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Floods. 10 inondazioni per una città
10 artisti internazionali hanno sviluppato il tema dell’inondazione, della deriva e della contaminazione degli spazi, siano essi fisici o mentali, legati alla nostra esperienza quotidiana
Comunicato stampa
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L’onda anomala dell’arte contemporanea spazza via le strutture del superfluo, dell’accidentale, della cronaca inutile, delle immagini stereotipate, per riportare l’Uomo al centro del mondo: dal 24 febbraio al 25 marzo l’ex chiesa di Sant’Agostino a Bergamo Alta si trasforma in una moderna arca di Noè per ospitare la mostra “FLOODS. 10 inondazioni per una città”.
Organizzata dall’Associazione Culturale Di+ e curata da Gianluca Ranzi, Giovanna Brambilla e Sara Mazzocchi, la mostra gode del patrocinio del Comune di Bergamo, della Provincia di Bergamo, del WWF Lombardia e si avvale della collaborazione del Goethe Institut Mailand.
Il progetto coinvolge 10 artisti internazionali che hanno sviluppato, ciascuno attraverso la propria sensibilità e i propri mezzi espressivi, il tema dell’inondazione, della deriva e della contaminazione degli spazi, siano essi fisici o mentali, legati alla nostra esperienza quotidiana: Diamante Faraldo (Italia), goldiechiari (Italia), Susanne Kutter (Germania), Giuliano Lombardo (Italia), Aleksandre Ponomarev (Russia), Boy & Eric Stappaert (Belgio), Max Sudhues (Germania), Alessandro Verdi (Italia), Andy Wauman (Belgio), Markus Willeke (Germania).
In uno scenografico allestimento, appositamente ideato per la mostra dagli architetti Nicola Russi con Chiara Piraccini, video, dipinti e installazioni irrompono nello spazio espositivo virtualmente portate dai flutti di una gigantesca cascata d’acqua. Filo rosso che corre tra le opere è infatti l’acqua, utilizzata dagli artisti come potente fattore destabilizzante che inabissa e porta a galla, crea e disgrega, unisce e divide, fisicamente e anche culturalmente.
Cadranno a pioggia sul pubblico le figure che popolano la pittura di Alessandro Verdi, fatta di lacerazioni simboliche e reali, di impasti di carne, sangue, sensualità e rigore, mentre nella grande tela della serie dedicata da Markus Willeke alle piscine pubbliche costruite negli anni Sessanta e Settanta nella DDR, i blu e gli azzurri dell’acqua delle vasche invadono l’ambiente circostante, togliendo peso e sostanza alle strutture architettoniche.
L’Opera al nero di Diamante Faraldo disorienta con un ribaltamento di senso, riproducendo una carta geografica del mondo in cui i mari sono realizzati con la gomma nera delle camere d’aria e i continenti sono sagome in ferro rivestite di lastre di marmo nero. Il video Flooded Home di Susanne Kutter, una speciale proiezione di grande formato, ricostruisce nei minimi dettagli un soggiorno all’interno di una piscina vuota. Lo spettatore non sospetta che si tratti di una piscina fin quando l’acqua di riempimento viene azionata, sommergendo in breve l’ambiente domestico creato dall’artista.
Nel video Memorie d’acqua, Aleksandre Ponomarev, ex ufficiale della marina mercantile sovietica, da una telecamera fissata sulla prua di una grande nave commerciale registra un viaggio senza approdo in mare aperto, alla ricerca di nuovi punti di riferimento in un mondo sommerso dall’acqua.
Max Sudhues, proiettando a muro immagini e giochi di ombre, esplora il confine tra reale e virtuale, ideando per Floods un’installazione che simula l’inondazione di un’intera città.
Andy Wauman sovverte i concetti di copia e originale nell’installazione Dance, realizzata con filo spinato che forma le lettere di una parola, un disegno e un testo poetico stampato per l’occasione.
Tecnologie informatiche applicate all’industrial design per Boy & Erik Stappaerts che invitano il visitatore a sedersi nella loro Panic Zone per cominciare gradualmente a distinguere le forme di due sculture, mentre il video Controcorrente di goldiechiari (Eleonora Chiari e Sara Goldschmied), è un’ inondazione metaforica e reale allo stesso tempo che decostruisce e annichilisce lo stereotipo della natura come entita’ idillica, rassicurante e idealizzata.
Il romano Giuliano Lombardo presenterà invece una installazione sonora chiamata Fattori di anormailtà e disturbo, pensata come una cascata di parole lasciate cadere a pioggia sul pubblico all’ingresso della mostra.
Al diluvio del superfluo al quale siamo sottoposti, gli artisti di Floods rispondono dunque con un diluvio liberatorio che spazza via le mediocrità quotidiane e riporta l’attenzione all’uomo e al suo essere nel mondo.
Le loro inondazioni non provocano vittime ma aprono nuove strade, infondono nuova linfa in un panorama spesso asfittico e privo di energia vitale, offrono l’occasione di cercare nuove coordinate per un mondo svuotato di senso.
Lasciarsi inondare da questa carica di energia e’ quanto oggi l’arte chiede alla societa’.
Così la mostra chiede allo spettatore di immergersi e lasciarsi portare alla deriva dal flusso vitale di questa inondazione artistica.
Catalogo Libri Aparte (www.libriaparte.it), con testi di Gianluca Ranzi, Giovanna Brambilla, Sara Mazzocchi e un intervento del WWF Lombardia.
