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Fortunato Depero – FuturDepero
la mostra vuole porre l’attenzione del pubblico sulla figura di un artista che, tra gli altri futuristi ha forse interpretato, per certi aspetti, con una particolarità personalissima le indicazioni del movimento stesso e che è l’autore di icone visive che, con la conversione nella grafica pubblicitaria, sono diventate patrimonio della memoria visiva del ‘900.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il CART – Centro per la Documentazione dell’Arte Contemporanea di Falconara M. (An), in l’occasione dell’anniversario del centenario della pubblicazione del manifesto della pittura futurista avvenuta dalla ribalta del Politeama Chiarella di Torino, ha inteso programmare una mostra dedicata a Fortunato Depero. Dopo una prima ricognizione sul tema con una mostra dell’artista Sante Monachesi, (fondatore nel 1932 a Macerata del "Movimento Futurista - Umberto Boccioni"), la mostra su Depero viene a costituire il momento espositivo più alto del 2010.
In particolare si vuole porre l’attenzione del pubblico sulla figura di un artista che, tra gli altri futuristi ha forse interpretato, per certi aspetti, con una particolarità personalissima le indicazioni del movimento stesso e che è l’autore di icone visive che, con la conversione nella grafica pubblicitaria, sono diventate patrimonio della memoria visiva del ‘900.
La scelta delle opere esposte fa riferimento al Mart di Rovereto, in particolare alla rinnovata “Casa d’Arte Futurista Depero” che ha riaperto al pubblico nel gennaio 2009. Le opere appartengono al ventennio che intercorre tra la metà degli anni Trenta e la metà degli anni Cinquanta, con l’integrazione di alcune altre significative opere a corredo che, riguardando anni diversi, testimoniando in pillole alcuni tratti distintivi dell’artista rispetto ai temi, al genere ed alla tecnica usata.
“A questo proposito le opere di Depero che sono l’oggetto principale della mostra, e che contribuiscono a sollecitare uno stimolo per l’interesse sulla raccolta presente nella rinnovata Casa Depero a Rovereto, vuole costituisce l’occasione per affrontare un’analisi tematica sull’autore salvaguardando l’originaria intenzione espositiva, quella cioè di presentare, per quanto possibile, il ventaglio dell’operatività dell’artista trentino attraverso una caratteristica gamma espressiva di temi della sua più particolare produzione: dalla sua approfondita ricerca sulla genesi e la struttura funzionale della forma; all’idea di entrare nella vita quotidiana della gente, grazie alla pubblicità all’arredamento agli allestimenti teatrali, alla moda; fino alla sua auto proclamazione, con Balla, quale astrattista futurista che inneggia ad un universo gioioso, «coloratissimo e luminosissimo”(2).
Infine, la mostra dedicata Depero diventa significativa in ordine al contesto scientifico della programmazione espositiva del CART, che vuole sostenere le celebrazioni dell’anniversario della pubblicazione del manifesto della pittura futurista rispetto ad un’idea documentativa del tema che parte dal territorio e si confronta filologicamente attraverso un progetto di storiografia espositiva per poter offrire indicazioni ed occasioni di riflessioni e di studio a carattere pedagogico - didattico sull’argomento.” (Stefano Tonti, Futurdepero, dal catalogo della mostra)
In ordine a questa più generale prerogativa pedagogica del Centro, il giorno dell’inaugurazione, è inserita la presentazione del libro Il paradosso del Collalto, (immagini di Concetto Pozzati), uno strumento didattico sull’arte contemporanea di Marco Dallari, noto pedagogista e autore di saggi sull’argomento, che ha trattato la lettura didattica dell’opera I Giocolieri di Fortunato Depero.
La mostra FuturDepero è corredata dal Video Riapertura di "Casa d'Arte Futurista Depero" (MartRovereto, 14 gennaio 2009): gli ultimi tocchi finali ripresi poco prima della riapertura, con interviste a Gabriella Belli, direttore del Mart, e all'architetto Renato Rizzi, che ha firmato il progetto di restauro.
orari di svolgimento
dal 5 giugno al 22 agosto 2010
Orari di apertura: martedì e giovedì dalle 9.30 alle 18.30; mercoledì e venerdì dalle 9.30 alle 13.30; sabato e domenica dalle 17.30 alle 20.30. Gli altri giorni su appuntamento.
Visite guidate per gruppi su prenotazione € 2,50.
