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Figurazioni e trasfigurazioni
La mostra riunisce opere e installazioni di cinque artisti italiani, che misurano la cronaca dell’esistere attraverso un registro stilistico vario eppur carico di simbologie, di storie, di letture, di emozioni e fantasie, e ogni cosa che possa muovere e smuovere lo scenario del presente.
Comunicato stampa
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La mostra dal titolo “Figurazioni e trasfigurazioni ” è promossa dall' ARTESTUDIO 26, punto di riferimento significativo nella planimetria artistica di una città fortemente europea come Milano. Lo spazio oltre a vivacizzare ricognizioni ad ampio raggio di tendenze che caratterizzano l’arte contemporanea, offre lezioni tecniche e teoriche e conferenze di illustri artisti e intellettuali italiani del secondo Novecento. L’esposizione curata dal Prof. Carlo Franza, illustre Storico dell’Arte Contemporanea, che firma anche il testo, dal titolo “Figurazioni e trasfigurazioni” riunisce opere e installazioni di cinque artisti italiani, che misurano la cronaca dell’esistere attraverso un registro stilistico vario eppur carico di simbologie, di storie, di letture, di emozioni e fantasie, e ogni cosa che possa muovere e smuovere lo scenario del presente. La presenza di artisti affermati e di altri più giovani nel panorama delle scelte che l' ARTESTUDIO 26 propone lascia intendere la capacità di leggere la storicità, di scoprire il nuovo, di rompere con un passato troppo vischioso e riscrivere anche una sorta di taccuino del futuro.
Scrive Carlo Franza: “Ancora una mostra legata al nostro tempo, alla contemporaneità, al presente nel suo svolgersi quotidiano; al lavoro di artisti che attraverso stilemi diversi e occasioni e percorsi presentano ultimi progetti e lavori di questo atlante ricco delle arti. Roberta Kali Agostini, Maria Grazia Ponta, Silvana Sommariva, Camillo Sprecapane, Stefano Sogari.
Roberta Kali Agostini ci svela con disegni articolati da un flessuoso e straripante segno quel clima germinativo di idee, pensieri, luoghi dell’inconscio, esplorazioni graffianti e sempre nuove che argomentano la vita della vita, la filosofia plastica dell’esistere, la percezione umana e animale di un livello interiore che solo pochi artisti come lei riescono a catturare.
Maria Grazia Ponta racconta il mondo con immagini sorprendenti, scatti in bianco-nero della vita quotidiana, di una storia tra passato e del presente, di architetture e luoghi che sono ormai tracce nobili del transito e dell’esistere. Tutto reso con tagli pertinenti, con giochi di luci, con riprese che hanno evidenziato scatti fatti di magia, poesia, cultura, storia.
Silvana Sommariva ha alle spalle una lungo percorso artistico che l’ ha portata a evidenziare un lavoro strettamente fenomenico all’interno del cosiddetto new realism senza tralasciare una assoluta coincidenza con la grande tradizione dell’immagine e del colore tutto italiano. Negli ultimi tempi ha manifestato interesse per le grandi tematiche del nostro tempo, legate alla vita, alla quotidianità e all’ambiente.
Camillo Sprecapane con una pittura maculata di toni e colori, ci svela un ambiente e un mondo che nella quotidianità restituisce il tempo che sopra si è sedimentato. Luoghi di periferia, habitat milanesi e lombardi, cortili e scali, case di ringhiera, fontanili e mezzi di trasporto, bici, tutto viene fotografato e fermato con macchie di colore, lacerti informali, dando emozioni capaci di restituire una pittura così pulsante, viva, sorprendentemente originale.
Stefano Sogari da anni attraverso una ricerca assoluta di materiali e forme raccoglie il mondo come uno spartito, un puzzle di liriche geometrie, un mosaico di ritagli che condensano atmosfere, emozioni, pulsazioni, aritmie, battiti di colore, ed anche accensioni di toni capaci di impreziosire nature e oggetti. Sogari riesce così a ossificare il mondo, a tradurlo miracolosamente in campioni, tessere musive che svelano la grande base pittorica del novecento europeo.