Organizzata dall’Associazione Culturale Di+ e curata da Gianluca Ranzi, Giovanna Brambilla e Sara Mazzocchi, la mostra gode del patrocinio del Comune di Bergamo, della Provincia di Bergamo, del WWF Lombardia e si avvale della collaborazione del Goethe Institut Mailand.
Il progetto coinvolge 10 artisti internazionali che hanno sviluppato, ciascuno attraverso la propria sensibilità e i propri mezzi espressivi, il tema dell’inondazione, della deriva e della contaminazione degli spazi, siano essi fisici o mentali, legati alla nostra esperienza quotidiana: Diamante Faraldo (Italia), goldiechiari (Italia), Susanne Kutter (Germania), Giuliano Lombardo (Italia), Aleksandre Ponomarev (Russia), Boy & Eric Stappaert (Belgio), Max Sudhues (Germania), Alessandro Verdi (Italia), Andy Wauman (Belgio), Markus Willeke (Germania).
In uno scenografico allestimento, appositamente ideato per la mostra dagli architetti Nicola Russi con Chiara Piraccini, video, dipinti e installazioni irrompono nello spazio espositivo virtualmente portate dai flutti di una gigantesca cascata d’acqua. Filo rosso che corre tra le opere è infatti l’acqua, utilizzata dagli artisti come potente fattore destabilizzante che inabissa e porta a galla, crea e disgrega, unisce e divide, fisicamente e anche culturalmente.
Cadranno a pioggia sul pubblico le figure che popolano la pittura di Alessandro Verdi, fatta di lacerazioni simboliche e reali, di impasti di carne, sangue, sensualità e rigore, mentre nella grande tela della serie dedicata da Markus Willeke alle piscine pubbliche costruite negli anni Sessanta e Settanta nella DDR, i blu e gli azzurri dell’acqua delle vasche invadono l’ambiente circostante, togliendo peso e sostanza alle strutture architettoniche.
L’Opera al nero di Diamante Faraldo disorienta con un ribaltamento di senso, riproducendo una carta geografica del mondo in cui i mari sono realizzati con la gomma nera delle camere d’aria e i continenti sono sagome in ferro rivestite di lastre di marmo nero. Il video Flooded Home di Susanne Kutter, una speciale proiezione di grande formato, ricostruisce nei minimi dettagli un soggiorno all’interno di una piscina vuota. Lo spettatore non sospetta che si tratti di una piscina fin quando l’acqua di riempimento viene azionata, sommergendo in breve l’ambiente domestico creato dall’artista.
Nel video Memorie d’acqua, Aleksandre Ponomarev, ex ufficiale della marina mercantile sovietica, da una telecamera fissata sulla prua di una grande nave commerciale registra un viaggio senza approdo in mare aperto, alla ricerca di nuovi punti di riferimento in un mondo sommerso dall’acqua.
Max Sudhues, proiettando a muro immagini e giochi di ombre, esplora il confine tra reale e virtuale, ideando per Floods un’installazione che simula l’inondazione di un’intera città.
Andy Wauman sovverte i concetti di copia e originale nell’installazione Dance, realizzata con filo spinato che forma le lettere di una parola, un disegno e un testo poetico stampato per l’occasione.
Tecnologie informatiche applicate all’industrial design per Boy & Erik Stappaerts che invitano il visitatore a sedersi nella loro Panic Zone per cominciare gradualmente a distinguere le forme di due sculture, mentre il video Controcorrente di goldiechiari (Eleonora Chiari e Sara Goldschmied), è un’ inondazione metaforica e reale allo stesso tempo che decostruisce e annichilisce lo stereotipo della natura come entita’ idillica, rassicurante e idealizzata.
Il romano Giuliano Lombardo presenterà invece una installazione sonora chiamata Fattori di anormailtà e disturbo, pensata come una cascata di parole lasciate cadere a pioggia sul pubblico all’ingresso della mostra.
Al diluvio del superfluo al quale siamo sottoposti, gli artisti di Floods rispondono dunque con un diluvio liberatorio che spazza via le mediocrità quotidiane e riporta l’attenzione all’uomo e al suo essere nel mondo.
Le loro inondazioni non provocano vittime ma aprono nuove strade, infondono nuova linfa in un panorama spesso asfittico e privo di energia vitale, offrono l’occasione di cercare nuove coordinate per un mondo svuotato di senso.
Lasciarsi inondare da questa carica di energia e’ quanto oggi l’arte chiede alla societa’.
Così la mostra chiede allo spettatore di immergersi e lasciarsi portare alla deriva dal flusso vitale di questa inondazione artistica.
Catalogo Libri Aparte (www.libriaparte.it), con testi di Gianluca Ranzi, Giovanna Brambilla, Sara Mazzocchi e un intervento del WWF Lombardia.
23
febbraio 2007
Floods. 10 inondazioni per una città
Dal 23 febbraio al 25 marzo 2007
arte contemporanea
Location
COMPLESSO DI SANT’AGOSTINO
Bergamo, Via Della Fara, (Bergamo)
Bergamo, Via Della Fara, (Bergamo)
Orario di apertura
mercoledì-sabato 12-19; domenica 10-13 e 15-19. Chiuso lunedì e martedì
Vernissage
23 Febbraio 2007, ore 18.30
Ufficio stampa
B@BELE
Autore
Curatore