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Forme Inverse
Le pittrici Cristiana Freguglia, Daiana Menichetti, Chiara Pasquini
Comunicato stampa
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Le pittrici Cristiana Freguglia, Daiana Menichetti, Chiara Pasquini, giovani legate come crescita culturale all’Accademia di Belle Arti di Firenze – tutte nate nel 1979 – si presentano per la prima volta in Versilia, presso la Cappella attigua a quella magnifica struttura medicea che nel passato ha ospitato mostre dedicate ad innumerevoli artisti: Gianni Dova, Giuseppe Viner, Galileo Chini, Plinio Nomellini, Lorenzo Viani ...
In “Forme Inverse” hanno voluto mettere in evidenza – pur tenendo conto di un comune denominatore di partenza e d’assimilazione d’esperienze tecniche e creative quale è stato l’ambito fiorentino – un autonomo iter lavorativo che, passo dopo passo, arricchito nel corso del tempo di quel senso di ricerca sempre positivo in questi casi, ha già attirato l’attenzione sia di alcuni seri critici, storici dell’arte e giornalisti.
Una nota comune, è certamente il colore portato in essere con ammirevole successione d’intenti, vale a dire senza quel timore spesso presente in altri.
Per il resto – in maniera simile o al di là di ciò che è già stato scritto – ci pare davvero interessante mettere in evidenza un’opera quale è “Il Raccolto” di Cristiana Freguglia, giocata sugli azzurri, i celesti ed i verdi chiari, dove la figura rende in pieno quella vivacità peraltro attribuibile pure a “Il Fauno”, anch’essa del 2005, essenziale nei grigio-rosati messi in evidenza tramite l’opposizione del nero. Diplomata discutendo la tesi “Nascita e protagonisti del Movimento Arte Sentimentale”, ha concorso a vari premi, come quello indetto dall’Associazione “Speranza e solidarietà, un foulard per l’A.I.D.S.”, nel 2001. Intensa, comunque, l’attività dal 2003, consistente tra l’altro nella partecipazione sia alla Biennale di Venezia, sezione Cinema – Spettacolo con l’opera Kamikaze dei Chille de la balanza, come Bottega di Lanci, sia allo spettacolo itinerante Calendimaggio con una installazione realizzata in gruppo, sull’Arno a Firenze. Fondatrice del Circolo Culturale Rami del Po, al suo attivo mostre personali e in gruppo in ambito nazionale (Firenze, Porto Tolle, Rovigo ecc.).
Daiana Menichetti, dopo aver studiato a Cascina (Pi), ed essersi diplomata al corso di decorazione dell’Accademia di Belle Arti a Firenze con una tesi titolata “L’Acquatinta”, ha partecipato alla Biennale della Fiaba di Pescia con una scultura in resina (2001), e alla mostra “Amici del Lanci”, organizzata all’Accademia Musicale di Firenze. Di rilievo – tra l’altro – il suo apporto per il grande dipinto murale “Il giorno della notte” di Amedeo Lanci, con la realizzazione di un proprio dipinto intitolato “Leone”, durante l’opera teatrale “Paure”, regista Claudio Ascoli. Dalla tecnica mista del 2004 “Alberi”, si evince in maniera netta una ‘lettura’ dell’intrigo della vita, con esaltazione, tramite cromatismi legati al verde scuro ed al chiarore di fondo, di un percorso finalizzato al dato positivo. Più cruda l’opera “Felicità vana” (2004), un acrilico su carta intelata giocato sulla contrapposizione di figure schematiche e simboli di colore.
La lucchese Chiara Pasquini, dopo aver studiato nella città natale, ed aver seguito i corsi accademici fiorentini sotto la guida di Cesare Pacitti e di Francesco Preverino, ha esposto in varie città, tra cui Lucca e Firenze.
Ammirando Jackson Pollock, Emilio Vedova ed Emanuel Viola, nel corso del tempo ne ha approfondito la conoscenza per la parte tecnica.
Tra i suoi dipinti, da evidenziare “Le finestre” (2002), di grandi dimensioni, in cui i celesti ed i grigi perlacei unendosi ad un segno elaborato ed essenziale, ne svelano un insieme di giusto effetto lirico.