Cenni biografici degli artisti
Roberta Kali Agostini è nata nel 1974 ed abita da sempre nella sua amata valle, il Casentino. Non ricorda se ha cominciato prima a camminare o a disegnare. Dopo le scuole medie decide di dedicarsi alle sue passioni, il disegno e l’Arte, frequentando la sezione di moda e costume teatrale dell’Istituto Statale d’Arte Piero della Francesca di Arezzo; ed è lì, a sedici anni, che sperimenta per la prima volta l’esperienza del disegno espressionista e vagamente surreale, insieme alla tecnica del chiaro-scuro sua peculiare, che la contraddistingueranno anche per il suo modus operandi a venire. Dopo le superiori decide di frequentare l’istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Firenze (I.S.I.A) dove, nei primi anni di studio, si da molta importanza alla grafica, all’illustrazione, all’indagine sul segno, alla ricerca visiva ed alla psicologia applicata all’immagine: è qui, nell’underground fiorentino, che inizia ad esporre per le prime volte; ma col passare del tempo, presso questo Istituto,avverte che la sua creatività viene sempre più compressa e relativizzata ad un concetto, quello del progetto d’Industrial Design più che dell’Arte, per cui abbandona tale Istituto e si da a una ricerca, in campo artistico, da autodidatta e libera creatrice. Poco dopo questo periodo, va incontro a una crisi personale che la vedrà purtroppo bruciare tutto il lavoro artistico svolto fino a quel momento ed interrompere ogni attività per circa dieci anni. Dal 2014 ha ricominciato a produrre nuove opere e svariate sono le mostre che la riguardano, sia in Italia, (a Firenze, a Roma, a Napoli, a Venezia, a Forte dei Marmi) che all’estero (a Londra ed in Austria) per citarne alcune. Creare per lei è come una specie di auto-terapia che la mantiene in salute e felice, per non dire una sorta di yoga, disciplina che studia e insegna e che in ambito artistico applica al concetto di espressione mettendosi alla prova in un viaggio che la guida verso nuove frontiere e nuovi esperimenti. Nel 2016 l’illustre Prof. Carlo Franza la invita e le cura la mostra personale dal titolo “La stella dedicata alla tua sorte” al Plus Florence di Firenze, nel Progetto “Scenari”.
Maria Grazia Ponta è nata a Milano nel 1961. Dopo gli studi liceali al Liceo Artistico di Brera allieva di Umberto Mariani e Mauro Staccioli si è laureata in Architettura nel 1985 presso il Politecnico di Milano con una tesi dedicata alla fortuna critica di F.L. Wright in Italia, svolgendo subito dopo il ruolo presso lo stesso di Cultore della Materia, occupandosi di storiografia dell’architettura moderna. L’amicizia con artisti contemporanei, tra cui il maestro dell’astrattismo italiano Luigi Veronesi, hanno stimolato diversi interessi legati all’ambito artistico e sperimentale, condotti attraverso il medium fotografico e le sue implicazioni semantiche, ma anche una produzione poetica e lirica suggerita dalla scena urbana della Milano degli anni ’80 e ’90 e dalla storia personale dell’autrice. Dalla metà degli anni ’80 si è dedicata all’insegnamento della Storia dell’Arte negli Istituti Superiori Statali di Milano, rincorrendo sempre il filo della memoria, la suggestione del particolare e la bellezza delle piccole cose.
Silvana Sommariva è nata a Lamon(Belluno). Fa parte del Gar di Milano( Gruppo Artistico Rosetum). Ha iniziato come autodidatta e in seguito ha frequentato maestri tra i quali Formenti, Valerio Pilon Luigi Boriotti e Raffaele Pinna. Ha tenuto mostre personali in diverse città italiane tra le quali Milano(Artecultura, Artestudio26, Rosetum, Galleria Velasquez), Olbia(International 2010), Torino, Roma, Bari, Palermo, Imperia, Sanremo, Verona, Udine, Alassio, Foggia, e altre città. Ha ricevuto premi e riconoscimenti a Alassio(1983) , Foggia(1995-1997), Milano( 2002 -2005- 2006- 2008-2009-2010). Hanno scritto di lei illustri critici fra cui Carlo Franza.
Camillo Sprecapane è nato a Milano nel 1927, città dove vive e lavora. Ha fatto parte del Gruppo Bagutta con il quale ha partecipato a tutti gli appuntamenti annuali. Artista di significativa espressività e colore nel clima della “nuova figurazione”, ha tenuto mostre personali e collettive a Milano, Varese, Abbiategrasso, Bardolino, Venezia, Ponte di Legno, Mantova, ecc. Figura in numerosi cataloghi d’arte ( COMED) e in monografie tematiche pubblicate sempre dalla Comed. Ha vinto numerosi premi e di lui hanno scritto critici di chiara fama tra cui Ettore Calvelli e Carlo Franza.
Stefano Sogari è nato a Carpi nel 1975 dove vive e lavora. La sua formazione artistica è da autodidatta. Espone dalla fine degli anni ’90. Ha tenuto mostre personali a Pavullo (Ritrovo degli artisti), Reggio Emilia (Caffè Covour), Modena (Stolker Club, La Tenda), Carpi, Milano (Club Francesco Conti), Firenze (Otel Ristotheatre) e collettive a Carpi (Il volto dell’altro), Modena, Bologna(Sala Silentium), Parigi(Arte & Miss), Bruxelles, Harlem - New York NYC. Ha vinto il Premio delle Arti- Premio della Cultura nel 2007. Sue opere sono state inserite in Pinacoteche nazionali “Omaggio all’Arma dei Carabinieri-Caserma di Alessano-Lecce e San Rocco nell’Arte in Palazzo Ciardo a Gagliano del Capo-Le); Hanno scritto di lui illustri critici fra cui Michele Fuoco e Carlo Franza.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende l’attività giornalistica come “opinionista” sul quotidiano “Il Giornale” e la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 vince il Premio Berlino per la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma nella Biblioteca Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.
