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Flavia Sorrentino – Non chiedetemi chi sono! Oscillazioni nel mondo dell’illustrazione
Una mostra che manifesta come l’arte di una persona puo’ alternarsi in equilibri instabili che portano sia alla luce che al buio. Ognuno di noi e’ una persona solare ma anche una persona oscura, che ha un bisogno naturale di relazionarsi con il mondo e con gli altri. Un bisogno che porta a dover scegliere di esprimere l’oscurità per poter mostrare anche la solarità, un percorso doloroso e necessario per non rimanere qualcosa di indefinito. Stando attenti a non ricercare la perfezione perche’ essa non esiste e perche’ in fondo nessuno la cerca.
Comunicato stampa
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-Se gli domandavano che mai pensasse di diventare, rispondeva in modo vario, poiche' soleva dire-che aveva in se' la possibilità di mille forme d'esistenza, assieme alla coscienza segreta ch'esse fossero in fondo mere impossibilità!- (TONIO KRÖGER DI Thomas Mann)
Flavia Sorrentino ha deciso di chiamare cosi' questa mostra perche' rappresenta cio' che intimamente crede d'essere ora nella sua vita: un percorso, un cammino che non puo' essere definito e che risiede nella continua ricerca di quel momento, che accomuna ogni essere umano, in cui si puo' capire e mettere a fuoco. Un percorso che dura forse tutta la vita, un-instante di chiarezza che puo' arrivare una sola volta o forse mai ma che ci spinge a scavare.
Una mostra che manifesta come l'arte di una persona puo' alternarsi in equilibri instabili che portano sia alla luce che al buio. Ognuno di noi e' una persona solare ma anche una persona oscura, che ha un bisogno naturale di relazionarsi con il mondo e con gli altri. Un bisogno che porta a dover scegliere di esprimere l'oscurità per poter mostrare anche la solarità, un percorso doloroso e necessario per non rimanere qualcosa di indefinito. Stando attenti a non ricercare la perfezione perche' essa non esiste e perche' in fondo nessuno la cerca.
Questa scelta l'ha portata a selezionare immagini che oscillano tra la rappresentazione di un mondo sereno e fiabesco (luce) e la visione di illustrazioni che raccontano di emozioni forti come l'abbandono (buio).
FLAVIA SORRENTINO e' nata nel 1983 a Roma, dove tutt'oggi vive e lavora.
Inizia la sua attività d'illustratrice precocemente, all'asilo, disegnando sulla sua pelle, quasi fosse carta, coloratissime collane Masai, ottenendo cosi' i primi prestigiosi riconoscimenti da parte delle sue maestre e.. i primi rimproveri.
Le sue tavole sono state esposte in varie mostre collettive in Italia, a Parigi e a Teheran.
Ha Pubblicato in Italia con l'Edizioni Coccole e Caccole il suo primo libro -La Bella quasi Addormentata- in cui si e' cimentata sia come illustratrice che come scrittrice. Ha collaborato alcune edizioni della Korea ed oggi lavora per lo piu' con la Francia.
Quest'anno una sua immagine e' stata scelta come locandina per un'importante fiera del libro per l'infanzia nella Borgogna, vincendo il concorso -Livralire-. Vince il terzo premio per il miglior albo illustrato per i 6/8 anni al 11° concorso internazionale -Syria Poletti: sulle ali delle farfalle-.