Notizie più approfondite sull’attività di Cristiana Freguglia, Daiana Menichetti e Chiara Pasquini sono reperibili presso l’Archivio artistico-documentario Gierut, in Marina di Pietrasanta (Lucca).
In “Forme Inverse” hanno voluto mettere in evidenza – pur tenendo conto di un comune denominatore di partenza e d’assimilazione d’esperienze tecniche e creative quale è stato l’ambito fiorentino – un autonomo iter lavorativo che, passo dopo passo, arricchito nel corso del tempo di quel senso di ricerca sempre positivo in questi casi, ha già attirato l’attenzione sia di alcuni seri critici, storici dell’arte e giornalisti.
Una nota comune, è certamente il colore portato in essere con ammirevole successione d’intenti, vale a dire senza quel timore spesso presente in altri.
Per il resto – in maniera simile o al di là di ciò che è già stato scritto – ci pare davvero interessante mettere in evidenza un’opera quale è “Il Raccolto” di Cristiana Freguglia, giocata sugli azzurri, i celesti ed i verdi chiari, dove la figura rende in pieno quella vivacità peraltro attribuibile pure a “Il Fauno”, anch’essa del 2005, essenziale nei grigio-rosati messi in evidenza tramite l’opposizione del nero. Diplomata discutendo la tesi “Nascita e protagonisti del Movimento Arte Sentimentale”, ha concorso a vari premi, come quello indetto dall’Associazione “Speranza e solidarietà, un foulard per l’A.I.D.S.”, nel 2001. Intensa, comunque, l’attività dal 2003, consistente tra l’altro nella partecipazione sia alla Biennale di Venezia, sezione Cinema – Spettacolo con l’opera Kamikaze dei Chille de la balanza, come Bottega di Lanci, sia allo spettacolo itinerante Calendimaggio con una installazione realizzata in gruppo, sull’Arno a Firenze. Fondatrice del Circolo Culturale Rami del Po, al suo attivo mostre personali e in gruppo in ambito nazionale (Firenze, Porto Tolle, Rovigo ecc.).
Daiana Menichetti, dopo aver studiato a Cascina (Pi), ed essersi diplomata al corso di decorazione dell’Accademia di Belle Arti a Firenze con una tesi titolata “L’Acquatinta”, ha partecipato alla Biennale della Fiaba di Pescia con una scultura in resina (2001), e alla mostra “Amici del Lanci”, organizzata all’Accademia Musicale di Firenze. Di rilievo – tra l’altro – il suo apporto per il grande dipinto murale “Il giorno della notte” di Amedeo Lanci, con la realizzazione di un proprio dipinto intitolato “Leone”, durante l’opera teatrale “Paure”, regista Claudio Ascoli. Dalla tecnica mista del 2004 “Alberi”, si evince in maniera netta una ‘lettura’ dell’intrigo della vita, con esaltazione, tramite cromatismi legati al verde scuro ed al chiarore di fondo, di un percorso finalizzato al dato positivo. Più cruda l’opera “Felicità vana” (2004), un acrilico su carta intelata giocato sulla contrapposizione di figure schematiche e simboli di colore.
La lucchese Chiara Pasquini, dopo aver studiato nella città natale, ed aver seguito i corsi accademici fiorentini sotto la guida di Cesare Pacitti e di Francesco Preverino, ha esposto in varie città, tra cui Lucca e Firenze.
Ammirando Jackson Pollock, Emilio Vedova ed Emanuel Viola, nel corso del tempo ne ha approfondito la conoscenza per la parte tecnica.
Tra i suoi dipinti, da evidenziare “Le finestre” (2002), di grandi dimensioni, in cui i celesti ed i grigi perlacei unendosi ad un segno elaborato ed essenziale, ne svelano un insieme di giusto effetto lirico.
Notizie più approfondite sull’attività di Cristiana Freguglia, Daiana Menichetti e Chiara Pasquini sono reperibili presso l’Archivio artistico-documentario Gierut, in Marina di Pietrasanta (Lucca).
27
agosto 2005
Forme Inverse
Dal 27 agosto al 05 settembre 2005
arte contemporanea
Location
PALAZZO MEDICEO
Seravezza, viale A. Amadei, (Lucca)
Seravezza, viale A. Amadei, (Lucca)
Orario di apertura
17.30-19
Vernissage
27 Agosto 2005, ore 17.30
Autore
Curatore