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Five Sculptors
Cinque scultori a confronto, tecniche alternative, tempi differenti, ricerche artistiche inusuali. Five Sculptors è un focus che spazia su declinazioni artistiche differenti guidandoci in un dialogo scultoreo che, nel complesso, disegna una forte volontà di comunicazione.
Comunicato stampa
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In materia di scultura contemporanea assistiamo ad un fenomeno di proliferazione di tec-niche e linguaggi differenti tra loro. Queste tecniche hanno tuttavia in comune la modella-zione plastica di materie a favore di un linguaggio artistico che per comunicare predilige a volte un linguaggio pittorico e altre uno più concettuale spesso slegato dai media tradizio-nali dell’Arte. “Five Sculptors” è un focus che spazia su declinazioni artistiche differenti guidandoci in un dialogo scultoreo che, nel complesso, disegna una forte volontà di comu-nicazione.
Da tempo la produzione scultorea di Angelo Brugnera si distingue per un’elaborazione formale di grande sapienza e raffinatezza tecnica. La scelta di marmi pregiati, il Bianco Savana in primis ma anche il Bianco di Carrara e il Nero Belgio, esalta ulteriormente una ricerca estetica originale che trae alimento e forza da un ductus emozionale e psichico estremamente profondo. L’artista è solito partire da una sensazione, da una condizione fi-sica destinata poi a trasferirsi nella materia. Il marmo diventa carne, pelle, esperienza tat-tile viva.. Nell’insieme la sua figurazione ci riporta ad un repertorio biomorfo, ad un mondo di presenze misteriose ed unicellulari. Tutta la vis creativa di Angelo Brugnera segue un flusso ininterrotto di folgorazioni, di immagini, di aneliti primitivi gravidi di futuro e di attese.
Il lavoro di Gian Luigi Martelli, si concentra sugli scarti, reperti, fossili di una natura mum-mificata e conglobata dai dettami della tecnica, e tale da apparirci sempre più spoglia, inerte ed estranea. Come se questo processo facesse parte di un passato sempre più prossimo, fino ad arrivare sulla soglia del nostro futuro. L’albero-simbolo viene trattato da Martelli, scrive Marc Le Cannu, “con la stessa deferenza con la quale, nell’antico Egitto, si procedeva all’imbalsamatura dei defunti”. E il simbolo assume di fatto una funzione de-scrittiva del rapporto sempre più alienante tra tecnologia e mondo naturale. Al punto di prefigurare, come alcuni sostengono, il farsi di una coscienza tecnologica. Viene difficile inserire il lavoro di Martelli in una qualche corrente artistica. Esistono certamente “sugge-stioni e vicinanze” ma ciò che più colpisce è la sua capacità di unire insieme, meglio anco-ra conciliare, fantasia e razionalità, e proporci un forte impatto emotivo. Ancor che costrui-re un nesso tra realtà e finzione che è proprio della funzione di fare arte.
Sin da bambino Emanuele Ascanio Favero è attratto dal mondo dei motori, dalla velocità e dalla potenza. Dotato di fantasia e creatività, in età scolare, costruisce la sua prima bici-cletta modificata sostituendo all’ originale la forcella di una moto e al manubrio il volante di un’auto. Da ragazzo inizia a lavorare presso una carpenteria metallica. Questo lavoro arti-gianale lo avvicina sempre di più alla sua grande passione: saldare ed assemblare acciaio inox, ferro, rame ottone e titanio. Inizia così una vera e propria missione artistica: Ema-nuele progetta, costruisce e perfeziona le sue sculture dando vita ad opere uniche che in-fondono in lui un equilibrio interiore tale da permettergli di rappresentare al meglio la pro-pria originalità. Da tempo Socio del Circolo degli Artisti di Varese, ad oggi vive e lavora a Casorezzo (MI).
Davide Genna è nato a Milano, nel 1983, dove vive e lavora. Alla ricerca del tesoro con-cettuale utilizza filtri di carta che si trasformano in vettori simbolici per testimoniare l’esperienza vissuta. Le tridimensionali tecniche miste del Genna setacciano e misurano il presente, ci restituiscono porzioni di mondo in forme geometriche: triangoli, tondi, linee e rettangoli dai colori accesi che interpretano la realtà ed entrano in simbiosi con lo spazio circostante. L’artista esplora il rapporto tra simbologia e mondo fisico, tra immagine e pen-siero, instaurando un contatto costante con il “principio” del reale.
Ruggero Marrani si è laureato all’Accademia di Belle Arti “P. Vannucci” di Perugia, negli anni ’60. Durante gli studi accademici è stato allievo del pittore Futurista Gerardo Dottori, lavorando con il Maestro, fino al 1968, anno in cui si è trasferito in Lombardia. La sua ri-cerca scultorea segue tre percorsi distinti, tenendo sempre come filo conduttore l’analisi del territorio. Il primo è “Aeroscultura” collegato all’esperienza Futurista dell’Aeropittura, realizzata nel periodo di collaborazione con Gerardo Dottori. La successiva, si è focalizza-ta verso un lavoro impostato sul rapporto osservatore-opera d’arte. Nasce così lo studio denominato “Scultura interattiva”, approfondito grazie al coinvolgimento di una associazio-ne di ipovedenti di Legnano che attraverso le opere di Marrani, si sono avvicinati alla scul-tura. Infine, il terzo percorso dell’artista si rivolge verso una nuova esperienza che segue il filone della “Sound Art”. Inizia così una collaborazione con amici musicisti interessati al rapporto musica-scultura. Questa ultima ricerca viene chiamata “Sculturarumore”. Marrani fa parte del gruppo del Circolo degli Artisti di Varese. Le sue opere si trovano in diversi musei italiani.
