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Fine arts
in mostra: JORDAN BASEMAN, PETER BÜTTGENS, ANGELA GILL, SIGRID HOLMWOOD,
SIMON McBRIDE, KATHARINE MEYNELL, DANIEL MIELGO BREGAZZI, NELL, GEOFF UGLOW
Comunicato stampa
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Jordan Baseman
«Mi interessano la verità, la bellezza e la condizione umana. Ho ripreso, osservato, registrato persone e ho lavorato con loro al fine di creare film simili a documentari, montati con grande cura, semi-narrativi, poetici. Tutte le basi dei miei lavori attuali sono reali e radicate nella natura imprevedibile dei processi di intervista/osservazione. La struttura e durata dei lavori sono determinate, e sempre originate, dallo stesso materiale video/audio.» [J.B.]
Jordan Baseman (Henry Moore Sculpture Fellow, ottobre-Dicembre 2003), nato nel 1960. Non ancora morto.
Peter Büttgens
«Un Mahnmal (in tedesco: Memoriale di Guerra, per ammonire le future generazioni sui passati errori). Un luogo per commemorare e ricordare azioni di ingiustizia, che costarono vite – non per dimenticare, per ignorare, per rimanere in silenzio. Roma: città di strati; luoghi sepolti, case, templi – ed anche valori, idee, vite vissute ed errori compiuti. Sito: la fontana dimenticata sotto la Terrazza del Pincio che fronteggia Piazza del Popolo. Sottostante, non veduta, unilaterale. Il Mahnmal – una camera scavata nella collina dietro la fontana. Il tetto; acqua che scorre lungo una lastra di vetro inclinata, una scalinata non creata per esser percorsa – una veduta indistinta di sotto in su e viceversa; il diventare tridimensionale della fontana.» [P.B.]
Peter Büttgens (South African Institute of Architects Rome Scholar, ottobre 2003-giugno 2004) ha conseguito il B.Arch. all’Università di Città del Capo nel 1993. È architetto indipendente dal 1995. Oltre al suo lavoro architettonico, dal 1996 è docente part-time di progettazione alla UCT School of Architecture; ha lavorato con altri architetti a grandi edifici pubblici; ha condotto ricerche sulla conservazione dei beni culturali; ha presentato un riesame delle esistenti Heritage Areas di Città del Capo, proponendone di nuove. Ha prodotto orientamenti progettuali per edifici entro le Heritage Areas. Partecipa regolarmente a concorsi per nuove architetture, parte importante del suo lavoro.
Angela Gill
«Il mio lavoro attuale è legato al peso del passato, allo sfacelo fisico del tempo; a impermanenza, nostalgia, introspezione, commemorazione, perdita, mobilità interiore, strane visioni. Gli elementi di riferimento comprendono vestigia spezzate, frammenti, e l’atrofia della statuaria in differenti stati di deterioramento. La bellezza è presente, sia pure interrotta o contrastata da una qualche forzatura, distorsione o magagna. Nella migliore delle ipotesi, i lavori evocano in una certa misura un confronto con l’inesplicabile, che allude a qualcosa che non può esser facilmente dimostrato ed offre il mistero nell’opera finita.» [A.G.]
Angela Gill (Abbey Scholar in Painting, ottobre 2003-giugno 2004). Principali mostre collettive: 2001, Art Transplant (British Artists in NY), Residenza del Console Generale Britannico, New York, USA. 2000, Figure Eight, Eight Contemporary British Figurative Painters, New Arts Gallery, Connecticut, USA. 1996, Collettiva, Artopia Gallery, New York; Making a Mark, Mall Galleries, Londra. 1995, Cabinet Art, Jason & Rhodes Gallery, Londra. 1994, The Bridge Show, Lannon Gallery, New York. 1993, John Moores Exhibition 18, Walker Art Gallery, Liverpool; Into the Nineties, Mall Galleries, Londra. 1992-93, BT New Contemporaries, mostra itinerante in 5 sedi, Gran Bretagna.
Sigrid Holmwood
«Mi interessa la concupiscenza dell’occhio, e come la sensazione possa trasportarci fuori della nostra pelle. I miei dipinti nascono da un assortimento di fonti (mie riprese video, immagini digitali che mia madre e mia sorella minore hanno ripreso per me, disegni e acquerelli dalla natura, e ricordi di viaggi in treno e programmi TV) ed hanno una qualità di trasparenza luminosa, vibrante. Spero di creare un istante intensamente lieve che induca un’osservazione prolungata.» [S.H.]
Sigrid Holmwood (Sainsbury Scholar in Painting and Sculpture, ottobre 2003-settembre 2004) è nata nel 1978. Ha conseguito il MA in Painting al Royal College of Art, Londra, 2000-2002; e il BFA alla Ruskin School of Drawing and Fine Art, Oxford, 1997-2000. Fra le sue mostre recenti: 2003, New Contemporaries, The Cornerhouse, Manchester, e 14 Wharf Road, Londra; e la mostra inaugurale di Rockwell, spazio londinese che Sigrid Holmwood gestisce con altri artisti.