Informazioni e prenotazioni: ufficio cultura Comune di Falconara M. (An). Tel. 071-9177522 - 526
Informazioni: 071 - 2814433. Artes Società Cooperativa. E-mail-info@artescooperativa.com
Ufficio e comunicazioni per la stampa: 071.9175795 - 338.7755798. e-mail-artemisia.jesi@tin.it
Sede
CART – Centro Documentazione Arte Contemporanea, P.zza Mazzini - Falconara M. (An)
Inaugurazione
Sabato 5 giugno 2010 ore 17.30
Incontro di presentazione a cura di Silvia Cuppini (docente di Storia dell’arte contemporanea all’Università di Urbino), Stefano Tonti (docente di Didattica dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Firenze).
Presentazione del libro Il paradosso del Collalto, (immagini di Concetto Pozzati), a cura di Marco Dallari, noto pedagogista e autore di saggi sull’argomento, che ha trattato la lettura didattica dell’opera I Giocolieri di Fortunato Depero.
Curatori della mostra
Curatori della mostra: Silvia Cuppini e Stefano Tonti, con testi in catalogo di Silvia Bartolini ed Elisa Sellari.
Stampati prodotti per la mostra
Materiale bibliografico dal Museo Casa Depero e dal Mart di Rovereto (cataloghi e testi specifici individuati).
Catalogo – brochure della mostra
Legenda opera di Depero in allegato
1 - Fortunato Depero, Iride nucleare - il gallo, 1953, olio su cartone, cm 95x69
Contestualizzazione della mostra e note sul CART
In base alle indicazioni ed alle linee programmatiche del progetto di costituzione CART - Centro per la Documentazione dell’Arte Contemporanea, spazio civico museale permanente e sede espositiva, in relazione all’attività scientifico - culturale prevista, il programma delle iniziative per il 2010 prevede una serie di mostre di grandi artisti ed incontri e conferenze di esperti di discipline attinenti (didattica dell’arte) e storici dell’arte.
Pertanto, successivamente all’inaugurazione del Centro avvenuta nel maggio del 2009 ed all’allestimento delle mostre di Osvaldo Licini (in collaborazione con la Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno), e quella di Andrea Granchi (artista presente nella collezione del Centro), in ordine alle celebrazioni sul Futurismo, saranno presentate nel 2010 due mostre rispettivamente dedicate a Sante Monachesi e a Fortunato Depero.
In autunno, successivamente al consueto appuntamento nazionale con la mostra - mercato del fumetto, è prevista la mostra di una scelta delle opere della collezione del Centro Pecci di Prato che sarà individuata in base alle caratteristiche della linea espositiva a carattere didascalico – pedagogico sul ‘900 del CART.
Il progetto espositivo del CART per il 2010 è quindi un momento concreto di grande qualità nel panorama nazionale di mostre sull’arte contemporanea, che abbina l’indiscutibile qualità e l’alto valore scientifico e documentario delle iniziative alla promozione di luoghi espositivi della regione Marche. Tra gli obiettivi di ordine generale, c’è anche quello di concorrere ad incrementare l'afflusso turistico per mezzo dell'offerta di nuove occasioni di visite a carattere culturale e dell'arricchimento di percorsi ed itinerari secondo una maggiore disponibilità di fruizione dei Beni architettonici come sedi permanenti e contenitori di mostre d'arte quali momenti trainanti di specifici aspetti del turismo culturale a carattere artistico.
BIOGRAFIA DI FORTUNATO DEPERO (1)
Fondo (TN) 1892 - Rovereto (TN) 1960
Fortunato Depero nasce, nel 1892, a Fondo, in Trentino, allora regione dell’impero austroungarico. La sua famiglia si trasferisce a Rovereto, quando Fortunato è ancora molto giovane e lo avvia agli studi artistici.
Nei primi anni di studio, Fortunato Depero è attratto dal grafismo della pittura nordica ed, in particolare, dalle suggestioni del simbolismo e dell’espressionismo.
Un viaggio a Firenze, nel 1913, gli permette la frequentazione dell’ambiente che ruota attorno alla rivista “Lacerba”. Raggiunge poi Roma, dove entra in contatto con Balla, Marinetti e Cangiullo. Visita la mostra di Boccioni presso la Galleria Sprovieri e ne rimane folgorato: nelle prime opere d’ispirazione futurista Depero mostra di padroneggiare i dettati del dinamismo plastico, che lo avviano alla sperimentazione del movimento delle forme nello spazio.
Nell’aprile 1914 è invitato all’Esposizione Libera Futurista Internazionale da Sprovieri, dove partecipa il meglio dell’avanguardia: Kandinskij, Archipenko, Marinetti, Cangiullo, Balla, Martini, Prampolini, Sironi. A Roma, Depero segue l’attività del gruppo futurista partecipando attivamente alle sue iniziative. Nel maggio del ’15 si arruola volontario, ma due mesi dopo, riformato, rientra a Roma, dove, utilizzando le tecniche e i materiali più diversi, realizza composizioni di pure forme astratte che rappresentano emozioni, suoni, percezioni visive, stati d’animo, azioni.
