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Flavia Colacevich – Astrazione e oltre
L’ esposizione comprenderà “le Consonaze”, “I Paesaggi Astratti” e le opere recenti che sono nate sull’onda dell’invasione russa in Ucraina, nelle quali la contrapposizione di forme geometriche in pieno equilibrio e altre in caduta raccontano blocchi mentali difficili da risolvere
Comunicato stampa
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Nata a Firenze, Flavia Colacevich ricorda sempre di aver frequentato da piccola la Galleria degli Uffizi ammirando in particolare la Primavera di Botticelli e i Duchi di Urbino di Piero della Francesca. Negli occhi quindi due capisaldi della storia dell’arte italiana. Alla maturazione della sua pittura hanno contribuito vari corsi frequentati nel tempo e in particolari quelli serali dell’Accademia di Brera.
Nel raccontarci la pittura sviluppata negli anni per giungere all’astrattismo che ha caratterizzato gli ultimi decenni, l’artista ci svela passaggi importanti che hanno tutti a che fare con l’arte d’oltreoceano, quella americana in particolare. La scopre dapprima visitando la Biennale di Venezia del 1980 di fronte alle opere di Agnes Martin (1912-2004), canadese ma attiva negli Stati Uniti dal 1950, e la ritrova in occasione di vari viaggi in quelle terre incontrando i lavori degli altri minimalisti (Ellsworth Kelly, Barnett Newman, Indiana, Sol LeWitt) e del tedesco-americano Josef Albers, ma anche rispondendo alle sollecitazioni dei luoghi. Ne trae suggestioni che la indirizzano verso una pittura dal carattere minimale in cui geometria, colore e luce diventano gli elementi fondanti di un’espressione che si sviluppa per temi generando una narrazione in cui alla fine è la pittura pura a diventare protagonista. Con un’immagine astratta, Colacevich rappresenta relazioni e visioni, trasparenze e apparenze, in un equilibrio compositivo in cui ora prevale la luce, ora il segno e la geometria, ora il colore e dove questi elementi si giocano, ciascuno a modo suo, una composizione in cui può essere protagonista una struttura formale, una esplosione di colore, uno spazio inatteso o altro ancora.
Lungo il percorso espositivo a The Art Company troviamo le Consonanze da una parte, i Paesaggi astratti dall’altra – titoli, questi, puramente allusivi e che lasciano aperta la “lettura” a ciascuno dei fruitori – e, sullo sfondo della galleria, le opere recenti, che sono nate sull’onda dell’invasione russa dell’Ucraina, nelle quali la contrapposizione tra forme geometriche in pieno equilibrio e altri in caduta raccontano, in una narrazione che ha perso di definizione e di lucidità, blocchi mentali difficili da risolvere.
Nel raccontarci la pittura sviluppata negli anni per giungere all’astrattismo che ha caratterizzato gli ultimi decenni, l’artista ci svela passaggi importanti che hanno tutti a che fare con l’arte d’oltreoceano, quella americana in particolare. La scopre dapprima visitando la Biennale di Venezia del 1980 di fronte alle opere di Agnes Martin (1912-2004), canadese ma attiva negli Stati Uniti dal 1950, e la ritrova in occasione di vari viaggi in quelle terre incontrando i lavori degli altri minimalisti (Ellsworth Kelly, Barnett Newman, Indiana, Sol LeWitt) e del tedesco-americano Josef Albers, ma anche rispondendo alle sollecitazioni dei luoghi. Ne trae suggestioni che la indirizzano verso una pittura dal carattere minimale in cui geometria, colore e luce diventano gli elementi fondanti di un’espressione che si sviluppa per temi generando una narrazione in cui alla fine è la pittura pura a diventare protagonista. Con un’immagine astratta, Colacevich rappresenta relazioni e visioni, trasparenze e apparenze, in un equilibrio compositivo in cui ora prevale la luce, ora il segno e la geometria, ora il colore e dove questi elementi si giocano, ciascuno a modo suo, una composizione in cui può essere protagonista una struttura formale, una esplosione di colore, uno spazio inatteso o altro ancora.
Lungo il percorso espositivo a The Art Company troviamo le Consonanze da una parte, i Paesaggi astratti dall’altra – titoli, questi, puramente allusivi e che lasciano aperta la “lettura” a ciascuno dei fruitori – e, sullo sfondo della galleria, le opere recenti, che sono nate sull’onda dell’invasione russa dell’Ucraina, nelle quali la contrapposizione tra forme geometriche in pieno equilibrio e altri in caduta raccontano, in una narrazione che ha perso di definizione e di lucidità, blocchi mentali difficili da risolvere.
24
novembre 2023
Flavia Colacevich – Astrazione e oltre
Dal 24 novembre 2023 al 19 gennaio 2024
arte contemporanea
Location
THE ART COMPANY
Como, Via Borgo Vico, 163, (Como)
Como, Via Borgo Vico, 163, (Como)
Orario di apertura
Da lunedì a venerdì ore 15.00 - 18.30
Vernissage
24 Novembre 2023, Ore 18.00
Sito web
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