Per il ciclo intitolato -Cinema dell'esclusione e dell'intolleranza - di Cinestesie, la rassegna di film dedicata agli aspetti storico-artistici del cinema tout-court, questa settimana:
Proiezione del film -FUCKING AMAL-
Di Lukas Moodysson (1998, 89', Svezia)
Fucking Amal racconta la storia di due ragazze che abitano la provincia svedese e scoprono di amarsi. Moodysson riesce magistralmente a filmare tutta la purezza e l'innocenza di un rapporto di coppia "non convenzionale" tra due personaggi sofferti e sofferenti, in lotta contro i confini di una sessualità "imposta", che trova la propria roccaforte nella "merdosissima Amal", fredda prigione nell'inferno della morale borghese dominante. Il film, da un lato, abbraccia l'emozione dell'urlo interiore perso fra crudeltà incosciente, rabbia implosa, voglia di emergere e amore estasiante; dall'altro allontana i dettagli nei genitori persi nell'incomunicabilità e nei giovani che perpetuano il conformismo e l'emarginazione dei diversi. La tensione accumulata nello svolgersi degli avvenimenti cresce a dismisura per poi esplodere in una sequenza bellissima che trascina con se' il dolce sapore della rivolta.
Fino a domenica 10 maggio
Mostra di fumetti -GARAGE COMIX- di Zerocalcare
"We are a garage band, we come from garageland" cantavano i Clash, rivendicando lo spirito e la passione di intere generazioni di "kids" che trovavano, in quel punk strimpellato tra le quattro mura di un garage o di una cantina, il solo mezzo per esprimersi, lontani dalle logiche di mercato. Garagecomix, fumetti garage, e' il titolo della mostra ma e' anche l'unica etichetta possibile per i lavori esposti: fumetti, poster e illustrazioni che parlano di sogni, rancori e lotte nelle metropoli globali, con una sola parola d'ordine: riproducibilità. Non tele pesanti, colori che devono asciugare, pezzi originali da custodire sotto teca, ma supporti agili, capaci di viaggiare alla velocità di un'email e di essere riprodotti, in casa e da chiunque, senza chiedere permessi o autorizzazioni, nel tempo di una stampata o di una fotocopia, per finire attacchinati sui muri di qualche squat europeo, sui blog sparsi nella rete o tra le pagine di qualche fanzine della provincia piu' sperduta.
Zerocalcare, romano classe 1983, all'inizio non ci pensava proprio a far vedere i suoi disegni a qualcuno. Solo l'impatto con l'universo del lavoro salariato, una volta finito il liceo, lo convince che per alzarsi ogni mattina alle 6 c'e' ancora tempo e che magari esistono altri modi di procurarsi reddito. Il racconto a fumetti delle giornate del G8 di Genova del luglio 2001 gli dà modo di farsi conoscere oltre che di portare il suo piccolo contributo alla ricostruzione di quei giorni da parte di chi li ha vissuti. Da allora ha partecipato alle edizioni di -Crack Fumetti Dirompenti- al Forte Prenestino e numerose altre mostre sparse per i centri sociali italiani, per i quali ha illustrato innumerevoli locandine per concerti e manifestazioni, oltre che copertine di dischi e di fanzine del panorama punk/oi/hardcore. Tutto questo pero' lo fa gratis, quindi non e' che serva molto al reddito. In cambio pero' lavora come illustratore presso il quotidiano -Liberazione-, e collabora come fumettista con il settimanale -Carta- e il mensile di Repubblica -XL-. Nel 2006 due storie sono state pubblicate sul volume a fumetti -GeVsG8-, i cui fondi sono stati destinati alle spese legali degli imputati per il G8 genovese, mentre nel 2007 ha disegnato, insieme a Push/R, il fumetto -La politica non c'entra niente-, che trae spunto dall'omicidio di Renato Biagetti. Per ora ha trovato suoi disegni appesi su muri, pub e centri sociali italiani, inglesi, irlandesi, tedeschi, austriaci, francesi, colombiani, greci e baschi.
Il laboratorio creativo Fusolab e' lo spazio nella periferia est di Roma aperto a tutti i giovani che vogliono esprimersi liberamente, realizzare le proprie idee, condividere interessi e mettere le proprie competenze al servizio di tutti.