Simon McBride
«Mi definisco un pittore anche se molto raramente faccio dei dipinti. La pittura per me è un’attività; non è solo il tentativo di creare un oggetto piatto che sia bello da vedere e che si possa appendere al muro, ma è anche una performance, un mal di testa, una ragione per alzarsi la mattina, un accettare se stessi, un esercizio di onestà, un malumore, un processo oggettivo, una buca piena di sabbia.» [S.McB.]
Simon McBride (Arts Council of Northern Ireland Fellow, ottobre 2003-giugno 2004). 2000-ottobre 2003, Belfast; ottobre 2003-, Roma.
Katharine Meynell
«Risiedendo tre mesi all’Accademia Britannica, ho dovuto guardare di nuovo le cose in una luce idiosincratica... mentre guardavo inizi e conclusioni di film durante una conferenza, la dicitura all’inizio di un film di Rossellini mi ha colpito, assumendo un nuovo, originale significato, quale testo proveniente da un’era di ipotesi ‘scritturali’.» [K.M.]
Katharine Meynell (Abbey Fellow in Painting, ottobre-dicembre 2003). «Sono nata, vivo e lavoro a Londra. Uso un’ampia gamma di tecnologie, in molti casi come multipli (video, libri d’artista) o in sequenza (disegni, etc.) anche in una serie di collaborazioni con la GEFN Press. Ho avuto commissioni dall’Arts Council, BFI/Ch4, BBC Scotland, e dal London Filmmakers’ Co-op. Recentemente il mio lavoro è stato esposto alla British Library e allo Harris Museum. Attualmente sto lavorando a It’s Inside (con Alistair Skinner), uno Science on Screen and Stage Award del Wellcome Trust.»
Daniel Mielgo Bregazzi
«Linguaggio e Politica negli Scritti di Architettura – Mi propongo di esplorare la relazione fra linguaggio e costruzione che si sviluppa nel trattato architettonico, e le sue principali implicazioni ideologiche. Lo scrivere sull’oggetto dell’architettura crea le seguenti presupposizioni: l’illusione della precedenza della parola sull’opera, il retaggio di questa tradizione, l’idea che l’architettura debba essere legata all’autorialità, la possibilità di trasgressione stilistica, il fondamento di una certa idea di verità nel costruire che deve essere essenzialmente linguistica, così come il rendere lo scrivere di architettura un processo implicitamente politico. Queste presupposizioni, da Vitruvio in poi, non sono state poste in questione da parte degli architetti. Se dovessero essere poste in questione, giungeremmo al paradosso per cui non sarebbe più possibile scrivere sull’architettura pur essendo ancora necessario farlo.» [D.M.B.]
Daniel Mielgo Bregazzi (Rome Scholar in Architecture, ottobre 2003-giugno 2004). 1992-1998: BA & BArch in Architecture (University of Nottingham). 1998-1999: MA in Critical Theory (University of Nottingham). 2001-presente: PhD in Philosophy (Universidad Complutense, Madrid). 2003-2004: BSR Scholar in Architecture.
Nell
«Il mio lavoro di solito contiene il motivo della forma della goccia o della forma dell’uovo. Queste forme danno ricetto al ricorrente occuparsi della nozione di perfezione che viene espressa attraverso il render d’oro un oggetto. Il mio lessico di gocce, uova, tramonti, mosche ed arance diviene simbolico dell’impermanenza e della implicita perfezione di tutte le cose. È tutto qui, dall’infinitamente grande alla più minuta particella... tale è la stupefacente bellezza di questa vita.» [Nell]
Nell (Australia Council Resident Artist, ottobre-dicembre 2003) è nata in Australia nel 1975. Ha studiato al Sydney College of the Arts e alla University of California, Los Angeles. Le opere di Nell sono visibili su . Nell vive e lavora a Sydney ed è rappresentata dalla Roslyn Oxley9 Gallery.
Geoff Uglow
«Abitazione povera e segreta dall’aria di un’antica stampa,
Che vive solamente in me, dove rientro a volte
A sedermi per dimenticare la giornata grigia e la pioggia.»
[André Lafon, Poésies. Le rêve d’un logis, p. 91]
Geoff Uglow (Sainsbury Scholar in Painting and Sculpture, ottobre 2002-giugno 2004), nato nel 1978, ha studiato alla Falmouth School of Art, 1996-97 e alla Glasgow School of Art (B.A. Hons Fine Art, Painting, 1997-2000). Ha tenuto mostre personali a Edimburgo e Glasgow.
