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Fiona Annis – La stanza del tempo
Fiona Annis fa un uso inaspettato della fotografia, ritraendo gli oggetti puntando l’obiettivo su di loro impostando la messa a fuoco con l’opzione “infinito”, con il risultato di perdere completamente i completamente i contorni dell’immagine, in un luogo del non visibile.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La galleria per le arti contemporanee Intragallery è lieta di inaugurare la stagione
espositiva 2019 / 2020 con la mostra personale La stanza del tempo dell’artista
canadese Fiona Annis, venerdì 27 settembre 2019 dalle ore 18.00 alle 21.00. La mostra
è accompagnata da un testo critico di Alessandra Troncone.
Fiona Annis, durante il suo precedente periodo di residenza a Napoli, ha lavorato sulla
collezione del MuSA - Museo degli Strumenti Astronomici di Capodimonte, una ricca
raccolta di strumenti datati dalla metà del XVI secolo fino alla metà del XX che
documentano la ricerca astronomica svolta presso l’Osservatorio di Napoli.
“Una raccolta di oggetti, stampe e disegni che accompagnano il visitatore alla scoperta
delle più straordinarie intuizioni e invenzioni, mosse dal desiderio di abbracciare
l’universo con lo sguardo e di trovare, proprio lì dove lo sguardo si perde, le risposte a ciò
che accade nel nostro piccolo quotidiano.
Fiona Annis si è avvicinata a questi preziosi dispositivi interrogandosi sul contesto
museale, quale luogo di preservazione della storia materiale, e sulla relazione tra il
sapere e l’infinito, due concetti in apparente tensione laddove “conoscere” vuol appunto
dire definire, circoscrivere, incasellare e misurare, dotandosi dei giusti strumenti.
Un’ambizione profondamente umana che si traduce in parametri di convenzione, a
partire dalla scansione del tempo. Ed è proprio La stanza del tempo il titolo della mostra
di Annis presso Intragallery, in riferimento a quella stanza speciale presente in passato in
molti osservatori astronomici, dove gli orologi sono accuratamente calibrati per
mantenere il tempo e conservarne uno standard condivisibile.
Ricorrendo ad un uso inaspettato - e per certi versi improprio - della fotografia, Fiona
Annis ha sottoposto gli oggetti della collezione museale, quali telescopi celestiali,
cannocchiali, globi, specchi, pendoli, a un rovesciamento di prospettiva, trasformandoli
da strumenti di ricerca in oggetti di studio. Lo ha fatto puntando l’obiettivo su di loro, per
ottenerne un’immagine. Ma ha impostato la messa a fuoco scegliendo l’opzione “infinito”,
con il risultato di perdere completamente i contorni dell’immagine, cercando il fuoco
lontano, ben al di là degli oggetti stessi, e quindi in un luogo non visibile. Proiettando
idealmente questi stessi oggetti nelle galassie di cui loro dovrebbero restituirci la visione.
“Eludendo una rappresentazione oggettiva in favore di un'identificazione empatica”,
afferma l’artista. Il risultato è un’immagine incerta alla quale non siamo più abituati
nell’era dell’alta definizione, ma che proprio per la sua inconsistenza allude ai mondi
ancora da scoprire, quelli che ancora non scorgiamo con nitidezza ma di cui già
percepiamo la presenza. In questo processo, l’arte si prende quelle libertà che alla
scienza non sono concesse per suggerire ed evocare una materia impalpabile, che
ancora non è stata misurata e classificata, sciogliendosi da immagine in immaginazione.
Rispecchiando la disposizione di questi oggetti nelle sale museali, nella mostra da
Intragallery le stampe sono intervallate da citazioni di scrittori, poeti, filosofi, scienziati
che costruiscono una trama di pensieri sui temi dell’infinito, della conoscenza e
dell’ignoto, allargando il campo ad altre discipline. Infine, nell’ultimo spazio della galleria,
una linea d’oro lunga precisamente 29,9.792.458 cm corre sul muro. La sua estensione
misura la distanza che la luce percorre in un miliardesimo di secondo, da cui il titolo Un
Miliardesimo di Secondo luce. Con quest’opera, Fiona Annis torna sulla necessità di dare
una consistenza visibile a ciò che non lo è: la velocità della luce a dispetto di una linea
visibile che ne raffigura la distanza percorsa. Nella semplicità di un orizzonte continuo,
due punti ideali si ricongiungono in maniera apparentemente statica, lasciando tuttavia
intuire l’impercettibile e sfuggente movimento del tempo.” (cit. Alessandra Troncone).
Fiona Annis (Glasgow, 1983 - vive a lavora a Montréal)
Una tendenza costante al centro della pratica dell’artista canadese è l’esplorazione di
materiali, di immagini dal passato e di tecnologie già esistenti, alla ricerca di nuovi
significati. Il suo è un percorso artistico che evoca sia l’eredità del passato che la
promessa di un futuro. Fiona Annis mette in atto un’azione di recupero, o meglio, di
riformulazione di un materiale culturale in pericolo di estinzione o relegato ai margini
della conoscenza collettiva. Attualmente sta lavorando ad un progetto di ricerca-
creazione all’osservatorio Astronomico di Capodimonte che affronta il rapporto strano e
misterioso che la fotografia intrattiene con il passato. Fiona Annis ha esposto in centri
d’arte, gallerie e musei nazionali ed internazionali. Collabora costantemente con la
Società di archivi affettivi.
espositiva 2019 / 2020 con la mostra personale La stanza del tempo dell’artista
canadese Fiona Annis, venerdì 27 settembre 2019 dalle ore 18.00 alle 21.00. La mostra
è accompagnata da un testo critico di Alessandra Troncone.
