Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Filippo Taddei – Alla fine di Teheran
Il progetto fotografico riflette sulle difficili condizioni di vita e in via di deterioramento dei migranti afgani e di altri emarginati sociali a Darvazeh Ghar, uno dei quartieri più poveri della città di Teheran,
indagandone i risvolti e le complessità
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Alla fine di Teheran | Filippo Taddei
a cura di Laura Fattorini
mostra fotografica
Teatro Comunale San Teodoro, via Eugenio Corbetta 7, 22063 Cantù – Como
23.04– 19.05.2018
INAUGURAZIONE 22 aprile 2018, h. 19.00
La mostra
L’Afghanistan ha originato più profughi che qualsiasi altro paese nel mondo. Da
quando, infatti, nel 1979, le forze dell’Armata Rossa sovietica invasero l’Afghanistan,
furono più di cinque milioni le persone che, per scappare dalla guerra, trovarono
rifugio nei campi profughi allestiti in Pakistan e in Iran. La guerra civile e i conflitti
successivamente scoppiati hanno poi contribuito a peggiorare le condizioni di un paese
che era già gravemente devastato.
A oggi sono quasi tre milioni gli afgani che vivono in Iran a causa della guerra e due
milioni di questi non sono mai stati registrati come rifugiati. Vivere senza documenti
significa non aver diritto ai sussidi necessari per la sopravvivenza e a non poter cercare
un lavoro, quando ai bambini è negato il diritto all’istruzione. Negli ultimi anni, gli
ostacoli per ottenere aiuti umanitari e servizi sociali non hanno fatto altro che
aumentare.
La mostra “Alla fine di Teheran”, curata da Laura Fattorini, presenta il reportage
recentemente realizzato da Filippo Taddei in Iran. Il progetto fotografico riflette sulle
difficili condizioni di vita e in via di deterioramento dei migranti afgani e di altri
emarginati sociali a Darvazeh Ghar, uno dei quartieri più poveri della città di Teheran,
indagandone i risvolti e le complessità.
Darvazeh Ghar è un luogo che riunisce chi non ha più la possibilità di vivere altrove o
chi è inadeguatamente considerato un “illegale”. Gli afgani, particolarmente soggetti a
quotidiane ingiustizie e discriminazioni, hanno qui occupato vecchie case abbandonate
e le abitano in totale stato di degrado e di miseria. Gli scatti di Taddei si soffermano
sulle problematiche conseguenti allo stato di estrema povertà nel quale i migranti sono
costretti e su quell’universale fragilità che li ha portati all’abuso di alcol e di droga, alla
prostituzione, al lavoro minorile e alla tratta di esseri umani. Accanto alla buia violenza
e alle difficoltà, alle opprimenti gabbie costruite su perverse dinamiche economiche e di
potere, si avverte però anche un umano segnale di speranza e di purezza che, non
ancora arreso, vuole sfuggire alla condanna di un futuro incerto.
Il reportage, quindi, denuncia l’estremo fallimento degli obblighi nei confronti dei
rifugiati e degli immigrati, la violazione dei diritti internazionali e le conseguenze finali
della guerra. E impone uno sguardo critico che sia personale e politico.
Filippo Taddei
Filippo Taddei (Como, 1990) è fotografo e videomaker.
a cura di Laura Fattorini
mostra fotografica
Teatro Comunale San Teodoro, via Eugenio Corbetta 7, 22063 Cantù – Como
23.04– 19.05.2018
INAUGURAZIONE 22 aprile 2018, h. 19.00
La mostra
L’Afghanistan ha originato più profughi che qualsiasi altro paese nel mondo. Da
quando, infatti, nel 1979, le forze dell’Armata Rossa sovietica invasero l’Afghanistan,
furono più di cinque milioni le persone che, per scappare dalla guerra, trovarono
rifugio nei campi profughi allestiti in Pakistan e in Iran. La guerra civile e i conflitti
successivamente scoppiati hanno poi contribuito a peggiorare le condizioni di un paese
che era già gravemente devastato.
A oggi sono quasi tre milioni gli afgani che vivono in Iran a causa della guerra e due
milioni di questi non sono mai stati registrati come rifugiati. Vivere senza documenti
significa non aver diritto ai sussidi necessari per la sopravvivenza e a non poter cercare
un lavoro, quando ai bambini è negato il diritto all’istruzione. Negli ultimi anni, gli
ostacoli per ottenere aiuti umanitari e servizi sociali non hanno fatto altro che
aumentare.
La mostra “Alla fine di Teheran”, curata da Laura Fattorini, presenta il reportage
recentemente realizzato da Filippo Taddei in Iran. Il progetto fotografico riflette sulle
difficili condizioni di vita e in via di deterioramento dei migranti afgani e di altri
emarginati sociali a Darvazeh Ghar, uno dei quartieri più poveri della città di Teheran,
indagandone i risvolti e le complessità.
Darvazeh Ghar è un luogo che riunisce chi non ha più la possibilità di vivere altrove o
chi è inadeguatamente considerato un “illegale”. Gli afgani, particolarmente soggetti a
quotidiane ingiustizie e discriminazioni, hanno qui occupato vecchie case abbandonate
e le abitano in totale stato di degrado e di miseria. Gli scatti di Taddei si soffermano
sulle problematiche conseguenti allo stato di estrema povertà nel quale i migranti sono
costretti e su quell’universale fragilità che li ha portati all’abuso di alcol e di droga, alla
prostituzione, al lavoro minorile e alla tratta di esseri umani. Accanto alla buia violenza
e alle difficoltà, alle opprimenti gabbie costruite su perverse dinamiche economiche e di
potere, si avverte però anche un umano segnale di speranza e di purezza che, non
ancora arreso, vuole sfuggire alla condanna di un futuro incerto.
Il reportage, quindi, denuncia l’estremo fallimento degli obblighi nei confronti dei
rifugiati e degli immigrati, la violazione dei diritti internazionali e le conseguenze finali
della guerra. E impone uno sguardo critico che sia personale e politico.
Filippo Taddei
Filippo Taddei (Como, 1990) è fotografo e videomaker.
22
aprile 2018
Filippo Taddei – Alla fine di Teheran
Dal 22 aprile al 19 maggio 2018
fotografia
Location
TEATRO SAN TEODORO
Cantù, Via Eugenio Corbetta, 7, (Como)
Cantù, Via Eugenio Corbetta, 7, (Como)
Vernissage
22 Aprile 2018, h 19
Autore
Curatore