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Fiuto Rama – T.T.T. (the tube theory)
La galleria ospita l’artista concettuale milanese Fiuto Rama e un segmento significativo del suo lavoro di ricerca, un’invasione pacifica ma eloquente, invasiva e dissacratoria dei mondi e dei modi propri della comunicazione.
Comunicato stampa
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Nuovo appuntamento presso la 3D Gallery di Venezia Mestre con la rassegna extraMOENIA, progetto di ricerca ideato e curato da Adolfina De Stefani e Gaetano Salerno, in collaborazione con Mismomatic e Segnoperenne, focalizzato sull’indagine e sulla documentazione del rapporto tra arte e vita, tra finzione e realtà, tra artista e spazio interno/ spazio esterno della galleria.
extraMOENIA apre la galleria alla città e la città ritrova all’interno del luogo espositivo la naturale estensione della propria identità, lasciandosi contaminare dalle forme umane e naturali che sussistono pure esterne ai circuiti artistici, in attesa di essere intercettate, esplorate ed esposte.
extraMOENIA vuole infatti instaurare scambi logici e significativi tra differenti registri culturali, quello alto dell’icona dell’arte e quello basso dell’immagine reale prima della sua trasformazione e consacrazione iconica, svuotando entrambi i linguaggi delle proprie autorefenzialità per inserirli in un percorso comunicativo fluido e spontaneo in cui differenti organismi vitali – azioni e idee - intuiscono e intercettano nuovi principi relazionali, nuovi contesti espositivi e nuove forme di convivenza.
extraMOENIA inverte i ruoli di città e galleria, ne modifica le strutture, analizza l’interspazio che nasce dalla loro sovrapposizione e dalla loro compenetrazione, ristabilendo i contatti tra il fuori e il dentro dell’arte, individuando nelle metafore delle strade, degli edifici, delle aree verdi, dei non–luoghi della cementificazione e nelle azioni degli attori di questi molteplici palcoscenici sociali e intellettuali gli spunti per una puntuale ed eterogenea documentazione della contemporaneità.
Chiusa dunque la personale UNTITLED di Enrico Bonetto con la quale il ciclo di appuntamenti è stato ufficialmente presentato al pubblico inaugura, venerdì 21 febbraio 2014 alle ore 19.00, T.T.T. (the tube theory), personale di Fiuto Rama, con presentazione critica a cura di Gaetano Salerno.
La galleria ospita l’artista concettuale milanese (Fiuto Rama è solo uno dei tanti eteronomi da lui utilizzati) e un segmento significativo del suo lavoro di ricerca, un’invasione pacifica ma eloquente, invasiva e dissacratoria dei mondi e dei modi propri della comunicazione, individuata e segnata da segmenti di tubi che “occultano” porzioni altre di spazi di realtà, per riconsiderare e riflettere - con oggetti apparentemente comuni - idee apparentemente comuni; la missione dell’artista è da tempo infatti contaminare le visioni e le mostre altrui, inserirsi in contesti impropri (o, letteralmente, “non propri”), appropriarsi di intuizioni già pensate e dichiarate (e già prigioniere di preimpostate forme artistiche) per suggerire nuovi spunti di discussione generate da cortocircuiti comunicativi, alimentate da dubbi e conseguenti errori attribuzionistici, amplificate dal nonsense dell’ incomprensione, argomentando un paradigmatico fraintendimento con abili giochi di rimandi, sostituzioni di persona, citazioni di linguaggi alti intervallati a registri bassi, popular e minimal dell’arte, propri del secondo Novecento ma sempre attuali.
L’appuntamento espositivo vuole porre l’attenzione, partendo dall’atteggiamento “irrispettoso” dell’artista nei confronti dell’establishment artistico e della nicchia nella quale spesso l’arte ama rinchiudersi e svelarsi con parsimonia, sul ruolo dell’artista nella contemporaneità e sulle possibilità che la contemporaneità può offrire a chi vorrebbe fare arte, aspettando una propria consacrazione mediatica e critica o anticipandola caparbiamente “occupando” (e divenendo interprete) di sceneggiature altrui.
