Finestre: si guardano dal di dentro, dal di fuori, attraverso. Si aprono, si chiudono, si illuminano, si spengono, si riaccendono. Capita di guardare, da lontano, finestre illuminate e di essere spinti dalla curiosità di sbirciare interni, soffitti, presenze, provando a immaginare le storie che raccontano;è la curiosità di andare oltre i limiti percettivi. Gli artisti lo fanno da sempre, in una continua sfida con la realtà, tra il visibile e l’invisibile, tra l’apparenza e la sostanza. Guardando da una finestra è affacciarsi sul mondo esterno, che sia un panorama mozzafiato o il vicino di casa che cucina le uova al tegamino: osservando dall’esterno un vetro trasparente, velato, ci divide da tante identità che vorremmo aprire su di noi e noi su di loro.
In questa mostra gli “affacci” sono diversi: finestre silenziose, celate dalla notte, oppure accese e vivaci, attraverso le quali scorrono infinite storie. Finestre-contenitori che rivelano giochi ironici con il gusto della “dissacrazione”.
Tipizzate fino a diventare icone, riflessi di figure archetipe, essenziali geometrie sacre che attualizzano nel tempo i loro significati ancestrali.
La mostra, composta da circa quindici opere tra dipinti e sculture, sarà visitabile fino al 9 marzo 2004