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Fontana | Bianchi | Taverna – Sardegna. Un altro pianeta
Si tratta di un complesso palinsesto in controtempo dove tutto il paesaggio rende visibile e concreta l’identificazione con la terra di Sardegna. Le immagini dell’esposizione, attraverso lo sguardo straniero del maestro e gli occhi delle giovani generazioni, che nell’Isola hanno le loro radici, aprono uno scrigno e rivelano un segreto che chi osserva è chiamato a preservare e a custodire, ma soprattutto a condividere con questa terra che è il luogo dell’ospitalità, dove ospite è chiunque e chiunque è ospite.
Comunicato stampa
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L’Assessorato del Turismo della Regione Sardegna presenta un ritratto inconsueto dell’Isola attraverso 45 scatti del grande Franco Fontana accompagnato da due giovani fotografi,
Paolo Bianchi e Sveva Taverna.
A Treviso la mostra itinerante “Sardegna, Un altro pianeta approda dopo Ravenna (20 e 21 dicembre 2008), e Roma (29 e 30 gennaio 2009) e verrà esposta il 14 e 15 febbraio 2009, alla Fondazione Benetton Studi Ricerche Spazi Bomben per la cultura Via Cornarotta 7, dalle ore 10.00 alle ore 18.00 – ingresso libero.
L’inaugurazione si terrà venerdì 13 febbraio alle ore 18.00,
sarà presente il maestro Franco Fontana.
Si tratta di un complesso palinsesto in controtempo dove tutto il paesaggio rende visibile e concreta l’identificazione con la terra di Sardegna. Le immagini dell’esposizione, attraverso lo sguardo straniero del maestro e gli occhi delle giovani generazioni, che nell’Isola hanno le loro radici, aprono uno scrigno e rivelano un segreto che chi osserva è chiamato a preservare e a custodire, ma soprattutto a condividere con questa terra che è il luogo dell’ospitalità, dove ospite è chiunque e chiunque è ospite.
Il nudo paesaggio mediterraneo della Sardegna, terra arcaica, impervia, dolce ma segreta e sfuggente, aperta e accogliente, dove ancora impera l’ordine naturale con i suoi colori e la sua forza primitiva, è la cifra scelta da Fontana per rappresentare la sua idea di Sardegna, quella che il nomade viandante contemporaneo può scoprire in silenzio, con sguardo sapiente ma solitario, in comunione con i luoghi, una contemplazione che segna l’impossibilità di farne parte senza alterarne il fragile primordiale equilibrio.
Per Paolo Bianchi, invece, quegli stessi paesaggi sono il territorio di donne e di maschere, due archetipi, due simboli che riassumono l’essenza di una terra antica in apparente conflitto con la modernità. Solo le donne possono creare l’indissolubile legame con il futuro, tenere insieme la frattura tra il passato e il presente e guardare alla promessa del domani che non deve rinunciare alla ricchezza delle proprie tradizioni per stare al passo con i tempi ma che, solo a partire da queste, può costruire un solido rapporto con l’inesorabile cambiamento.
Per Sveva Taverna, infine, i paesaggi sono sfondo sfumato, popolato da persone, individui con la propria storia, semplice ma intensa, vera, vissuta, dolorosa ma nello stesso tempo incantata da un sorriso, da uno sguardo o solo dalla memoria primigenia di un paradiso perduto, fatto non solo di luoghi, ma soprattutto di legami, di rituali, di comunità, condivisione di attimi di armonia provvisoria ma indelebile, una traccia apparentemente destinata a scomparire che invece racchiude in sé una tenace e inaspettata forza vitale.
La mostra fotografica “Sardegna. Un altro pianeta” rientra pienamente nella politica che l’Assessorato regionale del Turismo sta attuando da alcuni anni e che fa dell’investimento nelle risorse culturali dell’Isola un elemento di forte attrattività, capace di creare ricadute importanti sul movimento turistico. L’organizzazione e la promozione di eventi e manifestazioni di alto livello culturale sono diventate un efficace veicolo per l’immagine della Sardegna in Italia e all’estero.
Turismo e cultura costituiscono un binomio ideale per l’Isola, terra antica, ricca di segni e tracce della sua vicenda millenaria. La Sardegna è ancorata alle sue tradizioni ma protesa costantemente verso la ricerca di nuovi linguaggi per promuovere la propria immagine e per far conoscere anche i suoi aspetti più insoliti.