All'interno del Fusolab, oltre a due spazi espositivi, a disposizione pc per navigare gratuitamente e connessione wi-fi, postazioni attrezzate per montaggio audio e grafica, giornali in consultazione (Altraeconomia, Carta, Linus, Internazionale, Nero, Il mucchio, Post-It) e la cabina di trasmissione della web radio Fusoradio dove tutti possono trasmettere live.
Flavia Sorrentino ha deciso di chiamare cosi' questa mostra perche' rappresenta cio' che intimamente crede d'essere ora nella sua vita: un percorso, un cammino che non puo' essere definito e che risiede nella continua ricerca di quel momento, che accomuna ogni essere umano, in cui si puo' capire e mettere a fuoco. Un percorso che dura forse tutta la vita, un-instante di chiarezza che puo' arrivare una sola volta o forse mai ma che ci spinge a scavare.
Una mostra che manifesta come l'arte di una persona puo' alternarsi in equilibri instabili che portano sia alla luce che al buio. Ognuno di noi e' una persona solare ma anche una persona oscura, che ha un bisogno naturale di relazionarsi con il mondo e con gli altri. Un bisogno che porta a dover scegliere di esprimere l'oscurità per poter mostrare anche la solarità, un percorso doloroso e necessario per non rimanere qualcosa di indefinito. Stando attenti a non ricercare la perfezione perche' essa non esiste e perche' in fondo nessuno la cerca.
Questa scelta l'ha portata a selezionare immagini che oscillano tra la rappresentazione di un mondo sereno e fiabesco (luce) e la visione di illustrazioni che raccontano di emozioni forti come l'abbandono (buio).
FLAVIA SORRENTINO e' nata nel 1983 a Roma, dove tutt'oggi vive e lavora.
Inizia la sua attività d'illustratrice precocemente, all'asilo, disegnando sulla sua pelle, quasi fosse carta, coloratissime collane Masai, ottenendo cosi' i primi prestigiosi riconoscimenti da parte delle sue maestre e.. i primi rimproveri.
Le sue tavole sono state esposte in varie mostre collettive in Italia, a Parigi e a Teheran.
Ha Pubblicato in Italia con l'Edizioni Coccole e Caccole il suo primo libro -La Bella quasi Addormentata- in cui si e' cimentata sia come illustratrice che come scrittrice. Ha collaborato alcune edizioni della Korea ed oggi lavora per lo piu' con la Francia.
Quest'anno una sua immagine e' stata scelta come locandina per un'importante fiera del libro per l'infanzia nella Borgogna, vincendo il concorso -Livralire-. Vince il terzo premio per il miglior albo illustrato per i 6/8 anni al 11° concorso internazionale -Syria Poletti: sulle ali delle farfalle-.
Per il ciclo intitolato -Cinema dell'esclusione e dell'intolleranza - di Cinestesie, la rassegna di film dedicata agli aspetti storico-artistici del cinema tout-court, questa settimana:
Proiezione del film -FUCKING AMAL-
Di Lukas Moodysson (1998, 89', Svezia)
Fucking Amal racconta la storia di due ragazze che abitano la provincia svedese e scoprono di amarsi. Moodysson riesce magistralmente a filmare tutta la purezza e l'innocenza di un rapporto di coppia "non convenzionale" tra due personaggi sofferti e sofferenti, in lotta contro i confini di una sessualità "imposta", che trova la propria roccaforte nella "merdosissima Amal", fredda prigione nell'inferno della morale borghese dominante. Il film, da un lato, abbraccia l'emozione dell'urlo interiore perso fra crudeltà incosciente, rabbia implosa, voglia di emergere e amore estasiante; dall'altro allontana i dettagli nei genitori persi nell'incomunicabilità e nei giovani che perpetuano il conformismo e l'emarginazione dei diversi. La tensione accumulata nello svolgersi degli avvenimenti cresce a dismisura per poi esplodere in una sequenza bellissima che trascina con se' il dolce sapore della rivolta.