«Mi interessano la verità, la bellezza e la condizione umana. Ho ripreso, osservato, registrato persone e ho lavorato con loro al fine di creare film simili a documentari, montati con grande cura, semi-narrativi, poetici. Tutte le basi dei miei lavori attuali sono reali e radicate nella natura imprevedibile dei processi di intervista/osservazione. La struttura e durata dei lavori sono determinate, e sempre originate, dallo stesso materiale video/audio.» [J.B.]
Jordan Baseman (Henry Moore Sculpture Fellow, ottobre-Dicembre 2003), nato nel 1960. Non ancora morto.
Peter Büttgens
«Un Mahnmal (in tedesco: Memoriale di Guerra, per ammonire le future generazioni sui passati errori). Un luogo per commemorare e ricordare azioni di ingiustizia, che costarono vite – non per dimenticare, per ignorare, per rimanere in silenzio. Roma: città di strati; luoghi sepolti, case, templi – ed anche valori, idee, vite vissute ed errori compiuti. Sito: la fontana dimenticata sotto la Terrazza del Pincio che fronteggia Piazza del Popolo. Sottostante, non veduta, unilaterale. Il Mahnmal – una camera scavata nella collina dietro la fontana. Il tetto; acqua che scorre lungo una lastra di vetro inclinata, una scalinata non creata per esser percorsa – una veduta indistinta di sotto in su e viceversa; il diventare tridimensionale della fontana.» [P.B.]
Peter Büttgens (South African Institute of Architects Rome Scholar, ottobre 2003-giugno 2004) ha conseguito il B.Arch. all’Università di Città del Capo nel 1993. È architetto indipendente dal 1995. Oltre al suo lavoro architettonico, dal 1996 è docente part-time di progettazione alla UCT School of Architecture; ha lavorato con altri architetti a grandi edifici pubblici; ha condotto ricerche sulla conservazione dei beni culturali; ha presentato un riesame delle esistenti Heritage Areas di Città del Capo, proponendone di nuove. Ha prodotto orientamenti progettuali per edifici entro le Heritage Areas. Partecipa regolarmente a concorsi per nuove architetture, parte importante del suo lavoro.
Angela Gill
«Il mio lavoro attuale è legato al peso del passato, allo sfacelo fisico del tempo; a impermanenza, nostalgia, introspezione, commemorazione, perdita, mobilità interiore, strane visioni. Gli elementi di riferimento comprendono vestigia spezzate, frammenti, e l’atrofia della statuaria in differenti stati di deterioramento. La bellezza è presente, sia pure interrotta o contrastata da una qualche forzatura, distorsione o magagna. Nella migliore delle ipotesi, i lavori evocano in una certa misura un confronto con l’inesplicabile, che allude a qualcosa che non può esser facilmente dimostrato ed offre il mistero nell’opera finita.» [A.G.]
Angela Gill (Abbey Scholar in Painting, ottobre 2003-giugno 2004). Principali mostre collettive: 2001, Art Transplant (British Artists in NY), Residenza del Console Generale Britannico, New York, USA. 2000, Figure Eight, Eight Contemporary British Figurative Painters, New Arts Gallery, Connecticut, USA. 1996, Collettiva, Artopia Gallery, New York; Making a Mark, Mall Galleries, Londra. 1995, Cabinet Art, Jason & Rhodes Gallery, Londra. 1994, The Bridge Show, Lannon Gallery, New York. 1993, John Moores Exhibition 18, Walker Art Gallery, Liverpool; Into the Nineties, Mall Galleries, Londra. 1992-93, BT New Contemporaries, mostra itinerante in 5 sedi, Gran Bretagna.
Sigrid Holmwood
«Mi interessa la concupiscenza dell’occhio, e come la sensazione possa trasportarci fuori della nostra pelle. I miei dipinti nascono da un assortimento di fonti (mie riprese video, immagini digitali che mia madre e mia sorella minore hanno ripreso per me, disegni e acquerelli dalla natura, e ricordi di viaggi in treno e programmi TV) ed hanno una qualità di trasparenza luminosa, vibrante. Spero di creare un istante intensamente lieve che induca un’osservazione prolungata.» [S.H.]
Sigrid Holmwood (Sainsbury Scholar in Painting and Sculpture, ottobre 2003-settembre 2004) è nata nel 1978. Ha conseguito il MA in Painting al Royal College of Art, Londra, 2000-2002; e il BFA alla Ruskin School of Drawing and Fine Art, Oxford, 1997-2000. Fra le sue mostre recenti: 2003, New Contemporaries, The Cornerhouse, Manchester, e 14 Wharf Road, Londra; e la mostra inaugurale di Rockwell, spazio londinese che Sigrid Holmwood gestisce con altri artisti.
