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Fluxus. African contemporary art
L’Africa torna ad essere protagonista a Reggio Emilia con il secondo appuntamento della rassegna promossa da Associazione Culturale Flag No Flags e Fondazione Sindika Dokolo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’Africa torna ad essere protagonista presso la Chiesa dei Santi Carlo e Agata a Reggio Emilia con il secondo appuntamento della rassegna “Fluxus - African contemporary art”, promossa dall’Associazione Culturale Flag No Flags e dalla Fondazione Sindika Dokolo, con il patrocinio dal Comune di Reggio Emilia e dalla Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla - Ufficio Beni Culturali.
La manifestazione, che prende il nome da uno dei movimenti artistici più importanti degli anni ’60, assume una posizione rilevante nel panorama italiano ed europero, presentando unitamente i video di dodici autori internazionali, come Kiluanji Kia Henda, Nastio Mosquito & Vic Pereiro, Tracy Rose, Zoulikha Bouabdellah, Mounir Fatmi, Ihosvanny, By Yonamine, Ingridmwangiroberthutter, Loulou Cherinet, Ruth Sacks e William Kentridge, che descrive la vita in Sud Africa negli anni della separazione razziale.
Sabato 17 settembre, dalle 17.00 alle 20.30, saranno presentate le opere di Zoulika Bouabdellah e Mounir Fatmi, due artisti che, come spiega la storica dell’arte Daniela Palazzoli, rappresentano due facce di una stessa medaglia: da un lato il messaggio di speranza trasmesso dalla Bouabdellah, “che concepisce la globalizzazione come possibilità di arricchire la propria esperienza di vita”, dall’altro la sofferenza di Fatmi, “che è portato a vivere le differenze umane e culturali come fonte di Alterità, isolamento e conflitto”.
Il video della Bouabdellah (Dansons - Balliamo, 2003), già esposto al Centro Pompidou di Parigi, esprime con grande verve l’opposizione dell’artista al “bigottismo religioso e al nazionalismo vecchio stile”, combinando la danza del ventre coi colori della bandiera francese. Nata a Mosca nel 1977 da genitori algerini, Zoulikha Bouabdellah è cresciuta in Algeria, rifugiandosi in Francia nel 1993 a Causa della Guerra Civile.
Il video di Fatmi (Festino Omaggio a William Burroughs, single channelvideo, 2002) è dedicato, invece, allo scrittore americano William Burroughs, che per lunghi periodi visse a Tangeri. Non un riferimento diretto, ma l’associazione tra la condizione dell’autore e quella di un insetto che interagisce con sfere colorate, probabile allusione a droga e proibizione. Nato a Tangeri nel 1970, Mounir Fatmi vive tra Parigi e Tangeri.
Dopo la serata inaugurale, le video-proiezioni saranno nuovamente proposte domenica 18, sabato 24 e domenica 25 settembre, con orario 10.00-13.00 e 17.00-20.30. L’iniziativa è realizzata grazie al sostegno di Inalca Angola con la collaborazione tecnica di Club Art - The modern art community e CSArt - Comunicazione per l’Arte. Ingresso gratuito.
Flag No Flags è un'associazione culturale senza fini di lucro nata a Reggio Emilia nel 2010, muovendo dal desiderio di espandere il concetto di arte e di artista. Il nome "Bandiera senza Bandiere" trae spunto dalla città di Reggio Emilia, in cui è nato il Tricolore, aprendosi idealmente al mondo intero, per cercare di capire la società attraverso l’arte e la cultura contemporanea.
La Fondazione Sindika Dokolo è una delle poche fondazioni e collezioni d'arte contemporanea con sede in Africa, nella capitale angolana. Sostenuta e presieduta da Sindika Dokolo e diretta da Fernando Alvim, la fondazione si occupa di conservare, promuovere e valorizzare le oltre 3.000 opere dell'omonima raccolta, organizzando la Triennale di Luanda e partecipando ad esposizioni internazionali come la Biennale di Venezia, SD Observatorio, Africa Screams, Beyond Desire, Chéri Samba, Horizons, Voices e Looking Both Ways.
