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Filippo Panseca – Genesi di sculture impossibili
Filippo Panseca (Palermo, 1940) maestro del riciclaggio planetario della comunicazione, con le sue immagini e i suoi fotogrammi digitalizzati e rielaborati, crea icone istantanee di quella molteplicità di momenti che costituiscono il flusso continuo di informazioni e il loro impatto visivo che anima energeticamente la cultura globale
Comunicato stampa
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Filippo Panseca - Genesi di sculture impossibili
Filippo Panseca (Palermo, 1940) maestro del riciclaggio planetario della comunicazione, con le sue immagini e i suoi
fotogrammi digitalizzati e rielaborati, crea icone istantanee di quella molteplicità di momenti che costituiscono il
flusso continuo di informazioni e il loro impatto visivo che anima energeticamente la cultura globale.
Fin dagli anni ’70 le sue ricerche e le sue sperimentazioni sono orientate verso l’uso di nuovi materiali – il metacrilato,
il pvc, ma anche luci, liquidi minerali, plastiche biodegradabili e fotosensibili che vanno a modificare le immagini
virtuali in luce e materia. E’ il 1979 quando Panseca inizia ad utilizzare il computer come strumento di lavoro per la
produzione e la diffusione di arte immateriale.
In un eterno gioco con l’istinto, ogni immagine si totalizza nella essenzialità di ogni pixel - e come scrive Pierre
Restany - “nell’era dell’elettronica universale la sua estetica si impone come la più potente igiene della visione”.
La recente serie “Genesi di sculture impossibili” racchiude una particolare riflessione sul concetto della dimensione
dello spazio e del tempo, e verrà presentata a Palermo – presso gli spazi di RizzutoArte - il 17 maggio 2012. Venti
opere su carta, pezzi unici e inediti, in cui l’artista va a contaminare fisicamente un’idea astratta, trasformando la
definizione cartesiana di altezza, larghezza e profondità in artefatto manuale e spaziale. E’ la Genesi di sculture
impossibili, in cui i pensieri che nascono nella nostra mente possono modificarsi e migliorarsi attraverso l'osservazione
dei pensieri stessi. Pensieri che elaborano concetti ed esperienze trasformandole continuamente e modificandole al
bisogno quotidiano. Panseca fa riferimento proprio ai sentimenti di questi pensieri, una parte importante della forza
vitale che si muove costantemente in e attraverso noi, ma che può anche essere interrotta o può sospendere il flusso
naturale della nostra forza vitale; In quel caso il nostro io elaborerà mentalmente delle idee, definendo degli spazi
mentali e virtuali che non necessariamente potranno e dovranno essere realizzati.
Scrive l’artista nel testo in catalogo: “In questo spazio, possiamo muoverci in alto o in basso, a nord o a sud, a est o a
ovest, e i movimenti in ogni direzione possono essere espressi in termini di movimenti lungo le tre dimensioni
spaziali. Il tempo è indicato come quarta dimensione. Lo spazio-tempo è un concetto fisico che combina le nostre
classiche nozioni tradizionalmente distinte di spazio e di tempo in un solo costrutto unico e omogeneo. L'introduzione
dello spazio-tempo è una conseguenza diretta della teoria della relatività ristretta che stabilisce un’equivalenza fra lo
spazio e il tempo. Così come nella nostra visione classica dello spazio le sue tre dimensioni componenti sono
equivalenti e omogenee fra loro e relative all'osservatore, la visione relativistica assimila anche la dimensione
temporale alle tre dimensioni spaziali, rendendola percepibile in modo diverso da osservatori in condizioni differenti. l
punti dello spazio-tempo sono detti eventi e ciascuno di essi corrisponde ad un fenomeno che si verifica in una certa
posizione spaziale e in un certo momento. (…) Se riusciamo a vedere anche lo spazio artistico nella sua complessità e
nei suoi momenti particolari, possiamo quindi entrare in questa nuova dimensione, la Quinta Dimensione che ci farà
uscire dalle coordinate di spazio-tempo e ci permetterà di staccarci così da “quell'asse cartesiano” di possibilità, per
crearne infinite. Non occorre quindi per realizzare un opera artistica utilizzare una materia e le mani per formarla,
modellarla per renderla visibile, basterà semplicemente pensarla e trasmetterla mentalmente, esportando
semplicemente forme (non oggetti), come avviene costantemente in natura. Quando ci avviciniamo ad una rosa
sbocciata, ne sentiamo il profumo che però non vediamo, quel profumo invisibile è creato da milioni di molecole che
vengono emesse dal fiore, che potrebbero essere le stesse molecole che la nostra mente emetterà come forma una volta pensata”.
Il giorno che precede l’inaugurazione presso la sede dell’ERSU – Pensionato San Saverio, via G. di Cristina 7 alle ore 18:30 si terrà un INCONTRO con Filippo Panseca durante il quale si parlerà di “Digital, computer art, arte biodegradabile” e le ricerche che Filippo Panseca porta avanti da oltre 40 anni.