Simon McBride
«Mi definisco un pittore anche se molto raramente faccio dei dipinti. La pittura per me è un’attività; non è solo il tentativo di creare un oggetto piatto che sia bello da vedere e che si possa appendere al muro, ma è anche una performance, un mal di testa, una ragione per alzarsi la mattina, un accettare se stessi, un esercizio di onestà, un malumore, un processo oggettivo, una buca piena di sabbia.» [S.McB.]
Simon McBride (Arts Council of Northern Ireland Fellow, ottobre 2003-giugno 2004). 2000-ottobre 2003, Belfast; ottobre 2003-, Roma.
Katharine Meynell
«Risiedendo tre mesi all’Accademia Britannica, ho dovuto guardare di nuovo le cose in una luce idiosincratica... mentre guardavo inizi e conclusioni di film durante una conferenza, la dicitura all’inizio di un film di Rossellini mi ha colpito, assumendo un nuovo, originale significato, quale testo proveniente da un’era di ipotesi ‘scritturali’.» [K.M.]
Katharine Meynell (Abbey Fellow in Painting, ottobre-dicembre 2003). «Sono nata, vivo e lavoro a Londra. Uso un’ampia gamma di tecnologie, in molti casi come multipli (video, libri d’artista) o in sequenza (disegni, etc.) anche in una serie di collaborazioni con la GEFN Press. Ho avuto commissioni dall’Arts Council, BFI/Ch4, BBC Scotland, e dal London Filmmakers’ Co-op. Recentemente il mio lavoro è stato esposto alla British Library e allo Harris Museum. Attualmente sto lavorando a It’s Inside (con Alistair Skinner), uno Science on Screen and Stage Award del Wellcome Trust.»
Daniel Mielgo Bregazzi
«Linguaggio e Politica negli Scritti di Architettura – Mi propongo di esplorare la relazione fra linguaggio e costruzione che si sviluppa nel trattato architettonico, e le sue principali implicazioni ideologiche. Lo scrivere sull’oggetto dell’architettura crea le seguenti presupposizioni: l’illusione della precedenza della parola sull’opera, il retaggio di questa tradizione, l’idea che l’architettura debba essere legata all’autorialità, la possibilità di trasgressione stilistica, il fondamento di una certa idea di verità nel costruire che deve essere essenzialmente linguistica, così come il rendere lo scrivere di architettura un processo implicitamente politico. Queste presupposizioni, da Vitruvio in poi, non sono state poste in questione da parte degli architetti. Se dovessero essere poste in questione, giungeremmo al paradosso per cui non sarebbe più possibile scrivere sull’architettura pur essendo ancora necessario farlo.» [D.M.B.]
Daniel Mielgo Bregazzi (Rome Scholar in Architecture, ottobre 2003-giugno 2004). 1992-1998: BA & BArch in Architecture (University of Nottingham). 1998-1999: MA in Critical Theory (University of Nottingham). 2001-presente: PhD in Philosophy (Universidad Complutense, Madrid). 2003-2004: BSR Scholar in Architecture.
Nell
«Il mio lavoro di solito contiene il motivo della forma della goccia o della forma dell’uovo. Queste forme danno ricetto al ricorrente occuparsi della nozione di perfezione che viene espressa attraverso il render d’oro un oggetto. Il mio lessico di gocce, uova, tramonti, mosche ed arance diviene simbolico dell’impermanenza e della implicita perfezione di tutte le cose. È tutto qui, dall’infinitamente grande alla più minuta particella... tale è la stupefacente bellezza di questa vita.» [Nell]
Nell (Australia Council Resident Artist, ottobre-dicembre 2003) è nata in Australia nel 1975. Ha studiato al Sydney College of the Arts e alla University of California, Los Angeles. Le opere di Nell sono visibili su . Nell vive e lavora a Sydney ed è rappresentata dalla Roslyn Oxley9 Gallery.
Geoff Uglow
«Abitazione povera e segreta dall’aria di un’antica stampa,
Che vive solamente in me, dove rientro a volte
A sedermi per dimenticare la giornata grigia e la pioggia.»
[André Lafon, Poésies. Le rêve d’un logis, p. 91]
Geoff Uglow (Sainsbury Scholar in Painting and Sculpture, ottobre 2002-giugno 2004), nato nel 1978, ha studiato alla Falmouth School of Art, 1996-97 e alla Glasgow School of Art (B.A. Hons Fine Art, Painting, 1997-2000). Ha tenuto mostre personali a Edimburgo e Glasgow.
15
dicembre 2003
Fine arts
Dal 15 al 20 dicembre 2003
giovane arte
Location
THE BRITISH SCHOOL AT ROME
Roma, Via Antonio Gramsci, 61, (Roma)
Roma, Via Antonio Gramsci, 61, (Roma)
Orario di apertura
ore 16.30-19.00 e per appuntamento
Vernissage
15 Dicembre 2003, ore 18.30