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Focus on Binga Cavellini
Wunderkammern dedica un incontro di approfondimento all’opera di Tomaso Binga e Guglielmo Achille Cavellini GAC, per contribuire alla storicizzazione dei due grandi artisti degli anni 70. Con Mirella Bentivoglio, Giorgio Bonomi, Enrico Crispolti, Francesco Muzzioli, Cristiana Perrella, Lorenzo Mango
Comunicato stampa
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FOCUS ON BINGA CAVELLINI. In occasione del "finissage" della mostra Prefigure, un incontro per riscoprire due figure cardine degli anni Settanta attraverso l’intervento di critici e storici dell’arte.
Wunderkammern dedica una giornata di approfondimento all’opera di Tomaso Binga e Guglielmo Achille Cavellini. Obbiettivo: contribuire alla riscoperta e alla storicizzazione di due figure storiche degli anni Settanta che, agendo al di fuori dei canali istituzionali del sistema dell’arte, hanno messo in discussione il valore dell’opera e le procedure del linguaggio. Attraverso l’intervento di critici e storici dell’arte si ripercorreranno quegli anni, scoprendo lo “spirito paradossale” che ha caratterizzato la loro ricerca. Partecipano Mirella Bentivoglio, Giorgio Bonomi, Enrico Crispolti, Francesco Muzzioli, Cristiana Perrella. Modera Lorenzo Mango.
Il 1971 è stato l’anno di svolta per entrambi gli artisti che hanno saputo giocare in modo ironico sul concetto di identità. L'una, Bianca Menna, assume in quell’anno il nome maschile di Tomaso Binga, in riferimento all' ambiguità dei ruoli sociali legati al sesso, e l'altro, Guglielmo Achille Cavellini, che con il suo acronimo GAC dà il via alla promozione della propria figura di artista nel futuro, con il progetto di Autostoricizzazione.
La mostra Prefigure a Wunderkammern ospita le opere più significative degli anni '70 dei due artisti: per Binga l’ Alfabetiere murale del 1976; il Dattilocodice risultato della sovrapposizione di grafemi; l’installazione Mater-Litanie Lauretane del 1976, in cui il termine MATER è ostentato e ripetuto ossessivamente attraverso il corpo della donna; le Poesie Sonore in scatola: poesie eseguite nei vari festival internazionali, di chiaro segno femminista e sociale.
Per Guglielmo Achille Cavellini sono esposti i Carboni, opere bruciate come atto di purificazione; le Cassette che contengono opere distrutte; il prezioso Vestito scritto, Tight azzurro,del 1974 con cui eseguì celebri azioni performative in tutto il mondo.
Wunderkammern dedica una giornata di approfondimento all’opera di Tomaso Binga e Guglielmo Achille Cavellini. Obbiettivo: contribuire alla riscoperta e alla storicizzazione di due figure storiche degli anni Settanta che, agendo al di fuori dei canali istituzionali del sistema dell’arte, hanno messo in discussione il valore dell’opera e le procedure del linguaggio. Attraverso l’intervento di critici e storici dell’arte si ripercorreranno quegli anni, scoprendo lo “spirito paradossale” che ha caratterizzato la loro ricerca. Partecipano Mirella Bentivoglio, Giorgio Bonomi, Enrico Crispolti, Francesco Muzzioli, Cristiana Perrella. Modera Lorenzo Mango.
Il 1971 è stato l’anno di svolta per entrambi gli artisti che hanno saputo giocare in modo ironico sul concetto di identità. L'una, Bianca Menna, assume in quell’anno il nome maschile di Tomaso Binga, in riferimento all' ambiguità dei ruoli sociali legati al sesso, e l'altro, Guglielmo Achille Cavellini, che con il suo acronimo GAC dà il via alla promozione della propria figura di artista nel futuro, con il progetto di Autostoricizzazione.
La mostra Prefigure a Wunderkammern ospita le opere più significative degli anni '70 dei due artisti: per Binga l’ Alfabetiere murale del 1976; il Dattilocodice risultato della sovrapposizione di grafemi; l’installazione Mater-Litanie Lauretane del 1976, in cui il termine MATER è ostentato e ripetuto ossessivamente attraverso il corpo della donna; le Poesie Sonore in scatola: poesie eseguite nei vari festival internazionali, di chiaro segno femminista e sociale.
Per Guglielmo Achille Cavellini sono esposti i Carboni, opere bruciate come atto di purificazione; le Cassette che contengono opere distrutte; il prezioso Vestito scritto, Tight azzurro,del 1974 con cui eseguì celebri azioni performative in tutto il mondo.
14
gennaio 2012
Focus on Binga Cavellini
14 gennaio 2012
incontro - conferenza
Location
WUNDERKAMMERN [Roma]
Roma, Via Gabrio Serbelloni, 124, (Roma)
Roma, Via Gabrio Serbelloni, 124, (Roma)
Orario di apertura
dalle ore 17,00 alle ore 19,30
Vernissage
14 Gennaio 2012, dalle ore 17,00 alle ore 19,30
Autore
Curatore