Nel 1916 Diaghilev, impresario dei Balletti Russi, gli commissiona la scenografia e i costumi per il balletto musicato da Strawinskij, "Le chant du rossignol", che purtroppo non verrà rappresentato. Ma grazie a Diaghilev, Depero incontra il ballerino Massine, il poeta Cocteau e molti artisti, fra cui Picasso, Larionov e la Goncharova.Nel 1917 frequenta il poeta svizzero Gilbert Clavel, con il quale soggiorna a Capri. L’incontro con il poeta lo spinge alla sperimentazione teatrale e lo avvicina al clima magico della Metafisica, come dimostrano le illustrazioni del libro Un istituto per suicidi e la rappresentazione mimico teatrale "I Balli plastici".
Finita la guerra, Depero rientra nel Trentino, diventato, nel frattempo, italiano e a Rovereto realizza il suo sogno: aprire la Casa d’Arte Futurista, un laboratorio specializzato nelle arti applicate, nel design e nella pubblicità.
Nel 1923 viene invitato alla I Mostra d'arte decorativa nazionale a Monza, e, nel 1925, all’ Esposizione Internazionale di Parigi, insieme a Balla e Prampolini.
Nel 1928 si trasferisce a New York, tempio della modernità per il mito futurista. Ma le difficoltà sono da subito enormi: il mercato americano, più conservatore del previsto, è, infatti, chiuso a qualunque proposta d’avanguardia. Durante il soggiorno newyorkese, svolge un'intensa attività nei settori della scenografia teatrale e della pubblicità. Nel 1930, Depero deluso e con pressanti problemi economici rientra in Italia.
Nel corso degli anni Trenta, sebbene in contatto con l’avanguardia futurista italiana, Depero, torna a vivere a Rovereto, in un sempre maggiore isolamento culturale. In questi anni, nonostante la Casa d’Arte sia chiusa da tempo, l’interesse per il settore dell’arte applicata, in Depero, rimane vivo, rafforzato anche da importanti commissioni.
Negli anni del secondo conflitto mondiale, si trasfersce a Serrada, un piccolo paese di montagna vicino a Rovereto. Dal 1947 al 1949 soggiorna nuovamente negli Stati Uniti: dopo il suo ritorno a Rovereto, si dedica alla pittura e alla realizzazione di commissioni pubbliche, come la decorazione della Sala del Consiglio Provinciale di Trento.
Nel corso degli anni Cinquanta, Depero, come i pochi futuristi rimasti fedeli ai principi teorici del movimento, vive staccato dal dibattito artistico internazionale.
Nel 1957, il Comune di Rovereto offre all’artista uno spazio pubblico e un vitalizio, a fronte del lascito di tutta l’opera ancora in suo possesso. Nel 1959, la città inaugura la "Galleria Museo Depero", il primo museo futurista italiano, una sorta di opera d’arte “totale”, che impegna Depero nella decorazione delle sale, nell’arredo e, naturalmente, in dipinti, arazzi, progetti d’architettura, disegni.
Fortunato Depero muore il 29 novembre 1960, un anno dopo l’apertura del museo.
1. http://www.mart.trento.it
FuturDepero
di Stefano Tonti
In occasione dell’anniversario del centenario della pubblicazione del manifesto della pittura futurista avvenuta dalla ribalta del Politeama Chiarella di Torino l’8 marzo del 1910, il CART – Centro per la Documentazione dell’Arte Contemporanea di Falconara M. (An), nel contesto delle proprie manifestazioni espositive per il 2010, ha inteso programmare una mostra dedicata a Fortunato Depero.
Dopo una prima ricognizione sul tema con una mostra su Sante Monachesi, esponente marchigiano del successivo e particolare aspetto del futurismo dell’Aeropittura (fondatore nel 1932 a Macerata del "Movimento Futurista - Umberto Boccioni"), la mostra su Depero viene a costituire il momento espositivo più alto dell’anno.
In particolare si vuole porre l’attenzione del pubblico sulla figura di un artista che, tra gli altri futuristi, ha forse interpretato, per certi aspetti, con una particolarità personalissima le indicazioni del movimento stesso e che è l’autore di icone visive che, con la conversione nella grafica pubblicitaria, sono diventate patrimonio della memoria visiva del ‘900.
