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Forme pure di una realtà leggera
Il lavoro dei quattro giovani artisti rappresenta appieno il nuovo modo di interpretare l’arte contemporanea fuori dai luoghi solitamente deputati ad accoglierla.
Comunicato stampa
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Il lavoro dei quattro giovani artisti rappresenta appieno il nuovo modo di interpretare l’arte contemporanea fuori dai luoghi solitamente deputati ad accoglierla. La galleria Fourth Floor si presenta in tutta la sua polifunzionalità e polisensorialità: luogo di incontro, wine bar, ludoteca, videoteca, sala musicale. Una transensorialità vissuta dagli artisti con prontezza creativa e fascino, come un’immensa scenografia alle proprie opere.
Si tratta di un viaggio in cui resta sospesa la leggera struttura del lirium, una dimensione onirica dei materiali proposti a comporre sculture come fa Andrea Pierro, a metà tra il rito e il mito della quotidianità. Michela Prato evoca vere e proprie partiture tra il kitsch e il grottesco, che coinvolgono lo spettatore, catturandone il corpo, attraverso energie centripete e centrifughe.
L’equilibrio, l’unica cosa rimasta immutata nelle arti visive (di un tempo orami perduto), scava un solco nella memoria di Raffaele Avella, che ne traccia la precarietà, l’insostenibile purezza. Forme archetipiche campeggiano nell’opus di Antonio Ambrosino, un viaggio a ritroso nella memoria della materia, un camminamento attraverso i frammenti di entità autonome.
La dimensione della festa, il glamour investono lo spazio artistico per una completezza percettiva di grande spettacolarità.
Si tratta di un viaggio in cui resta sospesa la leggera struttura del lirium, una dimensione onirica dei materiali proposti a comporre sculture come fa Andrea Pierro, a metà tra il rito e il mito della quotidianità. Michela Prato evoca vere e proprie partiture tra il kitsch e il grottesco, che coinvolgono lo spettatore, catturandone il corpo, attraverso energie centripete e centrifughe.
L’equilibrio, l’unica cosa rimasta immutata nelle arti visive (di un tempo orami perduto), scava un solco nella memoria di Raffaele Avella, che ne traccia la precarietà, l’insostenibile purezza. Forme archetipiche campeggiano nell’opus di Antonio Ambrosino, un viaggio a ritroso nella memoria della materia, un camminamento attraverso i frammenti di entità autonome.
La dimensione della festa, il glamour investono lo spazio artistico per una completezza percettiva di grande spettacolarità.
28
settembre 2008
Forme pure di una realtà leggera
Dal 28 settembre al 19 ottobre 2008
arte contemporanea
Location
FOURTH FLOOR GALLERY
San Giuseppe Vesuviano, Via Xx Settembre, 52, (Napoli)
San Giuseppe Vesuviano, Via Xx Settembre, 52, (Napoli)
Vernissage
28 Settembre 2008, h 20.30
Autore
Curatore