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Filippo Taddei – Chimica
Le fotografie di Filippo Taddei aggrovigliano l’empatia del prima alla consapevolezza di appartenere all’adesso e mostrano l’esistenza del transitorio nella forma immutabile dell’immagine
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nell’incomprensibile confusione del mondo, l’uomo è alla continua ricerca del suo determinarsi e del suo
differenziarsi in relazione alla prospettiva di vita che percepisce come propria. L’essenziale tentativo di
conoscere se stesso fa sì che egli si muova tra stratificazioni e discordanze, incontri e scontri, trovando
sicurezza nell’amore e nel sapere acquisito nel tempo. La memoria inevitabilmente quindi riaffiora e
riscatta il presente; l’opera d’arte diviene spazio eletto, luogo che rende visibile l’evoluzione personale
dell’artista e il suo profondo rapporto con la realtà.
In CHIMICA, le fotografie di Filippo Taddei aggrovigliano l’empatia del prima alla consapevolezza di
appartenere all’adesso e mostrano l’esistenza del transitorio nella forma immutabile dell’immagine. La
ricerca estetica dei primi anni di sperimentazione fotografica dell’artista si racconta tramite una tensione
fatta di equilibri, una geometria di luce e di sfumature in bianco e nero che mostrano d’anticipo la potenza
comunicativa del suo lavoro. Il percorso artistico di Filippo Taddei si restituisce al presente con la genuina
insicurezza tecnica e stilistica giunta oggi a una più completa maturità.
Riflessioni sui cambiamenti in atto nel tempo interessano non solo la crescita personale e professionale
dell’artista, ma anche le tecniche di riproduzione e di trasmissione dell’opera d’arte. Alla moderna
esperienza fotografica manca l’elemento fondamentale dell’unicità spazio-temporale, valore in continua e
accelerata perdizione che il filosofo Walter Benjamin riassume con la nozione di “aurea”. Se è vero che a
ogni periodo storico corrisponde una particolare forma artistica e che la storia dell’arte è accompagnata da
una teoria dello sguardo, la società contemporanea richiede l’immediata diffusione dell’immagine e
l’odierna modalità di percezione tende all’annullamento dell’empirismo preferendo l’utilizzo di dispositivi
tecnologici sempre più all’avanguardia. Con CHIMICA, la riproducibilità fa un passo indietro e si riavvicina
all’hic et nunc del fruibile tramite stampe analogiche realizzate da Filippo Taddei, in un ritorno alla purezza
della produzione materiale della fotografia.
L’artista e il visitatore si pongono in un passato vissuto ma vicino, nella nostalgica coscienza di aver assistito
alla trasformazione in cui l’intelligenza classica e l’intelligenza romantica si fondono nella perfezione del
presente.
Filippo Taddei (Como, 1990) si è laureato in “Scienze politiche e delle relazioni internazionali – Istituzioni e
organizzazioni per la cooperazione” all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; dal 2008 utilizza la
fotografia come mezzo artistico di ricerca e d’espressione.
Il progetto è a cura di Laura Fattorini
Progetto grafico: Giovanni Marcellino
differenziarsi in relazione alla prospettiva di vita che percepisce come propria. L’essenziale tentativo di
conoscere se stesso fa sì che egli si muova tra stratificazioni e discordanze, incontri e scontri, trovando
sicurezza nell’amore e nel sapere acquisito nel tempo. La memoria inevitabilmente quindi riaffiora e
riscatta il presente; l’opera d’arte diviene spazio eletto, luogo che rende visibile l’evoluzione personale
dell’artista e il suo profondo rapporto con la realtà.
In CHIMICA, le fotografie di Filippo Taddei aggrovigliano l’empatia del prima alla consapevolezza di
appartenere all’adesso e mostrano l’esistenza del transitorio nella forma immutabile dell’immagine. La
ricerca estetica dei primi anni di sperimentazione fotografica dell’artista si racconta tramite una tensione
fatta di equilibri, una geometria di luce e di sfumature in bianco e nero che mostrano d’anticipo la potenza
comunicativa del suo lavoro. Il percorso artistico di Filippo Taddei si restituisce al presente con la genuina
insicurezza tecnica e stilistica giunta oggi a una più completa maturità.
Riflessioni sui cambiamenti in atto nel tempo interessano non solo la crescita personale e professionale
dell’artista, ma anche le tecniche di riproduzione e di trasmissione dell’opera d’arte. Alla moderna
esperienza fotografica manca l’elemento fondamentale dell’unicità spazio-temporale, valore in continua e
accelerata perdizione che il filosofo Walter Benjamin riassume con la nozione di “aurea”. Se è vero che a
ogni periodo storico corrisponde una particolare forma artistica e che la storia dell’arte è accompagnata da
una teoria dello sguardo, la società contemporanea richiede l’immediata diffusione dell’immagine e
l’odierna modalità di percezione tende all’annullamento dell’empirismo preferendo l’utilizzo di dispositivi
tecnologici sempre più all’avanguardia. Con CHIMICA, la riproducibilità fa un passo indietro e si riavvicina
all’hic et nunc del fruibile tramite stampe analogiche realizzate da Filippo Taddei, in un ritorno alla purezza
della produzione materiale della fotografia.
L’artista e il visitatore si pongono in un passato vissuto ma vicino, nella nostalgica coscienza di aver assistito
alla trasformazione in cui l’intelligenza classica e l’intelligenza romantica si fondono nella perfezione del
presente.
Filippo Taddei (Como, 1990) si è laureato in “Scienze politiche e delle relazioni internazionali – Istituzioni e
organizzazioni per la cooperazione” all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; dal 2008 utilizza la
fotografia come mezzo artistico di ricerca e d’espressione.
Il progetto è a cura di Laura Fattorini
Progetto grafico: Giovanni Marcellino
12
febbraio 2017
Filippo Taddei – Chimica
12 febbraio 2017
fotografia
serata - evento
serata - evento
Location
OFFICINA 105
Como, Viale Lecco, 105, (Como)
Como, Viale Lecco, 105, (Como)
Orario di apertura
dalle 10 alle 22
Vernissage
12 Febbraio 2017, h 18
Autore
Curatore