Classificato nel secondo futurismo da Enrico Crispolti negli anni Cinquanta, Depero viene presentato in questa mostra con una serie di opere scelte allo scopo di promuovere la conoscenza di un aspetto specifico del movimento in ordine all’opera di un artista relativamente poco visitato e visto nel territorio delle Marche, una regione che, con la presenza del gruppo futurista maceratese, si pone nella riconosciuta condizione storiografica di proposta di artisti eredi (piuttosto che di epigoni) dell’originario gruppo dell’avanguardia novecentista alla quale Depero appartiene.
La scelta delle opere esposte ha fatto riferimento al Mart di Rovereto, in particolare alla rinnovata “Casa d’Arte Futurista Depero” che ha riaperto al pubblico nel gennaio 2009(1). Le opere appartengono al ventennio che intercorre tra la metà degli anni Trenta e la metà degli anni Cinquanta, con l’integrazione a margine di alcune altre significative opere a corredo che, riguardando anni diversi, testimoniando in pillole alcuni tratti distintivi dell’artista rispetto ai temi, al genere ed alla tecnica usata.
A questo proposito le opere di Depero che sono l’oggetto principale della mostra, e che contribuiscono a sollecitare uno stimolo per l’interesse sulla raccolta presente nella rinnovata Casa Depero a Rovereto, vuole costituisce l’occasione per affrontare un’analisi tematica sull’autore salvaguardando l’originaria intenzione espositiva, quella cioè di presentare, per quanto possibile, il ventaglio dell’operatività dell’artista trentino attraverso una caratteristica gamma espressiva di temi della sua più particolare produzione e intenzione lirico - progettuale: dalla sua approfondita ricerca sulla genesi e la struttura funzionale della forma; all’idea di entrare nella vita quotidiana della gente, grazie alla pubblicità, all’arredamento, agli allestimenti teatrali, alla moda; fino alla sua auto proclamazione, con Balla, quale astrattista futurista che inneggia ad un universo gioioso, «coloratissimo e luminosissimo”(2).
Infine, la mostra dedicata a Depero diventa significativa in ordine al contesto scientifico della programmazione espositiva del CART, che vuole sostenere le celebrazioni dell’anniversario della pubblicazione del manifesto della pittura futurista rispetto ad un’idea documentativa del tema che parte dal territorio e si confronta filologicamente attraverso un progetto di storiografia espositiva per poter offrire indicazioni ed occasioni di riflessioni e di studio a carattere pedagogico - didattico sull’argomento.
Questo, secondo quell’idea costitutiva del Centro quale luogo didattico esclusivo di promozione conoscitiva dell’arte contemporanea, che intende operare anche in sinergia e in collaborazione con specifiche raccolte d’arte, Musei e Pinacoteche Civiche (nel caso specifico con il Mart di Rovereto in qualità di organo museale di riferimento dell’opera di Depero) vestendo il ruolo di elemento di rimando verso le stesse, per dare una ragione utile ed un senso spendibile alla struttura senza la pretesa di sostituirsi ad istituzioni ben più importanti e storicizzate.
In ordine a questa più generale prerogativa pedagogica del Centro, e sovvertendo i “canoni paludati” delle tradizionali modalità scientifiche, nella conferenza d’inaugurazione della mostra, è stata prevista la presentazione del libro di Marco Dallari Il paradosso del Collalto, (con immagini di Concetto Pozzati), in cui viene trasferita pretestualmente nel romanzo la tradizione del libro illustrato che lo trasforma in un nemmeno tanto improbabile e stimolante strumento didattico sull’arte contemporanea. L’idea non è casuale visto che, proprio Dallari, noto pedagogista e autore di saggi sull’argomento, ha pure trattato la lettura didattica dell’opera d’arte e che, tra le altre, si è interessato anche all’opera I Giocolieri di Fortunato Depero.
Chissà, forse gli stessi futuristi ed il nostro stesso artista trentino apprezzerebbero una stravagante, anche se ponderata e contestuale, situazione di originalità un po’ fuori dagli schemi consueti della tradizione di cui ogni tempo si trova ad essere comunque, in qualche modo, erede.
(1) Nel 1989, l’originario Museo Depero (l'unico in Italia dedicato ad un esponente del futurismo, con un progetto museografico elaborato personalmente dall’artista nel 1957) è diventato una sede del Mart. Il 17 gennaio 2009, in occasione del centenario del Futurismo, la rinnovata Casa d’Arte Futurista Depero ha riaperto al pubblico, dopo un restauro curato dall'architetto Renato Rizzi. La presente mostra è pertanto corredata dal Video Riapertura di "Casa d'Arte Futurista Depero" (MartRovereto, 14 gennaio 2009) con interviste a Gabriella Belli, direttore del Mart, e all'architetto Renato Rizzi.
(2) Cfr. C. Bertelli, G. Briganti e A. Giuliano (a cura di), Storia dell'Arte Italiana (volume quarto), Milano, Electa - Bruno Mondadori, 1992.