In linea con questi obiettivi è la mostra “Sardegna. Un altro pianeta”, che fa parlare l’obiettivo raffinato di Franco Fontana e fa interpretare e raccontare l’Isola dallo sguardo giovane, capace di coniugare passato e futuro, di Paolo Bianchi e Sveva Taverna.
Le immagini diventano così un mezzo straordinario per trasmettere il fascino speciale di cui è depositaria la Sardegna, una terra unica, “quasi un continente” - cosi l’ha definita lo scrittore sardo Marcello Serra nella sua opera più famosa - da scoprire e conoscere profondamente.
Una volta terminata l’esposizione alla Fondazione Benetton Studi Ricerche, la mostra “Sardegna. Un altro pianeta” proseguirà il suo percorso il 28 febbraio e 1 marzo 2009 a Milano, alla Società Umanitaria, in Via San Barnaba 48.
Progetto di Vittoria Cappelli srl.
Franco Fontana (Modena, 1933) inizia la sua attività di fotografo nel 1961; nel 1963 espone alla Biennale Internazionale del Colore a Vienna e nei successivi 5 anni è presente con varie esposizioni in Italia e all’estero. Il 1968 è l’anno di svolta nella sua ricerca fotografica, celebre per le sue immagini a colori, nudi e paesaggi che tendono verso forme astratte e che faranno di lui uno dei più importanti e rappresentativi fotografi internazionali. Nel 2006 ha ricevuto la laurea honoris causa in design dal Politecnico di Torino.
Paolo Bianchi (Nuoro, 1975) ha collaborato con diversi studi fotografici, con il Giornale di Sardegna e con il museo MAN; ha lavorato come fotografo di scena del film Sonetaula di Salvatore Mereu. La sua ricerca fotografica indaga il senso della frattura che la contemporaneità produce sui luoghi, sulle tradizioni e sulle persone.
Sveva Taverna (Roma, 1981) ha collaborato ai Toscana Photographic Workshop, ha lavorato come fotografa di scena per il Teatro Palladium, esposto e pubblicato le sue immagini in varie sedi. La sua ricerca fotografica trova nella Sardegna il luogo, strappato al tempo, dell’indagine sulla propria personale identità.
Paolo Bianchi e Sveva Taverna.
A Treviso la mostra itinerante “Sardegna, Un altro pianeta approda dopo Ravenna (20 e 21 dicembre 2008), e Roma (29 e 30 gennaio 2009) e verrà esposta il 14 e 15 febbraio 2009, alla Fondazione Benetton Studi Ricerche Spazi Bomben per la cultura Via Cornarotta 7, dalle ore 10.00 alle ore 18.00 – ingresso libero.
L’inaugurazione si terrà venerdì 13 febbraio alle ore 18.00,
sarà presente il maestro Franco Fontana.
Si tratta di un complesso palinsesto in controtempo dove tutto il paesaggio rende visibile e concreta l’identificazione con la terra di Sardegna. Le immagini dell’esposizione, attraverso lo sguardo straniero del maestro e gli occhi delle giovani generazioni, che nell’Isola hanno le loro radici, aprono uno scrigno e rivelano un segreto che chi osserva è chiamato a preservare e a custodire, ma soprattutto a condividere con questa terra che è il luogo dell’ospitalità, dove ospite è chiunque e chiunque è ospite.
Il nudo paesaggio mediterraneo della Sardegna, terra arcaica, impervia, dolce ma segreta e sfuggente, aperta e accogliente, dove ancora impera l’ordine naturale con i suoi colori e la sua forza primitiva, è la cifra scelta da Fontana per rappresentare la sua idea di Sardegna, quella che il nomade viandante contemporaneo può scoprire in silenzio, con sguardo sapiente ma solitario, in comunione con i luoghi, una contemplazione che segna l’impossibilità di farne parte senza alterarne il fragile primordiale equilibrio.
Per Paolo Bianchi, invece, quegli stessi paesaggi sono il territorio di donne e di maschere, due archetipi, due simboli che riassumono l’essenza di una terra antica in apparente conflitto con la modernità. Solo le donne possono creare l’indissolubile legame con il futuro, tenere insieme la frattura tra il passato e il presente e guardare alla promessa del domani che non deve rinunciare alla ricchezza delle proprie tradizioni per stare al passo con i tempi ma che, solo a partire da queste, può costruire un solido rapporto con l’inesorabile cambiamento.
