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Fiori di loto: vizi e virtù
Bonderage di tecniche ed ibridazione di linguaggi, addizionati ad una componente ironica, accomunano molti lavori in mostra, dove predominano riflessioni sulle contraddizioni del mondo globatizzato e sulla femminilità
Comunicato stampa
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Venerdì 03 marzo alle ore 20,00 presso la Primo Piano LivinGallery a Lecce, sarà inaugurata la rassegna intitolata “ FIORI DI LOTO:VIZI E VIRTU’”, curata da Dores e Rose Sacquegna.
L’esposizione fa parte del calendario dell’Itinerario Rosa del comune di Lecce, un progetto che riunisce una serie di iniziative – mostre, convegni, concerti, presentazioni di libri, conferenze – organizzato dall’Assessorato alla Cultura di Lecce.
La Primo Piano Livingallery partecipe all’iniziativa e attenta alle problematiche e modalità espressive artistiche contemporanee, presenta 12 artiste,mettendo a frutto le straordinarie capacità offerte dalle protagoniste che operano con le nuove tecnologie e che al contempo, rinnovano con originalità, pratiche collaudate della tradizione culturale del nostro Paese. Bonderage di tecniche ed ibridazione di linguaggi, addizionati ad una componente ironica, accomunano molti lavori in mostra, dove predominano riflessioni sulle contraddizioni del mondo globatizzato e sulla femminilità.
Emanuela Bartolotti (Lecce), con “Imprinting” racconta stereotipi fra macro e micro realtà. Oggetti creati dagli adulti per i bambini, dove l’imprinting sociale dell’immaginario gioca un ruolo particolare. Mirella Carella (Bari), è presente con l’opera “ Liquid Flowers”. Nelle fotografie di Cinzia Fresia (Torino), è presente una commistione tra vizi e virtù.
Elisa Laraia (Bologna/Londra), presenta una “private conversation” in video. Una racconto privato tra la protagonista e la natura, la cui sensazione evoca uno stato di disorientamento, di sospensione nel vuoto, di gravità. Un contatto viscerale con la terra, un momento di full contact tra due materie organiche (corpo umano e corpo-natura) che porta ad un nuovo senso di identità. Liuba (Milano), presenta “Virus a New York”, un video nato dalla performance dell’artista e muove sui sottili paradossi o cortocircuiti che la performance stessa crea. Il corpo dell’artista diviene simbolo e paradigma di meccanismi profondi e reali, tanto quanto è irreale e paradossale la situazione. E dalla performance alla fiction con Monica Palumbo (Matera), armata di pistole giocattolo, ricreate in un set vizioso di guerre stellari. Patrizia Piarulli (Bari), allestisce un metafisico corredo d’altri tempi, candide vesti inamidate, sospese dall’alto nel biancore dell’ambiente espositivo. Sulle pareti dispone piccoli frammenti di abitini e accessori femminili impacchettati. Questi accessori sono come corpi vuoti, decontestualizzati in una sorta di installazione dal sapore sacrale con relative implicazioni identitarie evidenti nel video “Rouge a l’herbe”. In Luisa Raffaelli (Torino),è ricorrente il tema dello sdoppiamento;una figura femminile che appare nelle posture più diverse:col volto ricoperto da uno specchio che ne impedisce la riconoscibilità o mentre scruta dentro una borsa alla ricerca di qualcosa che forse neppure esiste. Le immagini alludono all’ambiguità nel senso che richiamano a sé il bisogno di un recupero dell’equilibrio, se pure incerto, tra l’uomo ed il mondo. Annalisa Silingardi (Modena), presenta il video “Femminile Plurale”, una sorta di immagini alienanti, il cui paesaggio urbano è avvolto in un gioco di luci vibranti che vanno dal bianco spettrale al nero. Il filmato ha una musica psicadelica, incalzante ed ossessiva, quasi a voler scandire il tempo. Nel tempo del silenzio troviamo la manualità certosina di Daniela Tollis (Roma), che mostra pagine di un diario senza tempo né spazio e di Coral Torrents (Messico) che crea una sorta di geografia dell’anima con foglia d’oro e terra bruciata, dove i colori del buio e della luce si fondono per mano dell’artista e lasciano intravedere paesaggi lontani. Terra – Acqua, nel lavoro di Lisa Yachia (Roma), che mette in relazione due mondi apparentemente lontani e divisibili. Una bimba che cammina sul fondo del mare e i pesci che nuotano in città. Una sorta di “mondo alla rovescia” in cui la realtà e l’artificio corrono sul filo della fiaba.
In mostra artiste italiane e straniere che operano con pittura, fotografia, installazione e video art:
Emanuela Bartolotti, Mirella Carella, Cinzia Fresia, Elisa Laraia, Liuba, Monica Palombo, Patrizia Piarulli, Luisa Raffaelli, Annalisa Silingardi, Daniela Tollis, Coral Torrents, Lisa Yachia.