In particolare si vuole porre l’attenzione del pubblico sulla figura di un artista che, tra gli altri futuristi ha forse interpretato, per certi aspetti, con una particolarità personalissima le indicazioni del movimento stesso e che è l’autore di icone visive che, con la conversione nella grafica pubblicitaria, sono diventate patrimonio della memoria visiva del ‘900.
La scelta delle opere esposte fa riferimento al Mart di Rovereto, in particolare alla rinnovata “Casa d’Arte Futurista Depero” che ha riaperto al pubblico nel gennaio 2009. Le opere appartengono al ventennio che intercorre tra la metà degli anni Trenta e la metà degli anni Cinquanta, con l’integrazione di alcune altre significative opere a corredo che, riguardando anni diversi, testimoniando in pillole alcuni tratti distintivi dell’artista rispetto ai temi, al genere ed alla tecnica usata.
“A questo proposito le opere di Depero che sono l’oggetto principale della mostra, e che contribuiscono a sollecitare uno stimolo per l’interesse sulla raccolta presente nella rinnovata Casa Depero a Rovereto, vuole costituisce l’occasione per affrontare un’analisi tematica sull’autore salvaguardando l’originaria intenzione espositiva, quella cioè di presentare, per quanto possibile, il ventaglio dell’operatività dell’artista trentino attraverso una caratteristica gamma espressiva di temi della sua più particolare produzione: dalla sua approfondita ricerca sulla genesi e la struttura funzionale della forma; all’idea di entrare nella vita quotidiana della gente, grazie alla pubblicità all’arredamento agli allestimenti teatrali, alla moda; fino alla sua auto proclamazione, con Balla, quale astrattista futurista che inneggia ad un universo gioioso, «coloratissimo e luminosissimo”(2).
Infine, la mostra dedicata Depero diventa significativa in ordine al contesto scientifico della programmazione espositiva del CART, che vuole sostenere le celebrazioni dell’anniversario della pubblicazione del manifesto della pittura futurista rispetto ad un’idea documentativa del tema che parte dal territorio e si confronta filologicamente attraverso un progetto di storiografia espositiva per poter offrire indicazioni ed occasioni di riflessioni e di studio a carattere pedagogico - didattico sull’argomento.” (Stefano Tonti, Futurdepero, dal catalogo della mostra)
In ordine a questa più generale prerogativa pedagogica del Centro, il giorno dell’inaugurazione, è inserita la presentazione del libro Il paradosso del Collalto, (immagini di Concetto Pozzati), uno strumento didattico sull’arte contemporanea di Marco Dallari, noto pedagogista e autore di saggi sull’argomento, che ha trattato la lettura didattica dell’opera I Giocolieri di Fortunato Depero.
La mostra FuturDepero è corredata dal Video Riapertura di "Casa d'Arte Futurista Depero" (MartRovereto, 14 gennaio 2009): gli ultimi tocchi finali ripresi poco prima della riapertura, con interviste a Gabriella Belli, direttore del Mart, e all'architetto Renato Rizzi, che ha firmato il progetto di restauro.
orari di svolgimento
dal 5 giugno al 22 agosto 2010
Orari di apertura: martedì e giovedì dalle 9.30 alle 18.30; mercoledì e venerdì dalle 9.30 alle 13.30; sabato e domenica dalle 17.30 alle 20.30. Gli altri giorni su appuntamento.
Visite guidate per gruppi su prenotazione € 2,50.
Informazioni e prenotazioni: ufficio cultura Comune di Falconara M. (An). Tel. 071-9177522 - 526
Informazioni: 071 - 2814433. Artes Società Cooperativa. E-mail-info@artescooperativa.com
Ufficio e comunicazioni per la stampa: 071.9175795 - 338.7755798. e-mail-artemisia.jesi@tin.it
Sede
CART – Centro Documentazione Arte Contemporanea, P.zza Mazzini - Falconara M. (An)
Inaugurazione
Sabato 5 giugno 2010 ore 17.30
Incontro di presentazione a cura di Silvia Cuppini (docente di Storia dell’arte contemporanea all’Università di Urbino), Stefano Tonti (docente di Didattica dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Firenze).
Presentazione del libro Il paradosso del Collalto, (immagini di Concetto Pozzati), a cura di Marco Dallari, noto pedagogista e autore di saggi sull’argomento, che ha trattato la lettura didattica dell’opera I Giocolieri di Fortunato Depero.
Curatori della mostra
Curatori della mostra: Silvia Cuppini e Stefano Tonti, con testi in catalogo di Silvia Bartolini ed Elisa Sellari.
