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Flussi visuali n. 1
In concomitanza con l’inaugurazione del locale “La Civetta”, nel centro storico di Ceglie Messapica, sarà inaugurata la mostra d’arte contemporanea Flussi visuali n.1, un esperimento che intende coniugare la fruizione dei linguaggi dell’arte contemporanea con i ritmi della socialità, del buon cibo e dell’aggregazione.
«“La Civetta” – come sottolineano i due proprietari Daniele Elia e Damiano Faggiano – intende legare l’immagine di città d’arte a quella di terra di gastronomia, diventando il mezzo per veicolare tutti i valori produttivi, culturali ed emozionali del territorio».
Flussi visuali n. 1 vuole infatti essere la prima tappa di un percorso espositivo plurimo dedicato alla creatività artistica pugliese, e non solo.
Comunicato stampa
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In concomitanza con l’inaugurazione del locale “La Civetta”, nel centro storico di Ceglie Messapica, sarà inaugurata la mostra d’arte contemporanea Flussi visuali n.1, un esperimento che intende coniugare la fruizione dei linguaggi dell’arte contemporanea con i ritmi della socialità, del buon cibo e dell’aggregazione.
«“La Civetta” – come sottolineano i due proprietari Daniele Elia e Damiano Faggiano – intende legare l’immagine di città d’arte a quella di terra di gastronomia, diventando il mezzo per veicolare tutti i valori produttivi, culturali ed emozionali del territorio».
Flussi visuali n. 1 vuole infatti essere la prima tappa di un percorso espositivo plurimo dedicato alla creatività artistica pugliese, e non solo.
«C’è una questione sostanziale legata statutariamente alle arti visive, ma in generale alla comunicazione, che non decadrà mai: è l’importanza delle immagini, delle tracce di un immaginario più o meno percepibile dallo sguardo del pubblico e naturalmente dell’artista nelle fasi di concepimento dell’opera.
L’arte, si sa, è (anche) percorsa da flussi continui di abbandoni e dal successivo recupero di formule, principi e sguardi su determinate questioni. E il dibattito sull’adozione dell’immagine rispetto ai linguaggi aniconici è uno tra i più sviscerati dalla storiografia da molto tempo. Il Palazzo enciclopedico concepito da Massimiliano Gioni per la “sua” Biennale d’arte appena inaugurata a Venezia, sancisce, se mai ce ne fosse bisogno, l’entusiasmo di tale dibattito, a favore di un flusso figurativo diluito e multiforme, che propone una visione del mondo sfaccettata, spesso sorprendente. Una visione delle cose – e dell’arte – che interpreta immagini, le rimaneggia, le fa scorrere con diverse temperature e proposte da diverse tipologie di pubblico. Flussi visuali n.1, che sancisce l’inizio di un dialogo a lungo termine tra le ricerche della contemporaneità artistica e un luogo dell’aggregazione, propone tre artisti che hanno deciso di operare “a Sud dell’arte”: Uccio Biondi, Salvatore Masciullo e Carlo Michele Schirinzi. Sono artisti diversi tra loro per età anagrafica, approcci e prospettive di ricerca. Ma sono accomunati da una mancata rinuncia, da una volontà autentica di confronto con iconografie prelevate da diversi ambiti esperienziali e culturali […]» (dal testo critico in catalogo)
Biografie degli artisti in mostra:
Domenico Uccio Biondi è nato nel 1946 a Ceglie Messapica (Brindisi), dove vive e lavora.
Avvia l’attività artistica nel 1973, dal 1977 al 1980, dopo gli studi umanistici, è iscritto al corso di pittura all’Accademia di Belle Arti di Lecce. Dopo un esordio legato all’espressionismo, prosegue la sua ricerca sviluppando indagini informali, che poi associa a un’attenzione figurativa. Più recente la produzione di calchi in gesso di gusto neo-pop. Intensa l’attività espositiva, sin dagli anni Settanta. Negli anni ha promosso diverse iniziative espositive e editoriali. Hanno scritto, tra gli altri, del suo lavoro: L. Beatrice, L. Caramel, M. Giannandrea, L. Galante, F. Gualdoni, M. Guastella, M. Pizzarelli e A. Fiz.
Salvatore Masciullo è nato nel 1963 a Glarus (Svizzera). Vive e lavora a Cutrofiano (Lecce).
Dal 2001 al 2002 studia presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, sotto la guida di Salvo Duro. Dal 2003 al 2007 frequenta la Kunstakademie di Duesseldorf (Germania) con il docente Joerg Immendorff, di cui è stato assistente nello studio privato dal 2004 al 2006. Numerose le presenze in mostre collettive e fiere d’arte contemporanea, anche grazie alla sua pluriennale collaborazione con A&A di Galatina (Lecce). Hanno scritto, tra gli altri, del suo lavoro: Deborah Berger, Tinatin Ghughunishvili, Katia Olivieri e Giovanni Matteo.
Carlo Michele Schirinzi è nato nel 1974 a Tricase (Lecce); vive e lavora ad Acquarica del Capo (Lecce).
Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bari, spaziando dalla fotografia di ricerca al video. Successivamente si è confrontato con continuità con quest’ultimo linguaggio. I video hanno partecipato a mostre e festival internazionali dedicati alla sperimentazione del digitale, ricevendo premi e retrospettive. Nel 2003 “Il nido” ha ricevuto una menzione speciale al 21° Torino Film Festival. Nel 2011 “Eco da luogo colpito” è selezionato alla 68. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nella sezione competitiva “Controcampo Italiano”. Hanno scritto, tra gli altri, dei suoi lavori “fotografici”: L. De Venere, A. Marino, P. Marino, A. Pieroni e M. Vinella.
«“La Civetta” – come sottolineano i due proprietari Daniele Elia e Damiano Faggiano – intende legare l’immagine di città d’arte a quella di terra di gastronomia, diventando il mezzo per veicolare tutti i valori produttivi, culturali ed emozionali del territorio».
Flussi visuali n. 1 vuole infatti essere la prima tappa di un percorso espositivo plurimo dedicato alla creatività artistica pugliese, e non solo.
«C’è una questione sostanziale legata statutariamente alle arti visive, ma in generale alla comunicazione, che non decadrà mai: è l’importanza delle immagini, delle tracce di un immaginario più o meno percepibile dallo sguardo del pubblico e naturalmente dell’artista nelle fasi di concepimento dell’opera.
L’arte, si sa, è (anche) percorsa da flussi continui di abbandoni e dal successivo recupero di formule, principi e sguardi su determinate questioni. E il dibattito sull’adozione dell’immagine rispetto ai linguaggi aniconici è uno tra i più sviscerati dalla storiografia da molto tempo. Il Palazzo enciclopedico concepito da Massimiliano Gioni per la “sua” Biennale d’arte appena inaugurata a Venezia, sancisce, se mai ce ne fosse bisogno, l’entusiasmo di tale dibattito, a favore di un flusso figurativo diluito e multiforme, che propone una visione del mondo sfaccettata, spesso sorprendente. Una visione delle cose – e dell’arte – che interpreta immagini, le rimaneggia, le fa scorrere con diverse temperature e proposte da diverse tipologie di pubblico. Flussi visuali n.1, che sancisce l’inizio di un dialogo a lungo termine tra le ricerche della contemporaneità artistica e un luogo dell’aggregazione, propone tre artisti che hanno deciso di operare “a Sud dell’arte”: Uccio Biondi, Salvatore Masciullo e Carlo Michele Schirinzi. Sono artisti diversi tra loro per età anagrafica, approcci e prospettive di ricerca. Ma sono accomunati da una mancata rinuncia, da una volontà autentica di confronto con iconografie prelevate da diversi ambiti esperienziali e culturali […]» (dal testo critico in catalogo)
Biografie degli artisti in mostra:
Domenico Uccio Biondi è nato nel 1946 a Ceglie Messapica (Brindisi), dove vive e lavora.
Avvia l’attività artistica nel 1973, dal 1977 al 1980, dopo gli studi umanistici, è iscritto al corso di pittura all’Accademia di Belle Arti di Lecce. Dopo un esordio legato all’espressionismo, prosegue la sua ricerca sviluppando indagini informali, che poi associa a un’attenzione figurativa. Più recente la produzione di calchi in gesso di gusto neo-pop. Intensa l’attività espositiva, sin dagli anni Settanta. Negli anni ha promosso diverse iniziative espositive e editoriali. Hanno scritto, tra gli altri, del suo lavoro: L. Beatrice, L. Caramel, M. Giannandrea, L. Galante, F. Gualdoni, M. Guastella, M. Pizzarelli e A. Fiz.
Salvatore Masciullo è nato nel 1963 a Glarus (Svizzera). Vive e lavora a Cutrofiano (Lecce).
Dal 2001 al 2002 studia presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, sotto la guida di Salvo Duro. Dal 2003 al 2007 frequenta la Kunstakademie di Duesseldorf (Germania) con il docente Joerg Immendorff, di cui è stato assistente nello studio privato dal 2004 al 2006. Numerose le presenze in mostre collettive e fiere d’arte contemporanea, anche grazie alla sua pluriennale collaborazione con A&A di Galatina (Lecce). Hanno scritto, tra gli altri, del suo lavoro: Deborah Berger, Tinatin Ghughunishvili, Katia Olivieri e Giovanni Matteo.
Carlo Michele Schirinzi è nato nel 1974 a Tricase (Lecce); vive e lavora ad Acquarica del Capo (Lecce).
Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bari, spaziando dalla fotografia di ricerca al video. Successivamente si è confrontato con continuità con quest’ultimo linguaggio. I video hanno partecipato a mostre e festival internazionali dedicati alla sperimentazione del digitale, ricevendo premi e retrospettive. Nel 2003 “Il nido” ha ricevuto una menzione speciale al 21° Torino Film Festival. Nel 2011 “Eco da luogo colpito” è selezionato alla 68. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nella sezione competitiva “Controcampo Italiano”. Hanno scritto, tra gli altri, dei suoi lavori “fotografici”: L. De Venere, A. Marino, P. Marino, A. Pieroni e M. Vinella.
29
giugno 2013
Flussi visuali n. 1
Dal 29 giugno al 28 luglio 2013
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Bisceglie
Bisceglie, -, (Bari)
Bisceglie, -, (Bari)
Vernissage
29 Giugno 2013, h 20.30
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