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Fogli parlanti
la mostra intende indagare alcuni degli spazi che la scrittura occupa nel complesso mondo del linguaggio dell’arte contemporanea, analizzando in particolare il segno calligrafico come segno di identità…
Comunicato stampa
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“Fogli parlanti” intende indagare alcuni degli spazi che la scrittura occupa nel complesso mondo del linguaggio dell’arte contemporanea, analizzando in particolare il segno calligrafico come segno di identità.
Rita Matano (curatore) traccia - con le opere di John Cage (USA), Giuseppe Chiari (Italia), Peter Fellin (Austria), Ale Guzzetti (Italia), Chun Mao Huang (Cina), Milan Knizac (Rep. Ceca), Shida Kuo (Cina), Emilio Isgrò (Italia), Georg Jappe (Germania), Ketty La Rocca (Italia), Yiu Wah Leung (Cina), Jiansheng Li (Cina), Arrigo Lora-Totino (Italia), Florencia Martinez (Argentina), Maurizio Nannucci (Italia), Shirin Neshat (Iran), Nam June Paik (Corea), Margherita Piccardo (Italia), Tobia Ravà (Italia) e Franco Vaccari (Italia) - un viaggio immaginario, all’interno del quale si è cercato di costruire relazioni di senso tra le culture; vengono così accostati tratti calligrafici alfabetici occidentali ed ideogrammi orientali, nello spirito della valorizzazione delle differenze.
“Fogli parlanti” si inserisce nell’ambito delle attività promosse, per il 2004, dal Centro Culturale Paraxo di Alassio in qualità di “Ambasciatore” per l’Italia presso il Sanbao Ceramic Art Institute di Jingdezhen (Cina). Questa partnership si sviluppa attraverso una fitta rete di contatti e con un calendario di iniziative di reciprocità, che spaziano dall’organizzazione di eventi culturali ad esperienze residenziali di studio-lavoro per artisti ed operatori culturali.
L’impianto del progetto si articola attorno ad alcuni punti forti che, partendo da riflessioni sulla storia e l’evoluzione del tratto calligrafico arrivano ad oggi, cioè al secolo della comunicazione. La scrittura è stata la tecnologia di comunicazione più avanzata al mondo, dal quarto millennio a.C. fino al quindicesimo secolo. La sua introduzione ha portato una ristrutturazione dei processi mentali umani, dimostrata, secondo antropologi e sociologi, dal confronto tra culture della scrittura e prive della stessa.
La scrittura inoltre, da sempre, deve affrontare il problema fondamentale di una comunicazione che perdura oltre il momento in cui è stata prodotta.
Le tracce più antiche della scrittura sono affidate a rituali o ad oggetti oracolari.
“Fogli parlanti”, locuzione presa in prestito dalla lingua cherokee, scelta come titolo di questa esposizione, emblematicamente include quell’elemento apparentemente miracoloso che la scrittura racchiude in sè. Non disgiunto da quell’implicito dubbio circa la sua origine: invenzione dell’uomo bianco o dono del Grande Spirito.
Mentre in occidente la parola “calligrafia” evoca esercizi di bella scrittura, non più praticati, in oriente questa è arte. Condizione derivata dal suo carattere pittografico; intimamente legata alla pittura, è compresa tra le quattro arti maggiori. E’ una vera e propria pratica di vita che, con il suo ordine di composizione, i rapporti tra pieni e vuoti, il ritmo, crea una particolare intima fascinazione dello spirito.
In quella cultura, la scrittura non assume esclusivamente un valore individuale, intimo ma si estende a valore sociale, dal forte connotato identitario e politico.
Nell’arte contemporanea occidentale, le continue azioni di sconfinamento tra i linguaggi danno una nuova dimensione al segno della scrittura, recuperando quell’elevato valore simbolico delle origini.
La scrittura entra nel mondo dell’arte e si confronta, a vario titolo, con la sperimentazione di avanguardie e movimenti degli ultimi cinquant’anni. Pur nella specificità individuale di ogni percorso, questa presenza è riuscita a portare all’attenzione l’importanza delle ricerche di confine tra il linguaggio e l’immagine.
Questo percorso espositivo, ben lungi dall’idea di essere esaustivo, si è posto come obiettivo il voler creare l’occasione per aprire una nuova attenzione su questi temi.