Stampati prodotti per la mostra
Materiale bibliografico dal Museo Casa Depero e dal Mart di Rovereto (cataloghi e testi specifici individuati).
Catalogo – brochure della mostra
Legenda opera di Depero in allegato
1 - Fortunato Depero, Iride nucleare - il gallo, 1953, olio su cartone, cm 95x69
Contestualizzazione della mostra e note sul CART
In base alle indicazioni ed alle linee programmatiche del progetto di costituzione CART - Centro per la Documentazione dell’Arte Contemporanea, spazio civico museale permanente e sede espositiva, in relazione all’attività scientifico - culturale prevista, il programma delle iniziative per il 2010 prevede una serie di mostre di grandi artisti ed incontri e conferenze di esperti di discipline attinenti (didattica dell’arte) e storici dell’arte.
Pertanto, successivamente all’inaugurazione del Centro avvenuta nel maggio del 2009 ed all’allestimento delle mostre di Osvaldo Licini (in collaborazione con la Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno), e quella di Andrea Granchi (artista presente nella collezione del Centro), in ordine alle celebrazioni sul Futurismo, saranno presentate nel 2010 due mostre rispettivamente dedicate a Sante Monachesi e a Fortunato Depero.
In autunno, successivamente al consueto appuntamento nazionale con la mostra - mercato del fumetto, è prevista la mostra di una scelta delle opere della collezione del Centro Pecci di Prato che sarà individuata in base alle caratteristiche della linea espositiva a carattere didascalico – pedagogico sul ‘900 del CART.
Il progetto espositivo del CART per il 2010 è quindi un momento concreto di grande qualità nel panorama nazionale di mostre sull’arte contemporanea, che abbina l’indiscutibile qualità e l’alto valore scientifico e documentario delle iniziative alla promozione di luoghi espositivi della regione Marche. Tra gli obiettivi di ordine generale, c’è anche quello di concorrere ad incrementare l'afflusso turistico per mezzo dell'offerta di nuove occasioni di visite a carattere culturale e dell'arricchimento di percorsi ed itinerari secondo una maggiore disponibilità di fruizione dei Beni architettonici come sedi permanenti e contenitori di mostre d'arte quali momenti trainanti di specifici aspetti del turismo culturale a carattere artistico.
BIOGRAFIA DI FORTUNATO DEPERO (1)
Fondo (TN) 1892 - Rovereto (TN) 1960
Fortunato Depero nasce, nel 1892, a Fondo, in Trentino, allora regione dell’impero austroungarico. La sua famiglia si trasferisce a Rovereto, quando Fortunato è ancora molto giovane e lo avvia agli studi artistici.
Nei primi anni di studio, Fortunato Depero è attratto dal grafismo della pittura nordica ed, in particolare, dalle suggestioni del simbolismo e dell’espressionismo.
Un viaggio a Firenze, nel 1913, gli permette la frequentazione dell’ambiente che ruota attorno alla rivista “Lacerba”. Raggiunge poi Roma, dove entra in contatto con Balla, Marinetti e Cangiullo. Visita la mostra di Boccioni presso la Galleria Sprovieri e ne rimane folgorato: nelle prime opere d’ispirazione futurista Depero mostra di padroneggiare i dettati del dinamismo plastico, che lo avviano alla sperimentazione del movimento delle forme nello spazio.
Nell’aprile 1914 è invitato all’Esposizione Libera Futurista Internazionale da Sprovieri, dove partecipa il meglio dell’avanguardia: Kandinskij, Archipenko, Marinetti, Cangiullo, Balla, Martini, Prampolini, Sironi. A Roma, Depero segue l’attività del gruppo futurista partecipando attivamente alle sue iniziative. Nel maggio del ’15 si arruola volontario, ma due mesi dopo, riformato, rientra a Roma, dove, utilizzando le tecniche e i materiali più diversi, realizza composizioni di pure forme astratte che rappresentano emozioni, suoni, percezioni visive, stati d’animo, azioni.
Nel 1916 Diaghilev, impresario dei Balletti Russi, gli commissiona la scenografia e i costumi per il balletto musicato da Strawinskij, "Le chant du rossignol", che purtroppo non verrà rappresentato. Ma grazie a Diaghilev, Depero incontra il ballerino Massine, il poeta Cocteau e molti artisti, fra cui Picasso, Larionov e la Goncharova.Nel 1917 frequenta il poeta svizzero Gilbert Clavel, con il quale soggiorna a Capri. L’incontro con il poeta lo spinge alla sperimentazione teatrale e lo avvicina al clima magico della Metafisica, come dimostrano le illustrazioni del libro Un istituto per suicidi e la rappresentazione mimico teatrale "I Balli plastici".