Fino a domenica 10 maggio
Mostra di fumetti -GARAGE COMIX- di Zerocalcare
"We are a garage band, we come from garageland" cantavano i Clash, rivendicando lo spirito e la passione di intere generazioni di "kids" che trovavano, in quel punk strimpellato tra le quattro mura di un garage o di una cantina, il solo mezzo per esprimersi, lontani dalle logiche di mercato. Garagecomix, fumetti garage, e' il titolo della mostra ma e' anche l'unica etichetta possibile per i lavori esposti: fumetti, poster e illustrazioni che parlano di sogni, rancori e lotte nelle metropoli globali, con una sola parola d'ordine: riproducibilità. Non tele pesanti, colori che devono asciugare, pezzi originali da custodire sotto teca, ma supporti agili, capaci di viaggiare alla velocità di un'email e di essere riprodotti, in casa e da chiunque, senza chiedere permessi o autorizzazioni, nel tempo di una stampata o di una fotocopia, per finire attacchinati sui muri di qualche squat europeo, sui blog sparsi nella rete o tra le pagine di qualche fanzine della provincia piu' sperduta.
Zerocalcare, romano classe 1983, all'inizio non ci pensava proprio a far vedere i suoi disegni a qualcuno. Solo l'impatto con l'universo del lavoro salariato, una volta finito il liceo, lo convince che per alzarsi ogni mattina alle 6 c'e' ancora tempo e che magari esistono altri modi di procurarsi reddito. Il racconto a fumetti delle giornate del G8 di Genova del luglio 2001 gli dà modo di farsi conoscere oltre che di portare il suo piccolo contributo alla ricostruzione di quei giorni da parte di chi li ha vissuti. Da allora ha partecipato alle edizioni di -Crack Fumetti Dirompenti- al Forte Prenestino e numerose altre mostre sparse per i centri sociali italiani, per i quali ha illustrato innumerevoli locandine per concerti e manifestazioni, oltre che copertine di dischi e di fanzine del panorama punk/oi/hardcore. Tutto questo pero' lo fa gratis, quindi non e' che serva molto al reddito. In cambio pero' lavora come illustratore presso il quotidiano -Liberazione-, e collabora come fumettista con il settimanale -Carta- e il mensile di Repubblica -XL-. Nel 2006 due storie sono state pubblicate sul volume a fumetti -GeVsG8-, i cui fondi sono stati destinati alle spese legali degli imputati per il G8 genovese, mentre nel 2007 ha disegnato, insieme a Push/R, il fumetto -La politica non c'entra niente-, che trae spunto dall'omicidio di Renato Biagetti. Per ora ha trovato suoi disegni appesi su muri, pub e centri sociali italiani, inglesi, irlandesi, tedeschi, austriaci, francesi, colombiani, greci e baschi.
Il laboratorio creativo Fusolab e' lo spazio nella periferia est di Roma aperto a tutti i giovani che vogliono esprimersi liberamente, realizzare le proprie idee, condividere interessi e mettere le proprie competenze al servizio di tutti.
All'interno del Fusolab, oltre a due spazi espositivi, a disposizione pc per navigare gratuitamente e connessione wi-fi, postazioni attrezzate per montaggio audio e grafica, giornali in consultazione (Altraeconomia, Carta, Linus, Internazionale, Nero, Il mucchio, Post-It) e la cabina di trasmissione della web radio Fusoradio dove tutti possono trasmettere live.
30
aprile 2009
Flavia Sorrentino – Non chiedetemi chi sono! Oscillazioni nel mondo dell’illustrazione
Dal 30 aprile al 17 maggio 2009
arte contemporanea
Location
FUSOLAB
Roma, Via Giorgio Pitacco, 29, (Roma)
Roma, Via Giorgio Pitacco, 29, (Roma)
Orario di apertura
da giovedì a domenica 21-2. Chiuso il 1. maggio
Vernissage
30 Aprile 2009, ore 21
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