Scrive Carlo Franza: “Ancora una mostra legata al nostro tempo, alla contemporaneità, al presente nel suo svolgersi quotidiano; al lavoro di artisti che attraverso stilemi diversi e occasioni e percorsi presentano ultimi progetti e lavori di questo atlante ricco delle arti. Roberta Kali Agostini, Maria Grazia Ponta, Silvana Sommariva, Camillo Sprecapane, Stefano Sogari.
Roberta Kali Agostini ci svela con disegni articolati da un flessuoso e straripante segno quel clima germinativo di idee, pensieri, luoghi dell’inconscio, esplorazioni graffianti e sempre nuove che argomentano la vita della vita, la filosofia plastica dell’esistere, la percezione umana e animale di un livello interiore che solo pochi artisti come lei riescono a catturare.
Maria Grazia Ponta racconta il mondo con immagini sorprendenti, scatti in bianco-nero della vita quotidiana, di una storia tra passato e del presente, di architetture e luoghi che sono ormai tracce nobili del transito e dell’esistere. Tutto reso con tagli pertinenti, con giochi di luci, con riprese che hanno evidenziato scatti fatti di magia, poesia, cultura, storia.
Silvana Sommariva ha alle spalle una lungo percorso artistico che l’ ha portata a evidenziare un lavoro strettamente fenomenico all’interno del cosiddetto new realism senza tralasciare una assoluta coincidenza con la grande tradizione dell’immagine e del colore tutto italiano. Negli ultimi tempi ha manifestato interesse per le grandi tematiche del nostro tempo, legate alla vita, alla quotidianità e all’ambiente.
Camillo Sprecapane con una pittura maculata di toni e colori, ci svela un ambiente e un mondo che nella quotidianità restituisce il tempo che sopra si è sedimentato. Luoghi di periferia, habitat milanesi e lombardi, cortili e scali, case di ringhiera, fontanili e mezzi di trasporto, bici, tutto viene fotografato e fermato con macchie di colore, lacerti informali, dando emozioni capaci di restituire una pittura così pulsante, viva, sorprendentemente originale.
Stefano Sogari da anni attraverso una ricerca assoluta di materiali e forme raccoglie il mondo come uno spartito, un puzzle di liriche geometrie, un mosaico di ritagli che condensano atmosfere, emozioni, pulsazioni, aritmie, battiti di colore, ed anche accensioni di toni capaci di impreziosire nature e oggetti. Sogari riesce così a ossificare il mondo, a tradurlo miracolosamente in campioni, tessere musive che svelano la grande base pittorica del novecento europeo.
Cenni biografici degli artisti
Roberta Kali Agostini è nata nel 1974 ed abita da sempre nella sua amata valle, il Casentino. Non ricorda se ha cominciato prima a camminare o a disegnare. Dopo le scuole medie decide di dedicarsi alle sue passioni, il disegno e l’Arte, frequentando la sezione di moda e costume teatrale dell’Istituto Statale d’Arte Piero della Francesca di Arezzo; ed è lì, a sedici anni, che sperimenta per la prima volta l’esperienza del disegno espressionista e vagamente surreale, insieme alla tecnica del chiaro-scuro sua peculiare, che la contraddistingueranno anche per il suo modus operandi a venire. Dopo le superiori decide di frequentare l’istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Firenze (I.S.I.A) dove, nei primi anni di studio, si da molta importanza alla grafica, all’illustrazione, all’indagine sul segno, alla ricerca visiva ed alla psicologia applicata all’immagine: è qui, nell’underground fiorentino, che inizia ad esporre per le prime volte; ma col passare del tempo, presso questo Istituto,avverte che la sua creatività viene sempre più compressa e relativizzata ad un concetto, quello del progetto d’Industrial Design più che dell’Arte, per cui abbandona tale Istituto e si da a una ricerca, in campo artistico, da autodidatta e libera creatrice. Poco dopo questo periodo, va incontro a una crisi personale che la vedrà purtroppo bruciare tutto il lavoro artistico svolto fino a quel momento ed interrompere ogni attività per circa dieci anni. Dal 2014 ha ricominciato a produrre nuove opere e svariate sono le mostre che la riguardano, sia in Italia, (a Firenze, a Roma, a Napoli, a Venezia, a Forte dei Marmi) che all’estero (a Londra ed in Austria) per citarne alcune. Creare per lei è come una specie di auto-terapia che la mantiene in salute e felice, per non dire una sorta di yoga, disciplina che studia e insegna e che in ambito artistico applica al concetto di espressione mettendosi alla prova in un viaggio che la guida verso nuove frontiere e nuovi esperimenti. Nel 2016 l’illustre Prof. Carlo Franza la invita e le cura la mostra personale dal titolo “La stella dedicata alla tua sorte” al Plus Florence di Firenze, nel Progetto “Scenari”.
