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Filippo Manfroni – Corpi
esposizione conclusiva del ciclo curato da Maria Livia Brunelli
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 1 settembre alle 19 inaugura la mostra di Filippo Manfroni al Balocco Art Hotel di Porto Cervo, esposizione conclusiva del ciclo curato da Maria Livia Brunelli.
Riminese, classe ’72, Manfroni presenta in questa occasione una serie di quadri, oli su tela, che hanno per protagonisti corpi nudi in movimento, maschili e femminili, e una serie di opere che indagano il tema delle dinamiche relazionali all’interno della coppia.
“E’ un legame che mi affascina molto, quello della coppia - spiega l’artista -. Le persone sono elementi singoli che tendono ad unirsi: a volte si danno molta energia a vicenda, altre volte è come se si tagliassero reciprocamente le ali, e uno toglie forza all’altro”.
A ispirare queste opere possono essere vissuti personali, o la semplice osservazione di coppie di amici, o ancora una riflessione sulla falsità dei modelli familiari presentati dalla pubblicità televisiva: Manfroni infatti lavora anche come “visualizer”, disegna cioè le idee dei creativi pubblicitari. “Mi chiedono sempre di disegnare la stereotipata famigliola felice alla ‘Mulino Bianco’, ma la realtà non è così: la pittura rappresenta per me l’unico modo per raccontare la verità, l’anima, le emozioni”.
Un modo quindi per guardare dietro le quinte: ecco allora coppie ritratte in momenti di intimità, mentre si scambiano segreti, cercano protezione l’uno nell’altro, si chiedono perdono.
La serie di opere intitolata Evanescenze nasce invece dallo studio del corpo in movimento, in un suggestivo contrasto tra il biancore delle carni e lo sfondo nero, caravaggesco, su cui i corpi si stagliano. Un’ambientazione minimale, caratterizzata da un’illuminazione di grande teatralità, da cui emergono figure ritorte, aggrovigliate, che paiono danzare nell’aria animate da slanci improvvisi. Opere a volte ispirate da pellicole cinematografiche, che hanno alla base la fascinazione per l’istintività disegnativa di Schiele, ma anche per l’abilità pittorica di un fumettista come Kent Williams e di un acquerellista come Jon J. Muth, molto amati da Manfroni. Un artista la cui apparente classicità nasconde una continua ricerca personale, sia a livello formale che di contenuti. Maria Livia Brunelli
Riminese, classe ’72, Manfroni presenta in questa occasione una serie di quadri, oli su tela, che hanno per protagonisti corpi nudi in movimento, maschili e femminili, e una serie di opere che indagano il tema delle dinamiche relazionali all’interno della coppia.
“E’ un legame che mi affascina molto, quello della coppia - spiega l’artista -. Le persone sono elementi singoli che tendono ad unirsi: a volte si danno molta energia a vicenda, altre volte è come se si tagliassero reciprocamente le ali, e uno toglie forza all’altro”.
A ispirare queste opere possono essere vissuti personali, o la semplice osservazione di coppie di amici, o ancora una riflessione sulla falsità dei modelli familiari presentati dalla pubblicità televisiva: Manfroni infatti lavora anche come “visualizer”, disegna cioè le idee dei creativi pubblicitari. “Mi chiedono sempre di disegnare la stereotipata famigliola felice alla ‘Mulino Bianco’, ma la realtà non è così: la pittura rappresenta per me l’unico modo per raccontare la verità, l’anima, le emozioni”.
Un modo quindi per guardare dietro le quinte: ecco allora coppie ritratte in momenti di intimità, mentre si scambiano segreti, cercano protezione l’uno nell’altro, si chiedono perdono.
La serie di opere intitolata Evanescenze nasce invece dallo studio del corpo in movimento, in un suggestivo contrasto tra il biancore delle carni e lo sfondo nero, caravaggesco, su cui i corpi si stagliano. Un’ambientazione minimale, caratterizzata da un’illuminazione di grande teatralità, da cui emergono figure ritorte, aggrovigliate, che paiono danzare nell’aria animate da slanci improvvisi. Opere a volte ispirate da pellicole cinematografiche, che hanno alla base la fascinazione per l’istintività disegnativa di Schiele, ma anche per l’abilità pittorica di un fumettista come Kent Williams e di un acquerellista come Jon J. Muth, molto amati da Manfroni. Un artista la cui apparente classicità nasconde una continua ricerca personale, sia a livello formale che di contenuti. Maria Livia Brunelli
01
settembre 2007
Filippo Manfroni – Corpi
Dal primo settembre al primo ottobre 2007
arte contemporanea
Location
HOTEL BALOCCO
Arzachena, Via Liscia, (Sassari)
Arzachena, Via Liscia, (Sassari)
Vernissage
1 Settembre 2007, ore 19
Autore
Curatore