Caos e Carne

L’opera di Florencia Wagner, interessante e giovane artista tucumana, ben esprime l’esperienza argentina di quell’ultima generazione di giovani del dopo-malvinas: di quegli entusiasmi misti ad indecisioni e dubbi che ti assalgono e ti interrogano per il futuro entro e fuori di sé stessi. La vita che tanto spesso ti porta, spinge, costringe ad affrontare ed a prendere decisioni definitive è tante volte quella che poi ti ribalta e sconvolge tutti i programmi: ecco il Caos interno ed esterno in cui spesso siamo costretti a vivere.

Le sciabolate pittoriche, la ricerca nel magma della materia di un nuovo colore, il potere descrivere attraverso un tono sconosciuto o con una rifrazione di luce mai vista questa o quelle emozioni provenienti dal ”non programmato“: ecco, sì, qui troviamo la grande dote artistica di Florencia. Questa capacità di analizzare nel profondo degli animi e della vita, ha portato la sua indagine alla naturale consequenzialità di questo suo viaggio: lo scavare in noi stessi.

Ecco che la Carne esplode: personaggio protagonista nelle sue nuove tele. La parte caotica in cui spesso, indipendentemente dal nostro volere siamo costretti a vivere, è molte volte parte preponderante del nostro quotidiano nel quale i sentimenti, i desideri e le fantasie superano il razionale e ci avvolgono in una nuova maniera di intendere il caos: non più quello in cui viviamo o che ci circonda ma il nostro, ben più intimo personale e profondo ego.

Il rigore e la pulizia con la quale la tavolozza di Florencia Wagner affronta il suo racconto sorprende ed entusiasma per la sua capacità di estraniarsi (ma forse, invece è tutta autobiografia ed analisi interna) dal coinvolgimento del tema, per tuffarsi nel narrare sulla superficie con l’obbiettività dello studioso o meglio, dello storico, in maniera attenta e profonda.

Sorprende la sicurezza nell’indagine descrittiva, l’analisi della narrazione che attraverso una pulizia pittorica raggiunge in pieno il centro del problema, se di problema si tratta. Nascono opere atemporali che nella loro qualità artistica coinvolgono e ci rendono partecipi, ci spiegano quanto la nostra vita sia veramente composta da così tanto Caos e Carne.


(Daniele Crippa)