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Filippino Lippi a Prato – Un bellissimo ingegno
Prato dedica una mostra al pittore Filippino Lippi (Prato 1457 – Firenze 1504) nel quinto centenario della sua morte.
Comunicato stampa
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L'esposizione, che avrà sede nelle Antiche stanze di Santa Caterina e nel Museo di pittura murale a Prato, ha lo scopo di presentare le novità artistiche trasmesse da Filippino Lippi ai pittori pratesi durante il suo breve soggiorno nella città natale. Oltre al notissimo Tabernacolo di Mercatale (1498) e alla Pala dell'Udienza (1503), entrambe del Lippi, verranno esposte opere, provenienti da collezioni pubbliche e private, dei pittori attivi nella cerchia del Lippi, come il Maestro della Natività Johnson, il Maestro di Serumido, il Maestro di Memphis, accanto ad esponenti della pittura locale quali Tommaso di Piero detto il Trombetto, il Maestro di Canneto, Gerolamo Ristori, Michele Guizzelmi ed altri maestri stilisticamente e cronologicamente affini a Filippino. Sarà esposta inoltre la predella con le Storie dell'Infanzia di Cristo realizzata dal Lippi insieme a fra Diamante, durante il suo alunnato a Prato.
Nel catalogo saranno pubblicate anche immagini di opere non presenti in mostra, per arricchire la documentazione sulla cultura filippinesca a Prato nel passaggio dalla pittura del Quattrocento a quella del Cinquecento e per testimoniare la vivacità di contatti non solo politici ma anche artistici che legano fra di loro le città di Prato e Firenze. Sarà incluso anche un itinerario sul territorio per segnalare le opere inamovibili come il celebre affresco del Sacrificio di Laocoonte nella Villa medicea di Poggio a Caiano ed altre testimonianze del passaggio di Filippino.
Filippino Lippi, nato a Prato nel 1457, è al centro di un avvincente vicenda pittorica: figlio di Filippo Lippi (Firenze, 1406-1469), celebre pittore fiorentino nonché frate carmelitano e della monaca Lucrezia Buti, fuggita per amore del pittore dal convento di Santa Margherita di Prato nel 1456, il giovane Filippino cresce a Prato in stretto contatto con il lavoro del padre come garzone nella sua bottega.
Nel 1472 è documentata la sua iscrizione come "dipintore chon Sandro di Botticello".
Tra la pittura di Filippino e quella del Botticelli esiste infatti una compenetrazione stilistica, che crea una simbiosi di linguaggi, nonostante le variabili legate alle singole personalità
Giorgio Vasari, ammiratore e collezionista dei disegni di Filippino, lo definisce: "di bellissimo ingegno e di vaghissime invenzioni" (1568).
Partendo dai comuni modelli del Lippi padre, le Madonne di Filippino Lippi esprimono già le tensioni mistico - religiose dell'ultimo quarto di secolo, dominato dalla figura del Savonarola. La sua pittura è carica di risvolti esoterici legati alla cultura archeologica del tempo ed esercita sui contemporanei un'influenza determinante soprattutto nel ricorrente uso delle grottesche.
Nel catalogo saranno pubblicate anche immagini di opere non presenti in mostra, per arricchire la documentazione sulla cultura filippinesca a Prato nel passaggio dalla pittura del Quattrocento a quella del Cinquecento e per testimoniare la vivacità di contatti non solo politici ma anche artistici che legano fra di loro le città di Prato e Firenze. Sarà incluso anche un itinerario sul territorio per segnalare le opere inamovibili come il celebre affresco del Sacrificio di Laocoonte nella Villa medicea di Poggio a Caiano ed altre testimonianze del passaggio di Filippino.
Filippino Lippi, nato a Prato nel 1457, è al centro di un avvincente vicenda pittorica: figlio di Filippo Lippi (Firenze, 1406-1469), celebre pittore fiorentino nonché frate carmelitano e della monaca Lucrezia Buti, fuggita per amore del pittore dal convento di Santa Margherita di Prato nel 1456, il giovane Filippino cresce a Prato in stretto contatto con il lavoro del padre come garzone nella sua bottega.
Nel 1472 è documentata la sua iscrizione come "dipintore chon Sandro di Botticello".
Tra la pittura di Filippino e quella del Botticelli esiste infatti una compenetrazione stilistica, che crea una simbiosi di linguaggi, nonostante le variabili legate alle singole personalità
Giorgio Vasari, ammiratore e collezionista dei disegni di Filippino, lo definisce: "di bellissimo ingegno e di vaghissime invenzioni" (1568).
Partendo dai comuni modelli del Lippi padre, le Madonne di Filippino Lippi esprimono già le tensioni mistico - religiose dell'ultimo quarto di secolo, dominato dalla figura del Savonarola. La sua pittura è carica di risvolti esoterici legati alla cultura archeologica del tempo ed esercita sui contemporanei un'influenza determinante soprattutto nel ricorrente uso delle grottesche.
08
maggio 2004
Filippino Lippi a Prato – Un bellissimo ingegno
Dall'otto maggio al 25 luglio 2004
arte antica
Location
ANTICHE STANZE DI SANTA CATERINA
Prato, Via Dolce De' Mazzamuti, 1, (Prato)
Prato, Via Dolce De' Mazzamuti, 1, (Prato)
Biglietti
euro 3,00 intero
euro 1,5 ridotto
Orario di apertura
tutti i giorni ore 10 - 18
chiuso il martedì
Sito web
filippinolippi.comune.prato.it/