Da tempo la produzione scultorea di Angelo Brugnera si distingue per un’elaborazione formale di grande sapienza e raffinatezza tecnica. La scelta di marmi pregiati, il Bianco Savana in primis ma anche il Bianco di Carrara e il Nero Belgio, esalta ulteriormente una ricerca estetica originale che trae alimento e forza da un ductus emozionale e psichico estremamente profondo. L’artista è solito partire da una sensazione, da una condizione fi-sica destinata poi a trasferirsi nella materia. Il marmo diventa carne, pelle, esperienza tat-tile viva.. Nell’insieme la sua figurazione ci riporta ad un repertorio biomorfo, ad un mondo di presenze misteriose ed unicellulari. Tutta la vis creativa di Angelo Brugnera segue un flusso ininterrotto di folgorazioni, di immagini, di aneliti primitivi gravidi di futuro e di attese.
Il lavoro di Gian Luigi Martelli, si concentra sugli scarti, reperti, fossili di una natura mum-mificata e conglobata dai dettami della tecnica, e tale da apparirci sempre più spoglia, inerte ed estranea. Come se questo processo facesse parte di un passato sempre più prossimo, fino ad arrivare sulla soglia del nostro futuro. L’albero-simbolo viene trattato da Martelli, scrive Marc Le Cannu, “con la stessa deferenza con la quale, nell’antico Egitto, si procedeva all’imbalsamatura dei defunti”. E il simbolo assume di fatto una funzione de-scrittiva del rapporto sempre più alienante tra tecnologia e mondo naturale. Al punto di prefigurare, come alcuni sostengono, il farsi di una coscienza tecnologica. Viene difficile inserire il lavoro di Martelli in una qualche corrente artistica. Esistono certamente “sugge-stioni e vicinanze” ma ciò che più colpisce è la sua capacità di unire insieme, meglio anco-ra conciliare, fantasia e razionalità, e proporci un forte impatto emotivo. Ancor che costrui-re un nesso tra realtà e finzione che è proprio della funzione di fare arte.
Sin da bambino Emanuele Ascanio Favero è attratto dal mondo dei motori, dalla velocità e dalla potenza. Dotato di fantasia e creatività, in età scolare, costruisce la sua prima bici-cletta modificata sostituendo all’ originale la forcella di una moto e al manubrio il volante di un’auto. Da ragazzo inizia a lavorare presso una carpenteria metallica. Questo lavoro arti-gianale lo avvicina sempre di più alla sua grande passione: saldare ed assemblare acciaio inox, ferro, rame ottone e titanio. Inizia così una vera e propria missione artistica: Ema-nuele progetta, costruisce e perfeziona le sue sculture dando vita ad opere uniche che in-fondono in lui un equilibrio interiore tale da permettergli di rappresentare al meglio la pro-pria originalità. Da tempo Socio del Circolo degli Artisti di Varese, ad oggi vive e lavora a Casorezzo (MI).
Davide Genna è nato a Milano, nel 1983, dove vive e lavora. Alla ricerca del tesoro con-cettuale utilizza filtri di carta che si trasformano in vettori simbolici per testimoniare l’esperienza vissuta. Le tridimensionali tecniche miste del Genna setacciano e misurano il presente, ci restituiscono porzioni di mondo in forme geometriche: triangoli, tondi, linee e rettangoli dai colori accesi che interpretano la realtà ed entrano in simbiosi con lo spazio circostante. L’artista esplora il rapporto tra simbologia e mondo fisico, tra immagine e pen-siero, instaurando un contatto costante con il “principio” del reale.
Ruggero Marrani si è laureato all’Accademia di Belle Arti “P. Vannucci” di Perugia, negli anni ’60. Durante gli studi accademici è stato allievo del pittore Futurista Gerardo Dottori, lavorando con il Maestro, fino al 1968, anno in cui si è trasferito in Lombardia. La sua ri-cerca scultorea segue tre percorsi distinti, tenendo sempre come filo conduttore l’analisi del territorio. Il primo è “Aeroscultura” collegato all’esperienza Futurista dell’Aeropittura, realizzata nel periodo di collaborazione con Gerardo Dottori. La successiva, si è focalizza-ta verso un lavoro impostato sul rapporto osservatore-opera d’arte. Nasce così lo studio denominato “Scultura interattiva”, approfondito grazie al coinvolgimento di una associazio-ne di ipovedenti di Legnano che attraverso le opere di Marrani, si sono avvicinati alla scul-tura. Infine, il terzo percorso dell’artista si rivolge verso una nuova esperienza che segue il filone della “Sound Art”. Inizia così una collaborazione con amici musicisti interessati al rapporto musica-scultura. Questa ultima ricerca viene chiamata “Sculturarumore”. Marrani fa parte del gruppo del Circolo degli Artisti di Varese. Le sue opere si trovano in diversi musei italiani.
07
settembre 2019
Five Sculptors
Dal 07 al 29 settembre 2019
arte contemporanea
Location
VILLA BRENTANO
Busto Garolfo, via Magenta , 25, (Milano)
Busto Garolfo, via Magenta , 25, (Milano)
Orario di apertura
da Martedì a Sabato ore 14:30 - 18:00
Vernissage
7 Settembre 2019, ore 18:00
Sito web
Editore
Independent Artists
Ufficio stampa
Manuel Zoia
Autore
Curatore
Autore testo critico
Produzione organizzazione
Patrocini