Fiorella Bologna, torna con una personale alla chiesa del Suffragio. Un lavoro sull’amore, come già annuncia il titolo: “Ti amo Federico”, a cui si sovrappone l’originale sottotitolo, “Quando i muli bianchi trasportano sul monte semi di girasoli”. Una mostra che esplora l’amore: universale, intimo ed emotivo per le piccole grandi cose della vita, il frammento vissuto del quotidiano. Un suo personale omaggio a Federco Garcia Lorca, che lungi dall’avere carattere scientifico, si propone come un piccolo contributo alla bellezza della poesia. Le tele di Fiorella Bologna, saranno esposte alla chiesa del Suffragio, di via Plebiscito a Carrara, dal 7 al 22 Febbraio. La mostra è curata da Maura Pozzati, docente di critica d’arte contemporanea all’Accademia di belle arti di Carrara, e organizzata da Fiammetta Vanelli, titolare della galleria d’arte contemporanea Statuaria Arte. “Ti amo Federico”– chiaro omaggio a Federico Garcia Lorca - si articola in due momenti, due spazi; quello espositivo della chiesa del Suffragio punto di partenza e di arrivo, contenitore di esperienze artistiche parallele: la pittura e la poesia amalgamate fino a fondersi. L’altro è lo spazio del viaggio in Andalusia ( terra natale di Federico Garcia Lorca) dove, Fiorella Bologna, si è recata quest’estate per raccogliere la terra da unire alla sua, quella di Luni. Un collante di cui l’autrice dice: “cercherò con un installazione all’interno della Chiesa, un’incontro reale e simbolico, allo stesso tempo tra me e il Poeta. Maura Pozzati, invece, descrive così le tele dedicate a Lorca: “Appena iniziamo il percorso che Fiorella Bologna ci ha indicato ed entriamo nella sua visione, due angeli con una sola ala ci “ feriscono” agli occhi. Questo è il punctum di barhesiana memoria da cui partire, il particolare che punge. Gli angeli di Lorca sono rimaneggiati e trasformati in eroi dall’ala strappata, forse storpi per natura, o forse menomati in battaglia. Uno dei due tira fuori la lingua, come un bambino che fa la bocaccia: ha gli occhi chiusi, non appare l’angelo miserabile, caduto di Lorca ma semmai quello di un altro grande scrittore andaluso, Rafael Alberi.