Scrive dell’artista Gaetano Salerno nel testo critico Essere (o non essere) originali:
“ […] Il tubo è l’oggetto casuale come casuale sarebbe stato un taglio, una bruciatura, un baffo o l’immagine stilizzata di una banana. Fiuto Rama cita la sua natura, richiama ciò che nasconde, sottintende ciò che decide di occultare, ricostruendo la composizione dell’opera e le linee dei nostri movimenti saccadici attorno ad un elemento estraneo che non distrae, casomai rinvigorisce la propria energia divenendo centro di un nuovo percorso ottico.
Per farlo deve standardizzare un canone estetico, pilotando la sua consacrazione a modello e rituale, evidente quanto contingente. D’altronde Fiuto Rama diventa garante dell’originalità dell’opera (anche se non sua) e preserva il prodotto artistico da ulteriori e più dannose falsificazioni, spostando la sua azione al di fuori del campo semantico stesso nel quale esiste l’opera scelta.
E’ l’imprimatur reiterato dell’originalità a garantirne la “falsificazione d’autore”; sfalsando così la realtà dei fatti, rigenerando l’opera, traghetta l’oggetto dal mondo delle cose al mondo delle idee, nel quale la forza comunicatrice sarà immortale.
Un concetto che scardina l’idea di assolutezza e fissità dell’arte: intervenendo prima del soggetto artistico, al di qua della barriera narrativa, l’artista - prescindendo da livelli successivi di decodifica - apre una nuova strada verso la beatificazione immediata del prodotto, preceduta da un labile tentativo, subito abortito, di demistificazione dell’oggetto e della sua natura elitaria che non ammette intrusioni […]”.
L’artista Fiuto Rama sarà presente in galleria in occasione della vernice di venerdì 21 febbraio 2014, presentato dal critico d’arte Gaetano Salerno.
Venerdì 28 febbraio 2014 è inoltre previsto un incontro-aperitivo in galleria (ore 18.00, ingresso libero), per discutere, ragionando sulle “incursioni artistiche” di FIUTO RAMA, del ruolo dell’artista oggi e del sistema dell’arte contemporanea (seguirà comunicato stampa).
extraMOENIA apre la galleria alla città e la città ritrova all’interno del luogo espositivo la naturale estensione della propria identità, lasciandosi contaminare dalle forme umane e naturali che sussistono pure esterne ai circuiti artistici, in attesa di essere intercettate, esplorate ed esposte.
extraMOENIA vuole infatti instaurare scambi logici e significativi tra differenti registri culturali, quello alto dell’icona dell’arte e quello basso dell’immagine reale prima della sua trasformazione e consacrazione iconica, svuotando entrambi i linguaggi delle proprie autorefenzialità per inserirli in un percorso comunicativo fluido e spontaneo in cui differenti organismi vitali – azioni e idee - intuiscono e intercettano nuovi principi relazionali, nuovi contesti espositivi e nuove forme di convivenza.
extraMOENIA inverte i ruoli di città e galleria, ne modifica le strutture, analizza l’interspazio che nasce dalla loro sovrapposizione e dalla loro compenetrazione, ristabilendo i contatti tra il fuori e il dentro dell’arte, individuando nelle metafore delle strade, degli edifici, delle aree verdi, dei non–luoghi della cementificazione e nelle azioni degli attori di questi molteplici palcoscenici sociali e intellettuali gli spunti per una puntuale ed eterogenea documentazione della contemporaneità.
Chiusa dunque la personale UNTITLED di Enrico Bonetto con la quale il ciclo di appuntamenti è stato ufficialmente presentato al pubblico inaugura, venerdì 21 febbraio 2014 alle ore 19.00, T.T.T. (the tube theory), personale di Fiuto Rama, con presentazione critica a cura di Gaetano Salerno.