Genesi di sculture impossibili di Filippo Panseca
inaugurazione giovedì 17 maggio 2012, ore 19:00
fino al 16 giugno 2012 RizzutoArte - via Monte Cuccio 30, Palermo
“Digital, computer art, e arte biodegradabile”
INCONTRO con Filippo Panseca
mercoledì 16 maggio 2012, ore 18:30
ERSU – Pensionato San Saverio, via G. di Cristina 7 - Palermo
Filippo Panseca (Palermo, 1940) maestro del riciclaggio planetario della comunicazione, con le sue immagini e i suoi
fotogrammi digitalizzati e rielaborati, crea icone istantanee di quella molteplicità di momenti che costituiscono il
flusso continuo di informazioni e il loro impatto visivo che anima energeticamente la cultura globale.
Fin dagli anni ’70 le sue ricerche e le sue sperimentazioni sono orientate verso l’uso di nuovi materiali – il metacrilato,
il pvc, ma anche luci, liquidi minerali, plastiche biodegradabili e fotosensibili che vanno a modificare le immagini
virtuali in luce e materia. E’ il 1979 quando Panseca inizia ad utilizzare il computer come strumento di lavoro per la
produzione e la diffusione di arte immateriale.
In un eterno gioco con l’istinto, ogni immagine si totalizza nella essenzialità di ogni pixel - e come scrive Pierre
Restany - “nell’era dell’elettronica universale la sua estetica si impone come la più potente igiene della visione”.
La recente serie “Genesi di sculture impossibili” racchiude una particolare riflessione sul concetto della dimensione
dello spazio e del tempo, e verrà presentata a Palermo – presso gli spazi di RizzutoArte - il 17 maggio 2012. Venti
opere su carta, pezzi unici e inediti, in cui l’artista va a contaminare fisicamente un’idea astratta, trasformando la
definizione cartesiana di altezza, larghezza e profondità in artefatto manuale e spaziale. E’ la Genesi di sculture
impossibili, in cui i pensieri che nascono nella nostra mente possono modificarsi e migliorarsi attraverso l'osservazione
dei pensieri stessi. Pensieri che elaborano concetti ed esperienze trasformandole continuamente e modificandole al
bisogno quotidiano. Panseca fa riferimento proprio ai sentimenti di questi pensieri, una parte importante della forza
vitale che si muove costantemente in e attraverso noi, ma che può anche essere interrotta o può sospendere il flusso
naturale della nostra forza vitale; In quel caso il nostro io elaborerà mentalmente delle idee, definendo degli spazi
mentali e virtuali che non necessariamente potranno e dovranno essere realizzati.
Scrive l’artista nel testo in catalogo: “In questo spazio, possiamo muoverci in alto o in basso, a nord o a sud, a est o a
ovest, e i movimenti in ogni direzione possono essere espressi in termini di movimenti lungo le tre dimensioni
spaziali. Il tempo è indicato come quarta dimensione. Lo spazio-tempo è un concetto fisico che combina le nostre
classiche nozioni tradizionalmente distinte di spazio e di tempo in un solo costrutto unico e omogeneo. L'introduzione
dello spazio-tempo è una conseguenza diretta della teoria della relatività ristretta che stabilisce un’equivalenza fra lo
spazio e il tempo. Così come nella nostra visione classica dello spazio le sue tre dimensioni componenti sono
equivalenti e omogenee fra loro e relative all'osservatore, la visione relativistica assimila anche la dimensione
temporale alle tre dimensioni spaziali, rendendola percepibile in modo diverso da osservatori in condizioni differenti. l
punti dello spazio-tempo sono detti eventi e ciascuno di essi corrisponde ad un fenomeno che si verifica in una certa
posizione spaziale e in un certo momento. (…) Se riusciamo a vedere anche lo spazio artistico nella sua complessità e
nei suoi momenti particolari, possiamo quindi entrare in questa nuova dimensione, la Quinta Dimensione che ci farà
uscire dalle coordinate di spazio-tempo e ci permetterà di staccarci così da “quell'asse cartesiano” di possibilità, per
crearne infinite. Non occorre quindi per realizzare un opera artistica utilizzare una materia e le mani per formarla,
modellarla per renderla visibile, basterà semplicemente pensarla e trasmetterla mentalmente, esportando
semplicemente forme (non oggetti), come avviene costantemente in natura. Quando ci avviciniamo ad una rosa
sbocciata, ne sentiamo il profumo che però non vediamo, quel profumo invisibile è creato da milioni di molecole che
vengono emesse dal fiore, che potrebbero essere le stesse molecole che la nostra mente emetterà come forma una volta pensata”.
Il giorno che precede l’inaugurazione presso la sede dell’ERSU – Pensionato San Saverio, via G. di Cristina 7 alle ore 18:30 si terrà un INCONTRO con Filippo Panseca durante il quale si parlerà di “Digital, computer art, arte biodegradabile” e le ricerche che Filippo Panseca porta avanti da oltre 40 anni.
Genesi di sculture impossibili di Filippo Panseca
inaugurazione giovedì 17 maggio 2012, ore 19:00
fino al 16 giugno 2012 RizzutoArte - via Monte Cuccio 30, Palermo
“Digital, computer art, e arte biodegradabile”
INCONTRO con Filippo Panseca
mercoledì 16 maggio 2012, ore 18:30
ERSU – Pensionato San Saverio, via G. di Cristina 7 - Palermo
17
maggio 2012
Filippo Panseca – Genesi di sculture impossibili
Dal 17 maggio al 16 giugno 2012
arte contemporanea
Location
RIZZUTO GALLERY
Palermo, Via Maletto, 5, (Palermo)
Palermo, Via Maletto, 5, (Palermo)
Vernissage
17 Maggio 2012, ore 19
Autore