Rita Matano (curatore) traccia - con le opere di John Cage (USA), Giuseppe Chiari (Italia), Peter Fellin (Austria), Ale Guzzetti (Italia), Chun Mao Huang (Cina), Milan Knizac (Rep. Ceca), Shida Kuo (Cina), Emilio Isgrò (Italia), Georg Jappe (Germania), Ketty La Rocca (Italia), Yiu Wah Leung (Cina), Jiansheng Li (Cina), Arrigo Lora-Totino (Italia), Florencia Martinez (Argentina), Maurizio Nannucci (Italia), Shirin Neshat (Iran), Nam June Paik (Corea), Margherita Piccardo (Italia), Tobia Ravà (Italia) e Franco Vaccari (Italia) - un viaggio immaginario, all’interno del quale si è cercato di costruire relazioni di senso tra le culture; vengono così accostati tratti calligrafici alfabetici occidentali ed ideogrammi orientali, nello spirito della valorizzazione delle differenze.
“Fogli parlanti” si inserisce nell’ambito delle attività promosse, per il 2004, dal Centro Culturale Paraxo di Alassio in qualità di “Ambasciatore” per l’Italia presso il Sanbao Ceramic Art Institute di Jingdezhen (Cina). Questa partnership si sviluppa attraverso una fitta rete di contatti e con un calendario di iniziative di reciprocità, che spaziano dall’organizzazione di eventi culturali ad esperienze residenziali di studio-lavoro per artisti ed operatori culturali.
L’impianto del progetto si articola attorno ad alcuni punti forti che, partendo da riflessioni sulla storia e l’evoluzione del tratto calligrafico arrivano ad oggi, cioè al secolo della comunicazione. La scrittura è stata la tecnologia di comunicazione più avanzata al mondo, dal quarto millennio a.C. fino al quindicesimo secolo. La sua introduzione ha portato una ristrutturazione dei processi mentali umani, dimostrata, secondo antropologi e sociologi, dal confronto tra culture della scrittura e prive della stessa.
La scrittura inoltre, da sempre, deve affrontare il problema fondamentale di una comunicazione che perdura oltre il momento in cui è stata prodotta.
Le tracce più antiche della scrittura sono affidate a rituali o ad oggetti oracolari.
“Fogli parlanti”, locuzione presa in prestito dalla lingua cherokee, scelta come titolo di questa esposizione, emblematicamente include quell’elemento apparentemente miracoloso che la scrittura racchiude in sè. Non disgiunto da quell’implicito dubbio circa la sua origine: invenzione dell’uomo bianco o dono del Grande Spirito.
Mentre in occidente la parola “calligrafia” evoca esercizi di bella scrittura, non più praticati, in oriente questa è arte. Condizione derivata dal suo carattere pittografico; intimamente legata alla pittura, è compresa tra le quattro arti maggiori. E’ una vera e propria pratica di vita che, con il suo ordine di composizione, i rapporti tra pieni e vuoti, il ritmo, crea una particolare intima fascinazione dello spirito.
In quella cultura, la scrittura non assume esclusivamente un valore individuale, intimo ma si estende a valore sociale, dal forte connotato identitario e politico.
Nell’arte contemporanea occidentale, le continue azioni di sconfinamento tra i linguaggi danno una nuova dimensione al segno della scrittura, recuperando quell’elevato valore simbolico delle origini.
La scrittura entra nel mondo dell’arte e si confronta, a vario titolo, con la sperimentazione di avanguardie e movimenti degli ultimi cinquant’anni. Pur nella specificità individuale di ogni percorso, questa presenza è riuscita a portare all’attenzione l’importanza delle ricerche di confine tra il linguaggio e l’immagine.
Questo percorso espositivo, ben lungi dall’idea di essere esaustivo, si è posto come obiettivo il voler creare l’occasione per aprire una nuova attenzione su questi temi.
05
agosto 2004
Fogli parlanti
Dal 05 al 25 agosto 2004
arte contemporanea
Location
EX CHIESA ANGLICANA
Alassio, Via Adelasia, 10, (Savona)
Alassio, Via Adelasia, 10, (Savona)
Orario di apertura
Da mercoledì a domenica
h. 17/19 e 21/23
Vernissage
5 Agosto 2004, ore 18
Sito web
www.centroculturaleparaxo.it
Autore
Curatore