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Filmstock – Giuseppe Pinto
Rassegna video tra arte e cinema a cura di Antonella Marino
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Tra jazz e teatro il sesto fine settimana estivo del Mavù di Locorotondo. Venerdì l’appuntamento è con PAOLA ARNESANO. Venerdì e sabato con la pièce “Cechov..nature” di e con Giovanni Guardiano. Sabato per la rassegna SOUNSTOCK da Londra arriva DJ SIMBAD.
Fine settimana particolarmente intenso, che s’avvia venerdì con un concerto della jazz-vocalist pugliese Paola Arnesano. Al Mavù, club masseria nelle campagne di Locorotondo, sarà accompagnata da musicisti di valore come Ettore Carucci al piano, Marco Bardoscia al basso, Alex Napolitano alla batteria.
Venerdì e sabato una novità per il Mavù.
Va in scena lo spettacolo “Cechov…nature” con Giovanni Guardiano, diplomato al laboratorio teatrale di Gigi Proietti e con all’attivo esperienze teatrali in Svizzera, Russia, Francia. In Italia ha lavorato con Turi Ferro e Ugo Tognazzi e ha recentemente partecipato alla serie televisiva “Il commissario Montalbano”.
Sabato da Londra per la rassegna di club-culture internazionale da Londra arriva DJ SIMBAD. Dj & produttore Simbad (conosciuto anche come Marathon Men) vive a Londra fin dal 1996 e vanta una infinita serie di produzioni. Come dj passa dal jazz al reggae giamaicano, dal broken beat alla deep-house. L’ultimo singolo uscito come Marathon Men “IN PARADISE” a giugno è stato supportato da Norman Jay, Carl Craig, Jazzanova, Gilles Peterson ed è stato ristampato già due volte. Suona regoralmente a Londra in club come CARGO, PLASTIC PEOPLE,LOVE,93 FEET EAST, VIBE,MEDICINE BAR.
Continua, intanto, con Giuseppe Pinto la rassegna di videoartisti “Filmstock” a cura di Antonella Marino. Finzione e contaminazione dei linguaggi sono i temi della ricerca del brindisino Pinto, sesto ospite della rassegna. Su questo terreno si colloca il suo interesse per il cinema, luogo per eccellenza in cui la realtà si crea attraverso la finzione e viceversa. E’ però necessario essere cinefili di lungo corso per accorgersi delle trappole acustiche e visive che l’artista dissemina nelle sue videoinstallazioni. I personaggi sono facilmente riconoscibili: da Liv Ulmann e Bibi Andersson, ad Anthony Perkins Monica Vitti, Alain Delon. Icone d’annata del grande cinema targato Bergman, Hitchcock, Antonioni. Sembrerebbe un semplice gioco di citazioni, un omaggio a quell’ immaginario cinematografico che è ormai parte integrante del nostro DNA culturale. Eppure numerose sono le incongruenze in queste scene estrapolate: i dialoghi infatti sono spesso cambiati, invertiti e raddoppiati, le inquadrature manipolate, sfondi e personaggi di contorno cancellati. Così “Acusmatico”, il video presentato al Mavù, è ottenuto rimanipolando scene dall’intero film “Persona” di Ingmar Bergman del 1966, per ottenere una sequenza inesistente ma plausibilmente reale. Pinto manipola totalmente il film per suggerire una diversa lettura del cinema non più fondata esclusivamente sull’immagine, da cui lo stesso artista parte, ma sul sonoro che ne è per lui elemento fondante. Una sintesi di questa certosina ricerca di racconti altri si ritrova inoltre in un grande arazzo di striscioline in carta intrecciata: ermetica ma suggestiva trama di appunti per sceneggiature pensate e non realizzate.
Le opere
Acusmatico (Persona).7’40” Video. 2005.
Il video è strutturato in due parti con un sonoro identico. Nella prima parte è il primo piano di Elisabet Vogler (Liv Ullmann) a riempire l’intero schermo, silenziosa e incredula a ciò che sta ascoltando: le sue parole dette da qualcun altro. Nella seconda parte è l’infermiera Selma (Bibi Andersson) a prendere il posto; parla con la sua voce ma con le parole che non sono sue ma di Elisabet, solo alla fine quando i due volti si sovrappongono scatta in lei un barlume di coscienza, Non sono io Elisabet Vogler! Ma è troppo tardi, è già tempo per la scena successiva.
Parole, parole, parole. Carta intrecciata, 320x250cm, 1999-2005.
I fili di carta intrecciata sono sceneggiature di video, film progetti mai realizzati. L’impossibilità di realizzare un lavoro diventa il pretesto per poterne realizzare un altro tecnicamente e concettualmente diverso. I fili sono stampati fronte retro per cui ad una determinata domanda dall’altra parte ci sarà sempre una risposta e nel complesso dell’intreccio si trova il modo di vedere figurativamente la trama di una storia.
All’ingresso della masseria ad accogliere gli ospiti venerdì ci saranno gli allievi del Conservatorio di Monopoli. Mentre all’ingresso “Paciamama” è il nome dell’installazione dello scultore argentino Herman Mayer.
Gli altri due spazi interni sono dedicati alla Kunst Halle di Putignano con una mostra di Tarshito e alle opere di Paolo Guido.
Mavù si raggiunge dalla strada provinciale Locorotondo- Cisternino. (Ba)
Il percorso sarà facilitato da indicazioni lungo la strada.
