marito morente è amico personale del Presidente degli Stati Uniti. Considerato un uomo riservato, ironico e di profonde intuizioni, Chance conversa con il Presidente facendo continui riferimenti al giardinaggio – unica cosa che conosce davvero – prontamente scambiati per acute metafore sulla conduzione dello Stato. Intervistato da stampa e Tv, Chance diventa una celebrità nazionale e viene candidato alla presidenza degli Stati Uniti.
Tre pellicole della rassegna affrontano il percorso inverso: dalla civiltà allo stato selvaggio. Nel “Signore delle mosche” di Peter Brook, film inglese del 1963 tratto dal romanzo del premio Nobel Golding William, si narrano le vicende di una ventina di ragazzini inglesi, sopravvissuti ad un disastro aereo, che tentano di organizzarsi la vita su un’isola deserta. Ben presto, però, il gruppo si divide in due bande rivali e quello che poteva essere un paradiso terrestre si trasforma in un inferno popolato di paure irrazionali e comportamenti selvaggi.
In “Bad Boy Bubby”, produzione italo-australiana di Rolf De Heer, premiata alla Mostra di Venezia del 1993, una matriarca tiene rinchiuso per 35 anni il figlio Bubby, il quale tuttavia riuscirà ad andarsene dalla famiglia e a diventare un cantante rock e un amoroso assistente di bimbi spastici.
“L’enigma di Kaspar Hauser” del tedesco Werner Herzog (1974) racconta, infine, la storia di un giovane inerme e incapace di parlare che, dopo anni di segregazione, viene abbandonato in una piazza di Norimberga. Dopo essere stato esibito come fenomeno da baraccone, Kaspar viene adottato da un medico e compie notevoli progressi, mostrando uno spirito sensibile e incline al fantasticare. Ma viene ucciso, forse, dallo stesso uomo che l'aveva liberato.
IL PACCHETTO A 45 EURO RIMBORSA TRENO E AUTOSTRADA
Per il Festival filosofia 2006 Modena propone la soluzione “Viaggi@Mo”
Rimborso del pedaggio autostradale o del biglietto del treno fino a 9 euro a persona, pernottamento e colazione in camera doppia in hotel a tre stelle, biglietto d’ingresso a Musei civici e Musei del Duomo, biglietto del bus valido 3 giorni, visita guidata a un’acetaia e kit con materiale informativo e omaggio enogastronomico.
E’ ciò che propone, a 45 euro, il pacchetto Viaggi@Mo, ideato da Comune e Modenatur in collaborazione con Atcm e Modenamoremio, valido anche nel weekend del Festival filosofia sull’umanità, cioè dal 15 al 17 settembre.
La prenotazione deve essere effettuata entro 72 ore dall’arrivo a Modenatur, in via Scudari 10 (tel. 059 220022, viaggi@modenatur.it, www.modenatur.it). Per informazioni ci si può rivolgere anche all’Ufficio informazioni turistiche di piazza Grande 14 (tel. 059 2032660).
Agli uffici di Modenatur o direttamente in hotel i turisti potranno ritirare il contributo alle spese di viaggio consegnando il biglietto del pedaggio autostradale o del treno. Il pernottamento in camera singola e la sistemazione in hotel di categoria superiore sono possibili, su richiesta, con il pagamento di un supplemento (dettagli e condizioni generali di prenotazioni sono nel sito www.modenatur.it).
VIAGGI ALL’ESTERO CON LA CACCIA AL TESORO ON LINE
Da venerdì 15 a domenica 17 settembre gara in internet per under 35
E’ gratuita, intitolata “Disumano” e rivolta agli under 35 la caccia al tesoro on line in programma venerdì 15, sabato 16 e domenica 17 settembre dalle 21 alle 23 in occasione del Festival filosofia sull’umanità. L’iniziativa, che permette di vincere viaggi all’estero, è organizzata dai Comuni di Carpi, Campogalliano, Modena, Sassuolo e Soliera.
Si può partecipare al gioco on line da qualunque luogo con un personal computer collegato alla rete o dalle postazioni allestite nei Comuni. I giocatori dovranno rispondere ad una serie di domande, aiutati dai suggerimenti di una radio web attiva per tre giorni. Vince chi risolve il maggior numero di quesiti nel minor tempo (informazioni dettagliate sono disponibili nel sito del Festival www.festivalfilosofia.it).
VENTI BORSE DI STUDIO PER UNDER 35
Le domande vanno presentate entro il 26 agosto al Comitato promotore
Il Comitato promotore del Festival filosofia mette a disposizione di laureandi, laureati e giovani studiosi italiani e stranieri under 35 venti borse di studio a titolo di rimborso spese di viaggio e soggiorno, fino a un massimo di 250 euro, per la partecipazione alle iniziative dell’edizione 2006. I vincitori della borsa di studio potranno inoltre pernottare nel Collegio della Fondazione San Carlo di Modena durante la durata del Festival.
L’erogazione del contributo è subordinata alla partecipazione ad almeno dieci iniziative filosofiche (lezioni magistrali, dibattiti, letture, interviste).
La domanda in carta semplice deve pervenire entro sabato 26 agosto 2006 al Comitato promotore del Festival (Fondazione Collegio San Carlo, via san Carlo 5, 41100 Modena), corredata di un curriculum vitae e di ogni altro eventuale documento o referenza che i candidati riterranno opportuno produrre. I contributi verranno assegnati a giudizio insindacabile di una commissione appositamente istituita. L’esito della selezione verrà comunicato ai soli assegnatari dei contributi entro giovedì 31 agosto 2006.
SITO INTERNET E 11 PUNTI INFORMATIVI
Notizie per il pubblico sul Festival filosofia a Modena, Carpi e Sassuolo
Informazioni sulla sesta edizione del Festival filosofia sono disponibili per il pubblico all'indirizzo internet www.festivalfilosofia.it e al numero telefonico 059 421210.
Undici punti informativi saranno inoltre allestiti in vari luoghi di Modena, Carpi e Sassuolo da venerdì 15 a domenica 17 settembre dalle 9 alle 20. A Modena si potranno chiedere informazioni e chiarimenti alla Stazione delle Ferrovie dello Stato, al Palazzo dei Musei, davanti alla sede della Fondazione San Carlo (via san Carlo), al Palazzo Santa Margherita (corso Canalgrande) e in piazza Grande.
A Carpi i punti informativi saranno in piazzale Re Astolfo, al Teatro Comunale e in piazza Garibaldi, mentre a Sassuolo si troveranno in piazzale della Rosa, in via Battisti e alla Stazione dei treni.
ANNULLO FILATELICO IN TRE CITTA’
Sabato 16 settembre si potrà ottenere il timbro a Modena, Carpi e Sassuolo
La filiale di Modena delle Poste italiane ha previsto un annullo filatelico per la sesta edizione del Festival filosofia. Collezionisti e appassionati potranno ottenere il timbro sabato 16 settembre dalle 14 alle 20 in piazza Grande a Modena, nella sede del Comune di Carpi e al Palazzo ducale di Sassuolo, dove l’iniziativa si svolge in collaborazione con l’Associazione numismatica filatelica sassolese.
15
settembre 2006
Festival Filosofia 2006
Dal 15 al 17 settembre 2006
arte contemporanea
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
SEDI VARIE – Modena
Modena, (Modena)
Modena, (Modena)
Sito web
www.festivalfilosofia.it
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