L’esposizione fa parte del calendario dell’Itinerario Rosa del comune di Lecce, un progetto che riunisce una serie di iniziative – mostre, convegni, concerti, presentazioni di libri, conferenze – organizzato dall’Assessorato alla Cultura di Lecce.
La Primo Piano Livingallery partecipe all’iniziativa e attenta alle problematiche e modalità espressive artistiche contemporanee, presenta 12 artiste,mettendo a frutto le straordinarie capacità offerte dalle protagoniste che operano con le nuove tecnologie e che al contempo, rinnovano con originalità, pratiche collaudate della tradizione culturale del nostro Paese. Bonderage di tecniche ed ibridazione di linguaggi, addizionati ad una componente ironica, accomunano molti lavori in mostra, dove predominano riflessioni sulle contraddizioni del mondo globatizzato e sulla femminilità.
Emanuela Bartolotti (Lecce), con “Imprinting” racconta stereotipi fra macro e micro realtà. Oggetti creati dagli adulti per i bambini, dove l’imprinting sociale dell’immaginario gioca un ruolo particolare. Mirella Carella (Bari), è presente con l’opera “ Liquid Flowers”. Nelle fotografie di Cinzia Fresia (Torino), è presente una commistione tra vizi e virtù.
Elisa Laraia (Bologna/Londra), presenta una “private conversation” in video. Una racconto privato tra la protagonista e la natura, la cui sensazione evoca uno stato di disorientamento, di sospensione nel vuoto, di gravità. Un contatto viscerale con la terra, un momento di full contact tra due materie organiche (corpo umano e corpo-natura) che porta ad un nuovo senso di identità. Liuba (Milano), presenta “Virus a New York”, un video nato dalla performance dell’artista e muove sui sottili paradossi o cortocircuiti che la performance stessa crea. Il corpo dell’artista diviene simbolo e paradigma di meccanismi profondi e reali, tanto quanto è irreale e paradossale la situazione. E dalla performance alla fiction con Monica Palumbo (Matera), armata di pistole giocattolo, ricreate in un set vizioso di guerre stellari. Patrizia Piarulli (Bari), allestisce un metafisico corredo d’altri tempi, candide vesti inamidate, sospese dall’alto nel biancore dell’ambiente espositivo. Sulle pareti dispone piccoli frammenti di abitini e accessori femminili impacchettati. Questi accessori sono come corpi vuoti, decontestualizzati in una sorta di installazione dal sapore sacrale con relative implicazioni identitarie evidenti nel video “Rouge a l’herbe”. In Luisa Raffaelli (Torino),è ricorrente il tema dello sdoppiamento;una figura femminile che appare nelle posture più diverse:col volto ricoperto da uno specchio che ne impedisce la riconoscibilità o mentre scruta dentro una borsa alla ricerca di qualcosa che forse neppure esiste. Le immagini alludono all’ambiguità nel senso che richiamano a sé il bisogno di un recupero dell’equilibrio, se pure incerto, tra l’uomo ed il mondo. Annalisa Silingardi (Modena), presenta il video “Femminile Plurale”, una sorta di immagini alienanti, il cui paesaggio urbano è avvolto in un gioco di luci vibranti che vanno dal bianco spettrale al nero. Il filmato ha una musica psicadelica, incalzante ed ossessiva, quasi a voler scandire il tempo. Nel tempo del silenzio troviamo la manualità certosina di Daniela Tollis (Roma), che mostra pagine di un diario senza tempo né spazio e di Coral Torrents (Messico) che crea una sorta di geografia dell’anima con foglia d’oro e terra bruciata, dove i colori del buio e della luce si fondono per mano dell’artista e lasciano intravedere paesaggi lontani. Terra – Acqua, nel lavoro di Lisa Yachia (Roma), che mette in relazione due mondi apparentemente lontani e divisibili. Una bimba che cammina sul fondo del mare e i pesci che nuotano in città. Una sorta di “mondo alla rovescia” in cui la realtà e l’artificio corrono sul filo della fiaba.
In mostra artiste italiane e straniere che operano con pittura, fotografia, installazione e video art:
Emanuela Bartolotti, Mirella Carella, Cinzia Fresia, Elisa Laraia, Liuba, Monica Palombo, Patrizia Piarulli, Luisa Raffaelli, Annalisa Silingardi, Daniela Tollis, Coral Torrents, Lisa Yachia.
03
marzo 2006
Fiori di loto: vizi e virtù
Dal 03 al 16 marzo 2006
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
PRIMO PIANO LIVINGALLERY
Lecce, Viale Guglielmo Marconi, 4, (Lecce)
Lecce, Viale Guglielmo Marconi, 4, (Lecce)
Orario di apertura
tutti i giorni 17,30-21, mattina su appuntamento
Vernissage
3 Marzo 2006, ore 20
Autore
Curatore