Per Sveva Taverna, infine, i paesaggi sono sfondo sfumato, popolato da persone, individui con la propria storia, semplice ma intensa, vera, vissuta, dolorosa ma nello stesso tempo incantata da un sorriso, da uno sguardo o solo dalla memoria primigenia di un paradiso perduto, fatto non solo di luoghi, ma soprattutto di legami, di rituali, di comunità, condivisione di attimi di armonia provvisoria ma indelebile, una traccia apparentemente destinata a scomparire che invece racchiude in sé una tenace e inaspettata forza vitale.
La mostra fotografica “Sardegna. Un altro pianeta” rientra pienamente nella politica che l’Assessorato regionale del Turismo sta attuando da alcuni anni e che fa dell’investimento nelle risorse culturali dell’Isola un elemento di forte attrattività, capace di creare ricadute importanti sul movimento turistico. L’organizzazione e la promozione di eventi e manifestazioni di alto livello culturale sono diventate un efficace veicolo per l’immagine della Sardegna in Italia e all’estero.
Turismo e cultura costituiscono un binomio ideale per l’Isola, terra antica, ricca di segni e tracce della sua vicenda millenaria. La Sardegna è ancorata alle sue tradizioni ma protesa costantemente verso la ricerca di nuovi linguaggi per promuovere la propria immagine e per far conoscere anche i suoi aspetti più insoliti.
In linea con questi obiettivi è la mostra “Sardegna. Un altro pianeta”, che fa parlare l’obiettivo raffinato di Franco Fontana e fa interpretare e raccontare l’Isola dallo sguardo giovane, capace di coniugare passato e futuro, di Paolo Bianchi e Sveva Taverna.
Le immagini diventano così un mezzo straordinario per trasmettere il fascino speciale di cui è depositaria la Sardegna, una terra unica, “quasi un continente” - cosi l’ha definita lo scrittore sardo Marcello Serra nella sua opera più famosa - da scoprire e conoscere profondamente.
Una volta terminata l’esposizione alla Fondazione Benetton Studi Ricerche, la mostra “Sardegna. Un altro pianeta” proseguirà il suo percorso il 28 febbraio e 1 marzo 2009 a Milano, alla Società Umanitaria, in Via San Barnaba 48.
Progetto di Vittoria Cappelli srl.
Franco Fontana (Modena, 1933) inizia la sua attività di fotografo nel 1961; nel 1963 espone alla Biennale Internazionale del Colore a Vienna e nei successivi 5 anni è presente con varie esposizioni in Italia e all’estero. Il 1968 è l’anno di svolta nella sua ricerca fotografica, celebre per le sue immagini a colori, nudi e paesaggi che tendono verso forme astratte e che faranno di lui uno dei più importanti e rappresentativi fotografi internazionali. Nel 2006 ha ricevuto la laurea honoris causa in design dal Politecnico di Torino.
Paolo Bianchi (Nuoro, 1975) ha collaborato con diversi studi fotografici, con il Giornale di Sardegna e con il museo MAN; ha lavorato come fotografo di scena del film Sonetaula di Salvatore Mereu. La sua ricerca fotografica indaga il senso della frattura che la contemporaneità produce sui luoghi, sulle tradizioni e sulle persone.
Sveva Taverna (Roma, 1981) ha collaborato ai Toscana Photographic Workshop, ha lavorato come fotografa di scena per il Teatro Palladium, esposto e pubblicato le sue immagini in varie sedi. La sua ricerca fotografica trova nella Sardegna il luogo, strappato al tempo, dell’indagine sulla propria personale identità.
13
febbraio 2009
Fontana | Bianchi | Taverna – Sardegna. Un altro pianeta
Dal 13 al 15 febbraio 2009
fotografia
Location
FONDAZIONE BENETTON STUDI RICERCHE – SPAZI BOMBEN
Treviso, Via Cornarotta, 7-9, (Treviso)
Treviso, Via Cornarotta, 7-9, (Treviso)
Orario di apertura
sabato 14 e domenica 15 febbraio, dalle ore 10.00 alle ore 18.00
Vernissage
13 Febbraio 2009, ore 18 alla presenza di Franco Fontana
Ufficio stampa
UMBRELLA
Autore