Finita la guerra, Depero rientra nel Trentino, diventato, nel frattempo, italiano e a Rovereto realizza il suo sogno: aprire la Casa d’Arte Futurista, un laboratorio specializzato nelle arti applicate, nel design e nella pubblicità.
Nel 1923 viene invitato alla I Mostra d'arte decorativa nazionale a Monza, e, nel 1925, all’ Esposizione Internazionale di Parigi, insieme a Balla e Prampolini.
Nel 1928 si trasferisce a New York, tempio della modernità per il mito futurista. Ma le difficoltà sono da subito enormi: il mercato americano, più conservatore del previsto, è, infatti, chiuso a qualunque proposta d’avanguardia. Durante il soggiorno newyorkese, svolge un'intensa attività nei settori della scenografia teatrale e della pubblicità. Nel 1930, Depero deluso e con pressanti problemi economici rientra in Italia.
Nel corso degli anni Trenta, sebbene in contatto con l’avanguardia futurista italiana, Depero, torna a vivere a Rovereto, in un sempre maggiore isolamento culturale. In questi anni, nonostante la Casa d’Arte sia chiusa da tempo, l’interesse per il settore dell’arte applicata, in Depero, rimane vivo, rafforzato anche da importanti commissioni.
Negli anni del secondo conflitto mondiale, si trasfersce a Serrada, un piccolo paese di montagna vicino a Rovereto. Dal 1947 al 1949 soggiorna nuovamente negli Stati Uniti: dopo il suo ritorno a Rovereto, si dedica alla pittura e alla realizzazione di commissioni pubbliche, come la decorazione della Sala del Consiglio Provinciale di Trento.
Nel corso degli anni Cinquanta, Depero, come i pochi futuristi rimasti fedeli ai principi teorici del movimento, vive staccato dal dibattito artistico internazionale.
Nel 1957, il Comune di Rovereto offre all’artista uno spazio pubblico e un vitalizio, a fronte del lascito di tutta l’opera ancora in suo possesso. Nel 1959, la città inaugura la "Galleria Museo Depero", il primo museo futurista italiano, una sorta di opera d’arte “totale”, che impegna Depero nella decorazione delle sale, nell’arredo e, naturalmente, in dipinti, arazzi, progetti d’architettura, disegni.
Fortunato Depero muore il 29 novembre 1960, un anno dopo l’apertura del museo.
1. http://www.mart.trento.it
FuturDepero
di Stefano Tonti
In occasione dell’anniversario del centenario della pubblicazione del manifesto della pittura futurista avvenuta dalla ribalta del Politeama Chiarella di Torino l’8 marzo del 1910, il CART – Centro per la Documentazione dell’Arte Contemporanea di Falconara M. (An), nel contesto delle proprie manifestazioni espositive per il 2010, ha inteso programmare una mostra dedicata a Fortunato Depero.
Dopo una prima ricognizione sul tema con una mostra su Sante Monachesi, esponente marchigiano del successivo e particolare aspetto del futurismo dell’Aeropittura (fondatore nel 1932 a Macerata del "Movimento Futurista - Umberto Boccioni"), la mostra su Depero viene a costituire il momento espositivo più alto dell’anno.
In particolare si vuole porre l’attenzione del pubblico sulla figura di un artista che, tra gli altri futuristi, ha forse interpretato, per certi aspetti, con una particolarità personalissima le indicazioni del movimento stesso e che è l’autore di icone visive che, con la conversione nella grafica pubblicitaria, sono diventate patrimonio della memoria visiva del ‘900.
Classificato nel secondo futurismo da Enrico Crispolti negli anni Cinquanta, Depero viene presentato in questa mostra con una serie di opere scelte allo scopo di promuovere la conoscenza di un aspetto specifico del movimento in ordine all’opera di un artista relativamente poco visitato e visto nel territorio delle Marche, una regione che, con la presenza del gruppo futurista maceratese, si pone nella riconosciuta condizione storiografica di proposta di artisti eredi (piuttosto che di epigoni) dell’originario gruppo dell’avanguardia novecentista alla quale Depero appartiene.
La scelta delle opere esposte ha fatto riferimento al Mart di Rovereto, in particolare alla rinnovata “Casa d’Arte Futurista Depero” che ha riaperto al pubblico nel gennaio 2009(1). Le opere appartengono al ventennio che intercorre tra la metà degli anni Trenta e la metà degli anni Cinquanta, con l’integrazione a margine di alcune altre significative opere a corredo che, riguardando anni diversi, testimoniando in pillole alcuni tratti distintivi dell’artista rispetto ai temi, al genere ed alla tecnica usata.