La manifestazione, che prende il nome da uno dei movimenti artistici più importanti degli anni ’60, assume una posizione rilevante nel panorama italiano ed europero, presentando unitamente i video di dodici autori internazionali, come Kiluanji Kia Henda, Nastio Mosquito & Vic Pereiro, Tracy Rose, Zoulikha Bouabdellah, Mounir Fatmi, Ihosvanny, By Yonamine, Ingridmwangiroberthutter, Loulou Cherinet, Ruth Sacks e William Kentridge, che descrive la vita in Sud Africa negli anni della separazione razziale.
Sabato 17 settembre, dalle 17.00 alle 20.30, saranno presentate le opere di Zoulika Bouabdellah e Mounir Fatmi, due artisti che, come spiega la storica dell’arte Daniela Palazzoli, rappresentano due facce di una stessa medaglia: da un lato il messaggio di speranza trasmesso dalla Bouabdellah, “che concepisce la globalizzazione come possibilità di arricchire la propria esperienza di vita”, dall’altro la sofferenza di Fatmi, “che è portato a vivere le differenze umane e culturali come fonte di Alterità, isolamento e conflitto”.
Il video della Bouabdellah (Dansons - Balliamo, 2003), già esposto al Centro Pompidou di Parigi, esprime con grande verve l’opposizione dell’artista al “bigottismo religioso e al nazionalismo vecchio stile”, combinando la danza del ventre coi colori della bandiera francese. Nata a Mosca nel 1977 da genitori algerini, Zoulikha Bouabdellah è cresciuta in Algeria, rifugiandosi in Francia nel 1993 a Causa della Guerra Civile.
Il video di Fatmi (Festino Omaggio a William Burroughs, single channelvideo, 2002) è dedicato, invece, allo scrittore americano William Burroughs, che per lunghi periodi visse a Tangeri. Non un riferimento diretto, ma l’associazione tra la condizione dell’autore e quella di un insetto che interagisce con sfere colorate, probabile allusione a droga e proibizione. Nato a Tangeri nel 1970, Mounir Fatmi vive tra Parigi e Tangeri.
Dopo la serata inaugurale, le video-proiezioni saranno nuovamente proposte domenica 18, sabato 24 e domenica 25 settembre, con orario 10.00-13.00 e 17.00-20.30. L’iniziativa è realizzata grazie al sostegno di Inalca Angola con la collaborazione tecnica di Club Art - The modern art community e CSArt - Comunicazione per l’Arte. Ingresso gratuito.
Flag No Flags è un'associazione culturale senza fini di lucro nata a Reggio Emilia nel 2010, muovendo dal desiderio di espandere il concetto di arte e di artista. Il nome "Bandiera senza Bandiere" trae spunto dalla città di Reggio Emilia, in cui è nato il Tricolore, aprendosi idealmente al mondo intero, per cercare di capire la società attraverso l’arte e la cultura contemporanea.
La Fondazione Sindika Dokolo è una delle poche fondazioni e collezioni d'arte contemporanea con sede in Africa, nella capitale angolana. Sostenuta e presieduta da Sindika Dokolo e diretta da Fernando Alvim, la fondazione si occupa di conservare, promuovere e valorizzare le oltre 3.000 opere dell'omonima raccolta, organizzando la Triennale di Luanda e partecipando ad esposizioni internazionali come la Biennale di Venezia, SD Observatorio, Africa Screams, Beyond Desire, Chéri Samba, Horizons, Voices e Looking Both Ways.
17
settembre 2011
Fluxus. African contemporary art
Dal 17 al 25 settembre 2011
arte contemporanea
Location
EX CHIESA DEI SANTI CARLO E AGATA
Reggio Nell'emilia, Via San Carlo, 1, (Reggio Nell'emilia)
Reggio Nell'emilia, Via San Carlo, 1, (Reggio Nell'emilia)
Orario di apertura
sabato - domenica ore 10-13 e 17-20.30
Vernissage
17 Settembre 2011, h 17
Autore
Curatore