Fiona Annis, durante il suo precedente periodo di residenza a Napoli, ha lavorato sulla
collezione del MuSA - Museo degli Strumenti Astronomici di Capodimonte, una ricca
raccolta di strumenti datati dalla metà del XVI secolo fino alla metà del XX che
documentano la ricerca astronomica svolta presso l’Osservatorio di Napoli.
“Una raccolta di oggetti, stampe e disegni che accompagnano il visitatore alla scoperta
delle più straordinarie intuizioni e invenzioni, mosse dal desiderio di abbracciare
l’universo con lo sguardo e di trovare, proprio lì dove lo sguardo si perde, le risposte a ciò
che accade nel nostro piccolo quotidiano.
Fiona Annis si è avvicinata a questi preziosi dispositivi interrogandosi sul contesto
museale, quale luogo di preservazione della storia materiale, e sulla relazione tra il
sapere e l’infinito, due concetti in apparente tensione laddove “conoscere” vuol appunto
dire definire, circoscrivere, incasellare e misurare, dotandosi dei giusti strumenti.
Un’ambizione profondamente umana che si traduce in parametri di convenzione, a
partire dalla scansione del tempo. Ed è proprio La stanza del tempo il titolo della mostra
di Annis presso Intragallery, in riferimento a quella stanza speciale presente in passato in
molti osservatori astronomici, dove gli orologi sono accuratamente calibrati per
mantenere il tempo e conservarne uno standard condivisibile.
Ricorrendo ad un uso inaspettato - e per certi versi improprio - della fotografia, Fiona
Annis ha sottoposto gli oggetti della collezione museale, quali telescopi celestiali,
cannocchiali, globi, specchi, pendoli, a un rovesciamento di prospettiva, trasformandoli
da strumenti di ricerca in oggetti di studio. Lo ha fatto puntando l’obiettivo su di loro, per
ottenerne un’immagine. Ma ha impostato la messa a fuoco scegliendo l’opzione “infinito”,
con il risultato di perdere completamente i contorni dell’immagine, cercando il fuoco
lontano, ben al di là degli oggetti stessi, e quindi in un luogo non visibile. Proiettando
idealmente questi stessi oggetti nelle galassie di cui loro dovrebbero restituirci la visione.
“Eludendo una rappresentazione oggettiva in favore di un'identificazione empatica”,
afferma l’artista. Il risultato è un’immagine incerta alla quale non siamo più abituati
nell’era dell’alta definizione, ma che proprio per la sua inconsistenza allude ai mondi
ancora da scoprire, quelli che ancora non scorgiamo con nitidezza ma di cui già
percepiamo la presenza. In questo processo, l’arte si prende quelle libertà che alla
scienza non sono concesse per suggerire ed evocare una materia impalpabile, che
ancora non è stata misurata e classificata, sciogliendosi da immagine in immaginazione.
Rispecchiando la disposizione di questi oggetti nelle sale museali, nella mostra da
Intragallery le stampe sono intervallate da citazioni di scrittori, poeti, filosofi, scienziati
che costruiscono una trama di pensieri sui temi dell’infinito, della conoscenza e
dell’ignoto, allargando il campo ad altre discipline. Infine, nell’ultimo spazio della galleria,
una linea d’oro lunga precisamente 29,9.792.458 cm corre sul muro. La sua estensione
misura la distanza che la luce percorre in un miliardesimo di secondo, da cui il titolo Un
Miliardesimo di Secondo luce. Con quest’opera, Fiona Annis torna sulla necessità di dare
una consistenza visibile a ciò che non lo è: la velocità della luce a dispetto di una linea
visibile che ne raffigura la distanza percorsa. Nella semplicità di un orizzonte continuo,
due punti ideali si ricongiungono in maniera apparentemente statica, lasciando tuttavia
intuire l’impercettibile e sfuggente movimento del tempo.” (cit. Alessandra Troncone).
Fiona Annis (Glasgow, 1983 - vive a lavora a Montréal)
Una tendenza costante al centro della pratica dell’artista canadese è l’esplorazione di
materiali, di immagini dal passato e di tecnologie già esistenti, alla ricerca di nuovi
significati. Il suo è un percorso artistico che evoca sia l’eredità del passato che la
promessa di un futuro. Fiona Annis mette in atto un’azione di recupero, o meglio, di
riformulazione di un materiale culturale in pericolo di estinzione o relegato ai margini
della conoscenza collettiva. Attualmente sta lavorando ad un progetto di ricerca-
creazione all’osservatorio Astronomico di Capodimonte che affronta il rapporto strano e
misterioso che la fotografia intrattiene con il passato. Fiona Annis ha esposto in centri
d’arte, gallerie e musei nazionali ed internazionali. Collabora costantemente con la
Società di archivi affettivi.
27
settembre 2019
Fiona Annis – La stanza del tempo
Dal 27 settembre al 09 novembre 2019
arte contemporanea
Location
INTRAGALLERY
Napoli, Via Della Cavallerizza a Chiaia, 57, (Napoli)
Napoli, Via Della Cavallerizza a Chiaia, 57, (Napoli)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 17-20 e su appuntamento
Vernissage
27 Settembre 2019, ore 18.30
Autore
Autore testo critico