A questo proposito le opere di Depero che sono l’oggetto principale della mostra, e che contribuiscono a sollecitare uno stimolo per l’interesse sulla raccolta presente nella rinnovata Casa Depero a Rovereto, vuole costituisce l’occasione per affrontare un’analisi tematica sull’autore salvaguardando l’originaria intenzione espositiva, quella cioè di presentare, per quanto possibile, il ventaglio dell’operatività dell’artista trentino attraverso una caratteristica gamma espressiva di temi della sua più particolare produzione e intenzione lirico - progettuale: dalla sua approfondita ricerca sulla genesi e la struttura funzionale della forma; all’idea di entrare nella vita quotidiana della gente, grazie alla pubblicità, all’arredamento, agli allestimenti teatrali, alla moda; fino alla sua auto proclamazione, con Balla, quale astrattista futurista che inneggia ad un universo gioioso, «coloratissimo e luminosissimo”(2).
Infine, la mostra dedicata a Depero diventa significativa in ordine al contesto scientifico della programmazione espositiva del CART, che vuole sostenere le celebrazioni dell’anniversario della pubblicazione del manifesto della pittura futurista rispetto ad un’idea documentativa del tema che parte dal territorio e si confronta filologicamente attraverso un progetto di storiografia espositiva per poter offrire indicazioni ed occasioni di riflessioni e di studio a carattere pedagogico - didattico sull’argomento.
Questo, secondo quell’idea costitutiva del Centro quale luogo didattico esclusivo di promozione conoscitiva dell’arte contemporanea, che intende operare anche in sinergia e in collaborazione con specifiche raccolte d’arte, Musei e Pinacoteche Civiche (nel caso specifico con il Mart di Rovereto in qualità di organo museale di riferimento dell’opera di Depero) vestendo il ruolo di elemento di rimando verso le stesse, per dare una ragione utile ed un senso spendibile alla struttura senza la pretesa di sostituirsi ad istituzioni ben più importanti e storicizzate.
In ordine a questa più generale prerogativa pedagogica del Centro, e sovvertendo i “canoni paludati” delle tradizionali modalità scientifiche, nella conferenza d’inaugurazione della mostra, è stata prevista la presentazione del libro di Marco Dallari Il paradosso del Collalto, (con immagini di Concetto Pozzati), in cui viene trasferita pretestualmente nel romanzo la tradizione del libro illustrato che lo trasforma in un nemmeno tanto improbabile e stimolante strumento didattico sull’arte contemporanea. L’idea non è casuale visto che, proprio Dallari, noto pedagogista e autore di saggi sull’argomento, ha pure trattato la lettura didattica dell’opera d’arte e che, tra le altre, si è interessato anche all’opera I Giocolieri di Fortunato Depero.
Chissà, forse gli stessi futuristi ed il nostro stesso artista trentino apprezzerebbero una stravagante, anche se ponderata e contestuale, situazione di originalità un po’ fuori dagli schemi consueti della tradizione di cui ogni tempo si trova ad essere comunque, in qualche modo, erede.
(1) Nel 1989, l’originario Museo Depero (l'unico in Italia dedicato ad un esponente del futurismo, con un progetto museografico elaborato personalmente dall’artista nel 1957) è diventato una sede del Mart. Il 17 gennaio 2009, in occasione del centenario del Futurismo, la rinnovata Casa d’Arte Futurista Depero ha riaperto al pubblico, dopo un restauro curato dall'architetto Renato Rizzi. La presente mostra è pertanto corredata dal Video Riapertura di "Casa d'Arte Futurista Depero" (MartRovereto, 14 gennaio 2009) con interviste a Gabriella Belli, direttore del Mart, e all'architetto Renato Rizzi.
(2) Cfr. C. Bertelli, G. Briganti e A. Giuliano (a cura di), Storia dell'Arte Italiana (volume quarto), Milano, Electa - Bruno Mondadori, 1992.
05
giugno 2010
Fortunato Depero – FuturDepero
Dal 05 giugno al 22 agosto 2010
arte contemporanea
Location
CART – CENTRO DOCUMENTAZIONE ARTE CONTEMPORANEA – PALAZZO PERGOLI
Falconara Marittima, Piazza Giuseppe Mazzini, (Ancona)
Falconara Marittima, Piazza Giuseppe Mazzini, (Ancona)
Orario di apertura
martedì e giovedì dalle 9.30 alle 18.30; mercoledì e venerdì dalle 9.30 alle 13.30; sabato e domenica dalle 17.30 alle 20.30. Gli altri giorni su appuntamento. Visite guidate per gruppi su prenotazione € 2,50.
Vernissage
5 Giugno 2010, ore 17.30
Autore
Curatore