Il titolo della mostra indica la volontà di ragionare sulle categorie originarie della rappresentazione, la copia e il modello, una volta trasferite nella fruizione dello spazio digitale. L’impossibilità di distinguere la copia dal modello, la totale sovrapposizione dei due termini, indebolisce la rappresentazione in senso stretto, riducendo tale azione ad una sorta di continuo “doppiaggio”, in cui nessun originale sussiste. Questa sorta di promiscuità tra la copia e il modello non riguarda direttamente il meccanismo con il quale i due termini entrano in relazione, quanto lo spazio in cui tale relazione possa realizzarsi in quanto rappresentazione.

Nello spazio dell’Ex Falegnameria, l’artista presenta un’installazione che invade interamente lo spazio delle pareti attraverso un dialogo serrato tra il muro dipinto e la tela ad esso sovrapposta. Sul wall drawings di fondo fluttuano brani di una stessa immagine che si ripete attraverso sezioni differenti senza mai apparire per intero. La visione simultanea delle parti dell’immagine slitta continuo tra i supporti, attraverso parziali svelamenti, il tutto congelato nella dimensione fisica della pittura. La mobilità dell’icona, una schermata windows, sembra richiamare la facilità, all’interno del video del computer, con cui il mouse permette di saltare da una finestra all’altra, aprendo e chiudendo porzioni di spazio virtuali, spostandole sul lato, in alto e in basso, proiettando, contemporaneamente, più luoghi “agibili” da un medesimo corpo.

Mostra accompagnato da un testo di Franco “Bifo” Berardi


Flavio de Marco è nato a Lecce nel 1975. Vive e lavora a Bologna.
Principali esposizioni personali: 1999 Galleria Liba, Pontedera (PI); 2000 Galleria Miralli, Viterbo; 2002 Parlamento Europeo, Bruxelles; 2003 “Orizzonte” Studio Ercolani, Bologna. Principali esposizioni collettive: 2002 “Metapittura” Kunst-haus, Merano; 2003 “Le figure Mancanti” Palazzo Bricherasio, Torino; 2003 “La superficie inquieta” Rocca di Bentivoglio, Bazzano (BO); “Mondi” Centro Trevi, Bolzano; 2004 “Mutevoli confini” Galleria Edieuropa, Roma; 2004 “Zilch” Galleria Arte e Ricambi, Verona