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Fosco Bertani – Dal chiarore dell’alba
L’Artista presenta in questa mostra una pittura ossificata, essenziale, che non vive di decorazioni, coglie il cuore di ogni cosa, sicchè quest’ultimo capitolo è una piccola storia del paesaggio italiano e lombardo.
Comunicato stampa
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“Scenari” si campiona ad essere, in una città come Firenze, lo specchio di un’arte di frontiera, assolutamente in movimento, ipermoderna, ipertesa, ipercolta, mente e cuore, ma anche progetto e destino della comunicazione estetica. E’ con questo progetto, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, che si vuole indicare e sorreggere l’arte nuova e, dunque, protagonisti e bandiere, bandendo ogni culto del transitorio per porgere a tutti il culto dell'eterno. Il terzo millennio che fa vivere i processi creativi in un clima di saccheggiamento della realtà, perchè il futuro è ora, fra rappresentazioni e interpretazioni, ci porta a cogliere il nuovo destino della bellezza. Con l'arte vogliamo aprire finestre sul mondo, con l'arte vogliamo aprire stagioni eroiche, con l'arte vogliamo inaugurare una nuova civiltà. Finestre sul mondo è un punto di partenza. Con “Scenari” si troveranno ad essere coinvolti, ogni volta, sei artisti con sei mostre personali. I sei di questo capitolo sono Fosco Bertani, Paolo Ghilarducci, Vincenzo Mascia, Loi di Campi, Andrea Settembrini, Gianni Simonutti.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Artista lombardo già conosciuto dal pubblico per le sue forti indagini sul colore, sulle tecniche e sulle riflessioni di fondo cui poggiano tutti i suoi dipinti; riflessioni di ordine filosofico dettate sia dalle letture dei grandi della letteratura antica ma anche contemporanea. Ecco allora che qualsiasi visione, oggetti, piante, figure, paesaggio, appunti religiosi, diventa per l'artista lombardo esercizio di comunicazione, quasi di evangelizzazione, di canto novello del mondo intero, strutturato fra spatola e pennello, che è il suo modo forte di tessere pittura. Nei paesaggi dove l'accensione dei colori e dei toni è tutto di impianto mistico, Fosco Bertani lascia leggere un rimando tutto francescano, dove pezzature di cielo e terre, colline, luoghi di preghiera e riflessione, terre d'Italia, si accertano come la parte migliore della sua produzione. E' una pittura ossificata, essenziale, che non vive di decorazioni, coglie il cuore di ogni cosa, sicchè quest'ultimo capitolo artistico di Fosco Bertani è una piccola storia del paesaggio italiano e lombardo.
Biografia dell’artista
Fosco Bertani è nato ad Asola (Mn) nel 195I. Ragazzo, vive a Desio e frequenta la scuola di pittura di Vittorio Viviani a Nova Milanese. Ammira la pittura di Chagall e di El Greco. Compiuti gli studi classici a Monza, frequenta la Facoltà di Lettere e Filosofia a Milano fino alla scelta per la pittura nel ’73, quando si iscrive alla Accademia di Brera, cattedra del prof. Repossi e poi, a quella di Firenze, cattedra del prof. Trovarelli, dove si diploma nel ‘78, con una tesi finale sul Beato Angelico. Nel ’79 a Parigi studia la pittura degli ultimi anni di Cezanne. Nel frattempo ha conosciuto l’arte di William Congdon e ne rimane profondamente colpito. A Milano incontra e segue l’attività teatrale e critica di Giovanni Testori. Dopo il matrimonio si trasferisce nella campagna mantovana, per studiarne meglio il paesaggio. Nell’ 89 esegue un grande dipinto murale commissionato dall’architetto Sandro Benedetti a Roma nella chiesa di Sant’Alberto Magno. Nel '96 torna in Brianza e da allora insegna discipline pittoriche stabilmente al liceo artistico statale “Fausto Melotti” di Cantù. Alterna la pittura di paesaggio al ritratto. Ha tenuto mostre personali in più città italiane (Seregno, Asola, Lissone, Lavarone, Giussano, Mantova, Gazoldo degli Ippoliti, Monza, Lecco, Bresso, Milano, Bologna, Desio, Carrara, Volongo, Carpenedolo). Abita a Seveso (Mi). Hanno scritto di lui Renzo Margonari, Cecilia De Carli, Giorgio Mascherpa, Giuseppe Frangi, Paolo Biscottini, Camillo Ravasi, Renato Farina, Domenico Montalto, Carmine Benincasa, Gian Marco Walch, Rodolfo Balzarotti, Raffaele De Grada, Mariano Apa e Carlo Franza.