La galleria ospita l’artista concettuale milanese (Fiuto Rama è solo uno dei tanti eteronomi da lui utilizzati) e un segmento significativo del suo lavoro di ricerca, un’invasione pacifica ma eloquente, invasiva e dissacratoria dei mondi e dei modi propri della comunicazione, individuata e segnata da segmenti di tubi che “occultano” porzioni altre di spazi di realtà, per riconsiderare e riflettere - con oggetti apparentemente comuni - idee apparentemente comuni; la missione dell’artista è da tempo infatti contaminare le visioni e le mostre altrui, inserirsi in contesti impropri (o, letteralmente, “non propri”), appropriarsi di intuizioni già pensate e dichiarate (e già prigioniere di preimpostate forme artistiche) per suggerire nuovi spunti di discussione generate da cortocircuiti comunicativi, alimentate da dubbi e conseguenti errori attribuzionistici, amplificate dal nonsense dell’ incomprensione, argomentando un paradigmatico fraintendimento con abili giochi di rimandi, sostituzioni di persona, citazioni di linguaggi alti intervallati a registri bassi, popular e minimal dell’arte, propri del secondo Novecento ma sempre attuali.
L’appuntamento espositivo vuole porre l’attenzione, partendo dall’atteggiamento “irrispettoso” dell’artista nei confronti dell’establishment artistico e della nicchia nella quale spesso l’arte ama rinchiudersi e svelarsi con parsimonia, sul ruolo dell’artista nella contemporaneità e sulle possibilità che la contemporaneità può offrire a chi vorrebbe fare arte, aspettando una propria consacrazione mediatica e critica o anticipandola caparbiamente “occupando” (e divenendo interprete) di sceneggiature altrui.
Scrive dell’artista Gaetano Salerno nel testo critico Essere (o non essere) originali:
“ […] Il tubo è l’oggetto casuale come casuale sarebbe stato un taglio, una bruciatura, un baffo o l’immagine stilizzata di una banana. Fiuto Rama cita la sua natura, richiama ciò che nasconde, sottintende ciò che decide di occultare, ricostruendo la composizione dell’opera e le linee dei nostri movimenti saccadici attorno ad un elemento estraneo che non distrae, casomai rinvigorisce la propria energia divenendo centro di un nuovo percorso ottico.
Per farlo deve standardizzare un canone estetico, pilotando la sua consacrazione a modello e rituale, evidente quanto contingente. D’altronde Fiuto Rama diventa garante dell’originalità dell’opera (anche se non sua) e preserva il prodotto artistico da ulteriori e più dannose falsificazioni, spostando la sua azione al di fuori del campo semantico stesso nel quale esiste l’opera scelta.
E’ l’imprimatur reiterato dell’originalità a garantirne la “falsificazione d’autore”; sfalsando così la realtà dei fatti, rigenerando l’opera, traghetta l’oggetto dal mondo delle cose al mondo delle idee, nel quale la forza comunicatrice sarà immortale.
Un concetto che scardina l’idea di assolutezza e fissità dell’arte: intervenendo prima del soggetto artistico, al di qua della barriera narrativa, l’artista - prescindendo da livelli successivi di decodifica - apre una nuova strada verso la beatificazione immediata del prodotto, preceduta da un labile tentativo, subito abortito, di demistificazione dell’oggetto e della sua natura elitaria che non ammette intrusioni […]”.
L’artista Fiuto Rama sarà presente in galleria in occasione della vernice di venerdì 21 febbraio 2014, presentato dal critico d’arte Gaetano Salerno.
Venerdì 28 febbraio 2014 è inoltre previsto un incontro-aperitivo in galleria (ore 18.00, ingresso libero), per discutere, ragionando sulle “incursioni artistiche” di FIUTO RAMA, del ruolo dell’artista oggi e del sistema dell’arte contemporanea (seguirà comunicato stampa).
21
febbraio 2014
Fiuto Rama – T.T.T. (the tube theory)
Dal 21 febbraio al 13 marzo 2014
arte contemporanea
Location
3D GALLERY
Venezia, Via Antonio Da Mestre, 31, (Venezia)
Venezia, Via Antonio Da Mestre, 31, (Venezia)
Orario di apertura
martedì, mercoledì e sabato ore 17.00 | 19.30
gli altri giorni e in altri orari la galleria è visitabile su appuntamento
Vernissage
21 Febbraio 2014, 19.00
Autore
Curatore