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Filippo Marignoli
Si tratta di circa venticinque olii e altrettante carte che ricostruiscono l’intero itinerario creativo di Marignoli: dalle prime prove (1956) ispirate a un paesaggismo lirico di tipo informale, alle composizioni successive di un’ astrazione più impulsiva e determinata.
Comunicato stampa
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Giovedì 5 febbraio alle ore 18,30 presso la Sala del Collezionista verrà inaugurata la mostra retrospettiva di Filippo Marignoli (Perugia, 1926 - Spoleto 1995).
Per la prima volta una selezione significativa di opere dell'artista umbro viene presentata a Milano in uno spazio pubblico.
Si tratta di circa venticinque olii e altrettante carte che ricostruiscono l'intero itinerario creativo di Marignoli: dalle prime prove (1956) ispirate a un paesaggismo lirico di tipo informale, alle composizioni successive di un' astrazione più impulsiva e determinata. La stagione informale di Marignoli prosegue fino al 1962-63 con lavori intensamente materici (gli spessori sono ottenuti attraverso strati di garze e sabbie) e un ciclo di tele astratte (tutte Senza titolo) dai toni in prevalenza rosa o rosso ammorbidito. Segue un periodo di tele sovrapposte, per lo più blu-verdi e il colore forte e nitido, in cui la dimensione informale il passo a un'idea di natura e di spazio come condizione stessa del vedere e dello stare nelle cose. Infine, negli anni Settanta, si schiude un periodo sorprendente: Marignoli dipinge in questa fase una serie di paesaggi, per lo più isole o onde del mare, dallo spiccato andamento verticale e caratterizzati da un segno analitico, indagatore, quasi da agrimensore che procede alla misurazione della terra e delle sue profondità. Lunghi "tagli" trasversali sezionano la visione come uno scandaglio nel senso delle cose.
Sono opere molto originali, che s'impongono all'attenzione della critica europea e suscitano il consenso di critici esIgenti come Pierre Restany e galleristi di fama mondiale come Denise Renè (Filippo Marignoli fu l'unico artista figurativo che mai espose nel suo spazio a Parigi).
Dopo la sua prematura scomparsa, a Marignoli sono state dedicate numerose mostre antologiche, fra cui si ricordano Filippo Marignoli. Opere 1952-1984, Palazzo Racani-Arroni, Spoleto (1996); e Paesaggi Verticali, presso l'Honolulu Academy of Arts (primavera 2003).
Filippo Marignoli ha fatto parte del Gruppo di Spoleto a partire dal 1954; nel 1956 incomincia una collaborazione con Bruno Sargentini della galleria romana L'Attico. L'anno successivo però manifesta il desiderio di partire per gli Stati Uniti e nel 1959 si trasferisce prima a Maui nelle Hawai (patria della moglie Kapiolani) poi, dal 1960, a New York. Torna in Italia nel 1963 e attraversa un lungo periodo di isolamento; poi parte nuovamente, per le Hawai e finalmente per Parigi, dove risiede stabilmente a partire dal 1974.
Tornato ancora una volta in Italia, espone a Roma nel 1979 ma nell' 84 le condizioni di salute gli impediscono di continuare a dipingere. Muore a Spoleto nel 1995.
La mostra, a cura di Martina Corgnati, rientra nella serie "Arte Antologia" promossa dalla Fondazione Stelline, sarà accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale.
Per la prima volta una selezione significativa di opere dell'artista umbro viene presentata a Milano in uno spazio pubblico.
Si tratta di circa venticinque olii e altrettante carte che ricostruiscono l'intero itinerario creativo di Marignoli: dalle prime prove (1956) ispirate a un paesaggismo lirico di tipo informale, alle composizioni successive di un' astrazione più impulsiva e determinata. La stagione informale di Marignoli prosegue fino al 1962-63 con lavori intensamente materici (gli spessori sono ottenuti attraverso strati di garze e sabbie) e un ciclo di tele astratte (tutte Senza titolo) dai toni in prevalenza rosa o rosso ammorbidito. Segue un periodo di tele sovrapposte, per lo più blu-verdi e il colore forte e nitido, in cui la dimensione informale il passo a un'idea di natura e di spazio come condizione stessa del vedere e dello stare nelle cose. Infine, negli anni Settanta, si schiude un periodo sorprendente: Marignoli dipinge in questa fase una serie di paesaggi, per lo più isole o onde del mare, dallo spiccato andamento verticale e caratterizzati da un segno analitico, indagatore, quasi da agrimensore che procede alla misurazione della terra e delle sue profondità. Lunghi "tagli" trasversali sezionano la visione come uno scandaglio nel senso delle cose.
Sono opere molto originali, che s'impongono all'attenzione della critica europea e suscitano il consenso di critici esIgenti come Pierre Restany e galleristi di fama mondiale come Denise Renè (Filippo Marignoli fu l'unico artista figurativo che mai espose nel suo spazio a Parigi).
Dopo la sua prematura scomparsa, a Marignoli sono state dedicate numerose mostre antologiche, fra cui si ricordano Filippo Marignoli. Opere 1952-1984, Palazzo Racani-Arroni, Spoleto (1996); e Paesaggi Verticali, presso l'Honolulu Academy of Arts (primavera 2003).
Filippo Marignoli ha fatto parte del Gruppo di Spoleto a partire dal 1954; nel 1956 incomincia una collaborazione con Bruno Sargentini della galleria romana L'Attico. L'anno successivo però manifesta il desiderio di partire per gli Stati Uniti e nel 1959 si trasferisce prima a Maui nelle Hawai (patria della moglie Kapiolani) poi, dal 1960, a New York. Torna in Italia nel 1963 e attraversa un lungo periodo di isolamento; poi parte nuovamente, per le Hawai e finalmente per Parigi, dove risiede stabilmente a partire dal 1974.
Tornato ancora una volta in Italia, espone a Roma nel 1979 ma nell' 84 le condizioni di salute gli impediscono di continuare a dipingere. Muore a Spoleto nel 1995.
La mostra, a cura di Martina Corgnati, rientra nella serie "Arte Antologia" promossa dalla Fondazione Stelline, sarà accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale.
05
febbraio 2004
Filippo Marignoli
Dal 05 febbraio al 06 marzo 2004
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE STELLINE – PALAZZO DELLE STELLINE
Milano, Corso Magenta, 61, (Milano)
Milano, Corso Magenta, 61, (Milano)
Orario di apertura
lunedì 14-19, martedì-sabato 10 - 19
Vernissage
5 Febbraio 2004, ore 18,30