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Fidia Falaschetti / Yuri & Yuri gagarin Brothers – w[A]nderland
Doppia personale di due tra i più promettenti esponenti del POP Surrealism italiano. Perdetevi nella loro w[A]nderland!
Comunicato stampa
Segnala l'evento
w[A]nderland deriva dall’unione di to wander (errare, vagare, vagabondare, deviare, uscire dalla retta via, tradire, delirare) con la terra incantata teatro delle fiabe popolari e scenario incontrastato di Regina Alice.
Una terra al pari di quella in cui viviamo, all’apparenza incantata, libera, evoluta e felice ma che, nelle realtà su cui ci rifiutiamo di indagare, porta dentro di se i germi della devianza, dell’oblio, del tradimento. Germi che crescono sempre più velocemente, con l’aumento di un degrado intellettuale e civile facilmente rintracciabile nella nostra contemporaneità.
I due anfitrioni di questo luogo magico e decadente ci mostrano due percorsi personali differenti.
Nicola Alessandrini attraverso quattro pannelli da 1,50m x 2m, due da 1m x 1m e 15 serigrafie esplora per noi il rapporto fra natura e individuo, in un’accezione perversa, malata, deviata. Così come le meccaniche del progresso e dello sfruttamento umano e ambientale lo hanno deteriorato. Il percorso si snoda attraverso le tappe obbligate del viaggio iniziatico, la violenza del reale, la perdita dell’innocenza, la rinascita alla vita.
Fidia invece, su vecchi banchi di scuola, bancali da lavoro e altre superfici in legno sagomate e dipinte, mostra quelle che sono le molteplici icone dell’immaginario favolistico e dei personaggi “animati” ed “educatori” della nostra generazione. Archetipi ormai trasfigurati e da lui ritrovati privi di potere onirico.
L’atmosfera è quella di un candore infantile rivisto e corretto nel suo significato più profondo, ovvero completamente privato della purezza perché contaminato suo malgrado dagli atteggiamenti dettati da una società degli adulti estranea, dalle avide promesse e dai cupi risvolti.
Come scrive David Vecchiato:
Fidia ha visto la mancanza dell’insegnamento di un senso di responsabilità collettiva.
Nicola ha avvertito un senso di deviazione dal percorso dell’infanzia.
In entrambi i casi sembrano mancare all’educazione dei bambini proprio le tradizionali fiabe narrate dai genitori.
Allora i personaggi delle fiabe sepolti o manipolati dall’industria del cinema, tornano nelle opere dei due artisti e, spogliati dalla maschera di simboli ideati per insegnare valori e per civilizzare le coscienze, diventano vittime di una società che ha rovesciato i propri valori. D’altronde che quel senso di responsabilità sociale e sessuale a cui molte fiabe invitano sia ora visto come un limite alla propria realizzazione economica non è certo un mistero.
Gli stessi personaggi delle favole dunque, cambiano faccia ma non nome, divenendo dei “mostruosi” e grotteschi feticci, perfetti a rappresentare la torbida contemporaneità.
Una terra al pari di quella in cui viviamo, all’apparenza incantata, libera, evoluta e felice ma che, nelle realtà su cui ci rifiutiamo di indagare, porta dentro di se i germi della devianza, dell’oblio, del tradimento. Germi che crescono sempre più velocemente, con l’aumento di un degrado intellettuale e civile facilmente rintracciabile nella nostra contemporaneità.
I due anfitrioni di questo luogo magico e decadente ci mostrano due percorsi personali differenti.
Nicola Alessandrini attraverso quattro pannelli da 1,50m x 2m, due da 1m x 1m e 15 serigrafie esplora per noi il rapporto fra natura e individuo, in un’accezione perversa, malata, deviata. Così come le meccaniche del progresso e dello sfruttamento umano e ambientale lo hanno deteriorato. Il percorso si snoda attraverso le tappe obbligate del viaggio iniziatico, la violenza del reale, la perdita dell’innocenza, la rinascita alla vita.
Fidia invece, su vecchi banchi di scuola, bancali da lavoro e altre superfici in legno sagomate e dipinte, mostra quelle che sono le molteplici icone dell’immaginario favolistico e dei personaggi “animati” ed “educatori” della nostra generazione. Archetipi ormai trasfigurati e da lui ritrovati privi di potere onirico.
L’atmosfera è quella di un candore infantile rivisto e corretto nel suo significato più profondo, ovvero completamente privato della purezza perché contaminato suo malgrado dagli atteggiamenti dettati da una società degli adulti estranea, dalle avide promesse e dai cupi risvolti.
Come scrive David Vecchiato:
Fidia ha visto la mancanza dell’insegnamento di un senso di responsabilità collettiva.
Nicola ha avvertito un senso di deviazione dal percorso dell’infanzia.
In entrambi i casi sembrano mancare all’educazione dei bambini proprio le tradizionali fiabe narrate dai genitori.
Allora i personaggi delle fiabe sepolti o manipolati dall’industria del cinema, tornano nelle opere dei due artisti e, spogliati dalla maschera di simboli ideati per insegnare valori e per civilizzare le coscienze, diventano vittime di una società che ha rovesciato i propri valori. D’altronde che quel senso di responsabilità sociale e sessuale a cui molte fiabe invitano sia ora visto come un limite alla propria realizzazione economica non è certo un mistero.
Gli stessi personaggi delle favole dunque, cambiano faccia ma non nome, divenendo dei “mostruosi” e grotteschi feticci, perfetti a rappresentare la torbida contemporaneità.
04
giugno 2010
Fidia Falaschetti / Yuri & Yuri gagarin Brothers – w[A]nderland
Dal 04 giugno al 31 luglio 2010
arte contemporanea
performance - happening
serata - evento
giovane arte
performance - happening
serata - evento
giovane arte
Location
MONDO POP
Roma, Via Dei Greci, 30, (Roma)
Roma, Via Dei Greci, 30, (Roma)
Orario di apertura
da martedi a domenica 10.30-19.30
Vernissage
4 Giugno 2010, ore 19
Autore
Curatore