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Artista lombardo già conosciuto dal pubblico per le sue forti indagini sul colore, sulle tecniche e sulle riflessioni di fondo cui poggiano tutti i suoi dipinti; riflessioni di ordine filosofico dettate sia dalle letture dei grandi della letteratura antica ma anche contemporanea. Ecco allora che qualsiasi visione, oggetti, piante, figure, paesaggio, appunti religiosi, diventa per l'artista lombardo esercizio di comunicazione, quasi di evangelizzazione, di canto novello del mondo intero, strutturato fra spatola e pennello, che è il suo modo forte di tessere pittura. Nei paesaggi dove l'accensione dei colori e dei toni è tutto di impianto mistico, Fosco Bertani lascia leggere un rimando tutto francescano, dove pezzature di cielo e terre, colline, luoghi di preghiera e riflessione, terre d'Italia, si accertano come la parte migliore della sua produzione. E' una pittura ossificata, essenziale, che non vive di decorazioni, coglie il cuore di ogni cosa, sicchè quest'ultimo capitolo artistico di Fosco Bertani è una piccola storia del paesaggio italiano e lombardo.
Biografia dell’artista
Fosco Bertani è nato ad Asola (Mn) nel 195I. Ragazzo, vive a Desio e frequenta la scuola di pittura di Vittorio Viviani a Nova Milanese. Ammira la pittura di Chagall e di El Greco. Compiuti gli studi classici a Monza, frequenta la Facoltà di Lettere e Filosofia a Milano fino alla scelta per la pittura nel ’73, quando si iscrive alla Accademia di Brera, cattedra del prof. Repossi e poi, a quella di Firenze, cattedra del prof. Trovarelli, dove si diploma nel ‘78, con una tesi finale sul Beato Angelico. Nel ’79 a Parigi studia la pittura degli ultimi anni di Cezanne. Nel frattempo ha conosciuto l’arte di William Congdon e ne rimane profondamente colpito. A Milano incontra e segue l’attività teatrale e critica di Giovanni Testori. Dopo il matrimonio si trasferisce nella campagna mantovana, per studiarne meglio il paesaggio. Nell’ 89 esegue un grande dipinto murale commissionato dall’architetto Sandro Benedetti a Roma nella chiesa di Sant’Alberto Magno. Nel '96 torna in Brianza e da allora insegna discipline pittoriche stabilmente al liceo artistico statale “Fausto Melotti” di Cantù. Alterna la pittura di paesaggio al ritratto. Ha tenuto mostre personali in più città italiane (Seregno, Asola, Lissone, Lavarone, Giussano, Mantova, Gazoldo degli Ippoliti, Monza, Lecco, Bresso, Milano, Bologna, Desio, Carrara, Volongo, Carpenedolo). Abita a Seveso (Mi). Hanno scritto di lui Renzo Margonari, Cecilia De Carli, Giorgio Mascherpa, Giuseppe Frangi, Paolo Biscottini, Camillo Ravasi, Renato Farina, Domenico Montalto, Carmine Benincasa, Gian Marco Walch, Rodolfo Balzarotti, Raffaele De Grada, Mariano Apa e Carlo Franza.
Biografia del curatore
Carlo Franza, nato nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte, il Premio Città di Alassio nel 1980, il Premio Barocco-Città di Gallipoli nel 1990, il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte.
21
marzo 2015
Fosco Bertani – Dal chiarore dell’alba
Dal 21 marzo al 22 ottobre 2015
arte contemporanea
Location
PLUS FLORENCE
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Orario di apertura
da lunedì a domenica su appuntamento
Vernissage
21 Marzo 2015, ore 18.00
Autore
Curatore