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Festivalfoto 2006
XV edizione del festival di fotografia con mostre personali e collettive
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 15 al 17 settembre 2006 la piazza di Savignano torna ad essere il luogo di incontro degli amanti della fotografia: professionisti e amateur, così come giovani fotografi desiderosi di carpire segreti ed esperienza dai numerosi maestri -tra loro Gianni Berengo Gardin, Olivo Barbieri, Piergiorgio Branzi e Francesco Radino- che anche quest’anno animeranno la tre giorni sul Rubicone e lasceranno in dote le loro mostre sino a metà ottobre. Ma la grande novità di quest’anno, durante il quale si celebra la XV edizione del FestivalFoto Portfolio in Piazza, è la nascita di "Savignano Immagini": un logo, uno spazio e una serie di iniziative intorno alla fotografia che assorbiranno la cittadina durante tutto l’anno e che comprendono laboratori, mostre e una nuova collana editoriale che debutta già con importanti pubblicazioni.
Il tema di questa XV edizione, curata come le precedenti da Denis Curti, è particolarmente intrigante ed evocativo: il viaggio, come metafora di vita, di scoperta e di apprendimento.
I fotografi sono i viaggiatori del ventunesimo secolo, attraverso le immagini che testimoniano il loro passaggio in luoghi a noi più o meno noti possiamo avvicinarci a nuove realtà, ad un’umanità di cui non conoscevamo l’esistenza. Perché il viaggio non è solo geografico, anzi; nell’era della globalizzazione nessun luogo è lontano, non a caso si dice “navigare” sul web, perché tramite internet possiamo avere l’illusione di aver visitato l’intera superficie terrestre con un colpo di mouse. Ma il viaggio vero, quello che resta nella mente e nel cuore, quello che cambia un’esistenza, è altro; come diceva John Steinbeck, un professionista dell’avventura, “Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone” .
Il viaggio diviene dunque il mezzo per vedere, capire, conoscere e testimoniare. La complessità del reale e l’azione dell’uomo sono messe a nudo dall’immagine, dall’avventurosa scoperta di una realtà ricca di indizi e di segni, di consuetudini e di curiosità. La fotografia apre alla visione dei quotidiani e delle vite che animano città e territori. L’abitare dell’uomo e il suo essere nel mondo si rispecchiano nell’immagine e l’azione del fotografo appare in tutta la sua forza quando, evidente esercizio sul presente, assume il significato di un impegno conoscitivo oltre che di una attività espressiva.
I viaggi intrapresi dagli autori invitati a quest’edizione di FestivalFoto sono vari e articolati, quattro intepreti capaci di attraversare il paesaggio e chiarirne memorie e relazioni. E così che Berengo Gardin compie un viaggio nella storia italiana con un reportage dedicato alla strage mafiosa di Portella della Ginestra 60 anni dopo, mentre Radino compone un peregrinare attento al divenire dell’uomo, al passaggio inesorabile del tempo con immagini realizzate in diversi luoghi d’Italia, Europa, Stati Uniti, Giappone, Medio Oriente. Branzi con la serie dei muri, i volti del sud d’Italia, i paesaggi dell’Andalusia, i giardini incantati sommersi di neve omaggia il “suo” Mediterraneo e una dimensione di vita che contempla il sacrificio, l’emarginazione, la fatica, l’esclusione ma anche la semplicità di un vivere quotidiano quasi scomparso mentre Barbieri, trova nelle vedute dei paesaggi cinesi la risposta al tema che da sempre occupa la sua ricerca: il rapporto tra reale e virtuale, fra il mondo e la sua rappresentazione.
Ma il viaggio nelle sue molteplici forme è il fil rouge che lega tutte le mostre del FestivalFoto: dagli Orienti a cura di Stefania Rossi a Gracias México di Pino Cacucci, da Il colore del liscio di Andrea Samaritani a Ydgri – s’en sortir, di Susanna Venturi per citarne solo alcune.