Informazioni e prenotazioni al 3939.481.340.
Fine settimana particolarmente intenso, che s’avvia venerdì con un concerto della jazz-vocalist pugliese Paola Arnesano. Al Mavù, club masseria nelle campagne di Locorotondo, sarà accompagnata da musicisti di valore come Ettore Carucci al piano, Marco Bardoscia al basso, Alex Napolitano alla batteria.
Venerdì e sabato una novità per il Mavù.
Va in scena lo spettacolo “Cechov…nature” con Giovanni Guardiano, diplomato al laboratorio teatrale di Gigi Proietti e con all’attivo esperienze teatrali in Svizzera, Russia, Francia. In Italia ha lavorato con Turi Ferro e Ugo Tognazzi e ha recentemente partecipato alla serie televisiva “Il commissario Montalbano”.
Sabato da Londra per la rassegna di club-culture internazionale da Londra arriva DJ SIMBAD. Dj & produttore Simbad (conosciuto anche come Marathon Men) vive a Londra fin dal 1996 e vanta una infinita serie di produzioni. Come dj passa dal jazz al reggae giamaicano, dal broken beat alla deep-house. L’ultimo singolo uscito come Marathon Men “IN PARADISE” a giugno è stato supportato da Norman Jay, Carl Craig, Jazzanova, Gilles Peterson ed è stato ristampato già due volte. Suona regoralmente a Londra in club come CARGO, PLASTIC PEOPLE,LOVE,93 FEET EAST, VIBE,MEDICINE BAR.
Continua, intanto, con Giuseppe Pinto la rassegna di videoartisti “Filmstock” a cura di Antonella Marino. Finzione e contaminazione dei linguaggi sono i temi della ricerca del brindisino Pinto, sesto ospite della rassegna. Su questo terreno si colloca il suo interesse per il cinema, luogo per eccellenza in cui la realtà si crea attraverso la finzione e viceversa. E’ però necessario essere cinefili di lungo corso per accorgersi delle trappole acustiche e visive che l’artista dissemina nelle sue videoinstallazioni. I personaggi sono facilmente riconoscibili: da Liv Ulmann e Bibi Andersson, ad Anthony Perkins Monica Vitti, Alain Delon. Icone d’annata del grande cinema targato Bergman, Hitchcock, Antonioni. Sembrerebbe un semplice gioco di citazioni, un omaggio a quell’ immaginario cinematografico che è ormai parte integrante del nostro DNA culturale. Eppure numerose sono le incongruenze in queste scene estrapolate: i dialoghi infatti sono spesso cambiati, invertiti e raddoppiati, le inquadrature manipolate, sfondi e personaggi di contorno cancellati. Così “Acusmatico”, il video presentato al Mavù, è ottenuto rimanipolando scene dall’intero film “Persona” di Ingmar Bergman del 1966, per ottenere una sequenza inesistente ma plausibilmente reale. Pinto manipola totalmente il film per suggerire una diversa lettura del cinema non più fondata esclusivamente sull’immagine, da cui lo stesso artista parte, ma sul sonoro che ne è per lui elemento fondante. Una sintesi di questa certosina ricerca di racconti altri si ritrova inoltre in un grande arazzo di striscioline in carta intrecciata: ermetica ma suggestiva trama di appunti per sceneggiature pensate e non realizzate.
Le opere
Acusmatico (Persona).7’40” Video. 2005.
Il video è strutturato in due parti con un sonoro identico. Nella prima parte è il primo piano di Elisabet Vogler (Liv Ullmann) a riempire l’intero schermo, silenziosa e incredula a ciò che sta ascoltando: le sue parole dette da qualcun altro. Nella seconda parte è l’infermiera Selma (Bibi Andersson) a prendere il posto; parla con la sua voce ma con le parole che non sono sue ma di Elisabet, solo alla fine quando i due volti si sovrappongono scatta in lei un barlume di coscienza, Non sono io Elisabet Vogler! Ma è troppo tardi, è già tempo per la scena successiva.
Parole, parole, parole. Carta intrecciata, 320x250cm, 1999-2005.
I fili di carta intrecciata sono sceneggiature di video, film progetti mai realizzati. L’impossibilità di realizzare un lavoro diventa il pretesto per poterne realizzare un altro tecnicamente e concettualmente diverso. I fili sono stampati fronte retro per cui ad una determinata domanda dall’altra parte ci sarà sempre una risposta e nel complesso dell’intreccio si trova il modo di vedere figurativamente la trama di una storia.
All’ingresso della masseria ad accogliere gli ospiti venerdì ci saranno gli allievi del Conservatorio di Monopoli. Mentre all’ingresso “Paciamama” è il nome dell’installazione dello scultore argentino Herman Mayer.
Gli altri due spazi interni sono dedicati alla Kunst Halle di Putignano con una mostra di Tarshito e alle opere di Paolo Guido.
Mavù si raggiunge dalla strada provinciale Locorotondo- Cisternino. (Ba)
Il percorso sarà facilitato da indicazioni lungo la strada.
Informazioni e prenotazioni al 3939.481.340.
23
luglio 2005
Filmstock – Giuseppe Pinto
23 luglio 2005
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
MAVU’
Locorotondo, Strada Provinciale Da Locorotondo Verso Cisternino, (Bari)
Locorotondo, Strada Provinciale Da Locorotondo Verso Cisternino, (Bari)
Autore
Curatore