Maria Grazia Ponta è nata a Milano nel 1961. Dopo gli studi liceali al Liceo Artistico di Brera allieva di Umberto Mariani e Mauro Staccioli si è laureata in Architettura nel 1985 presso il Politecnico di Milano con una tesi dedicata alla fortuna critica di F.L. Wright in Italia, svolgendo subito dopo il ruolo presso lo stesso di Cultore della Materia, occupandosi di storiografia dell’architettura moderna. L’amicizia con artisti contemporanei, tra cui il maestro dell’astrattismo italiano Luigi Veronesi, hanno stimolato diversi interessi legati all’ambito artistico e sperimentale, condotti attraverso il medium fotografico e le sue implicazioni semantiche, ma anche una produzione poetica e lirica suggerita dalla scena urbana della Milano degli anni ’80 e ’90 e dalla storia personale dell’autrice. Dalla metà degli anni ’80 si è dedicata all’insegnamento della Storia dell’Arte negli Istituti Superiori Statali di Milano, rincorrendo sempre il filo della memoria, la suggestione del particolare e la bellezza delle piccole cose.
Silvana Sommariva è nata a Lamon(Belluno). Fa parte del Gar di Milano( Gruppo Artistico Rosetum). Ha iniziato come autodidatta e in seguito ha frequentato maestri tra i quali Formenti, Valerio Pilon Luigi Boriotti e Raffaele Pinna. Ha tenuto mostre personali in diverse città italiane tra le quali Milano(Artecultura, Artestudio26, Rosetum, Galleria Velasquez), Olbia(International 2010), Torino, Roma, Bari, Palermo, Imperia, Sanremo, Verona, Udine, Alassio, Foggia, e altre città. Ha ricevuto premi e riconoscimenti a Alassio(1983) , Foggia(1995-1997), Milano( 2002 -2005- 2006- 2008-2009-2010). Hanno scritto di lei illustri critici fra cui Carlo Franza.
Camillo Sprecapane è nato a Milano nel 1927, città dove vive e lavora. Ha fatto parte del Gruppo Bagutta con il quale ha partecipato a tutti gli appuntamenti annuali. Artista di significativa espressività e colore nel clima della “nuova figurazione”, ha tenuto mostre personali e collettive a Milano, Varese, Abbiategrasso, Bardolino, Venezia, Ponte di Legno, Mantova, ecc. Figura in numerosi cataloghi d’arte ( COMED) e in monografie tematiche pubblicate sempre dalla Comed. Ha vinto numerosi premi e di lui hanno scritto critici di chiara fama tra cui Ettore Calvelli e Carlo Franza.
Stefano Sogari è nato a Carpi nel 1975 dove vive e lavora. La sua formazione artistica è da autodidatta. Espone dalla fine degli anni ’90. Ha tenuto mostre personali a Pavullo (Ritrovo degli artisti), Reggio Emilia (Caffè Covour), Modena (Stolker Club, La Tenda), Carpi, Milano (Club Francesco Conti), Firenze (Otel Ristotheatre) e collettive a Carpi (Il volto dell’altro), Modena, Bologna(Sala Silentium), Parigi(Arte & Miss), Bruxelles, Harlem - New York NYC. Ha vinto il Premio delle Arti- Premio della Cultura nel 2007. Sue opere sono state inserite in Pinacoteche nazionali “Omaggio all’Arma dei Carabinieri-Caserma di Alessano-Lecce e San Rocco nell’Arte in Palazzo Ciardo a Gagliano del Capo-Le); Hanno scritto di lui illustri critici fra cui Michele Fuoco e Carlo Franza.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, poi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende l’attività giornalistica come “opinionista” sul quotidiano “Il Giornale” e la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 vince il Premio Berlino per la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma nella Biblioteca Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.
13
marzo 2017
Figurazioni e trasfigurazioni
Dal 13 marzo al 02 aprile 2017
arte contemporanea
Location
ARTESTUDIO 26
Milano, Via Padova, 26, (Milano)
Milano, Via Padova, 26, (Milano)
Orario di apertura
Da martedì a sabato ore 16-19; domenica e lunedì chiuso.
Visitabile in giorni e orari diversi previo appuntamento al 338.9197709
Vernissage
13 Marzo 2017, ore 18.00
Autore
Curatore