Un viaggio intorno all’uomo e alla visione, diversi punti di vista per un unico, ineguagliabile mezzo di indagine e riproduzione: la fotografia, ancora una volta protagonista della festa dei sensi e delle emozioni che ogni anno prende vita nella piazza di Savignano sul Rubicone e che quest’anno promette di non abbandonarla più.
Il tema di questa XV edizione, curata come le precedenti da Denis Curti, è particolarmente intrigante ed evocativo: il viaggio, come metafora di vita, di scoperta e di apprendimento.
I fotografi sono i viaggiatori del ventunesimo secolo, attraverso le immagini che testimoniano il loro passaggio in luoghi a noi più o meno noti possiamo avvicinarci a nuove realtà, ad un’umanità di cui non conoscevamo l’esistenza. Perché il viaggio non è solo geografico, anzi; nell’era della globalizzazione nessun luogo è lontano, non a caso si dice “navigare” sul web, perché tramite internet possiamo avere l’illusione di aver visitato l’intera superficie terrestre con un colpo di mouse. Ma il viaggio vero, quello che resta nella mente e nel cuore, quello che cambia un’esistenza, è altro; come diceva John Steinbeck, un professionista dell’avventura, “Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone” .
Il viaggio diviene dunque il mezzo per vedere, capire, conoscere e testimoniare. La complessità del reale e l’azione dell’uomo sono messe a nudo dall’immagine, dall’avventurosa scoperta di una realtà ricca di indizi e di segni, di consuetudini e di curiosità. La fotografia apre alla visione dei quotidiani e delle vite che animano città e territori. L’abitare dell’uomo e il suo essere nel mondo si rispecchiano nell’immagine e l’azione del fotografo appare in tutta la sua forza quando, evidente esercizio sul presente, assume il significato di un impegno conoscitivo oltre che di una attività espressiva.
I viaggi intrapresi dagli autori invitati a quest’edizione di FestivalFoto sono vari e articolati, quattro intepreti capaci di attraversare il paesaggio e chiarirne memorie e relazioni. E così che Berengo Gardin compie un viaggio nella storia italiana con un reportage dedicato alla strage mafiosa di Portella della Ginestra 60 anni dopo, mentre Radino compone un peregrinare attento al divenire dell’uomo, al passaggio inesorabile del tempo con immagini realizzate in diversi luoghi d’Italia, Europa, Stati Uniti, Giappone, Medio Oriente. Branzi con la serie dei muri, i volti del sud d’Italia, i paesaggi dell’Andalusia, i giardini incantati sommersi di neve omaggia il “suo” Mediterraneo e una dimensione di vita che contempla il sacrificio, l’emarginazione, la fatica, l’esclusione ma anche la semplicità di un vivere quotidiano quasi scomparso mentre Barbieri, trova nelle vedute dei paesaggi cinesi la risposta al tema che da sempre occupa la sua ricerca: il rapporto tra reale e virtuale, fra il mondo e la sua rappresentazione.
Ma il viaggio nelle sue molteplici forme è il fil rouge che lega tutte le mostre del FestivalFoto: dagli Orienti a cura di Stefania Rossi a Gracias México di Pino Cacucci, da Il colore del liscio di Andrea Samaritani a Ydgri – s’en sortir, di Susanna Venturi per citarne solo alcune.
Un viaggio intorno all’uomo e alla visione, diversi punti di vista per un unico, ineguagliabile mezzo di indagine e riproduzione: la fotografia, ancora una volta protagonista della festa dei sensi e delle emozioni che ogni anno prende vita nella piazza di Savignano sul Rubicone e che quest’anno promette di non abbandonarla più.
15
settembre 2006
Festivalfoto 2006
Dal 15 settembre al primo ottobre 2006
fotografia
Location
SEDI VARIE – Savignano Sul Rubicone
Savignano Sul Rubicone, (Forlì-cesena)
Savignano Sul Rubicone, (Forlì-cesena)
Orario di apertura
9-19
Sito web
www.portfolioinpiazza.it
Ufficio stampa
EMANUELA BERNASCONE
Autore