Il filo rosso sta ad indicare la connessione tra noi e l' umanità, c' è tutto un filo che si aggroviglia, nelle paure, negli accadimenti, nell'intreccio con altre persone, nei nostri nodi da risolvere per arrivare all'amore e alla libertà.
È tutto sottile come un arteria rossa che collega ogni uomo, ogni morale, ogni società, mognuno di noi, il filo rosso della nostre esistenze.
Il titolo prende il nome da una leggenda popolare di origine cinese diffusasi anche in Giappone che rappresenta il destino. Secondo la tradizione ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella ed all umanità.
Questa mostra vuol mettere in luce , grazie all' operato degli artisti la differenza e la connessione che intercorre tra mito e favola, e riportare ad un ampia riflessione ,che esse prendono verità dalla vita stessa e che da essa grazie agli artisti si evolvono in piani inconsci e trascendentali, riconnettendosi all' essenza che ognuno di noi è un universo collegato agli altri nell'anima e nel sentire che le differenze sono sociali e dettate da cerchie, e che il sognare è la sola salvezza dell' arte, se si ha il filo che ci riconduce alla realtà.

“Nel labirinto non ci si perde
Nel labirinto ci si trova
Nel labirinto non si incontra il Minotauro
Nel labirinto si incontra se stessi”.

H. Kern