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Filippo Maconi – La vittoria del colore
Filippo Maconi attinge alla propria vena produttiva con la freschezza e l’ingenuità dell’autodidatta, del professionista serio e tranquillo che ha come “lato oscuro” la felice ed entusiasmante trasgressione della pittura
Comunicato stampa
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Se si volesse individuare una parola che possa immediatamente dare un’immagine dell’opera di Filippo Maconi, quella potrebbe essere “esplosione”. Esplosione dove il colore affiora vittorioso come da un conflitto di forze, gesti, materie. Colore steso attraverso intuizioni operative insolite come l’uso del compressore, che soffia ed espande, la spugna che raggruma, il ramo di pino che solca rapide striature, la spazzola dei capelli che permette gestualità istintive, primarie. Sono opere non precedute da fasi di meditazione, perché il tempo del pensare si contrae in quello dell’esecuzione: è una meditazione in media res, che si attua nel fare, nell’usare tutto il proprio essere raccontato nello spazio di una tela. Smalti, spruzzi, corde, veli, spirali, che si edificano da uno o più centri pulsanti, come vibrazioni catturate nel cosmo contratte in vortici di energia. Ricorre l’evocazione del sole (Sole graffiato, Sole dorato) così come nelle rappresentazioni attraverso la materia e l’uso della polvere dorata, che conferisce luce e che ancora rimarca la dirompente esplosione che avviene nei territorii occupati dall’artista. Filippo sente la necessità dell’impatto, cerca la forza gravitazionale che attiri lo sguardo di chi osserva: é il suo personale “inno alla gioia”. Prendendo esempio dal microcosmo, pare di osservare una particella incontenibile che vaga in più orbite, con la curiosa inquietudine di voler perlustrare ognuna di esse, per comprendere tutto ciò che gli è concesso comprendere. Colpisce la spontaneità di Maconi, la sua immediatezza e lo sperimentare scevro da ogni scelta opportunistica; il privilegiare l’aspetto esecutivo rispetto a riflessioni filosofiche o poetiche, come se ciò che conta davvero fosse proprio lì, nel manipolare, nell’intingere un rametto di pino nel colore e stenderlo in modo del tutto casuale sulla tela in attesa di prendere velocità, di prendere vita. Una vita catturata nel suo scorrere, con i gorghi che inghiottono, con le contraddizioni le bruttezze e le meraviglie di ogni esistenza. Sembra che Filippo Maconi sia attratto solo da ciò che non sta fermo, che si trova in continuo divenire, nel sistema di energie cosmiche dove “una farfalla batte le ali a Pechino e si scatena un uragano a New York”. E’ tutto un brulicare, quindi, uno sbocciare di fiori macroscopici (Buchi fioriti, materia in espansione), un delirio di colori che in quell’accumularsi fino quasi a sporcarsi, paiono talvolta provare a rinunciare al potere seduttivo dell”’esteticamente corretto” per andare un po’ sottopelle, sollecitando sensazioni più endogene, più intime.
Filippo Maconi attinge alla propria vena produttiva con la freschezza e l’ingenuità dell’autodidatta, del professionista serio e tranquillo che ha come “lato oscuro” la felice ed entusiasmante trasgressione della pittura. (Cristina Trivellin, aprile 2007)
Filippo Maconi nasce a Milano nel 1966. Geometra, libero professionista, possiede uno studio di progettazione edile in Besozzo, provincia di Varese, dove svolge la sua attività principale. Da un paio d’anni a questa parte circa, in modo intenso e del tutto speciale, si sta dedicando alla pittura astratta.
Ciò che Filippo rappresenta nelle sue tele è un sentimento di libertà, di passione, di voglia e desiderio di uscire dagli schemi che ci impone la vita, l’energia che ha dentro esplode attraverso i colori e l’impeto con cui vengono impresse le sue tele. www.filippomaconi.com
Filippo Maconi attinge alla propria vena produttiva con la freschezza e l’ingenuità dell’autodidatta, del professionista serio e tranquillo che ha come “lato oscuro” la felice ed entusiasmante trasgressione della pittura. (Cristina Trivellin, aprile 2007)
Filippo Maconi nasce a Milano nel 1966. Geometra, libero professionista, possiede uno studio di progettazione edile in Besozzo, provincia di Varese, dove svolge la sua attività principale. Da un paio d’anni a questa parte circa, in modo intenso e del tutto speciale, si sta dedicando alla pittura astratta.
Ciò che Filippo rappresenta nelle sue tele è un sentimento di libertà, di passione, di voglia e desiderio di uscire dagli schemi che ci impone la vita, l’energia che ha dentro esplode attraverso i colori e l’impeto con cui vengono impresse le sue tele. www.filippomaconi.com
17
maggio 2007
Filippo Maconi – La vittoria del colore
Dal 17 al 27 maggio 2007
arte contemporanea
Location
PALAZZO GIANNOZZI
Certaldo, Via Giovanni Boccaccio, 35, (Firenze)
Certaldo, Via Giovanni Boccaccio, 35, (Firenze)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00
Sito web
www.dars.it
Autore
Curatore