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Fontirossi – Oltre il vero e l’inverosimile
La mostra, a cura di Giovanni Faccenda, presenta al pubblico oltre 40 opere inedite, fra oli e carte musicali dipinte.
Comunicato stampa
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La mostra, a cura di Giovanni Faccenda, presenta al pubblico oltre 40 opere inedite, fra oli e carte musicali dipinte.
Da segnalare, il volume edito per l’occasione da Mondadori, Milano, anch’esso curato da Giovanni Faccenda, allegato alla prestigiosa rivista “Arte” di questo mese. Fra i testi in catalogo, quello del professor Italia, Direttore Generale nel Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Scrive il prof. Italia in catalogo: «L’arte contemporanea italiana annovera tendenze diverse cui danno vita artisti di estrazione variegata. In questo panorama composito credo che si possa assegnare un posto di sicura rilevanza a Roberto Fontirossi, personalità assai singolare, uomo di elevato spessore culturale, pittore che riesce a tradurre nei suoi bellissimi quadri un linguaggio artistico felicemente armonico. L’arte di Fontirossi si muove, a mio avviso, su tre componenti essenziali: la natura, magistralmente disegnata, vista nei suoi contorni più avvolgenti; l’essere umano, protagonista – in positivo e in negativo – degli eventi e dei cicli della vita; le luci e i colori rappresentati con cosmopolita fantasia.»
Continua Giovanni Faccenda: «È il quotidiano, infatti, a interessare maggiormente Fontirossi, con le sue stanche abitudini, i suoi grotteschi camuffamenti, le sue piccole o grandi farse utili agli uni e agli altri, più che altro, per sopravvivere: un riferimento generoso di spunti e oltretutto ravvicinato dal quale partire per dar vita, nelle carte musicali come nei dipinti, a un consorzio umano trasfigurato, capace di manifestarsi soltanto nel più sublime paradosso.
Ciò che di bizzarro accade, tuttavia, una volta appurata questa metamorfosi, è che di fronte a scene, situazioni, interni ed esterni cresciuti, in parte, anche nell’inverosimile, il sospetto che tutto questo, poi, possa essere più vero del vero diventa istantaneamente tangibile, secondo un’arcana parabola decisa a mostrare quanto gli uomini abitualmente, invece, sono più propensi a nascondere. Ti accorgi, allora, che quella ritenuta fino a un attimo prima soltanto una semplice maschera è, in realtà, un grande caleidoscopio di umori e sentimenti propri di una più complessa fisiognomica, nella quale i colori, come simboli, stanno a indicare quanto in silenzio alberga oltre l’apparenza dei volti dei vari personaggi raffigurati.
La vita, con i suoi dilemmi e le sue contraddizioni, torna, così, ad alimentare, dissimulata, la pittura di Fontirossi, nelle oscure pieghe di una metafora che continuamente si arricchisce di artifici e invenzioni, senza tuttavia mai smarrire il suo sapore domestico, il suo gusto consueto. Non vi è nulla di visionario in un’iconografia che, semmai, esprime talvolta la memoria di un tempo andato, la languida malinconia che ha in sé il mutare dei giorni e delle stagioni, la meraviglia di chi ancora guarda al mondo come a una sorpresa da scartare.»
Da segnalare, il volume edito per l’occasione da Mondadori, Milano, anch’esso curato da Giovanni Faccenda, allegato alla prestigiosa rivista “Arte” di questo mese. Fra i testi in catalogo, quello del professor Italia, Direttore Generale nel Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Scrive il prof. Italia in catalogo: «L’arte contemporanea italiana annovera tendenze diverse cui danno vita artisti di estrazione variegata. In questo panorama composito credo che si possa assegnare un posto di sicura rilevanza a Roberto Fontirossi, personalità assai singolare, uomo di elevato spessore culturale, pittore che riesce a tradurre nei suoi bellissimi quadri un linguaggio artistico felicemente armonico. L’arte di Fontirossi si muove, a mio avviso, su tre componenti essenziali: la natura, magistralmente disegnata, vista nei suoi contorni più avvolgenti; l’essere umano, protagonista – in positivo e in negativo – degli eventi e dei cicli della vita; le luci e i colori rappresentati con cosmopolita fantasia.»
Continua Giovanni Faccenda: «È il quotidiano, infatti, a interessare maggiormente Fontirossi, con le sue stanche abitudini, i suoi grotteschi camuffamenti, le sue piccole o grandi farse utili agli uni e agli altri, più che altro, per sopravvivere: un riferimento generoso di spunti e oltretutto ravvicinato dal quale partire per dar vita, nelle carte musicali come nei dipinti, a un consorzio umano trasfigurato, capace di manifestarsi soltanto nel più sublime paradosso.
Ciò che di bizzarro accade, tuttavia, una volta appurata questa metamorfosi, è che di fronte a scene, situazioni, interni ed esterni cresciuti, in parte, anche nell’inverosimile, il sospetto che tutto questo, poi, possa essere più vero del vero diventa istantaneamente tangibile, secondo un’arcana parabola decisa a mostrare quanto gli uomini abitualmente, invece, sono più propensi a nascondere. Ti accorgi, allora, che quella ritenuta fino a un attimo prima soltanto una semplice maschera è, in realtà, un grande caleidoscopio di umori e sentimenti propri di una più complessa fisiognomica, nella quale i colori, come simboli, stanno a indicare quanto in silenzio alberga oltre l’apparenza dei volti dei vari personaggi raffigurati.
La vita, con i suoi dilemmi e le sue contraddizioni, torna, così, ad alimentare, dissimulata, la pittura di Fontirossi, nelle oscure pieghe di una metafora che continuamente si arricchisce di artifici e invenzioni, senza tuttavia mai smarrire il suo sapore domestico, il suo gusto consueto. Non vi è nulla di visionario in un’iconografia che, semmai, esprime talvolta la memoria di un tempo andato, la languida malinconia che ha in sé il mutare dei giorni e delle stagioni, la meraviglia di chi ancora guarda al mondo come a una sorpresa da scartare.»
10
gennaio 2004
Fontirossi – Oltre il vero e l’inverosimile
Dal 10 gennaio al 15 febbraio 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE MODERNA
Arezzo, Piazza San Francesco, 4, (Arezzo)
Arezzo, Piazza San Francesco, 4, (Arezzo)
Orario di apertura
Orario 10-12,30/ 16-19 (chiuso lunedì)